MONSANTO, L’AGRICOLTURA CHE SEMINA MALATTIE
Questa multinazionale di cui spesso si sente parlare, ha creato un universo di malati, creando prodotti chimici con cui infestare l’agricoltura, i prati, inquinando l’aria, i cibi. I cibi OGM sono la specialità con cui ogni anno crea milioni di nuovi malati. Questi sono già motivi necessari e sufficienti per boicottare la Monsanto e tutta la sua vasta gamma di prodotti.
Se andiamo al sito ufficiale della Monsanto Italia troviamo tra l’altro quanto segue. “L’attività di Monsanto trova nell’agricoltura il suo riferimento nel senso più ampio del termine. Da oltre 30 anni Monsanto in Italia è a fianco degli agricoltori per aiutarli ad ottenere dalla loro terra sempre di più e sempre meglio. Monsanto presta ascolto ai suoi clienti ed interlocutori prendendone in considerazione opinioni e bisogni, mette in campo le migliori tecnologie per garantire agli agricoltori maggior produttività e redditività nel rispetto dell’ambiente. Il valore aggiunto della ricerca Monsanto fa la differenza tra Roundup e un qualsiasi formulato a base di glifosate”.
LA STORIA DELLA MONSANTO COMINCIA CON LA MORTALE SACCARINA
Come azienda multinazionale di biotecnologia agraria, la Monsanto Corporation, con sede a Creve Coeur-Missouri-USA, ha ufficialmente 18000 dipendenti e un fatturato da 8,5 miliardi di dollari (dati ufficiali 2007). Nasce nel 1901 a East St. Louis, nell’Illinois, come produttrice di saccarina.
PURE IL PCB È UN PRODOTTO TOSSICO
Nella grande crisi del ’29 mentre milioni di americani senza lavoro non riescono a mangiare, lei si divora una ditta che ha giusto messo a punto un nuovo composto, i policlorobifenili, detti PBC. Sono inerti, resistenti al calore, utili all’industria elettrica allora in grande espansione e come liquidi di refrigeranti nei trasformatori. La Monsanto fa i soldi, ma già negli anni ’30 viene fuori che il PCB è un composto chimico tossico. Ciononostante la Monsanto va avanti pressoché indisturbata.
DALLE DIOSSINE AGLI ERBICIDI 245T
Negli anni ’40 si occupa di diossine e comincia a fabbricare l’erbicida noto come 245T, il nome gli deriva dal numero di atomi di cloro del famigerato composto. Così efficace che già negli anni Sessanta le grandi praterie americane, così infestate, diventano cimiteriali ed uscirà un libro famosissimo a denunciare the silent spring, la primavera silenziosa, senza uccelli, che darà il via alle prime campagne ecologiche americane.
L’ERBICIDA USATO COME DEFOLIANTE IN VIETNAM
L’erbicida è così potente che l’esercito americano lo usa come defoliante nella sua guerra in Vietnam, dove concepisce l’idea demenziale che distruggendo tutte le foglie degli alberi del Nord e Centro Vietnam riuscirà a scovare i Vietcong. Che invece arriveranno fino a Saigon, e faranno scappare l’ambasciatore americano dal tetto dell’ambasciata, con la bandiera a stelle e strisce arrotolata, sotto il braccio, mentre si alza su un elicottero che lo riporterà via, per sempre.
COLLABORAZIONE CON LA DOW CHEMICALS PER L’AGENTE ORANGE
La Monsanto, durante tutta quella sciagurata guerra, la prima che gli Americani perdono nella loro storia, ha venduto all’esercito il tristemente famoso “agente orange”, un misto di 245T della Monsanto e del 24D della sua rivale Dow Chemical, ma alleata per la patriottica distruzione delle foreste del Vietnam. Scienziati ed opinione pubblica, oltre alle diserzioni in massa dei giovani americani fanno sospendere, nel 1971, lo spargimento dell’agente orange, di cui si conoscono gli effetti delle diossine sull’ambiente. Ed è cancerogeno, ha provocato danni immunitari e alla riproduzione che non hanno finito di fare male ai vietnamiti.
