LETTERA
Caro Valdo, io e il mio compagno grazie a te siamo diventati quasi completamente vegani da circa due anni. Dico “quasi” perché ogni tanto qualche cosa scappa ma torniamo subito dopo in riga.
Il mio problema è legato all’assunzione di bevande. Durante il giorno, soprattutto d’inverno, ho necessità di bere bevande calde (tisane, latte di riso allungato con acqua, orzo, zenzero). Posso berle tranquillamente anche dopo i pasti? Ti ringrazio per il tempo dedicatomi. Susi
RISPOSTA
Ciao Susi, scaldarsi col cibo o con le bevande potrà sembrare piacevole, ma per il corpo lo è fino a un certo punto. La necessità della bevanda calda deriva dal fatto che soffriamo spesso di surriscaldamento intestinale.
La digestione migliore è quella che avviene a temperatura ambiente ovvero a clima naturale, evitando di trangugiare velocemente i cibi. Le bevande fredde-ghiacciate sono quindi quanto di peggio possa esistere.
Mettere poi rigorosamente al bando le bevande nervine è un obbligo per chi coltiva ambizioni di reale e stabile benessere. Qualche innocente tisana erboristica può essere accettabile in un momento di emergenza o a livello curativo, ma non come sistema abitudinario e stabile.
Non dimentichiamoci che tutte le bevande (escluse spremute fresche e estratti freschi), con i loro zuccheri aggiunti, tolgono spazio a quello che ci serve di più, ovvero all’acqua biologica della frutta e alla clorofilla organica e mineral-vitaminizzata delle piante. In ogni caso, durante i pasti e nella fase post-prandiale non andrebbe bevuto niente.
Ogni liquido va ad allungare i succhi gastrici, complicando e ritardando la digestione o, nel caso di alcolici, affrettando la discesa del bolo direttamente al colon e ai servizi igienici, senza che l’apparato assimilativo abbia potuto trarne vantaggio.
Eventuali liquidi vanno assunti in fase post digestiva (2-3 ore dopo il pasto, dipende dal pasto). Il latte di cereali poi non è bevanda ma cibo liquido, cioè un altro pasto. È tutta una questione di rieducare i propri gusti.
Ovvio che mezzo bicchiere di acqua o mezzo bicchiere di vino, o mezzo bicchiere di birra con la pizza, in ossequio a inveterati gusti, per chi non può farne a meno, non sono un crimine e nemmeno una grave trasgressione (ho detto mezzo bicchiere e non di più).
Stessa cosa al limite per una tazzina di the alla menta o alla malva. Sta a ognuno di noi testare i vantaggi della rigorosità. Man mano che ci abituiamo a dare al corpo dei regolari apporti di succo vivo e vitale, a partire dalla mattina, verranno automaticamente meno le necessità e gli stimoli per delle bevande aggiuntive.
Valdo Vaccaro
ottimo!! ho ripreso da un paio di settimane da nulla a bere un bicchierino di spumosa birra alla spina con la pizza (rigorosamente ortolana senza mozzarella) e mi sentivo in colpa per la trasgressione che credevo grave.. invece leggere la risposta di Valdo mi ha sollevato.. queste si' che sono soddisfazioni !
qursto significa che a colazione non si potrebbe bere il the o il caffè ?
grazie