LETTERA
Ciao colossale e sconfinato Valdo. Ti mando l’ennesima intervista-perla dello scienziato Dr Stefano Montanari con imminente pubblicazione del suo nuovo libro sui vaccini. Un caro abbraccio a te e famiglia. Andrea da Bologna
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INTERVISTA DI ROBERTA DORICCHI AL DR STEFANO MONTANARI, SUL LIBRO VACCINI SÌ O NO EDITO DA MACROEDIZIONI (Sottotitoli di VV)
UN LIBRO CHE RISPONDE ALLE DOMANDE PIÙ COMUNI E CHE ANDREBBE INTEGRATO CON CASE STUDIES IN NANOTOXICOLOGY
Roberta Doricchi (RD) – Finalmente è uscito il libro che tanti aspettavano. Quello sui vaccini, intendo. Srtefano Montanari (SM) – Sì: si tratta di un libro che ha avuto una genesi insolita: l’editore me l’ha chiesto alle 5 e 20 del mattino e mia moglie ed io ci siamo messi subito al lavoro. L’abbiamo fatto perché ci siamo stancati di rispondere sempre alle stesse domande di persone che si aspettano che noi siamo disponibili in ogni momento a rispondere a qualcosa cui abbiamo già risposto pubblicamente chissà quante volte. C’è addirittura chi reagisce indispettito perché gli diciamo di leggersi il libro Case Studies in Nanotoxicology che abbiamo pubblicato in America pochi mesi fa con l’editore del settore più prestigioso al mondo.
“VACCINI SÌ O NO” È UN LIBRO PER TUTTI
RD – In America, però… SM – Chi vuole può farselo recapitare a casa come ormai si fa per tutti i libri. Magari il problema è che l’abbiamo scritto in inglese e l’abbiamo concepito come libro puramente scientifico. Magari, invece, è per semplice pigrizia. RD – Il nuovo libro, invece… SM – È molto diverso: questo è un libro scritto per tutti. Il clou è costituito da foto al microscopio elettronico di ciò che abbiamo trovato nei vaccini che abbiamo analizzato, ma ci sono tante notizie che di solito vengono taciute.
I VACCINI NON SONO UN ATTO DI FEDE
RD – Un libro contro i vaccini? SM – È la solita storia: se fai domande, sei contro. Io non riesco a capire perché i vaccini debbano essere un atto di fede, un dogma religioso su cui nessuno si può e si deve permettere di interrogarsi. Perché devo tacere sugli inquinanti che invariabilmente troviamo nelle fiale? Perché devo nascondere quello che è scritto persino nei bugiardini che tanti medici, ahimè, non leggono? Perché non si può dire che i vaccini hanno un’efficacia tutto sommato non certo straordinaria sia in termini di durata dell’immunità eventualmente acquisita sia in termini di efficacia? Perché non devo tenere in conto l’evoluzione delle malattie, argomento riportato persino nelle statistiche degli enti di stato? Perché è vietato dire che i neonati e i vecchi non possono beneficiare delle vaccinazioni perché il loro organismo non lo permette? Perché si devono passare sotto silenzio gli effetti a volte gravissimi che una vaccinazione può provocare?
NON HO ESPERIENZE DIRETTE SULL’AUTISMO E NON NE PARLO
RD – E l’autismo? SM – Argomento delicatissimo da prendere con le pinze. Come sempre io non parlo per aver letto qualcosa su Internet o perché me l’ha detto un amico mio o perché mi sono svegliato una mattina con una certa idea in testa. Io parlo per esperienza di ricerca diretta e l’esperienza diretta sull’autismo non ce l’ho.
TUTTAVIA, SE LE POLVERI INQUINANTI DEL TRIVALENTE FINISCONO NEL CERVELLO DEI PICCOLI SFIDO CHE LE INSIDIE CI SONO
RD – Perché? SM – Perché noi usiamo le metodiche che conosciamo e, per usarle, dovremmo poter analizzare al microscopio elettronico i cervelli dei malati, cosa che, come immaginerà, è a dir poco difficile. Difficile non per l’analisi in sé, naturalmente, ma per la quasi impossibilità di avere i cervelli. Così mi limito a dire che l’autismo è riportato almeno nel bugiardino di un vaccino trivalente come il Tripedia, e che la cosa non mi stupisce. Se chi riceve il vaccino è abbastanza scalognato e le polveri inquinanti che contiene gli finiscono al cervello, cosa che è scientificamente dimostrato possa accadere, sfido chiunque a dire che quelle sono un toccasana per la salute.
