LETTERA
UN TEMA CHE MI STA MOLTO A CUORE
Ciao Valdo! Come va? Volevo chiederti un parere spassionato riguardo al tema della carie, che mi sta realmente molto a cuore e di cui ancora non sono venuta a capo. Mi rendo conto che a rigor di logica la salute dei denti dipende dalla salute dell’organismo in generale. Premetto che condivido la tua visione riguardo all’alimentazione. Sono vegan da 3 anni, vegan tendente crudista a seconda dei periodi, con rarissimi strappi verso qualche derivato del latte per motivi più che altro sociali, tipo compleanni e simili.
QUALCOSA DI SBAGLIATO ABBIAMO SICURAMENTE FATTO
Col passare del tempo ho imparato che la salute è uno stato di equilibrio tra vari elementi fondamentali alla nostra vita, non meno importanti dell’alimentazione, come il nostro rapporto con noi stessi, la nostra capacità di piacere e di abbandonarsi, il nostro rapporto con gli altri ed il contesto in cui viviamo. Insomma proprio perché la salute che ci troviamo è il risultato di un insieme di esperienze e di scelte fatte negli anni, a volte ci portiamo dietro le conseguenze di scelte e di comportamenti sbagliati. La carie dentale ne è un classico esempio.
IL DENTISTA E’ UN MEDICO MA E’ ANCHE QUALCOSA DI DIVERSO
Come comportarsi? Perché se dai medici in genere sto proprio alla larga con gran gioia personale, coi dentisti è necessariamente diverso. Mi è chiaro che la “cura” della carie, come oggi è intesa dalla medicina, non è come al solito frutto di una comprensione profonda e seria delle cause che vi stanno alla base, ma è semplicemente un andare ad intaccare il dente in questione, eliminando col trapano la parte considerata “marcia” per poi ricostruire con dei compositi il dente.
OTTIMI RISULTATI ESTETICI MA UN DENTE CHE NON È PIÙ LUI
I risultati estetici sono stupendi al giorno d’oggi. Niente più amalgame come una volta ma, alla fine del processo, risultati estetici a parte, ci troviamo di fronte a un dente molto compromesso, bucato e tappato con un materiale che non potrà mai prendere il posto e la funzione originale del dente vivo ed intero. D’altronde mi chiedo se esistano in giro sperimentazioni ed esperienze alternative e che riducano al davvero al minimo i danni. Un dente compromesso è da considerarsi perso punto e basta? Insomma la mia domanda Valdo è, secondo te, cosa fare?
TANTI PUNTI DI DOMANDA
Trovandomi spesso in armonia e d’accordo con la tua visione salutistica, mi interesserebbe sul serio avere un tuo parere in proposito. Tu personalmente hai avuto delle carie e per quali cause? Ti sei rivolto al dentista? Come la vedi? E cosa ne pensi di terapie relativamente nuove che cercano di limitare l’utilizzo dell’invasività del trapano come l’ozonoterapia? Leggendo diversi articoli sul problema della carie, noto che uno dei punti nevralgici sembra essere la lotta contro i batteri considerati come al solito cause di tutti i mali. Ma se i microrganismi sono invece opportunisti di una situazione compromessa alla base per altri motivi, allora ha qualche senso intervenire in tal modo?
ANDARE O NO DAL DENTISTA?
Insomma, se non si capisse, sono alla soglia di una scelta personale difficile. Affidarmi o meno al dentista? Intendo vagliare bene tutte le possibilità prima di decidere. Grazie mille se potrai rispondermi e farmi un po’ di chiarezza su questo tema. Buone feste a te e tutta la famiglia! Elisa
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RISPOSTA
C’È CHI LASCIA IL DENTISTA A BOCCA APERTA
Ciao Elisa, a dire il vero mi sono già espresso sull’argomento denti. Il problema non riguarda la mia compagna Kathleen che, 50 compiuti e, beata lei non oltre 30 dimostrati, ha una dentatura perfetta che nessun dentista ha mai toccato, priva di una singola carie. Una di quelle rare bocche che lasciano il dentista a bocca aperta. Più fortuna etnica che merito personale ben s’intende, e glielo ricordo ogni volte che mi sfotte. Essendo lei di Hongkong, ha alle spalle generazioni di gente che non ha bevuto latte e non ha mangiato formaggio. E ha trovato poi un marito che la riempie di raggi solari, di aria buona, di arance, kaki e radicchio.
PERDO CON KATHLEEN MA MI DIFENDO RISPETTO ALLA MEDIA
Nel caso mio penso di avere una bocca ancora discreta, anche se non paragonabile assolutamente a quella sua. Il dentista deve pur vivere. Se tutti fossero come la Kathleen, il simpatico e super-bravo dottor Renzo Driussi, mio caro amico oltre che dentista personale, potrebbe chiudere bottega anche domani mattina. Pure William e Francesco seguono più le orme della mamma di quelle mie. Insomma il dentista vive grazie a me e non grazie al resto della famiglia.
IL FORMAGGIO E LA MARMELLATA
Cominciai ad avere problemi di carie quando avevo 20 anni. Motivo? Ero vegetariano e non vegano. Latte no, ma uova e formaggio sì, soprattutto nei mesi invernali. Inoltre, ai miei tempi, si abbondava di gomme americane e anche di marmellata. Non si conoscevano i terribili danni dello zucchero. Minestre e pasta erano i piatti basilari, e il pane (spesso bianco) girava a chili. Ricordo poi che alle colonie estive a Lignano Sabbiadoro e Piani di Luzza, pane e formaggio e pane e marmellata andavano giù come l’acqua per chi aveva un sano appetito.
UN BUON DENTISTA È IL MALE MINORE NEL CASO DI CARIE
Nel caso tuo ti consiglio di trovare un buon dentista a orientamento igienista, che sappia almeno prendere in considerazione il tuo stato di ragazza vegana e ultrasensibile ai farmaci. Un dentista che, possibilmente, non abbia idee strambe e demenziali, come quelle di troppi suoi colleghi pronti ad attribuire le carie o le gengiviti alle arance, quando invece gli agrumi rinforzano le ossa e anche i denti. Dovesse poi farti l’anestetico e l’antibiotico, l’ideale sarebbe di ridurre i quantitativi al minimo. Non so molto sulla ozonoterapia. L’importante è che il dentista ti informi sul tipo di amalgame usate e che ti faccia un buon lavoro senza troppa sofferenza. Per una masticazione ottimale e per una bocca presentabile non esistono alternative al compromesso dentistico.
Valdo Vaccaro
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