IL GLIFOSATO APPROVATO DALLE LOBBIES INARRESTABILI
Come si vede, la Monsanto viene da lontano davvero. Ma questo è ancora poco. Negli anni ’80 scopre il glifosato, sostanza base per molti erbicidi, tra cui il tristemente famoso Roundup. Il Roundup è un pesticida potente e redditizio, che dà alla Monsanto profitti del 20% annui, proiettandola ai vertici. Peccato che abbia un “piccolo” difetto, che è quello di far male agli umani. I disordini provocati dal glifosato sono noti e documentati, ma le lobbies pro-pesticidi sono ormai potentissime, inarrestabili.
Il solo piccolo neo di questi tempi, mentre leggete, gli scade la patente del Roundup, insomma, la fine della pacchia. Ma ormai la Monsanto, da grande multinazionale qual è, sa guardare lontano.
INGRESSO NEI CAMPI DELL’INFORMATICA E DELLE BIOTECNOLOGIOE
Nel 1997 scorpora chimica e fibre sintetiche e le mette in una società di nome Solutia e spende miliardi di dollari che le vengono dai profitti del Roundup nel campo biotech, che, insieme a quello del software, sta diventando il darling di Wall Street. Capisce alla svelta che le due grandi strade del futuro sono l’informatica e le biotecnologie.
NASCITA DEL ROUND-UP
La Monsanto viene fuori con la grande pensata. “Fabbrichiamo una specie di semente resistente al glifosato, così possiamo vendere le sementi super-resistenti, che si chiameranno RoundUp ready, insieme al Roundup stesso. Così possiamo continuare a prendere due piccioni con una fava. Possiamo vendere le sementi, e ancor più il pesticida Roundup, un pacchetto doppio ed esclusivo, che abbiamo solo noi. Splendido, no?
AVVIO DEL BUSINESS OGM
Ed è così che, dal 1997, la Monsanto comincia a vendere soia, mais e colza transgenici, cioè con un gene che, dice lei, li fa resistenti al Roundup. Ci prova anche con il cotone, ma gli va male. Però soia, mais e colza vanno bene, e arriveranno, per vie traverse e spesso complicate, sulle tavole di tutto il mondo, ormai abituate a prodotti con dentro di tutto. Basta che siano colorati, pubblicizzati e venduti nei supermercati come prodotti nuovi, con i nomi degli ingredienti così piccoli che nessuno riesce a leggere.
PEGGIO DELLA BOMBA ATOMICA
E non è finita. Nel 1998 una delle nuove aziende Biotech, la Delta e Pine Land, si è inventata e brevettata una tecnica di nome “sistema di protezione della tecnologia”, una modifica genetica alla pianta che la rende sterile. Come ogni persona di buon senso può capire, è peggio della bomba atomica.
Possono sterilizzare una pianta, e quindi, se ti costringono a usare i loro semi, te li possono rivendere anno dopo anno. Sei nelle loro mani peggio di quanto il contadino servo della gleba del medioevo era nelle mani del suo signore feudale.
IL TRANSGENICO VIENE APPROVATO
Il brevetto prende il nome di Terminator. La Monsanto, dopo due mesi dal brevetto, si compra la Delta e la Pine Land, con l’evidente scopo di vendere le sementi transgeniche, che vengono chiamate non a caso “suicide”, ai mercati dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Ma la verità, si sa, alla fine viene fuori, e le bugie hanno le gambe corte. Un giornale tra i pochissimi, l’inglese The Ecologist, fa un numero speciale sul transgenico, e indica i nomi delle lobbies che hanno fatto passare le leggi sui brevetti. Sono gli stessi nomi che poco prima erano nel biotech. Un trucco ampiamente sperimentato. Era così e lo è ancora nel farmaceutico come negli armamenti. Lo chiamano “revolving door” o porta girevole. Entrano nelle multinazionali e escono dalle lobbies o dalle burocrazie ministeriali che decidono, e viceversa, da sempre.
UNIONE CON LA PHARMACIA UPJOHN
La Monsanto e quelli del biotech premono sulla distribuzione del giornale, e lo fanno saltare. Ma alla fine esce, in inglese, in francese e in spagnolo. In pochi mesi l’Europa si allerta ai transgenici, e al Terminator, e non vuole né soia né altro di quel genere. La Monsanto si fonde con Pharmacia Upjohn, che fa un marchio separato per il transgenico agricolo, che vogliono spacciare e contrabbandare anche in Italia, nel nome della fame del mondo, e dei prodotti che contengono la vitamina qui, e l’antibiotico là.