LE AUTORITÀ SANITARIE LODAVANO PERSINO IL FARMACO VIOXX CHE FECE UNA MAREA DI MORTI
RD – Ma le autorità sanitarie negano che possa esistere una correlazione. SM – Purtroppo quelle che noi chiamiamo autorità non sono mai andate a vedere che cosa c’è davvero nei vaccini e, a peggiorare le cose, ci stanno dei conflitti d’interesse enormi. È chiaro che, se un determinato centro di cosiddetta ricerca sta in piedi perché una casa farmaceutica o, più spesso, diverse case farmaceutiche lo foraggiano, difficilmente usciranno critiche ai prodotti. La storia recente della Medicina è piena di storie di farmaci ricchi di una letteratura traboccante di lodi e che poi si sono dimostrati catastrofici. Uno per tutti il famigerato Vioxx che fece non meno di 60.000 morti accertati. Consideri, poi, che le riviste mediche si reggono solo per il denaro che ricevono direttamente o indirettamente da chi produce medicinali e l’ovvia conseguenza è una censura strettissima, una censura del tutto volontaria, su ciò che viene pubblicato. Il sistema del Peer Review, poi, è grottesco.
SI IMBAVAGLIANO I RISULTATI SGRADITI E OLTRE LA METÀ DELLA LETTERATURA MEDICA È FALSA E TRUFFALDINA
RD – Di che si tratta? SM – Quando lei manda un articolo a una rivista, questo passa attraverso il setaccio di esperti dell’argomento. Cosa ineccepibile. Vuole il caso, però, che questi esperti siano in genere mantenuti, e anche abbastanza generosamente, dalle ditte farmaceutiche. Dunque, da lì uscirà solo ciò che piace al padrone. Questo è un fatto talmente risaputo che lo denuncia persino il responsabile di The Lancet, una delle riviste mediche più prestigiose. Una vergogna, ma qualcosa che fa comodo a chi, in un modo o nell’altro, ha accesso al salottino buono e ha tutto l’interesse, perverso per quanto sia, a lasciare fuori gli altri. Di fatto, sempre stando a The Lancet, metà della letteratura medica è semplicemente falsa, e temo che il giornale sia anche troppo generoso verso gli imbroglioni perché, leggendo ciò che viene pubblicato, il sospetto che ho è che la quota di bugie sia ben superiore alla metà. In questo metto anche l’imbavagliamento dei dati sgraditi. Il che significa che, comunque sia, i sedicenti esperti si presentano sì con un pacco di pubblicazioni ma molto è nient’altro che una truffa. A margine, è bene sapere che per pubblicare qualcosa gli editori delle riviste pretendono fior di quattrini e, se consideriamo come i pochissimi laboratori che ancora resistono nell’indipendenza fatichino a trovare i soldi per pagare la bolletta della luce, è palese che questo costituisce l’ennesimo ostacolo superabile solo se si accetta l’assistenza delle case farmaceutiche.
PER PARADOSSO LE VERITÀ ARRIVANO DAGLI STESSI FABBRICANTI DI MEDICINALI
RD – Come si può uscire da questo che sembra un vicolo cieco? SM – Una mano sta cominciando a darla, a sorpresa, proprio chi fabbrica medicinali. Per anni quelle aziende hanno raccontato le panzane più assurde trovando accoglienza nella credulità popolare. Da un po’, però, stanno esagerando e, quando si esagera, qualche zappata sui piedi arriva.
