LETTERA
PERCHE’ RINUNCI ALLA CHEMIO? MA CI PENSI AI TUOI FIGLI?
Leggo il suo blog, alla ricerca di qualche sostegno, ma le mine girano e cercano di distruggere le protezioni delle convinzioni, che non sono convinzioni su come guarire, quanto convinzioni su come NON guarire. Le mine sono le pressioni degli oncologici, e dei familiari, e degli amici: “Perchè rinunci alla chemio? Perché ti vuoi togliere una possibilità? Ma ci pensi ai tuoi figli? Se non la fai sei spacciata! Hai perso anche troppo tempo! Hai un rischio del 90%! Le convinzioni sono che la chemio, e anche la radioterapia, è meglio non farle pur non sapendo cosa altro fare. Tisane canadesi? Bicarbonato di potassio? Digiuno controllato? Filosofia Hamer?
AUTOPALPAZIONE, DIAGNOSI, ASPORTAZIONE E CHEMIO
Convinzioni che purtroppo non riguardano me ma mia moglie. Tutto e’ cominciato dall’autopalpazione, seguita dalla rilevazione di tumori ai seni con linfonodi ascellari strani, scoperti con mammografia-ecografia. I medici che dicono essere maligni al vederne la forma, biopsia che ne conferma la malignità e la catalogazione G2, asportazione di entrambe le mammelle, con ricostruzione senza protesi (i seni erano grandi naturalmente). Linfonodo sentinella non trovato e quindi eliminazione di un gruppo in fase di intervento ai seni. Vedono che sono strani e li tolgono tutti (25). Poi dall’analisi li definiscono “completamente compromessi e irriconoscibili”. Segue proposta di chemioterapia in 6 sedute da 21 giorni di distanza e poi radioterapia “perché qui c’è qualcosa in circolo!”.
TUTTI ADDOSSO, ANCHE NELLA FASE POST-OPERATORIA
Mia moglie ha paura di avvelenarsi il corpo, ed e’ decisa a rifiutare la terapia post-operatoria, e io la sostengo. Ma tutti o quasi le vengono addosso!! E le instillano nuovi dubbi e nuove paure! Anch’io ho paura. Ho paura che ci sbagliamo perché non ho sicurezze, dati, prove a cui aggrapparmi. Solo il pensare agli interessi economici, alle statistiche falsate, ai danni post-chemio a lungo termine, mi rendono sfavorevole alle terapie proposte, e mi convincono che l’eventuale beneficio di quelle cure mediche sia momentaneo e illusorio, le rare volte che c’e’.
CREDO AL CIBO NATURALE, MA QUANDO UNA VIENE MASSACRATA NON SI SA BENE COSA SIA MEGLIO DARLE
Ma non posso stare fermo, vorrei fare qualcosa per aiutare il suo organismo a curarsi, darle un ausilio. Penso che il corpo debba e possa guarirsi, sostenuto da ciò con cui lo nutriamo, con ciò che ingeriamo, che sia una tisana o un frutto o del miele o dell’acqua. Ma non so cosa sia meglio per lei, ora, da assumere.
GROSSI DUBBI SULL’ASPORTAZIONE DEI LINFONODI
Ed ho anche una paura piu’ grande. Quella che l’asportazione dei linfonodi sia stato un errore. Non so, dicono che in sostanza erano in metastasi, da quanto erano compromessi, ma mi chiedo: le ghiandole non svolgono quel ruolo? Non assorbono le sostanze malate per degradarle e poi espellerle? Ma forse sì, forse ne avevano assimilato così tanto che non potevano più ripulirsi, forse l’asportazione era necessaria. Ma ora, cosa svolgerà la loro funzione? Quando un fegato è compromesso si può tentare di sostituirlo con un altro, ma le ghiandole linfatiche ascellari?
MERITA DAVVERO AVER FIDUCIA NELLA FARMACOLOGIA?