CONNIVENZA CON GIORNALI E TELEVISIONI, LONGA MANUS DEI PEGGIORI PROFITTATORI DEL PIANETA
Con la ovvia connivenza di giornali e TV, ossia di quei media che sono stabilmente la longa manus dei peggiori profittatori. Controllori e controllati sono sempre le stesse persone, che da quella porta girevole passano, ogni due o tre anni. Nel nostro caso, è una ricercatrice della Monsanto, chiamata dalla FDA a controllare le sue stesse ricerche. Lo stesso per una certa Ann Foster, passata da direttrice dello Scottish Consumer Council alla Monsanto, ed ancora membro di diverse commissioni di consulenza britanniche, tra cui quella degli aspetti medici degli alimenti. Evviva! Le guardie fanno i ladri, e poi ancora le guardie! Ma non crediate che l’arroganza e l’impunità Monsanto si fermino davanti a queste quisquilie.
ALLA FINE VINCE SEMPRE LEI
Nel gennaio 1997 la procura di New York ha costretto la Monsanto a ritirare i suoi menzogneri annunci pubblicitari che sostenevano che il suo diserbante, l’ormai famigerato Roundup, è biodegradabile e non nuoce all’ambiente. Secondo la facoltà di Igiene della Università di California, il glifosato occupa il terzo posto nelle cause di malattie legate ai pesticidi contratte dai lavoratori. Ma la Monsanto, come le grandi multinazionali, può tranquillamente perdere una battaglia, dieci battaglie, perché alla fine vince, grazie ai suoi avvocati, e alle lobbies, le guerre. Anzi è così forte che riesce ad imporre quel che vuole agli organismi mondiali come il WTO.
IMPOSIZIONE DELLE CARNI AGLI ORMONI
Progresso che passerebbe per la vittoria totale dei commerci senza barriere. Ma i ricchi non comprano il cibo dei poveri, per cominciare, così, noi europei tutti, dobbiamo accettare le importazioni di carne e latte che provengono dagli USA, da bestiame trattato con Prosilac, l’ormone prodotto dalla Monsanto, che fa crescere gli animali, e i profitti, con i risultati che sappiamo. E sulle carni ormonale della Monsanto, la guerra tra USA, che li ormoni ce li mettono, e l’Europa, che non ci sta, è diventata una guerra commerciale a tutti gli effetti.
LA GUERRA DELLA BISTECCA CON LA KOREA DEL SUD
Con la Korea del Sud gli americani impiantano addirittura una vero e proprio casus belli, mettendo a fuoco e fiamme la capitale Seoul, pur di imporre i loro diktat (vedi mia tesina “La guerra della bistecca” del 15/8/2008). Dal 1997 la Monsanto si è scissa in due. La cosiddetta MS si dedica esclusivamente alle biotecnologie e alla produzione di cibo, per gli animali e per gli uomini, entrambi geneticamente modificati, oltre alla fabbricazione di diserbanti e fertilizzanti.
GLI OGM SONO CIBO MICIDIALE E INCOMPATIBILE
In America queste cose le conoscono ancora meglio di noi. È dimostrato che il cibo OGM ha la capacità di cambiare il Dna. Tattasi di cibo pericoloso da evitare rigorosamente, se uno non vuole finire tra le maglie del cancro.
TOP 10 FACTS ABOUT MONSANTO, RACCONTATI DAGLI STESSI AMERICANI!
1) No GMO Labeling Laws in the USA! (In USA non esistono leggi che impongono etichettatura OGM). 2) Lack of adequate FDA/USDA safety testing (Carenza di adeguati test da parte di FDA e USDA). 3) Monsanto puts small farmers out of business (La Monsanto manda sul lastrico i piccoli agricoltori). 4) Farmer suicides after GMO crop failures (Suicidi a migliaia tra i contadini rovinati dal fallimento dele colture OGM). 5) Monsanto products pollute the developing world (I prodotti Monsanto avvelenano i paesi in via di sviluppo). 6) 500.000 agent orange babies (Mezzo milione di bambini vietnamiti devastati dall’agente orange). 7) Monsanto blocking government regulations (La Monsanto blocca le leggi governative a suo sfavore). 8) Monsanto guilty od false advertising and of scientific fraud (La Monsanto è colpevole e condannata per pubblicità falsa e per frode scientifica). 9) Consumers reject bovine growth hormone rBGH in milk (I consumatori americani bocciano l’ormone di crescita rBGH nel latte Monsanto). 10) GMO crops do not increase yields (Le tecniche OGM non aumentano affatto i raccolti). 11) Monsanto controls U.S. soy market (La Monsanto controlla in toto il mercato della soia). 12) Monsanto’s GMO foods cause new food allergies (Gli OGM della Monsanto causano nuovi tipi di allergie).