CERTI VACCINI SI SPERIMENTANO PER 5 GIORNI, COSA CHE NON SERVE A NIENTE
RD – Perché dice che hanno esagerato? SM – Perché non si sono rese conto che la gente comincia, seppure non certo in massa, a svegliarsi e non si accontenta più delle affermazioni gratuite né, meno che mai, delle contraddizioni o del “Lei non sa chi sono io”. Piano piano stanno saltando fuori le incongruenze, le sperimentazioni fasulle, gli effetti collaterali taciuti nella loro reale entità. Qualcuno sta cominciando a rendersi conto che quando il produttore di un vaccino antimeningite scrive “Non sono stati eseguiti studi prospettici sull’efficacia” c’è da rizzare le antenne. Qualcuno sta cominciando a vedere che certi vaccini sono sperimentati per 5 giorni, un periodo di tempo che non può dire assolutamente nulla sulla reale capacità di contrastare la malattia, e lo sono su di un numero di persone davvero ridottissimo. E non bastano più le enormità sparate da qualche mamma isterica o da qualche professoressa che ignora che cosa c’è nei vaccini e che, comunque, riceve quattrini da una bella squadretta di produttori di medicinali, ovviamente vaccini in primis. E, in aggiunta, le case farmaceutiche non si sono rese conto che affidarsi a blogger incompetenti o a giornalisti che si autodefiniscono gratuitamente scientifici non fa altro che, alla lunga, minare la loro credibilità. Insomma, hanno esagerato nel presumere di poter continuare a reggersi su una commedia degli inganni. Un po’ alla volta la gente comincia a non accontentarsi più.
SONO SCHIERATO CONTRO IMPOSTORI E CIARLATANI
RD – Ma tutto quello che dice significa schierarsi contro i vaccini. SM – Niente affatto: significa schierarsi contro impostori e ciarlatani, contro chi, con arroganza, rifiuta di rispondere alle domande, contro chi vorrebbe obbligare con la violenza a sottoporsi a trattamenti di esito oggettivamente incerto. Per quanto mi riguarda, ben vengano i vaccini. Questo a patto che siano fatti come si deve, senza inquinanti e senza le tante porcherie che ci si trovano dentro. E ancora questo a patto che si informi correttamente la popolazione. Per esempio, illudere chi si vaccina con un farmaco spacciato per essere comunque contro la meningite è nient’altro che un’azione criminale. Quel soggetto deve sapere che, nel più favorevole dei casi, sarà protetto nei confronti di uno o, per un certo prodotto, di quattro dei 13 ceppi batterici della malattia, e la protezione, sempre bene che vada, durerà solo qualche anno. Nessuna immunità, invece, per le numerose altre forme di meningite: da funghi, da virus, da metalli pesanti, da antibiotici. La stessa cosa si può dire per un’infinità di altre malattie. E chi si vaccina deve sapere pure che vaccinarsi non è una pratica esente da rischi. Non dirlo è un’altra delle azioni criminali che stanno venendo alla luce presso la gente comune. Non dire che le bambine che si vaccinano, per esempio, contro il morbillo avranno figli attaccabili fin dalla nascita da quella malattia è un atto di pura delinquenza. Illudere le ragazzine che si vaccinano contro il cancro del collo dell’utero non spiegando loro come stanno invece le cose è ancora un atto criminale. È questo mia atteggiamento critico a farmi apparire schierato contro i vaccini, mentre, in realtà, sono i mascalzoni l’oggetto del mio essere contro.
LE CASE FARMACEUTICHE CONFESSANO I PUNTI CRITICI PER RIPARARSI DA EVENTUALI CONTRACCOLPI GIUDIZIARI
RD – Qual’è l’atteggiamento delle case farmaceutiche? SM – Da un certo punto di vista onesto. Se si va a leggere quello che scrivono sui loro prodotti, si trova un sacco d’informazioni che poi le cosiddette autorità sanitarie e la stragrande maggioranza dei medici ignorano o, forse peggio ancora, negano. Chi produce farmaci sa bene che deve mettersi al riparo da eventuali contraccolpi giudiziari e, per questo, dichiara almeno in parte i limiti e gli effetti negativi possibili dei vaccini. A questo punto la responsabilità passa a chi pratica la vaccinazione perché il produttore può sempre a giusta ragione dimostrare che “Io te l’avevo detto”.