Mia moglie non è neppure, al contrario di me, una che non si fida della farmacologia. Anzi, e’ piuttosto avvezza a queste cose. Si è intossicata parecchio di antibiotici per otiti ripetute, pastiglie varie per la labirintite, strane cure dimagranti a base di pastiglie personalizzate, medicinali per combattere il mal di testa che da sempre la colpisce, farmaci per problemi di depressione e di ansia, farmaci per problemi alla tiroide. Qui è solo entrata in gioco la paura per effetti collaterali a breve, come il vomito che lei teme in maniera assoluta, e a lungo termine, che la chemio determina. Grazie di avermi ascoltato. Cordiali saluti. Daniele
RISPOSTA
QUESTO E’ UN ACCADIMENTO REALE DESCRITTO IN PRIMA PERSONA
Ciao Daniele, non solo ti ho ascoltato, ma mi sono commosso nel profondo. Ogni volta che ci si trova di fronte a drammi come questo e’ inevitabile che ti venga un groppo alla gola. Tu hai fatto uno spaccato chiaro e dettagliato di come una donna venga rovinata, e soprattutto di come venga convinta, con le buone o le cattive, a farsi rovinare. Non e’ il racconto fantasioso di un romanziere, ma la testimonianza diretta di un marito attento e sofferente quanto e piu’ della sua stessa compagna di viaggio. La scena che tu hai magnificamente descritto avviene migliaia di volte tutti i giorni in Italia e nel mondo intero.
L’INFALLIBILITA’ NON ESISTE SU QUESTO PIANETA
Tirando via l’aspetto sentimentale, la tua critica tecnica si e’ soffermata principalmente sui linfonodi, quasi che tutto il resto sia dopotutto accettabile. Hai ovviamente accettato supinamente, o sotto-pressione della gente coalizzata e medicofila, che biopsie, catalogazioni G2, sentenze di stranezza e di malignita’ dei linfonodi ascellari, appartengano alla scienza sopraffina ed infallibile dei divini. Nella mia posizione di libero ricercatore non-medico su tumori e cancri, ho avuto modo di convincermi che non esiste affatto una scienza sopraffina ed infallibile in campo medico, e tanto meno in campo oncologico. Esiste piuttosto un’orda di chirurghi spinti dall’ordine e dagli ospedali ad intensificare gli interventi per motivazioni organizzative, burocratiche, finanziarie e pecuniarie.
IL BISTURI E’ IL SIMBOLO DEL FALLIMENTO NELLA PROFESSIONE MEDICA
Ecco allora che quel massacro a cui vengono sottoposte le persone, e le donne in particolare, viene ad assumere aspetti ancora piu’ raggelanti e raccapriccianti. E mi vengono in testa le considerazioni di Oliver Wendell Holmes, chirurgo e docente di fisiologia ad Harvard, diventato poi giudice e fondatore della Corte Suprema Americana, per il suo carattere obiettivo, sereno ed equilibrato. Il bisturi che seziona e asporta non e’ come si crede strumento di guarigione, ma piuttosto simbolo del fallimento della professione medica. Al pari del fucile e del cannone ha ragione di esistere ma non di essere impiegato di routine come invece avviene. Il buon generale non e’ colui che riempie rabbiosamente di piombo le trincee del nemico, ma quello che cerca di trovare un buon accordo di pace salvando la vita dei suoi soldati e di quelli del fronte opposto. Il buon medico non e’ colui che sventra e asporta, ma quello che cerca invece di capire le ragioni di ogni cosa e di ripristinare l’ordine e la funzionalita’ del corpo facendo il minor numero possibile di danni, non fosse altro che n ottemperanza al principi ippocratico del “Primo non nuocere!”
Valdo Vaccaro
Grazie Valdo di aver ospitato questa richiesta di aiuto e sostegno.Anche nella nostra famiglia c'e' stata la medesima esperienza,ma mia madre credeva nell'opera dei medici e ha eseguito per filo e per segno tutto quello che le hanno ordinato(anche se il chirurgo stesso era in contraddizione con gli oncologi): non le avevano detto neanche quello che le sarebbe capitato senza linfonodo sentinella: il braccio è divenuto incapace di drenarsi e si gonfia sempre di più…i massaggi servono solo a peggiorare le cose, così le hanno prescritto antibiotici e cortisone, che le hanno causato problemi renali.Nel frattempo le somministrano ormoni per la tiroide( e qui mi vien fatto di pensare che l'innesco della malattia avvenne proprio dopo 5 anni di estratti tiroidei)…oltre a tutti i veleni del mangiare onnivoro e dei farmaci…e ora dopo due cicli di chemio e uno di radio…se c'e un modo per convivere col problema del braccio, sarei lieta di saperlo, magari finalmente smetterà del tutto di credere ai suoi carnefici: ora sono passati quasi 4 anni, è abbacinata e si chiede perchè non le abbiano detto prima a cosa andava incontro….
Grazie Valdo, per tutto quello che hai fatto finora per me e il mio compagno, anche se non scrivo per lasciare spazio a chi ha più bisogno,ti penso ogni giorno con stima profonda e affetto…la tua affezionata Cristina