L’AIDS DEL CETRIOLO E IL RISPOLVERO DELLE DIETE ATKINS

da 3 Giu 2011Visuale igienista di virus, batteri e contagi

LETTERA

MAI DEMONIZZARE LA SALSICCIA

Ciao Valdo, dalla Germania dei wurstel e della birra, non poteva che arrivare il cetriolo assassino, e non certo il salsicciotto assassino. A furia di leggerti e rileggerti sono entrato nella tua corrente di pensiero, e ci sto pure bene perché è come avere messo un paio di occhiali supplementari.

BASTA CON LA VERDURA, MICA SIAMO DEI CONIGLI

Ora mi viene da pensare veramente di tutto. Nuova pandemia pilotata? Escrementi animali o umani sulle verdure (oltre l’Escherichia Coli)? Dopo le maledizioni ventennali di Mucche Pazze, di Polli Killer e Maiali Impestati, c’era da aspettarsi che gli autori del marketing asfittico delle carni passassero al contrattacco. “Basta con questa maledetta verdura, che comincia a rompere davvero i marroni a noi del Codex, e ai nostri piani di supporto ai McDonald’s, alla Burger King e al KFC (Kentucky Fried Chicken)”. Questo e altro dev’essere successo dietro le quinte.

PARE GIÀ CHE IL CETRIOLO SIA DEL TUTTO INNOCENTE

Ma stasera, leggendo il Messaggero di Roma on-line, pare già che il cetriolo non c’entri nulla. Gli espertissimi dell’OMS han detto “Non riusciamo a capire di cosa si tratti e da dove provenga”. Le radiazioni di Fukushima? L’invasione degli ultracorpi penetrati nei cetrioli? O magari una riedizione della Peste Nera? Io, per precauzione, mi sono andato a comprare una cassa di cetrioli, trovandoli ancor più buoni di prima. Dato che c’ero ho aggiunto un kg di prugne, mezzo chilo di fragole e alcune pesche non pelose. Poi, assieme al mio operaio Git Singh, del Punjab, siamo andati al Parco Giochi di casa, una lavata sommaria nella fontanella, rigorosamente alla larga dalla amuchina, e ci siamo riempiti letteralmente la pancia.

TUTTA UNA QUESTIONE DI INTESTINI DISBIOTICI E SURRISCALDATI

E se c’entrassero davvero come tu dici le digestioni surriscaldate, le schifezze mangiate dai crucchi, e la birra a stivali che gli dilata gli intestini e fa lo sgambetto al loro sistema immunitario? Fin troppo facile prevedere una tua tesina su questo nuovo, pauroso e terrorizzante argomento. Scommetto 10 a 1 che i TG delle RAI Riunite tireranno fuori di nuovo le solite scene di repertorio, le solite immagini di gente con le mascherine, non più gente asiatica di Tokyo, Pekino e Hongkong, ma abitanti di Monaco, Berlino e dintorni, ripresi non più in atteggiamenti festosi stile Oktoberfest, ma con l’aria mesta e spettrale tipica dei filmati-horror. Camillo Catellani da Teramo

*****

RISPOSTA

LA FOLLIA DI DEMONIZZARE UN INNOCENTE CETRIOLO

Ciao Camillo, saluto te e anche le decine di amici che hanno inviato messaggi simili al tuo. Gente comune, ma anche pittori, artisti e musicisti. La demonizzazione del cetriolo, sia esso spagnolo, italiano, francese od olandese, non va giù e puzza troppo di bruciato. Non appena ho sentito la notizia, ho pensato che non serviva nemmeno commentarla, tanto demenziale, fuorviante ed irresponsabile era. Ma a questo punto, mi pare giusto fare un commento adeguato alla gravità di quanto bolle in pentola.