I MEDICI PER PRIMA COSA FANNO FIRMARE AI GENITORI UNA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ
RD – E i medici? SM – Salvo luminose eccezioni, i medici di oggi sono contraddistinti da un atteggiamento totalmente acritico nei confronti dei farmaci. Del resto quello che hanno imparato è transitato attraverso il setaccio delle case farmaceutiche e le conseguenze sono fin troppo facili da immaginare. Però, se si osserva ciò che fanno e non ciò che dicono, è evidente che dei vaccini e, soprattutto, della loro innocuità non si fidano per niente. La prima cosa che fanno è quella di far firmare un’assunzione di responsabilità, ai genitori del bambino.
TI OBBLIGO A VACCINARE E POI, SE SUCCEDE QUALCOSA, LA COLPA È TUA
RD – In che cosa consiste? SM – Molto semplicemente il genitore dichiara che fa vaccinare il figlio essendo consapevole dei rischi che il bambino corre e che, qualunque cosa accada, il responsabile è lui. Il che è quanto meno curioso se lei considera che la legge obbliga il genitore a sottoporre a vaccinazione il bambino. Insomma, io ti obbligo a fare una determinata cosa e, se succede qualcosa di brutto, è colpa tua. Consideri anche come il genitore sia in possesso, quando lo è, di informazioni solo estremamente parziali e di regola distorte. Insomma, una truffa violenta. I pochi genitori che hanno chiesto al medico di assumersi lui quella responsabilità che si vorrebbe togliere di dosso si sono sempre visti respingere la pur ragionevole richiesta. E questo mi pare già un’ammissione quanto meno di quanto sia incerta la sicurezza di una vaccinazione.
IL MONDO È PIENO DI FALSI ESPERTI
RD – Che ne dice dei due schieramenti opposti? SM – Tutto il male possibile. Malauguratamente la questione dei vaccini è diventata oggetto di tifo idiota né più né meno paragonabile a quello degli stadi di calcio. Ogni tanto qualche amico mi segnala un commento pubblicato in uno dei mille e mille siti Internet e c’è davvero di che farsi cadere le braccia. Il sistema della cosiddetta rete ha trasformato la democrazia in un mostro. In quella palestra sconfinata ognuno, spesso protetto dall’anonimato, si sente in diritto di pontificare su qualunque argomento e di emettere sentenze su fatti e su persone di cui sa molto meno di nulla, un fatto grave perché chi sa di non sapere almeno non presume di sapere. Su Internet chi grida più forte ha ragione e il risultato è facilmente prevedibile. La conclusione è che così non si va da nessuna parte. Ma non è questo il problema più pungente. La tragedia sono i finti esperti, quelli delle istituzioni, quelli che, sbandierando credenziali di fatto insignificanti ottengono credibilità. Chi ha visto la trasmissione di Italia Uno intitolata Open Space ha assistito all’esibizione di uno di quei personaggi.
LE RICERCHE SUI VACCINI SONO TROPPO COSTOSE PER CHI LAVORA IN MODO TRASPARENTE
RD – Lei continuerà a fare ricerca sui vaccini? SM – Il problema è volgare: soldi. Per continuare a lavorare ci vogliono soldi e nessuno che conti davvero pare disposto a darci una mano. Da noi si pretendono i risultati e come li otteniamo sono fatti che non riguardano altri che noi. Ultimamente abbiamo analizzato un vaccino antinfluenzale per gli ascoltatori di Radio Studio 54 di Firenze che, un soldino alla volta, faticosamente e nel giro di mesi, hanno rimborsato il costo di quella ricerca particolare. Ora potrebbe esserci la possibilità di analizzare un altro vaccino, ma temo che ci fermeremo qui. Il finanziamento che, forse ingenuamente, ci aspettavamo da parte di una fondazione è finito altrove e così si è certi di ottenere ciò che si voleva: niente.
UN LIBRO SCRITTO IN MODO SEMPLICISSIMO PER GENTE ONESTA
RD – Torniamo al libro. Che cosa si propone con quelle pagine? SM – D’accordo con l’editore il prezzo è stato tenuto bassissimo in modo che non ci possano essere scuse di sorta: è meno di una pizza. L’abbiamo scritto in un linguaggio semplicissimo, un linguaggio che farà storcere il naso a tanti tromboni, ma nessuno di quei tromboni è capace di fare le indagini che abbiamo fatto noi e che pubblichiamo anche in quel libro. Si tratta di poche pagine, meno di un centinaio, ma sono abbastanza presuntuoso da ritenere che dovrebbero essere lette da tutti coloro che, in qualunque modo, hanno a che fare con i vaccini. Ciò che mi vorrei aspettare è una reazione onesta con risposte oneste da gente onesta e competente. I bigiottieri, le casalinghe inquiete, i giornalisti illetterati, i burocrati corrotti, i medici che lucrano sulla credulità popolare non fanno parte delle persone da cui mi aspetto risposte.
