ISTINTO, TRASGRESSIONE E COMPENSAZIONE CIBARIA

da 20 Ago 2013Salute

LETTERA

TROVO STRANO CHE LEI INCORAGGI L’USO DI CEREALI CHE DEVONO POI ESSERE COTTI

Salve, innanzitutto vorrei smuoverle una critica. Come può incoraggiare l’uso dell’avena o dei cereali!? Basta ragionare un po’. I cereali in natura sono duri e non di certo assimilabili dal corpo umano! Non ci dobbiamo basare su quello che l’uomo rende digeribile e assimilabile con la cottura, ma su quello che la natura ci offre senza interventi trasformativi!

LA NATURA NON POTEVA PREVEDERE L’USO DEL FORNELLO, DELLE PENTOLE E DELLE PADELLE

Mica la natura poteva prevedere che avessimo avuto l’intelligenza di usare pentole per cuocere e bollire! Accetto volendo i cereali germogliati, ma non di certo i cereali cotti! Non sono fatti per la digestione umana!

COME SI SPIEGA CHE L’UOMO SIA L’UNICO ANIMALE TRASGRESSORE?

Ora passiamo alla vera domanda. Una curiosità personale che mi sono sempre posto senza trovare risposta. Perché mai in natura tutte le specie animali hanno un istinto verso i cibi con cui si devono alimentare secondo il rispettivo progetto creativo? I leoni tendono verso la carne viva, la mucca verso l’erba e le api verso i fiori, mentre invece l’animale uomo non ha un istinto ben definito verso nulla e si sente spesso confuso e disorientato?

L’INCOMPRENSIBILE PERDITA DELLA VIS ISTINTUALE

Come mai abbiamo perso l’istinto verso l’alimentazione che ci spetta, mentre tutte le altre specie l’hanno mantenuta nei secoli e nei millenni? Il leone non ha bisogno di un dietologo che gli dica di andare verso la carne. Non gli verrebbe mai voglia di frutta e verdura.

SE TANTA GENTE È ATTRATTA DAL SAPORE DELLA CARNE, QUALCHE RAGIONE CI DEVE PURE ESSERE

Lei dice che l’alimentazione ideale, compatibile ed elettiva per l’uomo sarebbe frutta e verdura. Perché allora certa gente è attratta dal sapore della carne? So che questa potrà sembrare una domanda strana o sciocca, ma la inviterei a prenderla sul serio e a ragionarci su! Mi illumini d’immenso! Alberto

*****

RISPOSTA

LA GENTE DEVE VIVERE E DEVE ALIMENTARSI AL MEGLIO

Ciao Alberto. Non incoraggio solo i cereali, ma anche i legumi, anche le patate normali, o nelle forme di purea e di gnocchi, e le patate dolci, le panificazioni, i passati di verdura, le pizze e la pasta. Al limite, per chi non è ancora maturo per l’esperienza vegan-crudista tendenziale, o per chi a tratti si sente indebolito, insicuro e voglioso di riprendere, anche a livello temporaneo e casuale, la piatta normalità nutritiva della maggioranza, posso giustificare persino il montasio, il tomino di Saluzzo, l’ovetto da gallina o anatra ruspante, l’alice col cappero e la polenta e baccalà, il bicchiere di birra e il mezzo bicchiere di vino.

NON PRATICO FUNZIONI RELIGIOSE O SETTARIE PER POCHI ADEPTI, MA MI RIVOLGO IN CONCRETO ALLA GENTE NORMALE

Ti ricordo che il mio non è crudismo violento ed utopistico, ma veganismo crudista-tendenziale, rivolto non a una setta di gente eroica e votata all’esperimento e al fachirismo, ma alla gente normale, al popolo che studia, lavora, e che pecca pesantemente sul piatto e sul panino carichi di sangue altrui. Portare questa gente da una situazione disperante a un ragionevole compromesso, a uno status di quasi-vegetarianismo e di quasi-crudismo, mi pare già un obiettivo degno di essere perseguito. Sempre sperando che questo non deluda il tuo spirito ungarettiano.

LA SOCIETÀ UMANA DEVE PUNTARE A OBIETTIVI RAGIONEVOLI E RAGGIUNGIBILI

A livello personale ognuno ha il diritto di fare le sue scelte, secondo le sue possibilità, secondo il paese e il clima, secondo gli appetiti e i fabbisogni calorici e gustativi che lo attraversano di giorno in giorno, di stagione in stagione. Abbiamo tutti i nostri alti e bassi. Provare e riprovare non fa del resto male. Obbedire a qualcuno in modo ideologico e schematico non è la strada migliore, nemmeno se quel qualcuno sta nel giusto percorso. Ognuno deve fare le sue scelte in modo libero, personalizzando e mettendoci del suo. L’importante è che la gente vada verso il meglio e punti a un crudismo del 70%.

