LETTERA
SINTOMI DI FAME INTENSA E DI IPOGLICEMIA
Ciao Valdo, come stai? Spero tu abbia trascorso una serena Pasqua! Ti scrivo nuovamente per chiederti qualche consiglio. Cercherò di essere brevissima. Quando prendo centrifughe o faccio pasti di sola frutta spesso mi sento scarica, ho freddo e mi sembra di avere i sintomi dell’ipoglicemia. Mi si scatena una fame intensa, con tremori, che si placa solo dopo aver mangiato alimenti più concentrati come frutta secca o cereali.
IL RISCHIO È QUELLO DI COMPENSARE MANGIANDO TROPPO
Durante questi episodi mi spavento e ammetto poi di mangiare troppo per far cessare i sintomi stessi. Durante il breve digiuno ciò non mi è mai accaduto. Cosa può essere? Gli zuccheri della frutta? Forse ne assumo troppo poca? In genere i centrifugati sono di tre verdure e un frutto, circa due bicchieri, mentre se mangio solo frutta sono sempre 3 o 4 pezzi, ad esempio 2 banane e una mela oppure una pera, una mela e due arance. Oppure possono essere sintomi eliminativi? Grazie infinite.
Sara
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RISPOSTA
CAUSE DI IMBARAZZO GASTRICO, DI FAME E DI LANGUORI STOMACO-INTESTINALI
Ciao Sara. Non è davvero facile come sembra rispondere a questo tipo di domanda. Le possibili cause di questi imbarazzi gastrici, di queste infiammazioni, di questi languori prolungati, sono sicuramente segno e sintomo di uno squilibrio nella parte alta dell’intestino, vale a dire in zona duodenale.
L’HELICOPTER PYLORI È UN COLPEVOLE FITTIZIO
Si parla comunemente di gastrite con presenza del solito Helicobacter Pylori, ma sappiamo che la sua presenza non significa fattore causante ma conseguenza della gastrite stessa. Si parla di gastrite da farmaci e da antiacidi, ma anche da abusi alimentari, da squilibri enzimatici, da poca o troppa bile ed anche da effetti eliminativi. Il ricorso a farmaci ed antibiotici non fa che aggravare gli squilibri.
LA LIBERAZIONE DELLE SCORIE INTERNE FA PARTE DEL LAVORO QUOTIDIANO DELL’INTESTINO
A volte l’astensione dal cibo e l’assunzione d’acqua naturale è di grande aiuto. Ma occorre tener presente che il corpo, anche senza assumere del cibo, deve sempre smaltire la quotidiana porzione di virus endogeni, ovvero di detriti cellulari morti, per cui serve comunque liberarsi di tale materiale mediante una adeguata mescola di enzimi non sempre facile da raggiungersi e da mantenersi.
IPOTESI CLIMATICHE, IPOTESI CARENZIALI ED IPOTESI PARASSITARIE
Non vanno escluse le ipotesi legate al clima e alla scarsità di scelte alimentari in questo momento critico dell’anno, dove scarseggiano frutta e verdure cariche di vitalità e dove le scelte si riducono a poche varietà. Non vanno esclusi lo stress e il nervosismo, l’assenza di sole e l’abbassamento della vitamina D. Un occhio anche alla eventuale presenza di parassiti intestinali, contrastabili mediante miele, aglio, cipolla, peperoncino e zenzero.
COSA METTERE NELL’ESTRATTORE
Nel caso tuo specifico, occorre fare attenzione a cosa si mette nell’estrattore. Gli unici frutti adatti sono le mele (ma qui ci ritroviamo spesso con mele stanche e a volte irradiate), l’ananas e la papaia, in quanto dotati di enzimi anti-fermentanti. Direi che le uniche verdure adatte sono le carote, il sedano, le bietole, il topinambur e le patate dolci non irradiate.
ANCHE LE NANOPARTICELLE GIOCANO UN RUOLO
Non vanno infine trascurati gli effetti dell’inquinamento che ci avvolge un po’ tutti. Nel particolato atmosferico sono presenti metalli velenosi di varia natura sotto forma di nanoparticelle, come mercurio, alluminio, piombo, cadmio, cobalto, nichel, zinco, rame e così via. Si trovano un po’ ovunque, nell’aria, nelle acque, negli alimenti, nei farmaci, nei vaccini, negli insetticidi, nei prodotti industriali di cui facciamo uso.
MERCURIO, ALLUMINIO E PIOMBO RAPPRESENTANO UN PERICOLO COSTANTE
Il mercurio è il 2° elemento più tossico sul pianeta, dopo il plutonio. Pur con una percentuale di 0.05 ppm (parti per milione) produce danni gravissimi che includono i disturbi allo stomaco. Altro grande pericolo è l’alluminio, visto che l’80% della gente è intossicata da questa sostanza minerale. Seguono il piombo, l’arsenico e tutti gli altri.
LA REMISSIONE NATURALE FUNZIONA CON UN MINIMO DI PAZIENZA
In linea generale disbiosi intestinale e gastrite, quando non ci sono altre patologie complesse, si risolvono da sole con un po’ di pazienza, con un maggiore apporto di semplice acqua, oppure con più frutta acquosa tipo noce di cocco fresca, mango e papaia, soprattutto per chi sta nelle fasce tropicali ed equatoriali, o con la cura dell’uva qui da noi, ma preferibilmente nella stagione adatta. A volte serve il ricorso a minestre di verdure, con orzo, riso, patate, cavoli. Le verdure crude adatte sono le carote, i cavoli, la dolcetta o valeriana, la verdura cotta, la catalogna, i cavolini, le cime di rapa, le varie verdure saltate in padella, l’insalata di patate con cipolla o prezzemolo, le tegoline con l’aglio.
QUALCHE TISANA ALLE ERBE, PIÙ SOLE E PIÙ CAMMINATE
Valido anche l’uso di qualche tisana, o decotto, o the, a base di camomilla, salvia, alloro, finocchio, basilico, scorze di limone. L’estratto fresco di carote rimane un toccasana, sempre e comunque. Ovvio che non vanno trascurati altri aspetti come la masticazione accurata, i pasti non affrettati, il condurre una vita tranquilla e priva di agitazioni, con più camminate, meno permanenze seduti davanti al computer e maggiore esposizione solare.
Valdo Vaccaro
Mi piacerebbe stampare gli articoli, potete mettere un tasto "Stampa" cosi da adattare le pagine proprio per stamparle???
E fosse fame e basta?
Andrea ci ho pensato subito anch'io ma in passato mi è capitato più volte di d'altare un pasto (quando ancora mangiavo derivati animali) e non ho mai avuto questi sintomi
*saltare un pasto 😉
Io sono campione mondiale di salto dei pasti…però la fame dalla gastrite é diversa. Se hai fame c'è ben poco da fare se non mangiare. Poi bisognerebbe vedere anche il peso e cosa si fa durante la giornata.
Io penserei prima a questo prima di parlare di parassiti intestinali e mercurio (..).
Io anche penso sia qualche cosa che ha a che vedere con la fame. Io la definii su di me una fame senza fine.
E non é buono.