LETTERA
DIAGNOSI SBAGLIATE E DIAGNOSI APPROSSIMATIVE
Preg.mo dr Valdo Vaccaro, le invio questa mail confidando, malgrado i suoi numerosi impegni, nella possibilità che lei riesca a leggerla e se riterrà opportuno e soprattutto senza rubare troppo al suo lavoro, avrà la possibilità di rispondermi. Il mio nome è Vincenzo, sono nato e vivo a Roma. Avrò 62 anni fra qualche giorno. Dopo settimane passate a prendere antibiotici di ogni tipo, subendo diagnosi sbagliate o molto approssimative, sto cercando di riprendermi e di fare ordine mentale.
POLMONITE, ANTIBIOTICI E FEBBRIFUGHI
All’inizio sembrava fosse una semplice influenza, accompagnata però da febbre a quaranta gradi. Febbre che ho tenuto sotto controllo assumendo diverse dosi di paracetamolo. Mi è stata a quel punto diagnosticata una polmonite rilevata da radiografia al torace. Dopo dieci giorni di trattamento antibiotico, ripeto la radiografia e si nota che la lesione non è ancora totalmente riassorbita. Altro ciclo di antibiotici, questa volta più potenti e per un maggiore numero di giorni. Premetto che sono stato sempre fin da bambino, me lo diceva il buon vecchio medico di famiglia, un linfatico.
IPERTROFIA LINFONODALE
Dopo altri giorni sento che i linfonodi, ai lati del collo e sotto la gola, sono estremamente gonfi e dolenti. Il dolore non mi fa dormire nemmeno la notte, perchè si irradia perfino sotto le ascelle. Mi viene chiesto di fare una ecografia ai linfonodi e una tac al torace, esami che faccio immediatamente. Tutte e due le risposte indicano una malattia linfoproliferativa.
PROSPETTIVA DI BIOPSIA E DI ASPORTAZIONE DEL NODULO MAGGIORE
Corro dalla scuola del prof Mandelli ed ora, dopo tanti giorni, tante visite e tante analisi, finalmente siamo arrivati alla sentenza. Malattia linfoproliferativa confermata, come potrà rilevare dai referti che le invio in allegato. Mi si chiede di fare una asportazione del nodulo più grande, per effettuare una biopsia e poi successivamente a questo, un’analisi sul midollo osseo. L’asportazione è già fissata per il quindici luglio, ma io non intendo farla. Fra qualche giorno telefonerò per disdire. Gradieri con molto piacere un suo parere. Nel ringraziarla comunque e anticipatamente le invio i miei migliori saluti.
Vincenzo
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RISPOSTA
LIBERA OPINIONE NON-MEDICA SU RICHIESTA E SENZA IMPEGNO
Ciao Vincenzo. Sono d’accordo con te sulla disdetta dell’impegno? Direi di sì. Chiedermi un libero parere su asportazioni, biopsie e interventi invasivi, significa in genere ottenere una risposta scontata. Sono uno che crede assai poco all’interventismo medico, anche quando esso è garantito da nomi celebri ed altisonanti a livello internazionale come quello del professor Mandelli.
IL SIGNIFICATO DI ESSERE LINFATICO
Un paziente soggetto a linfatismo tende ad ammalarsi di più tramite l’ingrossamento delle ghiandole (linfonodi, adenoidi, tonsille). In questi casi diventa facile prendere malanni respiratori in qualsiasi periodo dell’anno. È cosa sensata in questi casi puntare a un rafforzamento delle difese immunitarie. Il linfatismo è caratterizzato da un aumento di volume degli organi linfatici, ossia di tonsille, timo, linfoghiandole, come risposta ad una malattia o anche a un drenaggio espulsivo di tossine. Malattie derivanti sono la tonsillite ricorrente, l’ipertrofia cronica dei linfonodi, in particolare della testa e del collo, l’appendicite cronica, l’annessite (infiammazione genitale femminile), l’eczema giovanile e l’asma bronchiale.
UN CHILO DI PREZIOSE CELLULE IMMUNITARIE
L’esercito che ha il compito di proteggere la nostra salute è composto da un miliardo di soldati, che sono poi le cellule del sistema immunitario. Tutte insieme non arrivano a pesare un chilo, ma sono sempre in prima fila per preservarci da anomalie funzionali e per riportarci all’equilibrio. Trattare le cellule immunitarie mediante immunosoppressori e i nostri amici batteri mediante antibiotici significa semplicemente compiere gravi atti di autolesionismo.
LA LOGICA E LA RAZIONALITÀ DEL CREATORE SI RITROVA IN OGNI ANGOLO DEL CORPO UMANO
In prima fila per proteggerci dall’attacco di virus, germi e batteri, direbbe la medicina monatta.