ELENCO DEI PRODOTTI MONSANTO DA EVITARSI AD OGNI COSTO
Tra le cose prodotte dalla Monsanto ci sono i mortali erbicidi Monsanto’s 2,4,5-T, il citato Agente Arancio RoundUp, usato come defoliante in Vietnam, nonostante si conoscessero da tempo i suoi effetti carcinogeni, il vietatissimo DDT, i composti altamente tossici PCBs, i cancerogeni dolcificanti all’aspartame (NutraSweet), la somatotropina bovina rBST/rBGH (latte-pus da iniezioni Posilac), più mais in scatola, canola, alfa-alfa, olio di girasole.
I LEGAMI TRA MONSANTO E COCA-COLA
La Monsanto venne fondata da John Francis Queeny con 5000 US$ più partecipazioni della Coca-Cola. I primi prodotti della Monsanto furono il micidiale dolcificante saccarina, e i non meno insidiosi aspartame, caffeina e vanillina, forniti massicciamente alla Coca-Cola.
LA CONCENTRAZIONE DI AZIENDE NELLE MANI DI UN CARTELLO COLOSSALE
Quello a cui stiamo assistendo da anni non è semplicemente un consolidarsi di grosse aziende sementifere, ma un micidiale coagulo dell’intera catena alimentare. Robert Fraley, co-presidente della Monsanto, è stato dipinto ancora nel 1998 come un gigante industriale che si muove verso il monopolismo della genetica.
MONSANTO HA LE MANI IN PASTA DOVUNQUE
Dire oggi Monsanto significa dire, ConAgra, Bisquick Nestlé, Hershey’s, Del Monte, Nabisco, Krast, PhillipMorris, Parmalat, Klerser-Flowers Industriesa, Ritz, Carnation, Worthington, Kellogg’s, Knorr, Bestfoods, Quaker, Mars, Coca-Cola, Pepsi-Cola, Sprite, Schweppes, Dr Pepper, Gatorade, V8, Campbell, e persino linee di prodotti per igienisti e salutisti, tipo Healthy Chloice, Nature Valley e Loma Linda, destinati ai vegani Aventisti del Settimo Giorno, e ad altre congregazioni californiane e del resto del paese.
CONGLOMERATI, CARTELLI E COMPARTECIPAZIONI
I conglomerati e i cartelli si intrecciano in modi inestricabili mediante compartecipazioni societarie ne fondazioni comuni. Dire oggi Monsanto significa includere Nestlé, Kraft, Unilever, Pepsi ed altri gruppi ancora.
NESTLÉ NUMERO UNO AL MONDO
Nestlé è la più grande azienda alimentare del mondo. Ha 6000 marchi, con una vasta gamma di prodotti attraverso una serie di mercati tra cui caffè, acqua in bottiglia e altre bevande, cioccolato, gelati, alimenti per l’infanzia, alimentazioni sanitarie, condimenti, surgelati e refrigerati, pasticcerie e pet food. Nel 2009, le vendite consolidate si sono avvicinate ai $ 120 miliardi di dollari mentre gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo sono stati 2,24 miliardi dollari. Il presidente della società, il signor Brabeck-Letmathe, è nel consiglio di amministrazione del Credit Suisse Group, della L’Oréal e della ExxonMobil. È anche membro della ERT (Tavola rotonda europea degli industriali) e membro del Consiglio di fondazione del World Economic Forum (un attore importante nella spinta per un governo mondiale).