IL FRUTTARISMO È PER POCHI PRIVILEGIATI

Non sono contrario a chi sceglie il fruttarismo 100%. Lo pratico tutte le volte che ci riesco e so che mi fa stare divinamente. Ma devo sentirmi in ottima forma psico-fisica, devo potermi muovere di più e devo avere a mia disposizione non solo la ciliegina e la fragoletta, la pesca e il ribes, l’anguria e il melone, l’uva precoce dagli acini giganti, ma anche manghi, durian, leichi, longan, mangustin, cocco, jackfruit, dragon fruit, avocadi, ananas, papaia, rambutan, e magari delle polentine di manioca.

IL COTTO INTELLIGENTE AIUTA LA GENTE A SOPRAVVIVERE CON PIÙ SCELTE

D’altra parte le tabelle vibrazionali Simoneton mi danno ragione. La patata cotta in modo conservativo, con tanto di buccia addosso e a basse temperature, diventa addirittura più vibrante e bio-disponibile della patata cruda. I vegetali amidacei e fibrosi si prestano a cotture leggere senza perdere troppo valore nutritivo, protetti come sono dalla consistenza amidacea, e questo vale per fagiolini, sfarinate di ceci, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, zucche, melanzane, cereali leggeri tipo miglio e saraceno, messi in ammollo preventivo, pop-corn fatto in casa, caldarroste ed altre cose ancora.

LA COERENZA E IL RIGORE DIVENTANO A VOLTE FONDAMENTALI

Per chi ha dei problemi da risolvere, digiuno, semidigiuno, dieta totalmente vegan-crudista si impongono come le migliori soluzioni, e non esito a raccomandarle.

ABITIAMO OGNI LEMBO DI TERRA, DALL’EQUATORE AI POLI

Del resto le tue stesse domande giustificano alla fin fine le mie considerazioni e le mie scelte. Ti chiedi ad esempio come mai l’uomo sia il solo trasgressore della forza istintuale tipica dei vari animali. La motivazione sta nella mobilità dell’uomo e nella sua adattabilità ai vari climi e alle varie stagioni. Non trovi elefanti, rinoceronti e giraffe nella tundra finlandese o nella steppa russa, ma uomini sì. Ovviamente sono costretti a risolvere il problema calorico. Non vorrai costringere il Lappone degli igloo ad alimentarsi col radicchio e le arance.

CI MANCA LA PELLICCIA PROTETTIVA

La Natura non ha previsto le pentole, ma nemmeno i maglioni, le giacche e i cappotti. Avere una base ideologica è sicuramente importante. Ma occorre anche fare i conti con la realtà di ogni giorno, usando tutto il buon senso possibile. L’uomo è ricoperto di pelle nuda più che di pelo, ed è pertanto particolarmente vulnerabile alle intemperie.

TRASGRESSIONI CONTINUE ED INEVITABILI CONSEGUENZE

Che l’uomo poi sia anche un trasgressore nato, poco disposto a rispettare criteri, principi e regole, è cosa risaputa. Mangia carne oggi e mangiala domani, ti rovini il colon, ti comprometti la formula del sangue che da fluido diventa melmoso e lipotossico, ti restringi i fori utili di arterie e capillari, ti riduci a vivere in regime di insufficienza epatica-renale-urinaria-intestinale, con un metabolismo non più da scattante Ferrari, ma da una berlina diesel sbuffante e lenta, con tanto di freno a mano tirato.

ABERRANTE ABITUDINE ALLA VIOLENZA E AL SANGUE

Mangia carne oggi e mangiala domani ti fai il gusto del cadavere e del feretro in bocca, sapori abominevoli di morte ma mascherati dal sale e dalle spezie. Ti sintonizzi su ritmi metabolici da tartaruga. Ti abitui a convivere con la putrefazione, l’acidosi, e la ritenzione idrica. Non sopporti il potere ripulente e grattante degli agrumi e della frutta acquosa. Ti ottenebri la coscienza, la spiritualità, i sentimenti, sormontati dal cinismo e dall’indifferenza verso la sofferenza altrui. Trovi fantastico e stimolante l’oleoso brodo di gallina e il tenero hamburger del McDonalds, idrolizzato dalla Pepsi, dalla Cola e dalla Fanta.

