John Virapen era il classico self made man. Nato nella British Guyana ha iniziato dai lavori più umili per arrivare ad essere General Manager per la Svezia di Eli Lilly Inc, una delle più potenti e influenti multinazionali del mondo. Con la nascita di suo figlio è iniziato il suo pentimento, causato dalla paura che anche lui potesse finire vittima di questo sistema che lui stesso aveva aiutato a sostenere per anni. Pentimento che è sfociato nel libro “Effetti Collaterali: Morte”, nel quale denuncia le inquietanti attività di Big Pharma, il cui unico scopo è chiaramente quello di vendere droghe, ma non solo ai malati, anche alle persone sane! Virapen smonta pezzo dopo pezzo tante certezze, compresa la stessa struttura portante della scienza ortodossa basata sugli studi clinici: “Puoi ottenere quello che vuoi, lavorare sodo e aggirare ogni limite legale, se sai qual è il prezzo giusto e se sei disposto a pagarlo. È tutta una questione di soldi.”
BASILARE IL RUOLO DEGLI OPINION LEADER
“Pochi sanno che le case farmaceutiche spendono 35-40 mila dollari l’anno per ciascun medico in attività, con lo scopo di convincerli a prescrivere i loro prodotti. Pochi sanno che i cosiddetti opinion leader, grandi scienziati e medici qualificati, vengono corrotti con viaggi costosi, regali o più semplicemente con soldi perché recensiscano positivamente i medicinali. Pochi sanno che il 75% dei maggiori scienziati in ambito medico stanno sul libro paga delle industrie farmaceutiche. Pochi sanno che le industrie inventano malattie e le pubblicizzano con campagne di marketing mirate per espandere il mercato dei propri prodotti. Come mai questi fatti sensazionali ed autentici non vengono mai menzionati? Come mai nessuno è mai informato? Il motivo è semplice: le lobby non vogliono che le cose reali si sappiano.”
Nel mondo scientifico esiste una precisa scala gerarchica chiamata opinion maker oppure opinion leader. Si tratta di ricercatori, medici, luminari, baroni universitari che le industrie osannano e cercano in tutte le maniere di coinvolgere. Dietro lauti pagamenti, spacciati per consulenze, questi personaggi mettono il proprio nome su ricerche, pubblicazioni e studi. In pratica firmano, avallandoli scientificamente, studi sfornati dalle industrie, che spesso e volentieri non hanno neppure letto. Il loro valore è incalcolabile. Rappresentano i veri poteri forti del sistema. Tutto quello che dicono viene preso come oro colato, anche se i fatti e i risultati scientifici dimostrano il contrario. Le informazioni che loro dispensano vengono seguite ciecamente dalla massa dei medici obbedienti ed inquadrati.
“Le autorità statali non sono in grado di salvare te o il mio bambino dalle organizzazioni criminali radicate nell’industria farmaceutica. I funzionari sono corruttibili, gli specialisti sono corruttibili e anche i medici lo sono. Tutti possono essere corrotti, in un certo senso”.
COME AVVIENE LA CORRUZIONE DEI MEDICI
Il budget messo a disposizione dalle aziende per conquistare, corrompere e convincere un medico è enorme. Una volta si regalavano fiori, ricettari, penne. Ma questo ormai rappresenta il passato. Adesso ci sono gioielli, liquori e vini pregiatissimi, profumi di marca, opere d’arte e dulcis in fundo i viaggi (chiamati corsi di formazione). Viaggiare può far perdere i freni inibitori, in particolare se il medico viaggia senza la sua dolce metà. Come mai i medici sono così importanti per l’industria farmaceutica? Semplice: la maggior parte dei farmaci devono essere venduti dietro prescrizione medica. Le ricette del medico hanno un’incidenza diretta sul fatturato delle case farmaceutiche! Questo è il motivo per cui le industrie iniziano a far proseliti tra i medici quando sono ancora all’università, finanziando loro gli studi per assicurarsi un appoggio in futuro e influenzarne le scelte.
BLOCKBUSTER, I FARMACI MILIARDARI DELLE MULTINAZIONALI
Normalmente si definisce blockbuster un farmaco che supera il miliardo di dollari in un anno come vendite. Ma per gli addetti ai lavori un farmaco non si definisce blockbuster solo in base alle vendite. Un blockbuster è, in questo senso, un farmaco che assume una caratteristica fondamentale: viene venduto a tutti, non solo ai malati ma anche ai sani! Il sogno di ogni manager. Nel caso di un farmaco blockbuster, la malattia, che venga curata o che vengano trattati solo i sintomi, è un aspetto del tutto secondario, anche perché le persone malate sono un mercato relativamente piccolo. Raggiungere il massimo delle vendite era proprio l’obiettivo della fluoxetina ovvero del Prozac.
PROZAC IL FARMACO DEI SUICIDI
Virapen ha partecipato all’entrata in commercio di numerosi farmaci, tra cui alcuni blockbuster, ma quello che più di tutti ha segnato negativamente la storia dell’umanità è stato il Prozac. Solo per il nome Prozac, la Lilly pagò centinaia di migliaia di dollari un’azienda specializzata in branding e comunicazione, la Interbrand. È una prassi piuttosto comune tra le lobby sborsare un sacco di soldi per trovare il nome di un nuovo prodotto. Per ogni modello di auto, yogurt, detersivo, il processo di scelta del nome è lungo, costoso e laborioso. Il nome astratto Prozac unisce il prefisso positivo “pro”, con un suffisso breve e che evoca efficienza. La fluoxetina appartiene alla famiglia dei cosiddetti SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), in pratica serve a impedire il riassorbimento naturale della serotonina nel cervello, perché un riassorbimento eccessivo altera gli equilibri del neurotrasmettitore.
