LETTERA
Buonasera Valdo, la contatto per chiederle un consiglio. Dopo un digiuno secco di 12 gg, da me intrapreso per una inspiegabile eccessiva lacrimazione, mi si è presentata una mancanza di respiro che mi ha indotto ad interrompere il digiuno, nonostante tale pratica avesse interrotto l’epifora.
Da lì sono susseguiti altri sintomi quali: ansia, attacchi di panico, ematomi, depressione, che si alternavano continuamente con la lacrimazione che è ricomparsa. Premetto che non mangio glutine da 7 anni, né latte o derivati, no carne, solo verdure sia cotte che crude e arance. Tale regime alimentare è l’unico che mi permette in concomitanza con l’aglio, che prendo ad ogni pasto e spuntino di verdura, di tenere a bada i sintomi che altrimenti diventano invalidanti. Inoltre provando ad inserire altri tipi di frutta mi esplode un forte mal di testa per cui per ora mi attengo a questo regime. Solo che a tutta questa sintomatologia si è aggiunto anche un eccessivo gonfiore, ritenzione idrica e calore eccessivo a gambe e braccia.
Trattasi di crisi eliminativa oppure carenza nutrizionale? Nel 1 caso posso inserire dei clisteri? Oppure sbaglio qualcosa. Grazie infinite per tutti i tuoi preziosi consigli. Saluti, Nicoletta
RISPOSTA
IL PROBLEMA NON SONO LE LACRIME MA COSA CI STA SOTTO
Come usa dire Manuel Lezaeta, ogni cosa che esce dal corpo è di per sé un fatto positivo e depurativo che rispetta una esigenza corporale interna. Per il naturopata cileno gli occhi si ammalano per le impurità di un sangue viziato e alterato da vita innaturale e tesa e da cattive digestioni. Pertanto si guarisce soltanto ristabilendo la normalità digestiva.
Le lacrime in effetti aiutano a lenire l’irritazione e il bruciore degli occhi, ripulendo le particelle estranee e mantenendoli sani. L’occhio tende comunque a guarire normalmente in 2-3 giorni se si ha la pazienza di aspettare e di non causargli ulteriori irritazioni.
L’epifora o eccessiva lacrimazione è un problema molto diffuso, determinato da inquinamento esterno, dal rumore, dagli stili di vita che mettono in sofferenza il corpo umano e in particolare gli occhi, che sono davvero lo specchio del corpo e dell’anima. Si usa dire spesso che si tratta di una forma allergica. Ma cos’è poi che causa tale allergia? Vale sempre il principio per cui “Ogni malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario”.
UN ORGANISMO CARICO DI VELENI VA CERTAMENTE DEPURATO
Nel caso specifico, la difficoltà ad accettare la frutta comune sta a significare che siamo in presenza di un organismo carico di veleni, e pertanto meritevole di un cambio radicale della dieta e non solo di quella.
I sintomi citati, come gonfiore e ritenzione idrica, parlano chiaro. Può benissimo trattarsi di forte crisi eliminativa innescata dal digiuno. E può anche trattarsi di carenza nutrizionale in contemporanea, visto che il corpo ha bisogno di poter contare sempre su una vasta gamma di frutta e verdure, soprattutto crude.
SBAGLIATO PARTIRE CON UN LUNGO DIGIUNO SENZA PREPARAZIONE E SENZA ASSISTENZA
L’errore più grave a mio avviso è quello di aver intrapreso un digiuno secco di 12 giorni, che in termini di accelerazione depurativa vale più del doppio rispetto al digiuno idrico a sola acqua. Non si fanno queste cose senza la dovuta assistenza di un esperto digiunista, categoria del resto non facilmente reperibile.
Al massimo si può provare in proprio con un digiuno secco iniziale di 1-2 giorni, massimo 3. Se l’esperienza risulta positiva e senza un eccesso di problemi, si può ripetere dopo circa un mese. Sul mio blog ci sono articoli sia sul digiuno idrico, che su quello secco e su quello intermittente.
In ogni caso, ad ogni digiuno ci si prepara mediante un periodo di depurazione progressiva, mediante una forma di vegetarismo-crudista che può durare almeno una o due settimane. Sergej Filonov, esponente mondiale del digiuno secco, richiede almeno un mese di preparazione per un digiuno secco di 12 giorni, tanto per fare un esempio.
QUALCHE CONSIGLIO
Tornando al problema della lacrimazione, occorre semplicemente rimettere in ordine l’apparato digerente scegliendo adeguata scorta di frutta acquosa o di succhi freschi tipo carote-ananas-sedano lontano dai pasti e a stomaco vuoto (mattina presto e metà mattina, oltre che tardo pomeriggio), e optando a pranzo ore 13 e cena ore 19:30 per un piatto di verdura cruda ben masticata come inizio (seguito da un secondo di vegetali amidacei o di cibo cotto non carneo tipo patate, fagiolini, fagioli freschi, peperonata, purea di patate, minestrina di verdure, cavolini, cavolfiori, broccoli, riso integrale alle verdure, polenta e funghi, pizza sottile alle verdure, pasta al pomodoro crudo, bruschette al pomodoro, melanzane, zucchine e simili.
Non devono mancare radicchio, tarassaco, ravanelli, cipolla, cetrioli, rape, carote, bietole utili contro la ritenzione idrica. Ottimi anche meloni e angurie, rigorosamente lontani però dai pasti principali e non mescolabili con altri cibi di qualunque tipo.
Consigliata l’esposizione solare, l’attività fisica aerobica con respirazione lunga addominale e con tanta traspirazione. Evitare di prendere iniziative a caso o all’insegna della frettolosità e della frenesia per il risultato rapido, senza prima un minimo di preparazione igienistica acquisibile mediante lettura attenta e regolare di libri e articoli su questi temi.
Valdo Vaccaro
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