CLAMOROSA MARCIA INDIETRO SECONDO GLI ULTIMI SVILUPPI

Nelle ultime ore il cetriolo, e con esso tutta la frutta e la verdura, sono stati assolti definitivamente, come era del resto logico aspettarsi. La mazzata all’agricoltura spagnola, ma anche a quella di tutti i paesi mediterranei, è stata enorme, con cadute di prezzo e con cali spaventosi delle vendite. È di oggi lo stop alle importazioni anche dall’Italia, da parte delle repubbliche russe. Zapatero chiederà un grosso indennizzo alle autorità tedesche di Amburgo, per gli incalcolabili danni subiti. Se la ridono i McDonald’s, pieni più che mai, perché l’immagine del cetriolo avvelenato non si cancella facilmente, e serviranno mesi e anni per smascherare l’imbroglio.

UN PRODOTTO ORTICOLO AMATO FIN DALL’ANTICHITÀ

Due righe sul cetriolo mi pare siano comunque d’obbligo. Il “cucumis sativus” appartiene alla onorata famiglia delle cucurbitacee, che include anche zucche, zucchine, angurie e meloni. Originario dell’India settentrionale, fu coltivato nell’antico Egitto dove era tenuto in grande considerazione. Greci e romani lo ritenevano capace di risvegliare l’intelligenza. L’imperatore Ottaviano Augusto ricorreva solo ai cetrioli per spegnere la sete ardente. Tiberio non rinunciava mai, ad ogni suo pasto, a un piatto di cetrioli freschi.

FRUTTO SAPORITO E DISSETANTE, PREZIOSO PER NEFRITICI E DIABETICI

Trattasi di un frutto saporito ed appetibile, ricco di acqua biologica e di sali organicati, ma anche di cellulosa, e quindi non sempre di facile digestione. Negli stomaci non robusti e non a posto può fare a pugni coi succhi gastrici. Secondo alcuni, diventa più digeribile se tagliato a fette e salato, disposto per un paio di ore su un piano inclinato per far scorrere via il liquido. Secondo altri si digerisce bene se appena tagliato. È particolarmente prezioso per diabetici e nefritici. È un buon rimineralizzante.

COMPOSIZIONE E QUALITÀ SPECIALI

È composto per il 97% da acqua biologica e per il 3% di olio grasso, acido citrullico, cucurbitolo, lecitina, acido salicilico, mucillagine e gomma. Aiuta a combattere i vermi intestinali, il batriocefalo, gli ascaridi e la tenia. La pasta di cetriolo fresco è ottima maschera di bellezza per la pelle.

SE LA COLPA NON È DEL CETRIOLO SIAMO A CAVALLO. DUE OBIETTIVI CON UN SOLO PROIETTILE: IL VEGANISMO CRUDISTA E LE TEORIE VIRALI DELL’IGIENE NATURALE.

Non è il cetriolo? Non è lui il responsabile? Meglio ancora! Così la gente si spaventa ancora di più. Col cetriolo killer tutti avrebbero evitato i negozi di ortofrutta, e morta là. Più prosciutto e più caffeina, e finita la paura. Ma se c’è della gente che muore (poco importa se quella muore sempre e comunque) e la colpa non è del cetriolo, si può riparlare della parola magica che tanto piace a quelli del Codex. Si può parlare finalmente di pandemia. L’Escherichia Coli deve essere sgominato, soprattutto se non è proprio lui (che già abbonda nei tipici colon stitici e putrefacenti dei mangiatori di cadaveri), ma un suo misterioso cugino, il cui ceppo è in attento esame presso i soliti cacciatori di microbi e di patologie strane.

GABBATORI E GABBATI

Cetriolo e citrullo non sono soltanto due parole che si rassomigliano. In napoletano citrullo sta appunto, in accezione scherzosa, per cetriolo, per uomo sciocco, bonario, credulone, babbeo. Gli inventori dell’Aids, gli irriducibili sostenitori dell’Aids, formano una categoria a sé stante. Appartengono alla grande famiglia dei gabbatori e dei gabbati, dei terroristi e dei terrorizzati, in una specie di groviglio e di paradossale matrimonio indissolubile tra i sicari e le vittime, tra raggiratori e raggirati, tra sodomizzatori e sodomizzati.