Concetto estraneo e lontano anni-luce dalla Scienza Salutistica, dove non esistono attacchi nemici e non esistono eserciti di mostri batterico-virali concepiti per attaccarci e distruggerci. I batteri sono nostri preziosi alleati, al punto che l’uomo è formato da 100 trilioni di cellule ma di 1000 trilioni addirittura di batteri, capaci di svilupparsi ulteriormente secondo le nostre necessità ripulitive e poi di autoridursi in modo oltremodo ordinato e intelligente a missione compiuta. I virus, materiale endogeno inerte ed innocente, non sono entità vive o moltiplicabili ma soltanto fisiologici detriti cellulari in sommatoria ed in accumulazione quotidiana, man mano che le nostre cellule in fase di ricambio muoiono a ondate continue per essere rimpiazzate. Detriti cellulari che i batteri, per nostra fortuna, mangiano avidamente dando una mano al nostro sistema immunitario, evitando così che il nostro sistema finisca per essere pericolosamente intasato ed ostruito. Un sistema intasato diventa infatti ingestibile, acidificante, rallentato metabolicamente, linfoproliferante.
BASILARE CORREDO DI ACQUA BIOLOGICA, OSSIA DI SUCCO ZUCCHERINO E DI RIMINERALIZZANTE CLOROFILLA
Quel che è certo, è che questi paladini della salute, che sono le cellule immunitarie e i nostri soci batterici, sono influenzati in modo benefico non da pillole e integratori ma da alcune piante e in generale dai rimedi naturali, come le varie vitamine con in testa la vitamina C e come i sali minerali, tipo zinco, selenio, rame, tutte sostanze che, accompagnate sempre dal loro indispensabile corredo di acqua biologica, rivitalizzano il sistema immunitario e prevengono e limitano l’insorgenza di malattie croniche e devastanti. L’uso di materiale sintetico-chimico e di farmaci può essere concepito al massimo come materiale provvisorio e di vera emergenza.
STRATEGIE PREVENTIVE
Mantenere pertanto abitudini di vita sane e fare frequenti spuntini con frutta fresca. Quando la colonnina di mercurio comincia a scendere, fare dunque il pieno di vitamina C, il cui fabbisogno giornaliero è di circa 60 mg, ma può salire fino a 500 mg al giorno quando inquinamento e variazioni climatiche richiedono un superlavoro dei meccanismi difensivi. L’organismo non è in grado di assorbire più di 30-40 mg per volta di questa vitamina, se assunta in forma chimica, ma può fare scorte molto maggiori se la fonte è naturale.
VEGETALI PIÙ RICCHI DI VITAMINA C
Bacche di goji, Rosa canina (2250 mg per 100 g di porzione edibile), Olivello spinoso 2000, Acerola succo 1600, acerola ciliegia 1300, peperoncino rosso piccante 369, guava 242, ribes nero 200, prezzemolo 172, acetosa 119, broccoli 113, cavolini Bruxelles 102, kiwi 85, crescione 79, cavolfiore 78, limone con la buccia inclusa 77, arancia con buccia inclusa 71, caco 66, fragole 59, papaia 56, succo d’arancia 50, cavolo 47, lychee 42, kumquat 36, mango 35, tarassaco 35, melone 33, asparago 33, finocchio 31, okra 31, ravanelli 26, pomodoro 23, radicchio 22, patata dolce 21, patata 20, ananas 17, mirtillo 14, cetriolo 11, banana 10, carota 8, pesca 7, anguria 7, melanzana 5, uva 4, melagrana 4, fico 2. Quanto a piante speciali capaci di potenziare il Qi, la forza vitale, si parla di astragalo e di epinachea, che aiuterebbero l’organismo ad accorciare i tempi di ripresa e di guarigione.
MINERALI PREZIOSI E ALLEATI ANTROPOSOFICI
Lo zinco da cereali, legumi e frutta secca è meno disponibile per l’organismo, perché fatica a essere assorbito. Si trova comunque anche nei semi di zucca, nei semi di papavero e nel sesamo, oltre che nel germe di grano. Secondo la medicina antroposofica, fondata nelle prima metà del ‘900 da Rudolf Steiner, quando insorgono i primi sintomi di raffreddamento, il sangue non si diffonde più come dovrebbe e le tossine non vengono correttamente eliminate. I ricercatori antroposofici hanno individuato nelle Compositae le piante in grado di aiutare il sistema immunitario. L’echinacea riconosce gli agenti patogeni, la calendula riequilibra il metabolismo, la camomilla sostiene lo smaltimento delle scorie. Che dire poi di piante magiche e comuni di casa nostra, con l’ortica in testa, citate poco in quanto troppo diffuse per dar luogo a un significativo business.