PESANTI ACCUSE SULLA NESTLÉ
Nestlé ha dovuto affrontare resistenze in tutto il mondo per quanto riguarda la promozione dei sostituti del latte materno (latte artificiale), soprattutto nei paesi del terzo mondo. Secondo gli attivisti, Nestlé contribuisce a inutili sofferenze e anche ai decessi dei bambini, in gran parte tra i poveri. I gruppi di sostegno e beneficenza hanno accusato Nestlé di metodi immorali per promuovere il latte artificiale a discapito del latte materno delle madri povere nei paesi in via di sviluppo. Ad esempio, l’IBFAN sostiene che la Nestlé distribuisca campioni di latte artificiale gratuitamente negli ospedali e nei reparti di maternità, dopo aver lasciato l’ospedale, però, il latte artificiale va comprato, perché l’integrazione con il latte materno ha interferito col normale allattamento, la famiglia deve quindi continuare a comprare lo stesso prodotto. L’IBFAN inoltre afferma che la Nestlé utilizza gli aiuti umanitari per creare un mercato, non etichetta i suoi prodotti in un linguaggio appropriato per i paesi in cui essi sono venduti, e offre doni e la sponsorizzazione per influenzare gli operatori sanitari in modo da promuovere i prodotti della multinazionale. Nestlé ovviamente nega queste accuse.
MARCHI DELLA NESTLÉ
Oltre ai prodotti marcati Nestlé, ci sono marchi tipo Milo, Nescafè, Nespresso, Acqua Panna, Levissima, Vittel, Perrier, San Pellegrino, San Bernardo, Maggi, Buitoni, Chef, AfterEight, Peroni NastroAzzurro, KitKat, Baci Perugina.
LA KRAFT FOODS CORPORATION
Filiale della Philip Morris (creatrice delle sigarette Marlboro), la Kraft Foods è la più grande società con sede negli Stati Uniti di prodotti alimentari e beveraggi. Essa commercializza molti marchi in più di 155 paesi, undici dei suoi marchi in tutto il mondo guadagnano più di $ 1 miliardo all’anno. Come Nestlé, Kraft ha consolidato il suo status nel oligarchia alimentare con l’acquisto di marchi giganteschi come Nabisco (Oreo, Chips Ahoy, Fig Newton, Ritz, ecc) e Cadbury (Ferrero Rocher, Dairy Milk, Caramilk).
IRENE ROSENFELD BLECKER SECONDA DONNA PIÙ POTENTE AL MONDO
Il CEO della Kraft, è Irene Rosenfeld Blecker che è stata valutata da Forbes come la seconda donna più potente del mondo nel 2010, scivolata al 20° posto nel 2013, dietro la Angela Merkel (1° da anni), Dilma Rousseff brasiliana (2°), Melinda Gates (3°), Michelle Obama (4°), Hillary Clinton (5°) e Indra Nooyi (10°). Non sorprende che la gente consumi avidamente i cibi della Kraft. Prima di entrare nella Kraft, Rosenfeld è stata Presidente e Chief Executive Officer della Frito-Lay, una divisione di PepsiCo (un’altra delle Big Three). Oltre alle famose sottilette, al parmigiano grattugiato, ci sono i marchi Philadelphia, Toblerone, Milka e Vita Snella-Danone.
LA CONTESTATA GIGANTE UNILEVER
Fondata nel 1930, la Unilever è una multinazionale anglo-olandese, proprietaria di molti marchi tra i più diffusi nel campo alimentare e dei prodotti per la casa. Presente in 90 paesi con 200 filiali. Diverse macchie nel suo curriculum. Lcenziamento di 1000 lavoratori in provincia di Cagliari nel 2007. Accuse da Greenpeace di aver contribuito alla deforestazione della foresta pluviale indonesiana. Accuse in India di aver scaricato rifiuti tossici al mercurio (da produzione di termometri), nel sud del paese.
MARCHI DELLA UNILEVER
Lipton, Tè Ati, Algida, Calvé, Gradina, Foglia d’Oro, Marmite, Knorr, Findus (ceduta nel 2010 alla gigante newyorkese Birds Eye Igloo per 805 milioni di US$), Milkana, Calvin Klein profumi, Rexona, Impulse, Mentadent, Signal, Badedas, Persil, Svelto.
LA PODEROSA HEINZ
Presente in 100 paesi con 50000 dipendenti (1000 in Italia) e un fatturato da 10 miliardi di US$. Marchi tipo Plasmon, Dieterba, Nipiol, Aproten.