GLI UNTORI E I MONATTI SONO SEMPRE DI MODA

I paladini dell’Aids sono anche i paladini del virus e del batterio in generale, i paladini dell’HMFD o Aids dei bambini (malattia infantile delle mani, della bocca e dei piedi), i paladini dell’HPV o dell’Aids della donna (del papilloma virus e del cancro alla cervice), della bubbonica, dell’asiatica, della spagnola, della messicana, dell’aviaria, della Sars, della suina, di tutte le false pestilenze inventate in passato, e di quelle che stanno macchinando per il prossimo futuro.

UNA MASSA DI CONSUMATORI ANSIOSI E MANOVRABILI

Hanno capito da tempo che l’umanità non è altro che una massa di consumatori appesi a video, a televisioni, a reti internet, a telefonini. Un mercato sensibile, ansioso e manovrabile a proprio piacimento. Insomma una massa di citrulli. La persona normale, come manda giù disinvoltamente alcolici e nervini, caffè, cola e redbull, come si disseta con liquidi presi da bottiglie di plastica che passano dal frigo al caldo dell’auto (rilasciando nel liquido radiazioni e diossina), come si rimpingua di Big-Mac e hamburger scaldati al micro-onde, e di patatine all’acrilammide, così beve e si scola pure tutte le notizie false e tendenziose che si confezionano in determinati ambienti, si incartano e si infioccano per essere consegnate ai fidati media.

“AL LUPO, AL LUPO”, E IL LUPO FINIRÀ SUI LIBRI DI TESTO

Come si fa infatti a controllare tutte le televisioni e farsi sottrarre il mercato da un manipolo di sgangherati crudisti vegani e da spregevoli vegetariani? Basta lanciare una balla qualsiasi, basta gridare “Al lupo, al lupo!”, “All’Aids, all’Aids!”, “Al cetriolo, al cetriolo!”, e il giochino è fatto, e il mercato reagisce. La bugia ha le gambe corte? Gliele allunghiamo, la confondiamo, ne ritardiamo la scoperta. La bugia ripetuta 100 volte diventa prima verità incrostata e poi autentico dogma nazionale, istituzionale e legale, riportabile persino nei libri di testo, dalle medie alle università.

L’IMPORTANTE È INTORBIDIRE LE ACQUE

Dopo 20 o 30 anni si capirà che era tutta una balla? E chi se ne frega. L’importante è intorbidire le acque e spaventare la gente. L’importante è modificare le tendenze di mercato in senso favorevole a chi ci paga profumatamente, in senso favorevole alla Smithfield e alla Monsanto, alla Cremonini e alla McDonald’s, alla Pfizer e alla GlaxoSmithKline, e non verso i miserabili e squattrinati agricoltori ispanici, italiani, greci o del Terzo Mondo.

PIÙ PASTORIZZAVANO E PIÙ MORIVANO

Questo fenomeno della demonizzazione della frutta e della verdura cruda, non è affatto una novità. Cento anni fa, in pieno pasteurismo, navi cariche di cavoli venivano distrutte nei mercati generali di New York. I più coraggiosi si portavano a casa il cavolo e la bottiglia di latte, solo per bollirli ad alta temperatura in una smania distruttiva verso gli infidi cibi della natura, accusati di produrre tutte le nefandezze e tutte le secolari epidemie di quei tempi. Più cuocevano i cibi e più distruggevano le già scarse vitamine rimaste, più pastorizzavano è più la gente cadeva al suolo, più cuocevano e più morivano.

LE VITAMINE NATURALI, ASSE PORTANTE DEL CRUDISMO, NON ERANO STATE ANCORA IDENTIFICATE CONCETTUALMENTE

I piroscafi partivano con 200 uomini di equipaggio, e arrivavano in America con 50, avendo gettato agli squali oltre la metà della disgraziata ciurma. Ma la situazione dei cittadini a terra non era per niente migliore. Morivano come mosche, in mezzo a uno stato di panico generale. La caccia al batterio, al virus, al fantasma di turno, era più che mai in auge. Kaziemerk Funk, chimico polacco americano, non aveva ancora identificato concettualmente le vitamine, l’asse portante del crudismo.

