IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE E FARMACI A VALANGA

da 4 Giu 2013Ipercolesterolemia

LETTERA

PRENDO STATINE VARIE DA DIECI ANNI

Salve, mi scusi, vorrei tanto chiederle una cosa importantissima. Soffro di iper-colesterolemia famigliare. Sono 13 anni che devo prendere la pastiglia per il colesterolo altrimenti dicono che rischio l’infarto. Mia mamma è morta di infarto a 35anni, causa colesterolo dicevano. Così, all’eta di10anni ho fatto i miei primi esami, dove mi hanno trovato il colesterolo a 400. Quindi, anche se giovanissima, mi hanno imbottita di farmaci.

LE PASTIGLIE MI HANNO ROVINATO IL FEGATO

Ora mi ritrovo a 23 anni con dolori al fegato a causa di quelle pastiglie. Non vorrei più prenderle, però ho molta paura. Quella paura che mi hanno messo i medici, ipotizzando per me un alto rischio di infarto. Poco importa se sono da sempre convinta che quelle medicine causino danni e rischi peggiori di quelli insiti nel colesterolo stesso.

DEVO SUPERARE OGNI PAURA E AVVIARE UNA DETOSSIFICAZIONE DAI FARMACI

Purtroppo non sono medico e non me la sento di smettere con le pastiglie da un giorno all’altro di testa mia. Sono convinta che un giorno potrò farne a meno. E se quel giorno fosse proprio ora, grazie magari a lei? Non riuscirei quasi a crederci. Spero tanto in una sua risposta. Grazie. Arrivederci.
Silvia

*****

RISPOSTA

VOLERE UNA COSA E CREDERE FERMAMENTE NELLA POSSIBILITÀ DI OTTENERLA, QUESTO È BASILARE

Ciao Silvia. E se quel giorno fosse proprio ora? Mi piace molto questa frase. Se uno si mette in testa di non farcela in qualsiasi tipo di progetto, difficilmente ce la fa. Il vero ostacolo in tal caso se lo crea da solo, con le sue paure motivate o immotivate. Il tuo messaggio indica che vuoi finalmente voltare pagina.

NON FARSI CONDIZIONARE DA SENTENZE DOGMATICHE E PRIVE DI FONDAMENTO

Chiaro che se presti ascolto a certi luminari, e dai loro retta in nome dei loro titoli e del dogmatismo con cui fanno certe affermazioni, difficilmente ne vieni fuori.

“Quando i valori sono così alti e c’è una dislipidemia familiare, non basta una dieta bilanciata e un’attività fisica moderata e costante, per cui l’uso delle statine è un must, sia come cura, ma anche come prevenzione di possibili malattie cardiovascolari e cerebrali”

questo è quanto scrive su internet, ad esempio il prof Ivo Pulcini in data 27/4/2009.

DEFINIZIONE DI IPERCOLESTEROLEMIA

Ipercolesterolemia significa eccesso di colesterolo nel sangue, o meglio eccesso di quel colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL low density lipoproteins), comunemente detto colesterolo cattivo o colesterolo dietologico.

I LIPIDI O GRASSI DEGLI ALIMENTI SONO SOPRATTUTTO TRIGLICERIDI

Lipos in greco, significa grasso. I lipidi contenuti negli alimenti sono in gran parte rappresentati dai trigliceridi (90-98%). Un trigliceride è formato dall’unione di una molecola di glicerolo con tre acidi grassi, che si differenziano in base alla loro lunghezza e alla presenza o meno di doppi legami (acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi). Un trigliceride semplice è una sostanza in cui tutti e tre gli acidi grassi sono uguali, mentre nei trigliceridi misti uno o più acidi grassi si differenziano dai rimanenti.

RISERVA ENERGETICA E DIFESA DAL FREDDO

All’interno del nostro organismo i trigliceridi rappresentano i principali componenti del tessuto adiposo (funzione energetica di riserva), nel quale vengono accumulati all’interno di cellule, dette adipociti (dove circa l’87% dell’adipe è costituito da grasso vero). Oltre a rappresentare un’importante riserva energetica (1 kg di grasso fornisce circa 8700 kcal) i trigliceridi fungono anche da isolanti termici creando una barriera naturale contro le basse temperature.