LA MELATONINA
Isolata per la prima volta 45 anni fa all’Università di Yale dal dermatologo Aaron Lerner, la melatonina è ampiamente usata ormai da quasi 20 anni sotto forma di integratore per combattere il jet lag e altri disturbi del ritmo sonno-veglia, anche se la sua validità è stata a volte contestata e messa in discussione. Da questo punto di vista, però, c’è una novità importante: da qualche giorno, infatti, l’Aifa ha autorizzato la vendita di un preparato a base di melatonina 2 mg registrato come vero e proprio farmaco anti-insonnia, sulla base di numerose evidenze di letteratura.
EFFETTO POSITIVO SUL SONNO E SULLA QUALITÀ DELLA VITA
Oltre che in Italia, dove è commercializzato da Fidia Farmaceutici, il farmaco è già approvato anche negli altri Paesi dell’Unione Europea e in diversi Paesi della regione Asia-Pacifico. Questo farmaco (melatonina 2mg) è il primo trattamento anti-insonnia a dimostrare contemporaneamente un effetto positivo sulla qualità del sonno, sulla vigilanza diurna e le performance il giorno successivo all’assunzione, e sulla qualità della vita.
REGOLAZIONE DEI RITMI CIRCADIANI
La melatonina (N-acetil-5-metossitriptamina), è una sostanza simil-ormonale che agisce sull’ipotalamo e ha la funzione di regolare i ritmi circadiani e il ciclo sonno-veglia, esercitando un effetto sedativo. Il cervello la utilizza come una sorta di segnale per informare l’organismo che è buio e che è quindi il momento di dormire e riposarsi.
PICCO NELLE ORE NOTTURNE
La molecola è prodotta prevalentemente (ma non solo) da una ghiandola posta alla base dell’encefalo, la ghiandola pineale (o epifisi), seguendo un ritmo circadiano. Infatti, la sua secrezione è regolata dalla luce e viene rilasciata durante la notte e in risposta alla mancata stimolazione dei fotorecettori della retina da parte della luce diurna. Di conseguenza, la sua concentrazione plasmatica fa registrare un picco nelle ore notturne per poi calare a livelli molto più bassi durante il giorno.
CALO DELLA MELATONINA IN RAPPORTO ALL’ETÀ
È noto da tempo che i livelli di melatonina sono ridotti nelle persone che soffrono di insonnia e che la secrezione dell’ormone diminuisce sensibilmente con l’avanzare dell’età a causa della progressiva calcificazione dell’epifisi, riduzione che può contribuire al progressivo aumento dell’incidenza dell’insonnia nell’anziano. Inoltre, è dimostrato come le persone anziane che soffrono di insonnia primaria producano quantità di melatonina inferiori rispetto a quelle che hanno una buona quantità del sonno. Da qui, il razionale per lo sviluppo dell’indicazione approvata della melatonina come farmaco.
ORGANI LINFOIDI PRIMARI E SECONDARI
L’apparato emolinfopoietico è deputato alla produzione degli elementi figurati del sangue e della linfa, ossia eritrociti, leucociti e piastrine, tramite organi molto diversi tra loro per sede, struttura, derivazione embriologica e proprietà funzionali. Si distinguono organi linfoidi primari o centrali, rappresentati dal timo e dal midollo osseo, più tessuto che organo vero e proprio, e organi linfoidi secondari o periferici, rappresentati da milza, linfonodi, tessuto linfoide associato alle mucose o MALT (tonsille, placche di Peyer, appendice cecale e altri raggruppamenti linfocitari sparsi nelle mucose).
MIDOLLO E TIMO ORGANI PRIMARI
La distinzione tra primari e secondari è fatta in base a cellule che prendono parte alle risposte immunitarie. I linfociti sono circa 2×1012 in un individuo adulto. Essi derivano da progenitori ematopoietici che maturano all’interno del midollo osseo e del fegato nel feto, differenziandosi in linfociti B. Oppure migrano nel timo dove danno origine ai linfociti T. Per tale motivo il midollo osseo e il timo sono definiti organi linfoidi primari o centrali, avendo luogo in essi i fenomeni di maturazione dei linfociti. I linfociti maturi abbandonano gli organi centrali seguendo la via ematica o linfatica per migrare negli organi linfoidi secondari o (periferici) dove svolgono funzioni immunitarie in risposta agli antigeni. Risposte immunitarie umorali (tramite i linfociti B) e risposte immunitarie cellulo-mediate (tramite i linfociti T).