SCORBUTO? NIENTE VIRUS INFETTIVO MA CARENZA DI VITAMINA C

Oggi sappiamo che lo scorbuto è avitaminosi C, una malattia provocata dalla mancanza di vitamina C. Comincia con il sanguinamento delle gengive e prosegue con edemi alle gambe, anemia, demenza e morte. Il medico di bordo inglese James Lind guariva gli scorbutici, e pubblicò i suoi risultati in un suo libro del 1753, ma non venne creduto dalla comunità medica britannica che aspettò altri 40 anni per riconoscerne la validità. Pure James Cook, celebre navigatore inglese, scoprì per conto suo, durante un viaggio del 1769, che la verdura fresca e gli agrumi servivano a curare la malattia. Solo nel 1795 il succo di limone fu finalmente aggiunto come regola nella dieta dei marinai.

BERIBERI? NIENTE VIRUS INFETTIVO MA CARENZA DI VITAMINA B1

Il beriberi, altra malattia letale, dovuta a carenza di vitamina B1 o tiamina. La B1 è indispensabile per l’utilizzo del glucosio che è fonte di energia per nervi e capelli. Facile restarci senza, visto che non si può immagazzinare e non ci sono scorte. Similmente alla B3, la B1 viene distrutta da alcol, caffeina, fumo, zucchero, cibi cotti. Il beriberi falcidiava pure il mondo da secoli. Comportava febbre, diarrea, stress, affaticamento, perdita appetito, irritabilità, instabilità emotiva e mentale, dermatiti, pellagra, andatura traballante. Il primo a capirne le vere cause fu il medico giapponese Kinehiro Takaki, modificando con successo le diete dei marinai nel 1885 e pubblicando le sue ricerche sulla rivista inglese Lancet. Anziché riconoscere che la causa del beriberi stava in una cattiva alimentazione, la comunità scientifica reagì dileggiandolo.

L’AIDS DEGLI ITALIANI IMMIGRATI IN AMERICA

La pellagra era la malattia più devastante di tutte, tra quelle da deficit vitaminico. La pelle diventava ruvida e desquamata, con orribili chiazze rossastre, con dimagrimento e diarrea, con manifestazioni neurologiche e morte. A quel tempo non esisteva la parola Aids, altrimenti l’America lo avrebbe denominato l’Aids degli italiani, portato in America dagli immigrati che arrivavano a frotte. Era la malattia della povertà, della polenta stracotta e dell’ignoranza.

PELLAGRA? NIENTE VIRUS INFETTIVO MA CARENZA DI VITAMINA B3

Oggi sappiamo che si trattava di banale carenza di niacina, ovvero di vitamina B3 o PP (pellagra preventive), fondamentale per la circolazione periferica e i capillari, per il buon metabolismo dei capelli, per il sistema nervoso, per la salute digestiva, per la bellezza cutanea, per la potenza muscolare e per la sintesi degli ormoni sessuali, e sappiamo che viene distrutta dall’alcol, dallo zucchero industriale, dai farmaci, dai vaccini, dal fumo, dal caffè, dal sale e dal cibo cotto. Sappiamo pure che si trova nel sesamo, nel riso nero, nel germe di grano, nelle mandorle, nei datteri, nei peperoncini rossi.

UNA POVERA SCIMMIETTA MORTA DI SPAVENTO

Il medico tedesco Titius l’aveva definita infettiva già nel 1791. L’italiano Maiocchi fu il primo a isolare un batterio dal mais deteriorato nel 1881. Altri medici italiani scoprirono nuovi batteri, Carraroli nel 1886 e Ceni nel 1904. Tizzoni, altro medico di casa nostra, affermò nel 1906 che non esistevano più dubbi, e che la pellagra era una malattia batterica causata dal batterio che lui stesso aveva isolato, inoculandolo persino a una povera scimmietta che morì sicuramente di spavento. Una diagnosi di pellagra significava ostracismo e condanna monatta per te e per l’intera famiglia, se non per l’intera via o per il paese in cui vivevi. Gli ospedali si rifiutavano di accoglierti. I medici non ti venivano a visitare.