CADBURY, GIGANTE MONDIALE DEL CIOCCOLATO
Gigante inglese del cioccolato, con sede in Londra e grosse filiali in Australia, Tasmania e Nuova Zelanda. /1657 dipendenti e un fatturato di 3644 milioni di sterline nel 2008. Irene Rosenfeld la presidente e CEO aziendale.
PEPSI COLA INCORPORATED E INDRA NOOYI
PepsiCo Incorporated è una società globale con sede a Purchase, Harrison, New York, con interessi nella fabbricazione, commercializzazione e distribuzione di bevande, snack a base di cereali e altri prodotti. PepsiCo è un utente “Premium” del Council of Foreign Relation e del Brookings Institute, due delle più importanti organizzazioni per l’elite del mondo. Il presidente e amministratore delegato della PepsiCo, Indra Nooyi, fa parte del World Economic Forum.
RACCOMANDAZIONI CHE FANNO TREMARE INTERI PAESI
All’interno di queste organizzazioni, i dirigenti della PepsiCo e di altre mega-società come la Sony (la più grande etichetta nel settore della musica), la Nike (il più grande venditore di scarpe al mondo), il Rockefeller Group International, e la Lockheed Martin (la più grande compagnia di difesa nel mondo ), lavorano al fianco dei diversi capi di Stato (compresi i passati presidenti degli Stati Uniti), dei politici (ad esempio dell’attuale Segretario di Stato americano Hillary Rodham Clinton), sviluppano opinioni politiche, sociali ed economiche e emettono raccomandazioni che fanno tremare interi paesi. Le politiche favorite da questi organismi hanno collettivamente lo scopo di guidare il mondo verso un governo mondiale unificato e ad una moneta unica mondiale, in quello che viene spesso definito come Nuovo Ordine Mondiale.
LO SPETTRO DELLA MONSANTO ALEGGIA IN OGNI SCANSIA
In conclusione, stiamo attenti quando entriamo in un supermercato. Stiamo attenti non solo agli ingredienti, ma anche al marchio. Nessuno ci garantisce al 100% che non contengano Ogm. La Monsanto ha messo le sue grinfie dovunque, direttamente o indirettamente, ovviamente anche su tutti gli integratori più importanti.
STIAMO SUL NATURALE E PRENDIAMO LE FARINE AL MULINO
Non ancora però sul radicchio, sull’uva, sulle patate, sulle castagne, sulle noccioline, sui meloni e sui melograni. Ed è proprio per questo che la vera rivoluzione si fa mangiando il più possibile vegancrudista e boicottando tutte le scansie rischiose dei supermercati. Il buon esempio ci viene offerto dalle ragazzine terribili del pianeta. Intendo Essie Honniball, Johanna Quaas, Annette Larkins, Karyn Calabrese e Mimi Kirk, campionesse di forma fisica e di longevità, 396 anni in 5, portati davvero magnificamente. Esse non seguono i consigli della Sanità Distorta Internazionale, non toccano e non portano di sicuro alla bocca i prodotti della Monsanto, della Nestlé, della Kraft, della Heinz, della Unilever e della Cadbury. E i risultati si vedono.
Valdo Vaccaro
Ecco altri buoni motivi per darsi una svegliata e capire perché i nostri guai non sono dovuti ai ladri di polli tipo i nostrani politicanti da strapazzo,i quali ogni tanto vengono anche presi con le mani nella marmellata. Il Vero Potere è detenuto da chi muove l'immensa fiumana di denaro delle multinazionali e delle mega banche d'affari; e rispetto a questo potere, i politici corrotti e nella casta, non contano nulla e non possono che costantemente chinare il capo….sempre che vogliano restare dove sono e non finire defenestrati o peggio. E i protagonisti mondiali di questo potere non vengono mai inquisiti e mai finiscono sotto la luce dei riflettori….anche perché quest'ultimi li accendono e spengono loro stessi. I soldi fregati dai Belsito, Fiorito, Lusi e compagnia bella, non sono che briciole e noccioline al confronto con i giganti finanziari del mondo. E i mezzi di comunicazione? Di questi ultimi non parlano mai. Tengono invece costantemente i riflettori puntati, appunto sui ladri di polli. E la gente abbocca sempre. Ovviamente!