DRENAGGIO DEL LIQUIDO INTERSTIZIALE
L’apparato emolinfopoietico, nella sua componente linfatica, provvede anche al drenaggio del liquido interstiziale che perfonde i tessuti e gli organi. È costituito pertanto da un sistema di vasi linfatici, lungo il decorso dei quali sono intercalati i linfonodi. Questi ultimi ricevono A) la linfa, il liquido che circola nei vasi, imbeve i tessuti e circola liberamente nelle fessure e negli spazi tessutali, e ricevono B) l’istolinfa, arricchita dall’emolinfa che filtra dai capillari sanguiferi nel connettivo interstiziale. Vasi linfatici esistono generalmente negli organi che sono provvisti di vasi sanguiferi.
SISTEMA LINFATICO STIMOLATO NON DAL CUORE MA DAL MOVIMENTO MUSCOLARE
Sede fondamentale dei vasi linfatici è il tessuto connettivo. Dove non esiste questo tessuto mancano vasi linfatici. Sono sprovvisti di vasi linfatici i centri nervosi, la placenta e il cordone ombelicale, la cornea, il tessuto cartilagineo. Il sistema linfatico non possiede un organo centrale motore com’è il cuore per l’apparato vascolare sanguifero. I vasi linfatici iniziano in periferia, nella compagine dei tessuti e degli organi, sono percorsi dalla linfa in senso centripeto e confluiscono in condotti, i tronchi linfatici principali che riversano la linfa nel sistema venoso, nella confluenza delle grosse vene alla base del collo.
ALIMENTAZIONE ALCALINA E BIOFLAVONOIDI
È ovviamente raccomandabile una dieta alcalina. Indicate nell’alimentazione alimentazione abituale le alghe marine in foglie, in spezie o in polvere perché alcaline. Da evitare i grassi animali, carni, insaccati, uova, cibi conservati e preconfezionati, fast food, fritture, dolci, zucchero raffinato, alcool, caffè e tabacco. Consigliati: frutta e verdura crude, patate lesse. Leggere la mia tesina Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere.
FLORA BATTERICA, DISBIOSI INTESTINALE E SISTEMA IMMUNITARIO
L’alterazione della flora batterica intestinale si chiama disbiosi e può indurre importanti squilibri funzionali. L’intestino assolve a compiti fondamentali quali 1) Completare la digestione, 2) Assorbire nutrienti e dell’acqua, 3) Eliminare scarti e le scorie, 4) Collaborare al buon funzionamento del sistema immunitario. La salute della flora intestinale è essenziale non solo per il buon funzionamento dell’intestino, ma anche per rafforzare le naturali difese dell’organismo contro gli autoavvelenamenti e le ostruzioni da detriti cellulari inespulsi chiamati impropriamente virus.
INQUINAMENTO CRESCENTE E FUORI CONTROLLO
Tuttavia, lo stile di vita, i cibi devitalizzati, la qualità ambientale, le metodologie di produzione alimentare e le abitudini individuali sono mutate repentinamente, insieme ad un inquinamento divenuto incontrollabile. Pesticidi, conservanti, coloranti e additivi vari negli alimenti, metalli pesanti nei cibi e nelle amalgame dentarie, abuso di antiacidi e lassativi, uso indiscriminato di antibiotici e ormoni somministrati agli animali che poi arrivano sulla nostra tavola. Questo e altro succede purtroppo nella realtà quotidiana. In queste condizioni, il delicato equilibrio della flora batterica intestinale può essere facilmente compromesso con conseguenze che limitano lo stato di forma fisica e psichica.
FERMENTAZIONE, PUTREFAZIONE E GONFIORI
Anche gli squilibri alimentari, dovuti a diete eccessivamente ricche di carboidrati raffinati e di proteine animali favoriscono lo sviluppo di una flora batterica prevalentemente putrefattiva o fermentativa con incremento della presenza di germi patogeni che causano meteorismo, gonfiori e gas intestinali, oltre a malesseri come mal di testa, nervosismo, nausea, scarso appetito.
MALT, GALT E BALT
Le superfici ricoperte da mucose sono accumunate dalla presenza di cellule linfonoidi facenti parte del sistema definito MALT (Mucose Associated Lymphoid Tissue, tessuto linfoide associato alle tonsille, alla placche di Peyer, all’appendice cecale e ad altri raggruppamenti linfocitari sparsi nelle mucose, al sistema definito GALT Gut-associated Lymphoid Tissue, inclusivo del tratto intestinale che coi suoi 300 mq di superficie assimilativa è il distretto più importante del MALT, nonché al sistema definito BALT (Bronchial-Assciated Lymphoid Tissue). Uno stato di disbiosi intestinale altera la funzionalità di tutte le mucose del MALT. Ecco perché la disbiosi compromette il funzionamento del sistema immunitario e favorisce patologie a carico del sistema uro-genitale (cistiti, spesso ricorrenti), del sistema respiratorio (rinofaringiti, tonsilliti, sinusiti e infezioni catarrali ricorrenti), di occhi (congiuntiviti) e pelle (eczemi, dermatiti).
Valdo Vaccaro
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