JOSEPH GOLDBERGER GUARIVA DA ANNI LA PELLAGRA CON RITOCCHI DIETOLGICI

Eppure c’era un medico militare americano, Joseph Goldberger, che guariva da anni la pellagra semplicemente cambiando la dieta negli orfanatrofi, negli ospedali e nelle prigioni. Ma i medici erano fissati sull’ipotesi batteriologica. L’ipotesi tossicologica non gli andava giù. Per convincere i colleghi arrivò ad iniettare a se stesso, a moglie e figli, dei campioni di sangue dei malati di pellagra, per dimostrare che la pellagra non era per niente contagiosa. Venne ignorato e sbeffeggiato sino al 1929, anno della sua morte. La scoperta della vitamina B1 arrivò, beffarda, solo un paio di anni dopo.

LA SCONFITTA DI LUIGI PASTEUR, COLONNA DELLA MEDICINA MODERNA

Tante cose si erano apprese con le vitamine. Si era capito finalmente che Antoine Béchamp, Claude Bernard e Max Pettenkofer avevano ragione, e che Louis Pasteur aveva imbrogliato le carte. Si era finalmente appreso il significato della frase “Il terreno è tutto, il microbo è niente”, che lo stesso Pasteur pronunciò poco prima del suo ultimo rantolo. Ma, tutto questo, non sarebbe bastato per pararsi dalle altre pestilenze in arrivo, naturali o inventate che fossero.

SPAGNOLA, SMON E AIDS

Non bastò per la spagnola, la cui causa non fu certamente il fantomatico virus iberico, e nemmeno il DDT, ma furono gli stenti della fame, del freddo e della guerra, e soprattutto l’uso smodato di aspirina per abbassare la febbre dei soldati e della gente (vedi mia tesina “L’Aspen-spirain e le micidiali ricadute di polmonite spagnola” del 20/2/10). Non bastò per lo Smon (o l’Aids giapponese), la cui causa fu l’uso di diuretici contenuti nel Clioquinol prodotto dal gruppo Ciba-Geigy. Non bastò per l’Aids, la cui causa (il fantomatico Hiv) non esiste perché non esiste neppure l’Aids, trattandosi di malattia inventata a tavolino dalla CDC per spillare soldi al governo americano e rimpinguare le casse vuote della Sanità statunitense.

UN’OPERAZIONE MERCANTILISTICA PER UNA MALATTIA INESISTENTE

Tant’è che l’indecorosa farsa Aids, l’enorme presa in giro Aids, continua ad essere tenuta in piedi con mille stampelle, perché rende ancora come prodotto export (Cina, Vietnam, India). Malattia inventata, malati inventati, medici inventati, test inventati, rimedi inventati. Una cosa sola vera e reale. Un mare di soldi finito nelle fondazioni Aids di Bill Clinton e Billy Gates, e una caterva di suicidi nel mondo, che sono i soli veri morti di Aids, oltre a quelli curati con l’Azt del gruppo Glaxo. Come specificato in decine di scritti su questo argomento, gente esaurita da malaria, da denutrizione, da patimenti, da persecuzioni tribali, da carenze (zero frutta, zero verdura, tanto McDonald’s), da insonnia, da abusi di alcol e di droghe, più che di sesso, è stata raggruppata in una vasta categoria con tanto di etichettatura Aids.

L’AIDS NON ESISTE, E ANCHE SE CI FOSSE NON SAREBBE CONTAGIOSO

Mille ricercatori di ogni paese si sono sbracciati giorno e notte per 30 anni senza cavare un ragno dal buco. Hanno preso persino dei marinai americani, volontari e pagati, a spassarsela per una settimana con delle formose prostitute giapponesi catalogate Aids, senza protezioni e senza barriere. Zero contagi. Hanno preso mariti con Aids e mogli sane, a copulare per mesi senza preservativo. Zero contagi. L’Hiv non esiste e non provoca l’Aids. L’Aids non si trasmette per via sessuale. L’Azt, farmaco-antiAids aggrava la debolezza dei malati e li uccide più dell’Aids stesso.