BILE E LIPASI PANCREATICHE PER SCINDERE I GRASSI

Quando mangiamo, i grassi contenuti negli alimenti vengono aggrediti dall’azione combinata di bile e lipasi pancreatiche che ne promuovono l’assorbimento intestinale. I lipidi vengono così scissi nei singoli acidi grassi ed assorbiti come tali per essere poi riesterificati a trigliceridi dalle stesse cellule dell’epitelio intestinale. I grassi, tuttavia, non si possono sciogliere in acqua. Per questo motivo il loro trasporto nel sangue è affidato a particolari “gusci proteici”, chiamati chilomicroni.

LIPIDI E PROTEINE RAGGIUNGONO I CAPILLARI

Grazie al torrente circolatorio questi agglomerati di lipidi e proteine raggiungono i capillari dove cedono trigliceridi che, per opera di specifici enzimi chiamati lipoprotein-lipasi, vengono scissi nuovamente in glicerolo ed acidi grassi. Questi nutrienti verranno poi impiegati per soddisfare i fabbisogni energetici della cellula (ossidazione mitocondriale tramite beta ossidazione e ciclo di Krebs) o depositati sotto forma di tessuto adiposo.

INSULINA E DISLIPIDEMIA

Anche il fegato ha la capacità di sintetizzare trigliceridi a partire da altri nutrienti come gli aminoacidi ed il glucosio (è per questo che una dieta ricca di zuccheri semplici porta spesso ad aumento della trigliceridemia). Una volta sintetizzati, questi trigliceridi vengono accorpati a specifiche proteine chiamate VLDL. L’ingresso dei trigliceridi nelle cellule è favorito dalla presenza di insulina ed è anche per questo motivo che nei diabetici sono più frequenti i casi di dislipemia (alterazione della quantità di grassi o lipidi normalmente presenti nel sangue).

ECCESSO DI TRIGLICERIDI E RISCHI CARDIOCIRCOLATORI

La quota di trigliceridi presente nel sangue (trigliceridemia) è normalmente compresa tra valori di 50 e 150/200 mg/dL. Valori superiori a questo intervallo aumentano considerevolmente il rischio di malattie cardiovascolari come angina, infarto e aterosclerosi. L’analisi dei trigliceridi ematici viene solitamente effettuata in associazione a quella del colesterolo totale, di quello “cattivo” (LDL) e di quello buono “HDL” proprio per valutare il fattore di rischio cardiovascolare.

IL COLESTEROLO E LE SUE LIPOPROTEINE TRASPORTATRICI

Il colesterolo, come tutti i lipidi, non è solubile in acqua, per cui per il suo trasporto nel sangue viene veicolato da proteine, chiamate apo-lipoproteine (APO). Il complesso formato dalle apolipoproteine, dal colesterolo, da trigliceridi e da fosfolipidi costituisce le lipoproteine, particelle relativamente voluminose che circolano nel sangue allo scopo di trasportare i grassi verso tutti i tessuti.

ANALISI BASATE SUL COLESTEROLO LDL

In condizioni di digiuno (cioè quando si effettuano le analisi), il colesterolo presente nel sangue è per la maggior parte (60-75%) quello trasportato dalle LDL, per cui il dosaggio del colesterolo plasmatico totale è un indice, anche se approssimativo, del colesterolo LDL. Tuttavia, poiché una buona percentuale di colesterolo è trasportato anche da altre lipoproteine, come le HDL e le VLDL (very low density lipoproteins), per una più esatta valutazione della colesterolemia è preferibile dosare le LDL. Questa modalità permette di distinguere il colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) da quello HDL (colesterolo “buono”).

