LETTERA
Caro Valdo, sono un estimatore dei suoi scritti, con i quali ho potuto indirizzare diverse persone ad aiutarsi per risolvere equilibri mancanti. Sono sorpreso di vedermi negate le sue pagine su Google! Non vorrei sia un atto intimidatorio nei confronti delle verità naturali che lei espone con precisione e grande umanità !
Colgo l’occasione per chiederle qualche consiglio su un improvvisa ma continua lacrimazione, dall’occhio sx che da un paio di settimane assilla una persona a me cara.
Sembra si riproponga un fastidio che intorno ai 5 anni lo costrinse all’ospedale, nel 1957-58, a subire una cura di cui non si sa nulla se non che erano due iniezioni al giorno per 15 giorni.
Per il disturbo che creava una crema agli occhi si ricorda che la chiamavano “scatia” in dialetto locale. Ora si ripropone con lacrimazione continua, attenuata con lo sbattimento di acqua con le palme contro le palpebre chiuse e qualche impacco con piantaggine oltre a un aumento nei consumi di vegetali crudi, succo di uva fresco, spremute di pompelmo e frutta di stagione.
Ha dei buoni consigli in merito, ne son sicuro. La ringrazio per la sua disponibilità e precisione. Enrico Scarsi da Acqui Terme
RISPOSTA
Ciao Enrico, ci sono state in effetti delle difficoltà di collegamento nei giorni scorsi, ma pare che ora si sia tutto risolto.
COS’È L’EPIFORA
Per la lacrimazione continua degli occhi, o di un solo occhio come nel caso in questione, si parla di epifora ovvero di travaso eccessivo di lacrime dal sacco congiuntivale. L’epifora viene infatti comunemente chiamata anche “occhio lacrimante” o “occhi che piangono”.
Le cause possono riguardare:
- Occlusione o restringimento dei dotti naso-lacrimali che scendono dalle palpebre e conducono ai turbinati nasali e poi in gola
- Irritazione dell’occhio e produzione eccessiva di lacrime
- Scarso e infrequente battito palpebrale.
Quando la produzione di lacrime da parte delle ghiandole lacrimali è eccessiva o quando i dotti lacrimali non drenano bene (a causa di occlusione o restringimento), si ha l’effetto occhio che lacrima, che si può verificare in maniera simmetrica (in entrambi gli occhi) o in un occhio solo.
ESTREMA SENSIBILITÀ DEGLI OCCHI
L’occhio è un organo delicato e sensibile. Basta un niente per farlo lacrimare: un raffreddore, uno sbadiglio, una permanenza eccessiva davanti allo schermo di smartphone, tv o computer, una giornata ventosa, delle polveri o dei pollini nell’aria, qualcuno che fuma, una delle tante allergie di cambio-stagione.
Infiammazioni degli occhi come congiuntivite (infiammazione dello strato più esterno dell’occhio), uveite (infiammazione tonaca media) e blefarite (infiammazione del bordo palpebrale) concorrono poi nel produrre disturbi lacrimativi.
Occorre in ogni caso capire i motivi per i quali si sviluppa la lacrimazione e agire di conseguenza.
RIMEDI NATURALI E FITOTERAPICI
Esistono rimedi naturali, preferibili a qualsiasi intervento invasivo. Mettiamo per prima cosa l’occhio nelle condizioni ideali per guarire ed esso guarirà .
Le prime cose da fare sono stare lontano dalla troppa luce e dagli schermi, facendo riposare l’occhio, non forzandolo in lavori impegnativi o sotto luce artificiale.
Per gli occhi irritati, lacrimanti, arrossati, bastano poche gocce di succo fresco di cavolo la sera prima di coricarsi per ottenere risultati immediati a partire dal giorno dopo. Lo garantisce Jean Valnet (1920-1995), uno dei maggiori specialisti della fitoterapia classica francese.
Esistono anche lavaggi e colliri a base di camomilla, di malva, di eufrasia, di fiordaliso, di piantaggine, di petali di rosa e di acqua salata (un cucchiaino di sale marino per mezzo litro d’acqua).
Ottimo pure il succo di limone (una goccia in ogni occhio lacrimante 2 o 3 volte la settimana). Utile anche il cataplasma di fango sopra le palpebre nel caso di traumi.
MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO DIGESTIVO
Le infiammazioni acute, dovunque accadano nel corpo, sono sintomi preziosi e che svolgono una funzione protettiva, per cui non vanno assolutamente contrastate, favorendo invece una naturale remissione delle stesse, evitando cioè che diventino croniche (cosa che accade spesso usando farmaci anti-infiammatori e antibiotici).
Serve infine ristabilire un buon equilibrio digestivo, attenuando con le buone maniere le infiammazioni che hanno luogo nel tratto intestinale implicando ripercussioni sulla funzione visiva.
Del resto mi pare che sia già in atto da parte del protagonista un aumento di vegetali crudi, di succhi freschi e di frutta stagionale, programma che va esattamente nella giusta direzione.
Valdo Vaccaro
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