LA CLAMOROSA CONVERSIONE DI LUC MONTAGNIER

L’Aids è un modo di essere e non una malattia specifica. Non mangi giusto, non bevi giusto, non dormi giusto, non respiri giusto, pretendi di fare sesso, preferendo pure i modi e i compagni più innaturali possibili? Logico che il sistema immunitario finisce per piantarti in asso. La cosa paradossale non è quella di leggerlo sulle dichiarazioni del maggiore microbiologo mondiale Peter Duesberg, docente di biologia molecolare e cellulare alla Berkeley University of California, ma quello di sentire oggi esattamente le stesse cose da parte di Luc Montagnier, premio Nobel della medicina per gli studi sull’Aids, per anni bersaglio preferito della critica duesberghiana.

IL VERGOGNOSO TERRORISMO DEL PAPILLOMA VIRUS

Capire tante cose su virus e batteri non è bastato. Osservare decine di grandi studiosi come Thomas Powell, Joseph Goldberger, o come Max Pettenkofer, emerito professore a Vienna, ingoiare tazze di colera e di altre schifezze microbiche per dimostrare che la contagiosità non esiste, non è servito a niente. Non è bastato a risparmiare gli orribili trattamenti riservati alle donne col virus HPV (human papilloma virus), tirato fuori dal cappello dei prestigiatori virali negli anni ’60.

LA TRUFFALDINA SUDDIVISIONE DELL’HERPES IN LABIALE E VAGINALE

Una varietà di microbi fu ritenuta a torto responsabile di malattie sessuali, ritenute a quei tempi trasmissibili sessualmente, come la sifilide, la gonorrea ed altre. Micoplasmi, protozoi, clamidie, candide, tricomonas, pseudomonas, e altri ancora. Ma quello che attrasse di più l’attenzione dei virologi fu l’EBV, ovvero l’Epstein-Barr virus, il virus dell’herpes simplex. Le donne affette da cancro alla cervice, o al collo dell’utero, tendevano ad aver avuto statisticamente più rapporti sessuali che non le altre. Questo dato era un boccone troppo ghiotto perché l’epidemiologia se lo lasciasse sfuggire. Ecco allora che si decise la suddivisione artificiosa e fasulla di Herpes I (labiale) ed Herpes II (vaginale). Oggi si sa che l’HBV, si tratti di sintomi cutanei o di tumore, non è contagioso. Si sa pure che non dipende dai rapporti sessuali, visto che viene trovato anche nelle ragazze vergini.

IL VIRUS DELL’EPATITE B, OSSIA TROPPO MAIALE E TROPPO ALCOL

Ogni virus è buono per una storia interessante. Il virus dell’epatite B, legato al cancro al fegato, è un’altra perla della medicina. La causa di ogni epatite e di ogni affezione epatica va cercata sempre e solo nel consumo di carne e di grassi, oltre che nelle bevande alcoliche e nervine, come ben sanno i ricercatori trasparenti. Ma i soldatini di regime, quelli legati alla guerra contro il cancro di nixoniana memoria, sono davvero inossidabili, non demordono facilmente.

UN MALDESTRO RIGURGITO DELLE DIETE LOW-CARB

Il rispuntare delle diete low-carb nelle varie versioni Lemme, Dunkan, e simili, è il segnale di una controffensiva carnivora senza scienza, senza cuore, senza testa e senza anima. Una controffensiva basata soltanto su una valanga di soldi malguadagnati e da reinvestire. “A low-carb diet is a low-nutrition diet!” (Una dieta basso-carbonica è una dieta basso-nutritiva), ha ammonito la AMA (American Medical Association).

IL MAGGIOR ESPERIMENTO SU DIETE ANTICANCRO DEL 1997

Chi segue Atkins, lo segue davvero nella tomba prima del tempo, candidandosi al cancro, alle cardiopatie e alla dialisi. Il consumo di carne porta a un aumento di cancro al colon del 300% rispetto ai vegani. Il più grande esperimento a livello planetario su diete anticancro nella storia è stato pubblicato dalla AMA nel 1997. Un esperimento durato 4 anni, con 4500 test realizzati da altrettanti ricercatori di diversi paesi.