LEONI E TIGRI NON SEMPRE RIVOLTI ALLA CARNE-MUSCOLO

Il leone segue l’istinto. Ricordiamoci però che la prima cosa inseguita nella gazzella e nella zebra non è il muscolo, ma il sangue da leccare e le interiora cariche di verdura fermentata e predigerita. La tigre della Malaysia ama aprirsi con le sue unghie il coriaceo frutto del durian, dimostrandosi buongustaia ai massimi livelli. Come tutti i felini, anche il leone ricorre a certe erbe della savana per purificarsi di tanto in tanto.

UNA CONGIURA VERSO LA MOLTIPLICAZIONE DEI MACELLI E VERSO L’AMMALAMENTO DI MASSA

Il fatto che molta gente trova interesse nella carne dipende dall’enorme pressione che la massa riceve in continuazione, dai media, dalla medicina, dalla famiglia, dalla scuola, dalle istituzioni, dai negozianti. Una vera e propria congiura contro il naturale e il sano. Una spinta micidiale verso l’alto-proteico, l’innaturale, il crudele, il concentrato, il cotto, l’integrativo e il supplementante. Anche perché occorre dar lavoro e respiro alle voraci multinazionali del farmaco.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

10 Commenti

  1. Francesco

    L’uomo ha perso da tempo immemore il suo sano istinto naturale, lo stesso posseduto da ogni altra specie animale, quando ha iniziato a ragionare con la sua testa, a seguito dello spettacolare accrescimento della sua massa cerebrale. In quella lunga fase di transizione, in cui si è sviluppata l’autocoscienza e il linguaggio, sono successe parecchie cose, una in particolare, la scoperta del fuoco. Con la scoperta del fuoco, l’uomo perde il pelo, per evidente incompatibilità fra le due cose. Da quel momento l’uomo, anziché sottomettersi alle leggi dell’evoluzione biologica, la quale prevede la ricrescita del pelo per proteggersi dai rigori del freddo a condizione di non coprirsi in altro modo (con pelli e vestiti), ha preferito, forte della sua intelligenza, seguire la via dell’evoluzione culturale preferendo la copertura immediata della sua nudità a quella a lungo termine garantita dalla ricrescita del pelo. Sta in questa scelta di fondo, resa possibile dall’aumento delle dimensioni del cervello, l’origine di una serie di cose piuttosto cruciali per il futuro dell’umanità. Con la scoperta del fuoco, l’uomo può diventare prima cacciatore (da preda qual era in origine) e, più recentemente, agricoltore. Ha così modo di scoprire nuovi gusti, che prima non conosceva: il gusto dei cibi cotti, elaborati, per niente apprezzati dal sano istinto naturale. Dopo centinaia di migliaia di anni (un milione e forse più) di trasgressioni a questo sano e ormai lontano istinto naturale, non c’è da stupirsi se la memoria di esso sia stata in qualche modo perduta.
    Quanto agli animali, essi non sono sostanzialmente diversi dall’uomo nella trasgressione dell’istinto: se al tuo cane dai il gelato e il formaggio oppure la carne cotta, stai sicuro che lui apprezzerà queste trasgressioni. Certo lui non ci sarebbe mai arrivato da solo a farsi tanto male, ci voleva la mediazione della nostra “superiore” intelligenza.

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  2. Simone Milanese

    Il mio istinto invece mi porta a dire che solo un malato di mente potrebbe mangiare carne cruda tutti i giorni!

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  3. Francesco

    Non sapevo, Valdo, che ti stessero a cuore le ragioni di un vasto pubblico, insomma della massa, credevo che il mondo crudista occupasse in fondo una posizione di nicchia. Trovo giusto cercare punti di contatto con gli onnivori che cercano soluzioni ai loro problemi. In questa prospettiva i cereali potrebbero essere utilmente e semplicemente presentati come menù di transizione, da abbandonare poi in un percorso crudista. Il fatto che invece i cereali vengano collocati a pieno titolo dentro un modello di menù ottimale o comunque molto valido (come quello da te impropriamente definito come tendenzialmente crudista), mi fa sospettare che la ragione vera del tuo attaccamento ai cereali non sia l’esigenza di farti capire e accettare da un largo pubblico, ma sia piuttosto la tua positiva valutazione nei confronti di questo cibo molto più adatto invece agli uccelli. Una valutazione d’altronde condivisa da una buona parte del campo igienista. D’altra parte poi io ti capisco, tu personalmente non hai un cattivo rapporto con questo cibo, non sai cosa sia la detox da cereali (anzi forse nessuna forma di detox), per tua fortuna. Ma vallo poi a spiegare a quell’esercito di persone che non tollerano in qualche modo i cereali, che questi sono un cibo ottimale. Il guaio è che molti ti credono pure, e insistono coi cerali, senza mai trovare, ovviamente, la salute. Questo si chiama tradire la fiducia di queste persone. Non sarebbe male allora che tu registrassi un po’ il tiro, dicendo chiaro e tondo che si tratta di un cibo di transizione, dal quale liberarsi quanto prima nel caso non sia ben tollerato. Certo dovresti riformulare il tuo modello di menù ideale, ma in fondo questa potrebbe essere l’occasione per una sua migliore articolazione e arricchimento.

