LETTERA
FIGLIA CHE CONTRAE LA TBC
Mia figlia, 30 anni, infermiera professionale plurilaureata, ha scoperto, durante le visite di idoneità per l’assunzione presso un ospedale romano, di aver contratto la TBC. Dopo rx, tac, indagine broncoscopica e 15 giorni di ricovero per accertamenti, è risultata non infettiva in quanto il suo sistema immunitario riesce, al momento, a tenere a bada l’infezione (forse perché risale a pochi mesi fa).
DOSI MASSICCE DI ANTIBIOTICI
La profilassi, della durata minima di 6 mesi, prevede una dose massiccia di 4 antibiotici (7 pillole al giorno per i primi due mesi + 1 compressa di vitamina B6 a scalare progressivo dal terzo mese in poi). LA STO AIUTANDO CON FRUTTA E VERDURA IN QUANTITÀ (SOPRATTUTTO VITAMINA C) MA SEMBRA NON CI SIANO CURE ALTERNATIVE.
ZERO INFORMAZIONI IGIENISTICHE SULLA TBC
In 30 anni ho trovato cure igienistiche per il cancro, per il diabete mellito e per tante altre importanti malattie ma, stranamente, dopo aver girato in lungo e in largo la rete, non si trova traccia di una cura strutturata alternativa a quella farmacologica. NON C’È NULLA, NULLA, NULLA. SE HAI DELLA DOCUMENTAZIONE PUOI INVIARMELA? ALTRIMENTI POSSO AFFERMARE CHE L’IGIENISMO RISOLVE TUTTO MENO CHE LA TBC. Grazie. Buone Feste! Giacomo
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RISPOSTA
DEFINIZIONE MEDICA DELLA TUBERCOLOSI
La definizione medica di tubercolosi la conosciamo troppo bene. “Malattia infettiva e contagiosa causata dal bacillo di Koch che determina prima dei granelli e poi delle caverne, con ampia distruzione del tessuto polmonare”. Grave, inveterata ed orribile malattia cronica che decima spesso la popolazione per il numero di debilitati e di morti. Diffusa dovunque e dovuta a diversi fattori tipo denutrizione, debolezza, stress, professioni a rischio (minatori, fuochisti, tessitrici, studenti sottoposti a eccessivo stress). La penetrazione del bacillo che avviene preferibilmente per via respiratoria. L’esordio inizia spesso con una tosse debole e superficiale, seguita da febbre serale, da sudorazione intensa, da emissione di sangue rosso dalla bocca.
SCARTIAMO LA MEDICINA E GUARDIAMO AL NOSTRO SISTEMA POLMONARE
Chiaro che tale presentazione medica non soddisfa in alcun modo il palato fine e scientifico dell’igiene naturale. Facciamo dunque un passo indietro e andiamo ad analizzare la situazione dell’apparato respiratorio. A pensarla bene, i nostri polmoni, se raffrontati agli altri organi del nostro corpo, hanno ricevuto dal creatore le maggiori attenzioni, essendo i meno esposti a danni diretti.
POLMONI COCCOLATI E SUPERPROTETTI DALLE OFFESE ESTERNE
Mentre il nostro stomaco è vittima di continui attacchi, per i nostri clamorosi errori alimentari, e con esso vengono coinvolti fegato, pancreas e reni, i polmoni non hanno questi problemi. Mentre la nostra pelle e soggetta a indebolimenti e a soffocazione continua, i polmoni sono liberi da questi rischi. L’aria tossica ed inquinata, che è il peggior nemico dei polmoni, viene evitata non appena ci accorgiamo del suo odore sgradevole. Inoltre, per la loro vitale importanza, la saggia Natura ha previsto per questi organi una struttura toracica a protezione da danni traumatici dall’esterno.
VULNERABILITÀ AI DANNI DALL’INTERNO
Il vero nemico dei polmoni si sviluppa in realtà nel nostro ventre. Il vero nemico dei polmoni non è certamente il bacillo di Koch. Il vero nemico dei polmoni ha un nome preciso e si chiama fermentazione putrida dei cibi assunti, o se vogliamo intossicazione lenta e progressiva che porta ad accelerazione del ritmo cardiaco, a congestione e surriscaldamento intestinale, a progressiva alterazione e debilitazione dell’intero organismo.
LA DISTRUZIONE AVVIENE PER UNA COMBINAZIONE DI DENUTRIZIONE E DI INTOSSICAZIONE
Di fronte a un individuo che soccombe per tubercolosi polmonare, ossia per distruzione del suo tessuto polmonare, possiamo dire con certezza che la morte è avvenuta per un processo di denutrizione e di intossicazione, legato al generale disordine organico, all’alterazione sistematica del sistema digerente, del sistema nervoso, del fegato, dei reni e del cuore. Il colpo finale viene dato poi dall’intossicazione peggiore che è quella dei farmaci, ogni giorno più diffusa e ogni giorno più pericolosa.