CHI CERCA UN LIBRO FINISCE PER TROVARLO
RD – Il libro si troverà in tutte le librerie? SM – Ho paura di no. Ma, comunque, come ho già detto oggi è possibile farsi arrivare a casa qualunque libro. O, se si volesse, lo si potrà ordinare presso qualunque libreria. RD – Con i diritti d’autore si potrebbe finanziare una ricerca. SM – Certo: alla milionesima copia venduta…
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Ha fatto bene Valdo a non commentare l'intervista a mio avviso. Non c'era infatti bisogno di ribadire le differenze tra le convizioni del bravo Montanari e l'impostazione igenista che tratta queste tematiche a partire da un altro punto di vista. In questi frangenti, per dirla in altro modo, valgono più i punti in comune che le differenze: E non mi pare sensato fare battaglie tra i pochi che si oppongono al clima omertoso generale. Meglio, credo, fare fronte comune. Detto ciò non condivido l'impostazione di chi, tra noi, ce l'ha pure con i medici vegani od igenisti. Anche in questo caso la penso come Valdo.
Non ce l' ho con i medici igienisti. Ce l' ho con i medici come categoria in generale, e con i medici che si spacciano per igienisti e igienisti non sono. Pur apprezzando il fatto che portino avanti il discorso vegano. Però non credo non si debba essere critici, solo per non apparire divisi. "Le pulci", se non si fa chiarezza fra di noi, le faranno gli altri. Le domande alle quali non rispondono a me e a chi pone obiezioni, gliele porranno quelli che sono contro l' igienismo, e allora i problemi saranno di tutti. Per essere stati noi i primi "omertosi"e aver nascosto la polvere sotto il tappeto.
I medici igienisti veri sono pochissimi, e non praticano all' interno del servizio pubblico.
Anche io apprezzo l' intervista di Montanari, il quale non ha mai detto di essere igienista. Persone come lui sono utilissime perché non possono essere tacciate di avere ragioni di principio (la cura della non cura) e di far quadrare il cerchio a proprio piacimento. Più persone competenti portano prove contro il "normale" andazzo della medicina ufficiale, meglio è. Io stessa ho citato McDougall il quale igienista non è, e nemmeno raw vegan, se è per questo. La mia non è e non è mai stata una chiusura nei riguardi di chi non è igienista o non lo è al 100%. Non mi piace essere tirata in ballo in modo indiretto come fa Arvo/Roberto (tutti coloro i quali seguono il blog sanno che si riferisce a me), con libera interpretazione dei miei commenti. Non starò mai dalla parte di una dottoressa che impasticca di psicofarmaci i bambini solo perché sconsiglia loro la carne in favore delle carote. E pensavo questo fosse il blog più consono e aperto a un discorso come il mio. Ho cercato l' accordo con chiunque anche qui, tranne chi era apertamente maleducato, come si fa tra persone civili. Rispetto e stimo Valdo, pur non essendo sempre d' accordo con lui. Ma non accetto di essere tacciata in modo più o meno subdolo di creare divisioni. Sono sempre stata leale e trasparente nel mio pensiero, anche se non sempre gradita a tutti. Ma dato che questo preziosissimo blog non dà più le risposte che cerco e si schiera solo con chi approva, e dato anche che sta prendendo una piega spiritual-new age che onestamente non condivido per niente, onde evitare di essere di ulteriore disturbo, eviterò di partecipare anche in futuro.
Mi dispiace Elisabetta che te la sei un po' presa, spero che tornerai a partecipare al blog.