LE INEQUIVOCABILI INDICAZIONI VEGANE DELLA AMA

L’esito del test sta tutto in una frase fondamentale: “Scegli una dieta basata sulle piante, ricca di varietà nella frutta e nella verdura cruda, copiosa nelle noci, nei cereali e nei legumi, minimizzata nei cibi amidacei lavorati”. In altre parole, l’esatto contrario delle diete Atkins, Zona, Gruppi Sanguigni, South Beach, Dieta Mediterranea, Dieta Montignac, Dieta Ortomolecolare, Dieta Lemme, Dieta Dunkan.

I CEO DELLA MC DONALD’S NON STANNO DANDO UN BUON ESEMPIO

Non è casuale che il CEO (Chief Executive Officer) della McDonald’s morì di attacco cardiaco nel 2004 e che, il nuovo CEO subentrato, era già in sala operatoria 16 giorni dopo, per cancro colon-rettale. Parliamo di persone quarantenni o giù di lì. Non auguriamo male a nessuno, nemmeno ai dirigenti della McDonals’s. Sono persone umane, anche se impegnate in attività non esattamente costruttive, e tantomeno condivise. Ma questi sono dati che devono far riflettere.

ALIMENTAZIONE CHETOSICA SIGNIFICA ALIMENTAZIONE AVVELENATA

Edward H. Rynearson, emerito professore di medicina alla Mayo Clinic di Rochester-Minnesota, definì la dieta Atkins ingannevole, fuorviante e pericolosa. Noi bruciamo grassi in continuazione, usando come indispensabile fiamma i carboidrati. Ma, allorquando si esauriscono i carboidrati, il corpo non ha altra scelta che l’alimentazione chetosica, dove i grassi bruciano in modo inefficiente, producendo rifiuti tossici come l’acetone (espulso per via polmonare, vedi alito di mele marce) e i chetoni (attraverso le urine, odoranti di ammoniaca). Per lavar fuori dal corpo questi prodotti tossici il corpo usa le sue risorse idriche interne, ed espelle litri e litri di acqua nella prima settimana di dieta, incoraggiando i dietanti a continuare, con aggravamento dell’avvelenamento e della chetosi. Piuttosto che dimagrire in quel modo balordo (e temporaneo), meglio allora ricorrere alla sauna, altra via non proprio raccomandabile.

NIENTE SUCCO D’ARANCIA E 65 INTEGRATORI IN TASCA

Atkins, prima di morire nel 2004, si era reso conto che i conti non tornavano, e che la sua dieta mancava di troppi nutrienti. Non a caso prescriveva non meno di 65 diversi integratori per coprire le falle create dal suo bizzarro concetto di nutrizione. “Chi mai ha bisogno del volgare succo d’arancia, quando abbiamo a disposizione valanghe di comode pasticche di vitamina C sintetica?”, fu una delle uscite in televisione. Atkins ha realizzato sicuramente il sogno della sua vita. Quello di diventare miliardario speculando sulla ignoranza del popolo americano ed extra-americano.

NULLA DI RIVOLUZIONARIO MA COPIATURA A PIENE MANI DA ESPERIENZE FALLIMENTARI DEL PASSATO

“La realtà è che il dr Atkins si intendeva di nutrizione non più di quanto un maiale dell’Arkansas si intendesse di astronomia”, ha scritto il dr Michael Greger, in una sua ottima disamina critica. Nulla di nuovo e di rivoluzionario nella “Dr Atkins Diet Revolution”, tanto cara al dr Giorgio Calabrese e all’Agroalimentare Italiano, alle rubriche televisive “Gusto” e “Cotto e Mangiato”. Le stesse idee erano state espresse da William Banting nel suo “Letter on corpulence” del 1864, e poi nel testo “Calories don’t count” del dr Herman Taller, nel 1960. In quel periodo spuntò la stella del dr Irwin Stillman, autore di “Doctor’s Quick Weight Loss Diet”, dove si approvavano solo la carne, le uova e il formaggio.