I TUBERCOLOTICI MUOIONO PER PESSIMA DIGESTIONE E NON PER I BACILLI
Ecco dunque rovesciata la situazione. “I tubercolotici muoiono solamente per cattivissime digestioni, e mai ad opera di un microbo” afferma giustamente Manuel Lezaeta. Cosa dire a questo punto degli interventi chirurgici e farmacologici al polmone? Diciamo semplicemente che il rimedio risulta peggiore della malattia, come avviene quasi sempre in campo medico. Le vittime di queste cure mediche finiscono per non guarire mai e rimangono ai margini della salute.
PROBLEMI PSICOLOGICI E CULTURALI DA SUPERARE
Fatte queste considerazioni, torniamo al caso in questione. Parliamoci chiaro. Esiste sicuramente un problema culturale da superare. Il padre si qualifica come igienista ma accetta in gran parte i verdetti medici e le cure mediche. La figlia è infermiera e plurilaureata, imbevuta sicuramente di cultura medica e non igienistica. Nessuno dei due fa una grinza di fronte a una dose massiccia e scandalosa di antibiotici che durerà 6 mesi almeno. E si pretende poi di rendere meno amara tale pillola apportando molta frutta e quindi molta vitamina-C, senza considerare nemmeno che frutta e farmaci sono incompatibili.
L’IGIENE NATURALE NON È UNA CURA MA UN INSEGNAMENTO AD AUTO-GUARIRE
Colmo dei colmi, il padre che è di sicuro persona preparata e non sprovveduta, lancia la sua appassionata rivendicazione. Si lamenta che non esistono cure alternative. “Non c’è nulla, nulla, nulla”, dice. “L’igienismo risolve tutto fuorché la TBC”, impreca. Se la mettiamo su questo piano, l’igienismo non risolve nulla perché non deve risolvere nulla, dovendo far risolvere tutto al sistema immunitario della paziente che è cosa ben diversa.
L’IGIENE NATURALE VERTE SULLA CURA DELLA NON CURA
Pare che qui ci siano delle carenze informative nei riguardi dell’igiene naturale. La vera cura igienistica non è una cura alternativa, ma è la cura della non cura. O meglio è la cura del non toccare il sintomo. In questo caso il sintomo è la tubercolosi. L’unica cosa che attrae l’interesse del buon igienista è la parte causativa della patologia, non il sintomo di essa. Nessuno al mondo è in grado di guarire. Non dico la TBC, ma nemmeno il più stupido e banale dei raffreddori. Chi guarisce è sempre e solo il sistema immunitario. E’ il corpo che auto-guarisce e non il terapeuta, per quanto bravo e intraprendente egli sia. Quello può soltanto indirizzarti nel modo giusto, evitando innanzitutto di commettere errori ed interferenze.
SE SIAMO PER IL MICROBO E L’ANTIBIOTICO SIGNIFICA CHIUDERE DEL TUTTO CON L’IGIENE
Chi ha causato la TBC? Se pensiamo che la colpa sia del microbo, siamo padroni di farlo, ma a quel punto sposiamo la medicina e divorziamo dall’igiene. L’igiene assolve totalmente il bacillo e quindi boccia al 100% le cure antibiotiche. Qui si tratta di salvare una persona, che è la figlia, o di renderle la vita ancora più grama. Facciamo bene i nostri calcoli e prendiamo immediatamente le giuste decisioni. Non ci sono zone intermedie. Si sta su una sponda o si va nell’altra. Medicina o igienismo.
UN PERIODO DI RIPOSO E DI RELAX CON TANTI BUONI CENTRIFUGATI PER RIPRISTINARE L’EQUILIBRIO INTESTINALE
La mia proposta è semplice. Tutti i farmaci prescritti vadano del bidone delle immondizie pericolose e non nel corpo della ragazza. Le si trovi una sistemazione tranquilla e serena, lontana dai rumori, dallo stress, dalle preoccupazioni, e si provveda a farle bere giornalmente due bicchierozzi di centrifugato di carote-sedani-ananas (o mele), o di topinambur-bietole e mele.
LA MIA PROPOSTA DI RECUPERO STILE “PRENDERE O LASCIARE”
A pranzo e cena un bel piatto di verdure crude alternando a ciascun pasto radicchio, tarassaco, cavoli, valeriana, finocchio, carciofo, germogli, ortiche e crescione (in primavera), seguiti da patata o zucca o da cereali integrali. Succo di agrumi al risveglio. Una crema di avena con germe di grano e semini pestellati o frantumati di sesamo, lino e girasole per il gruppo B e gli Omega-3. Mandorle, pinoli, noci e datteri liberamente. Frutta di stagione (kaki, melograni, nespole, mele, pere, kiwi, liberamente lontano da pranzo e cena). Ogni raggio di sole va catturato, ogni boccata d’aria va respirata al meglio. Questa è la mia proposta di recupero. Prendere o lasciare.
Valdo Vaccaro
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