LETTERA
LEUCEMIA A BASSO GRADO NEL 2011
Salute Valdo. Mi chiamo Rino e ho 72 anni. Nel luglio del 2011 mi diagnosticano leucemia di tipo B a basso grado, ovvero lenta nella sua manifestazione. Ho letto ed anche praticato i dettami della cultura igienista, forse non in maniera così puntuale, ma con una certo interesse.
Anche usando il buon senso si evincerebbe che solo con un approccio di tale tipo il nostro corpo possa sentirsi più in sintonia. Ho letto forse non tutte le tesine sull’argomento. Una di esse “Stop igienistico alla leucemia“, parla di 3/5 giorni di digiuno e ripresa graduale alimentazione di tipo vegano tendenzialmente crudista.
Prendo attualmente mezza pastiglia di un farmaco antipertensivo, prendo l’Eutirox e per semplificare dico anche integratori a base di estratti di tè verde, in quanto si sarebbero dimostrati utili nei confronti del mio problema.
Per finire, e per non farmi mancare nulla, una serie di farmaci mutuati dal metodo Di Bella (melatonina e retinoidi). Mi sento tutto sommato in forze, anche se si sono manifestati nel corso di questo ultimo anno un ricovero per polmonite (maggio 2013), e un focolaio (novembre 2013).
PERPLESSITÀ E DUBBI SUL DIGIUNO
Sapendo le tue posizioni rispetto a tutto ciò, ti chiedo dettaglio preciso fatto per punti di come poter fare una prova. Mi riferisco al digiuno ed al togliere i farmaci senza che vi possano essere pericoli di qualche sorta, poiché presumo occorra andare per gradi, sia in fase di avvicinamento che in quella della ripresa alimentare. Mio figlio ha letto che nel digiuno le scorte di glutatione potrebbero diminuire, per non parlare delle crisi eliminative che possono scatenarsi.
Ci sarebbero poi una serie di provvedimenti che credo possano essere utile come l’uso di succhi di frutta e verdura estratti per aumentare la vitamina-C naturale che in questi quadri risulta essere cronicamente bassa.
Devo dire che in virtù dell’uso terapeutico della vitamina-C testimoniata da valenti medici nonchè premi nobel come Pauling si era pensato a quella liposomiale (dr Thomas Levy) che presa per bocca realizza una presenza nel sangue simile se non superiore a quella per endovena.
Noto è il caso di un agricoltore della Nuova Zelanda, moribondo per polmonite e leucemia, che ha preso 6 grammi della succitata pari a 50 gr endovena circa e si è dimesso dall’ospedale.
Sempre mio figlio mi ha fatto notare le virtù della vitamina-C note già negli anni ’50 anche se non proprio al naturale. Il Linus Pauling Institute farebbe notare che tra vitamina-C naturale e sintetica non passa questa grossa differenza.
È vero che non dobbiamo lasciarci influenzare dai numeri e dalle statistiche, ma le testimonianze di guarigione e di benessere vanno sempre considerate. Qualsiasi consiglio tu voglia dare per arricchire il quadro sarà sicuramente apprezzato, ai fini di una cultura sempre più completa ed obiettiva.
Nel ringraziarti in anticipo per il tuo contributo, mi scuso per la lunghezza epistolare, ti faccio i miei complimenti e ti saluto caramente. Rino Beltrami
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI LEUCEMIA
Ciao Rino. La leucemia è un tumore delle cellule del sangue. Le cellule normali che si ritrovano nel sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) prendono origine da cellule immature, dette anche cellule staminali o blasti, che si trovano nel midollo osseo, cioè in quella parte di tessuto spugnoso contenuto all’interno delle ossa.
Nei leucemici vi è una proliferazione incontrollata di queste cellule, che interferisce con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue.
CURE TUTTO SOMMATO FALLIMENTARI
L’inserimento di farmaci anti-ipertensivi, di Eutirox, di estratti da the verde, di melatonina e retinoidi, non pare ti abbiano apporto grandi vantaggi, se nel giro di pochi mesi ti sei guadagnato una polmonite e un focolaio, che in pratica equivale a una broncopolmonite.
DEFINIZIONE DI POLMONITE
La polmonite è una malattia dei polmoni e del sistema respiratorio, caratterizzata da infiammazione agli alveoli polmonari. Alveoli che si riempiono di liquido subendo così un ostacolo alla funzione respiratoria. Il quadro clinico è completato da tosse, dolore toracico e febbre.
DEFINIZIONE DI FOCOLAIO O DI BRONCOPOLMONITE
Una delle più frequenti cause di dolore toracico è il focolaio broncopneumonico, patologia essenzialmente benigna, tranne quando va a complicare quadri patologici pre-esistenti ed in particolare quando viene acquisita durante il ricovero in ospedale.
In ambito medico il focolaio viene definito come infiammazione del parenchima polmonare ad opera di agenti infettivi. I batteri ritenuti responsabili di queste patologie sono lo streptococcus penumoniae, l’haemophilus influenzae, lo staphylococcus aureus.
In ambito igienistico, la presenza batterico-virale non significa affatto responsabilità patologica ma piuttosto conseguenza di condizioni critiche e indebolite pregresse del paziente.