GRAVI LACUNE NEL PENSIERO CARNIVORISTICO

Stillman morì di attacco cardiaco, non prima di aver rovinato 20 milioni di persone soltanto in America Tutta la struttura teorica delle low-carb diets come la Atkins, la Zona e la Mediterranea, vertono sulla falsa nozione secondo cui la radice di tutti i mali sarebbe il limite di insulina che ognuno ha per contrastare i carboidrati. Sfugge a questi dietisti il fatto che proteine e grassi possono anch’essi indurre secrezione insulinica. Ma quello che gli sfugge ancora di più è che la macchina umana è disegnata per un carburante che si chiama carboidrato, capace di bruciare al meglio il giusto e bilanciato livello basso-proteico che si trova nella frutta e nella verdura!

LE RACCOMANDAZIONI NUMERO UNO CONCORDANO VERSO IL VEGANISMO

La saggezza non è mai mancata in America, nonostante l’assedio dei maxi-macellatori. La Scientific American Review del 1892, portava un editoriale dal titolo esplicito “Cancer is most frequent when carnivorous habit prevail” (Il cancro è frequente quando prevalgono abitudini carnivore). Se pensiamo poi alle “Recommendation number one” delle varie autorità americane, ne scopriamo delle belle. Recommendation number one of the American Institute for Cancer Research: PLANT BASED DIETS! Recommendation number one of the World Cancer Research Fund: PLANT BASED DIETS! Recommendation number one of the National Cancer Institute: PLANT BASED DIETS! Recommendation number one of WHO and FAO: MORE FRUITS AND VEGETABLES! Recommendation number one of the American Cancer Society: MORE VEGGIES AND LESS MEAT!

PERICOLOSITÀ ASSOLUTA DELLE DIETE LOW- CARB

I commenti a queste raccomandazioni sono chiari e inequivocabili. Le diete low-carb possono essere un gran rischio se la mettiamo sul piano della salute. Le diete low-carb hanno un impatto drammatico sui reni, cicatrizzandoli, provocando calcoli e insufficienza renale.

SE FOSSIMO FURBI

Il dr Theodor Steinman, nefrologo e medico senior al Beth Israel Deaconess Medical Center, si è espresso con un significativo “If we were smart we would all be vegetarians” (se fossimo furbi saremmo tutti vegetariani)”. Gli unici seguaci reali della dieta Atkins sono gli Eskimesi. Eskimos significa “mangiatori di carne cruda”. Peccato che abbiano il più alto grado di osteoporosi, e che la loro vita media sia tra le più basse del mondo.

I CACCIATORI DI VIRUS SONO UNA CASTA DOMINANTE DI INTOCCABILI

Ma nemmeno tutto questo è sufficiente, come possiamo vedere coi nostri occhi, a meno che qualcuno non ci abbia piazzato sopra delle fette di mortadella. Basta un cetriolo sano, accusato di essere marcio, per inventare una nuova pandemia. Se la colpa non è del cetriolo è di qualcos’altro. I cacciatori di virus costituiscono da sempre una casta medica chiusa, potente ed esclusiva. Una casta che ha dominato per decenni la ricerca biomedica, grazie al supporto morale e pecuniario che riceve in continuazione da Big Pharma.

VIROLOGIA E INFETTOLOGIA, UN ATTENTATO CONTINUO ALLA PERSONA UMANA

Siamo di fronte a un attentato continuo alla persona umana, nei suoi tentativi di puntare alla salute. La maggioranza dei medici sta comprendendo che molte cose non quadrano, e che c’è qualcosa di veramente stonato. Stanno capendo che la presenza di un batterio o di un frammento cellulare chiamato virus in una malattia, non significa affatto responsabilità patologica, ma solo conseguenza logica della malattia stessa. Stanno capendo che aveva ragione Béchamp. Stanno capendo che ogni malattia infettiva ed ogni pandemia, sono autentiche farse antipopolari. Ma se aprono la bocca, vengono radiati dall’ordine e si ritrovano sul lastrico.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Anonymous

    Forensic evidence emerges that European e.coli superbug was bioengineered to produce human fatalities

    naturalnews.com/032622_ecoli_bioengineering.html

    Rispondi
  2. Freddy

    adesso se la stanno prendendo con i germogli di soya… andare a cercare negli allevamenti da cui provengono gli hamburger no, eh?

    Rispondi

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