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  4. laura

    valdo dice spesso di non voler essere il faro assoluto di nessuno, anche se per forza di cose diventa un punto di riferimento inevitabile. perciò invito chi riscontra problemi nel seguire il suo menù tipo, di espandere gli orizzonti verso una propria coscienza ed aggiustare il tiro da solo ascoltando le proprie esigenze, così come suggerisce valdo. lui si espone e parla a tutti, e come succede sempre in questi casi, tutti non può accontentare. la soluzione è una buona crescita personale che lui caldeggia, e che io approvo in pieno, che porti a una consapevolezza di sé, lontana da ogni dogma condiviso.
    per quanto riguarda i cereali, senza grandi ideologia al riguardo, la mia esperienza personale di un anno di crudismo è che istintivamente non li mangio più, nel senso che dopo aver mangiato frutta e verdura non c'è più posto per i cereali, e così non li mangio, tanto più che non ho il gas e questo aiuta assai. ma già quando si è rotto lo usavo molto poco, e mi pesavano nello stomaco anche i 50 grammi di cereali; così ho optato per un fornelletto elettrico con cui raramente mi faccio due patate bio con la buccia, ma molto raramente, quando ne ho voglia, che sono gli unici amidi che non mi "pesano", oltre alla farina di castagne e al germe di grano, insostituibili per l'energia che mi danno e soprattutto per la bontà assoluta spolverati sopra le carote insieme a qualche seme e all'aceto di mele.. che fame!

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  5. Francesco

    Già, proprio perché non si può accontentare tutti, bisognerebbe evitare di fare una proposta a senso unico, che infatti scontenta metà della platea e precisamente, in questo caso, chi non tollera i cerali. Valdo avrebbe potuto fare una proposta opposta, e scontentare gli estimatori dei cereali. Dunque ha fatto una precisa scelta di campo, altro che super partes. Per rimediare non ci vorrebbe tanto: basterebbe precisare che il menù tendenzialmente crudista è un menù di transizione, che può diventare una trappola micidiale per chi non tollera i cereali.
    Comunque complimenti per la tua esperienza personale: in un solo anno ti sei già liberata dalla dipendenza dai cereali, questo si chiamo essere svelti, non come me che ci ho messo un lustro.

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  6. Lupo nella Notte

    Vedo che le leggende scientiste di marca darwiniano-evoluzionistica godono ancora della loro assai immeritata popolarità "pieralbertangiolesco-cicappina". Nel commento di Francesco ne sono sciorinate in buon numero con dovizia di particolari. Quindi il pelo sarebbe caduto perché l'uomo ha scoperto il fuoco..? Singolare come non ci si renda conto dell'assurdità di simili postulati totalmente astratti e avulsi dalla realtà, quindi fondamentalmente illogici, come del resto era l'indole di Charles Darwin ed è ancor piú la sua scombiccherata teoria. Qui alcuni link interessanti (per chi non abbia paraocchi ideologici, almeno): http://crepanelmuro.blogspot.it/2012/04/il-darwinismo-e-una-teoria-della.html
    http://scienzamarcia.blogspot.it/2008/09/darwin-e-la-betularia-la-prova-fasulla.html
    http://antidarwin.wordpress.com/2013/08/05/base-storica-e-ideologica-del-mito-evoluzionista/

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  7. arvo

    Lupo, vedo che la pensiamo allo stesso modo. A suo tempo lessi un sunto della monumentale opera di M. Cremo e R. Thompson, dove al darwinismo favolistico che ancora si insegna nelle scuole, fu data una botta mortale. Ma questo è un altro settore dove qualcuno imbroglia costantemente le carte e dove i soliti tromboni la fanno sempre da padroni. Per il momento comandano loro.