Anch'io devo dire che avevo notato già da un po' questa inclinazione ammiccante alla new age negli scritti di Valdo e per quanto mi riguarda sono in totale disaccordo, come del resto anche certe sue posizioni che esulano dall'ambito prettamente salutistico . Tuttavia ho sempre evitato di dire la mia perché ho sempre pensato che fondamentalmente questo è il blog di Valdo e quindi non posso certamente permettermi di redarguirlo se in libertà ama scrivere ciò in cui crede anche al di là della filosofia igienista. E' anche vero che esistendo il detto "chi tace acconsente" parrebbe che se non si levasse mai una voce di disappunto tra coloro che lo seguono con più motivazione ciò potrebbe dare l'impressione che in realtà esso sia circondato da una schiera di individui amorfi, privi di un orientamento razionale e succubi delle idee del gestore del blog qualunque esse siano. Ciò non sarebbe per niente buono e penso ovviamente che neppure Valdo acconsentirebbe ad approvare una tale percezione del rapporto tra lui e i suoi sostenitori.
Elisabetta, dici bene: chi segue il blog sa benissimo come la pensi. Dove sta il problema? Questo blog è quello che è anche grazie agli "approfondimenti" e considerazioni di personaggi come te, Francesco, Devis, lo stesso Arvo nonché di tutti coloro hanno testimoniato le loro esperienze personali e familiari.
Il blog non apprezza i tuoi interventi?? e chi lo dice?
Qui siamo tutti (a parte l'imbecille di turno che ogni tanto fa la sua sortita) schierati a favore della buona salute. quella vera. quella che abbiamo avuto l'immensa fortuna di sperimentare. e che abbiamo l'obbligo di diffondere quanto più possibile intorno a noi. troppe castronerie e strafalcioni si ascoltano e osservano intorno a noi. i contesti peggiori? scuole e ambulatori.
troppi bimbi finiscono nella merda a causa di genitori, insegnanti e medici.
non ho la pretesa di cambiare il mondo e non voglio scadere nella triste demagogia (forse l'ho già fatto!) qui serve l'impegno e la faccia di tutti. nella vita ed anche in questo blog, finché Valdo ce lo consente.
figuriamoci se possiamo lasciarci condizionare da punti di vista diversi (ma sacrosanti) dal nostro.
andiamo Elisabetta, mai mollare!
aspettiamo con ansia tue nuove.
Chi sta su un blog senza tollerare che alcuno esprima un parere diverso dal suo, non fa un grande affare. Specie se poi nei suoi confronti non è stata proferita offesa alcuna e se viene coinvolta in maniera molto indiretta.
Non siamo a Messa dove tutti ripetono in coro le stesse cose. O si accetta di confrontarsi con opinioni diverse o ci si astiene.
Quanto alla new age, non piace per niente nemmeno a me. Ma è cosa secondaria rispetto al resto e nessuno mi obbliga a sposarmi Madame Blavatsky o Annie Besant. (Anche loro poi non farebbero un grande affare…..)
Quel che è certo è l'adesione di noi tutti all'idea fondante del credo di Valdo ovvero il principio igienista della non cura del sintomo, alla capacità auto-guarente dell'organismo umano, alla dieta tendenzialmente vegan-crudista, ad uno stile di vita che rigetta gli artifizi illusori tendenti ad allontanare l'uomo da tutto ciò che è naturale verso una malintesa idea di "progresso" che in realtà è solamente funzionale ai soliti noti che si arricchiscono tenendo prigioniera l'umanità spremendone le risorse vitali spese a rincorrere le miriadi di "bisogni" fittizi postigli d'innanzi.
Riconoscersi in tutto questo cosa dimostra? Che siamo tutti cloni di Valdo? Per i detrattori che irridono dentro e fuori dal blog sembrerebbe di si. In realtà è tutto molto più complesso, esistono sensibilità diverse che sono maturate attraverso esperienze culturali e di vita tra le più disparate. Questo a volte può innescare situazioni di incomprensione e di irritazione E' successo in passato, è accaduto in questo caso tra Roberto ed Elisabetta (speriamo che si risolva l'attrito tra di loro!), accadrà verosimilmente anche in futuro. Ma la cosa importante, come hanno rimarcato Arvo e Antonio, è fare fronte comune con chi divulga e persegua principi di verità e di buon senso.