DIVERSITÀ EZIOLOGICHE SULLE MALATTIE E CONSEGUENTI DIVERSITÀ TERAPEUTICHE
Ovvio che la diversità di valutazione del quadro eziologico, e della responsabilità causale, tra medicina ed igienismo, comporta grosse conseguenze anche sul piano terapeutico.
Per la medicina monatta, che scarica il barile su microrganismi e sul sistema immunitario, si ricorre ad antibiotici, ad antivirali e ad immunosoppressori.
Per l’igienismo niente cure rimediali sui dolori, sulla tosse, sulla febbre, sui microrganismi considerati sintomi e non cause, e quindi cura esclusiva dei fattori causanti sul piano delle scelte comportamentali e degli stili di vita del paziente.
IL DIGIUNO IGIENISTA NON HA BISOGNO DI AVVOCATI DIFENSORI
Non starò qui a fare l’avvocato difensore del digiuno igienista, un metodo di cura formidabile, provatissimo ed innocente, che i medici vedono ovviamente come fumo negli occhi, proprio per la sua grande efficacia e per la sua alta concorrenzialità ai metodi invasivi della medicina.
SCARSA DIMESTICHEZZA CON LA SCIENZA NATURALE DELLA SALUTE
Non intendo fare polemiche con tuo figlio che dimostra da un lato scarsissima dimestichezza con la scienza igienistica, e dall’altro una grande propensione alla curomania medica e alla curomania alternativa Di Bella, oltre che alla curomania ortomolecolare stile Pauling. Altro linguaggio ed altri concetti che non trovano ospitalità in ambito Health Science.
LE POLEMICHE MEGLIO LASCIARLE DA PARTE
Quando ci sono queste divergenze di vedute non serve nemmeno metterla sul piano delle contestazioni a oltranza. Ognuno sta sulle sue e si crogiola nelle proprie scelte e nelle proprie illusioni. Almeno fin che la cosa funziona. Se poi non funziona è un altro paio di maniche.
L’ONERE DELLA PROVA NON SPETTA ALLA SCIENZA IGIENISTICA MA ALLA CIARLATANERIA DEI CUROMANI
Rivolgersi all’igiene naturale e pretendere da essa persino l’onere della prova, mi pare peraltro un modo scorretto ed irrispettoso di affrontare l’argomento.
Non mi risulta di fare delle affermazioni e di lanciarle nell’etere senza dar loro una adeguata giustificazione. Vi suggerisco di studiare a fondo le mie 4000 tesine e di fare solo allora una netta scelta di campo.
IMPARIAMO DAI NOSTRI AMICI ANIMALI CHE LA SANNO PIÙ LUNGA DI NOI SENZA ANDARE A SCUOLA
Qualcosa intendo comunque dirvela. Come scrive Shelton, la pratica di dare pillole, supplementi, integrazioni a base di ferro, di iodio e di fosforo, soprattutto alle madri e ai loro piccoli, con l’intento di dar loro più forza, è una abitudine perniciosa.
Se avessimo solo la pazienza di imparare da esseri cento volte più saggi di noi, chiamati animali, ci accorgeremmo che essi non ingeriscono direttamente terra o sabbia per soddisfare il loro fabbisogno minerale.
I minerali e le vitamine vanno mediati dalla forza solare e dalla linfa delle piante. Sappiamo del resto che il passaggio di una sostanza attraverso il tratto digestivo non garantisce affatto che essa sarà poi usata nella costruzione di tessuto umano.
IL MATERIALE INORGANICO E SINTETICO VIENE CONSIDERATO VELENO DA ESPELLERE
È noto al contrario che i sali inorganici tutti vengono rapidamente espulsi dal corpo umano che li riconosce come veleni non-assimilabili. Se i reni non riescono a farlo, tali minerali vengono depositati in varie zone del corpo, causando incrostazioni e depositi non facili da disgregare, da chelare e da espellere.
LE MULTINAZIONALI VOGLIONO I MACELLI, VOGLIONO GLI INTEGRATORI E VOGLIONO IL CIBO-SPAZZATURA
Il carattere tossico delle vitamine sintetiche viene ammesso da chiunque ne faccia uso. Ci sono persino prove effettuate su cavie animali, riportate in vecchie edizioni di Science (1941) dove gli animaletti alimentati con cibi arricchiti da vitamine sintetiche morivano in forte anticipo rispetto a quelli alimentati normalmente.
La realtà è che integratori e vitamine sono diventati il carro trainante del business e della speculazione. C’è invece urgentissima necessità di tornare ai cibi naturali e di adottare un menu che abbia almeno il 75% di cibo crudo e vitale.
ENORMI DANNI PROVOCATI DALLA VITAMINA-C SINTETICA
Possiamo benissimo prenderci delle megadosi di vitamina C, al fine di incrementare la nostra forza immunitaria. Ma nel fare questo ci dimentichiamo che prendere l’acido ascorbico in pastiglie comporta pesanti effetti collaterali:
- Disturba e altera il pH del sangue e della matrice extra-cellulare
- Irrita lo stomaco
- Incrementa la produzione di acido ossalico
- Incoraggia la formazione di calcoli
- Sovraccarica il corpo di ferro inorganico
- Ruba calcio organico alle ossa causando osteoporosi.
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Valdo Vaccaro
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