DA FARMACO ANTIDEPRESSIVO A PILLOLA DIMAGRANTE
Negli anni ’80 solo i pazienti gravi in cura psichiatrica assumevano simili farmaci psicotropi. Studiando però tale farmaco, venne fuori un effetto collaterale che i vertici dell’industria individuarono come molto interessante e potenzialmente lucrativo: alcune persone avevano perso peso. Il grosso problema era far riuscire ad approvare il farmaco come pillola dimagrante. La Lilly aveva fretta e non poteva attendere, quindi alla fine decise di richiedere l’approvazione solo come antidepressivo. Una volta che il farmaco è in commercio è molto più facile estendere la licenza ad altri usi terapeutici! Questo è un trucchetto comune usato purtroppo spesso dalle lobby. In Svezia una procedura di approvazione può durare anche sette anni. Troppo tempo per chi ha fame di soldi.
Per cui Virapen riuscì a corrompere il medico psichiatra che doveva redigere la relazione finale per l’agenzia di controllo. La cosa tragica è che lo psichiatra era all’inizio contrarissimo al Prozac e non lo avrebbe mai approvato. Ma 20.000 dollari in contanti e la commissione a lui e ai suoi colleghi di una ricerca pagata ovviamente dalla Lilly sulla fluoxetina, fecero cambiare miracolosamente il suo parere. Modificarono così i documenti ufficiali rendendoli adatti alla approvazione.
LA PAROLA SUICIDIO VIENE FATTA SPARIRE DAI BUGIARDINI
Ecco un esempio di falsificazione: “su dieci persone che hanno assunto il principio attivo X, cinque hanno avuto allucinazioni e tentato il suicidio, quattro di loro ci sono riuscite”, è stato cambiato nel più blando: “con uno dei soggetti è andato esattamente come previsto, è stata riscontrata una perdita di peso in quattro soggetti, e cinque dei restanti hanno avuto effetti collaterali”. La parola “suicidio” è stata fatta sparire del tutto dal rapporto ufficiale, anche se quelle persone nello studio si sono ammazzate veramente. Nel 1986 ci furono moltissimi casi di suicidio durante i test clinici con il Prozac, mentre nei test successivi del 1995 risultò un tasso di suicidi sei volte maggiore. E l’azienda lo sapeva benissimo, ma ha nascosto i dati. I casi di morte durante i test clinici sono archiviati dalle aziende stesse come segreti commerciali, e per questo motivo possono non essere rivelati alle autorità competenti. L’intero meccanismo è studiato in modo da proteggere l’industria, non le persone.
UNO DEI FARMACI PIÙ VENDUTI E PIÙ DANNOSI AL MONDO
Quanti pazienti alla fine hanno assunto il Prozac prima che venisse approvato? E per quanto tempo è stato testato questo farmaco psicoattivo? Sottraendo le categorie escluse per vari motivi dai test, rimangono 286 persone. L’86% dei soggetti che ha testato il Prozac l’ha assunto per meno di 3 mesi. Quindi uno dei farmaci più prescritti e venduti al mondo è stato testato solamente da 286 persone per poche settimane. Viene da sé che tutti gli altri milioni di pazienti sono le vere e inconsapevoli cavie umane!
Questo purtroppo per noi è quello che avviene quasi sempre nei processi di approvazione di farmaci: statistiche falsate, dati scomodi fatti sparire, animali scelti ad hoc per ottenere dati utili in laboratorio, persone gravemente danneggiate o morte non vengono considerate. Il tutto per ottenere l’autorizzazione. L’idea iniziale della Eli Lilly, cioè di vendere la fluoxetina come farmaco dimagrante, non fu necessaria perché il Prozac era già diventato un blockbuster come antidepressivo. Qui entra in ballo la psichiatria, quella collusa e pagata dall’industria. A furia di catalogare ogni manifestazione possibile della depressione, hanno fatto aumentare il numero delle persone che si riconoscono in questa o in quella categoria. Dal momento in cui semplici sbalzi di umore sono stati considerati sintomi depressivi, il numero dei malati è salito alle stelle.
Casualmente e improvvisamente milioni di persone sono diventate depresse, ma per fortuna era appena stata approvata la cura d’eccellenza, la pillola della felicità: il Prozac. Come tutti i farmaci, il rovescio della medaglia si chiama “effetto collaterale”. Nei farmaci psicotropi il numero è elevatissimo. In alcune ricerche fatte dalla stessa Lilly, i danni collaterali interessavano il 90% dei soggetti e nel 15-20% dei casi gli effetti collaterali somigliavano addirittura al disturbo che il Prozac avrebbe dovuto curare cioè la depressione.
IMPULSI OMICIDI E SUICIDI ALL’ORDINE DEL GIORNO
Tra le centinaia di effetti collaterali, uno dei più deleteri è l’acatisia che provoca impulsi omicidi e suicidi. Questi medicinali possono dar luogo a pensieri suicidi e violenti, ma allo stesso tempo annientare la volontà e l’iniziativa. Non è un caso infatti che la maggior parte delle stragi senza motivo avvenute nei college americani, siano state eseguite da persone psichiatrizzate in cura con tali droghe (Prozac, Paxil, Zoloft, ecc.). Dati ufficiali alla mano, si può parlare di oltre 250.000 persone che hanno cercato di togliersi la vita dopo aver assunto il Prozac, di cui circa 25.000 sembra ci siano riuscite. E questa purtroppo è una stima del 1999. Ma come disse Lenin: «la morte di una persona è una tragedia. La morte di un milione di persone è statistica».
Sintesi, titolo e sottotitoli di Valdo Vaccaro
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