    Rispondi
  8. Francesco

    Che c’è d’illogico, l’uomo ha lo stesso numero di pori piliferi dei grossi primati. Metti una comunità di uomini nudi (senza la protezione dei vestiti, che è frutto dell’evoluzione culturale, che a sua volta è un risultato dell’intelligenza e che nel caso dell’uomo ha soppiantato, in certa misura, quella biologica) in ambienti via via più freddi, e stai pur sicuro che all’uomo ricrescerà (nel corso dei secoli e dei millenni) il pelo: è la legge della sopravvivenza, la stessa che ci garantisce l’autoguarigione.
    L’ipotesi della perdita del pelo in relazione alla scoperta del fuoco è stata fatta dalla scienza (vedi Cavalli-Sforza): è solo un’ipotesi, ma ha un fondamento scientifico.

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  9. Lupo nella Notte

    @Arvo: infatti, dovrebbe essere quel libro da te citato ad essere adottato come testo scolastico. Ovviamente è un'utopia… purtroppo c'è ancora chi si fa assordare dai "tromboni"…

    @Francesco: mi sapresti dire, allora, perché popolazioni che vivono da millenni in climi rigidissimi (Inuit, Lapponi, Samoiedo, popolazioni siberiane di ceppo non europoide, ecc.) hanno una villosità scarsa o quasi nulla – quanto a sviluppo del pelo, visto che il numero di bulbi piliferi è identico – di gran lunga inferiore a quella della razza bianca, anche mediterranea? Forse si sono scaldati troppo? E le donne, devono forse scaldarsi meno degli uomini? Perché tra un maschio di orso polare e una femmina della stessa specie non c'è alcuna differenza riguardo alla densità del pelo… Un africano negro e un Inuit sono entrambi quasi glabri, pur vivendo in posti dai climi opposti. Come si spiega? Se poi questi uomini nudi di cui parli, dovessero aspettare millenni per vedersi "ricrescere" il pelo, come potrebbero sopravvivere nel frattempo, dando per scontato che non potrebbero coprirsi (sennò non gli ricrescerebbe comunque, suppongo, no?)? E poi, se gli uomini preistorici disponevano già della loro brava pelliccia naturale, perché mai hanno sentito il bisogno di coprirsi con quella degli altri animali che cacciavano? Gli animali dei climi rigidi non hanno alcun bisogno di "integrazioni", le loro pellicce sono perfettamente isolanti. Forse con l'uomo la Natura era stata meno efficiente e esso si è dovuto arrangiare?

    Quello che dici è vero per singoli animali già dotati di pelo, e anche l'autoguarigione rientra in questo discorso. Per esempio, se un leone africano viene portato in Alaska il suo pelo diverrà folto come quello di un puma di montagna. Ma se a un uomo nudo viene fatta la stessa cosa senza che abbia la possibilità di coprirsi non gli crescerà un bel niente, morirà semplicemente di freddo. E se il suddetto leone desse origine a generazioni di leoni dell'Alaska questo non significa che con i "secoli e millenni" essi diventerebbero puma, o qualcos'altro. Resterebbero leoni a pelo lungo. Nessuna specie si è mai trasformata in un'altra. Non è mai stato trovato alcun anello mancante che potesse legittimare questo mero postulato teorico mai provato, per nessuna specie, men che meno per l'uomo nei confronti dei cosiddetti "ominidi". Basta approfondire un po' e ci si rende conto di come quella che con fin troppa reverenza chiamiamo "scienza", non abbia proceduto che sulla base di un cumulo impressionante di falsificazioni e insabbiamenti, in questo come in innumerevoli altri àmbiti.

    Un saluto

    Rispondi
  10. arvo

    I Cavalli Sforza avranno anche perso il pelo,ma di certo non il vizio di intascarsi denaro pubblico sprecandolo con tesi non ddimostrabili….imposte a tutti come dogma. Appena si approfondisce un pò la questione ci si accorge di una gran quantità di tesi precarie, dubbi e contraddizioni che vengono nascoste sotto il tappeto, spacciando il resto come cosa certa. In questo campo ci sono battaglie costanti tra scienziati; ma anche rivalità, lotte e colpi bassi d'ogni genere (non ultimo il vizio di fabbricare reperti fasulli per avvalorare le proprie tesi!) Tutt'altro dunque che quella materia limpida e pulita che ci sbattono in faccia come verità e che ci costringono a qualificare come tale…..a meno di non essere screditati. E' dunque più filosofia preconcetta che ricerca della verità.

    Rispondi

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