LE LDL SONO SINTETIZZATE NEL FEGATO

Le LDL (che sono un prodotto del metabolismo delle VLDL di sintesi epatica) trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti, dove viene utilizzato per una varietà di processi. Quando però le LDL sono presenti in concentrazioni eccessive, il loro accumulo nella parete arteriosa promuove lo sviluppo dell’arteriosclerosi. Di conseguenza l’ipercolesterolemia da LDL rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

LE HDL RIMUOVONO LE LDL IN ECCESSO E LE RITRASPORTANO AL FEGATO

Al contrario, le HDL sono responsabili del “trasporto inverso” del colesterolo, cioè rimuovono il colesterolo in eccesso dai tessuti e lo trasportano al fegato. Di qui viene eliminato nel lume intestinale in parte come sali biliari e in parte come colesterolo libero. Le HDL svolgono quindi una funzione protettiva sullo sviluppo delle malattie cardiovascolari. Un eccesso di colesterolo HDL è pertanto un fattore favorevole.

IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE

L’ipercolesterolemia familiare (FH, familiar hyper-colesterolemy) è una malattia ereditaria piuttosto frequente, caratterizzata dall’aumento dei livelli di colesterolo nel sangue o, meglio, dall’aumento dei livelli di un gruppo di molecole chiamate LDL (lipoproteine a bassa densità) deputate al trasporto del colesterolo. Questa condizione provoca una predisposizione più o meno spiccata allo sviluppo di malattie cardiovascolari, come infarto o ictus. La malattia può presentarsi in due forme: una meno grave (FH eterozigote) e una più grave (FH omozigote). La FH eterozigote è spesso asintomatica e viene diagnostica solo in base ai livelli di colesterolo nel sangue. Può tuttavia comportare un aumento del rischio di malattie cardiovascolari in età adulta. La FH omozigote, invece, è caratterizzata dall’insorgenza di malattie cardiovascolari anche in giovane età e dalla presenza di accumuli caratteristici di grasso. Si tratta in particolare di xantomi (noduli di colore giallastro sulle nocche delle mani e sul tendine di Achille), xantelasmi (placche giallastre sulle palpebre) e di archi corneali (depositi di grasso intorno all’iride).

ANDIAMOCI PIANO COI DOGMI E CON LE FISSAZIONI MENTALI

Chi ragiona in termini di ereditarietà e di genetica lo fa sempre partendo da un suo schema mentale e da un dogma., più che da una situazione corrispondente alla realtà di quanto succede nella vita. Il dogma è quello della eterna invariazione dei geni. Tale dogma è miserevolmente franato alla prova dei fatti, mettendo in totale crisi l’esistenza della stessa genetica. Si è scoperto infatti che il Dna varia fortemente sulla base di diversi fattori ambientali, culturali, comportamentali del soggetto in questione. Il fatto che i genitori siano morti di infarto non significa per niente sentenza di morte per i figli. Quelli erano privi delle conoscenze odierne. Quelli mantenevano con non poca testardaggine le diete stracotte e le loro pessime abitudini. Quelli partivano con un sangue melmoso e lipotossico e lo peggioravano giorno dopo giorno, senza nemmeno rendersene conto.

CONCLUSIONI DI TIPO IGIENISTICO

Fatte queste premesse e questi ragionamenti, presi selettivamente dalla medicina, per un completamento del discorso su basi igienistiche serve di sicuro consultare i tanti scritti che stanno sul blog, sotto la voce colesterolo, ipertensione, cuore, omocisteina, ictus, infarto, steatosi epatica, farmaci, statine, detossificazione da farmaci. Prestare particolare attenzione alle tesine elencate in fondo a questo articolo. Presta particolare attenzione alla mia tesina “Ipercolesterolemia, iperomocisteinemia e rischio infarto“, del 13/1/12, in quanto risponde in dettaglio a tutti i timori che un soggetto potenzialmente cardiopatico e sottoposto a cure farmacologiche alberga nelle pieghe del suo cervello.

TESINE A SUPPORTO

Omocisteina, aura visiva, soffio al cuore, del 13/5/13
Statine, danni mitocondriali e miracolose antocianine, del 9/4/13
Le menzogne sul colesterolo hanno le gambe corte, del 2/4/13
Colesterolo alto e frustrazioni di un vegano evoluto, dell’1/4/13
Un anno di veganismo e colesterolo a regola d’arte, del 17/3/13

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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