INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA

da 13 Mar 2012Gravidanza e maternità

LETTERA

UN PARERE SULLE PRATICHE DI ABORTO

Salve, sono una ragazza di 25 anni e le scrivo per chiederle un parere riguardo le pratiche che permettono l’interruzione volontaria della gravidanza (chirurgicamente). So che ci possono essere conseguenze psicologiche (ma queste penso che variano da persona a persona e a seconda dei motivi per cui una donna decida di farlo).

QUALI GLI SQUILIBRI FISICI

Quello che mi preme più sapere però è un parere o eventuali dati sui possibili rischi, sui danni e sui particolari squilibri fisici (pericoli di salute, compromissione della fertilità e di una gravidanza futura) a cui va incontro una donna che si pone sotto questa pratica (che riconosco in ogni caso essere non poco invasiva). Spero lei possa darmi anche solo un breve parere. La ringrazio per l’attenzione. Rosy

*****

RISPOSTA

IL PROBLEMA TRAVALICA LA FISICITÀ

Ciao Rosy, è una domanda molto delicata e mi metti davvero in difficoltà. Non posso darti una risposta solo di tipo strettamente fisico, come pare tu richieda. Sarebbe stravolgere l’intera questione. Occorre a mio avviso affrontare innanzitutto il problema da un punto di vista filosofico ed emozionale, definendo il concetto di maternità.

UNA CREATURA CONCEPITA HA I SUOI DIRITTI

Per i difensori della maternità ad ogni costo (religiosi e non), la maternità è qualcosa di sacro e di intoccabile, per cui la madre diventa una persona al servizio di una realtà che si chiama creatura in formazione. Trattasi di uno spiritino che, in forza del fatto di essere semplicemente stato concepito, per incontro del famoso spermatozoo più veloce che si è inserito nell’uovo fecondandolo, ha guadagnato il diritto di venire al mondo.

I SENSI DI COLPA NON SI CANCELLANO FACILMENTE

Se tu accetti questo punto di vista, qualsiasi azione da te intrapresa contro il processo creativo in corso, finirebbe prima o poi per crearti dei problemi di tipo psicologico, non esclusi sensi di colpa niente affatto trascurabili ed indifferenti. D’altra parte occorre valutare anche le condizioni economiche, sociali, familiari, in cui ti trovi coinvolta.

NON SOLO GRAVIDANZA E PARTO, MA PROGETTO DI LUNGO TERMINE

Una gravidanza significa non solo portare a compimento il parto, ma allattamento, svezzamento, crescita e tutto il resto. Il mondo attuale non è facile. Ha i suoi requisiti. Non è facile la gravidanza nemmeno all’interno di una famiglia che ti sorregga e ti garantisca. Figurarsi se mancano in partenza anche le condizioni basilari per un progetto di lungo termine.

SERVE UNA SCELTA SERENA MA DECISA

La creatura in questione appartiene peraltro a se stessa, anche se ha molto di te e molto del tuo partner. Ha i suoi diritti. Che sia formata e pensante, già a 1 mese o a 3 o a 5, si può discutere. Chiaro che più si va avanti e più la situazione si complica e si aggrava. Qualunque sia la scelta, va fatta in modo sereno e deciso. Se è a favore della creatura occorre prevedere la tua dedizione prima, durante e dopo la nascita. Mettere al mondo qualcuno malvolentieri è già partire male, e finiresti magari per maltrattarla o per non darle tutto l’affetto necessario.

LA VOGLIA PUÒ VENIRE GESTANDO

C’è anche da dirsi che, se decidi di fare la mamma, potresti man mano entrare nello spirito giusto e accettare giorno dopo giorno il nuovo ruolo, rinunciando a certe cose e a certi egoismi del momento, e guadagnando in altri valori. Se pensi alle tante donne che farebbero salti mortali pur di diventare madri, ti verrebbe forse meno voglia di liberarti della creatura. La problematica fisica esiste, ma è probabilmente secondaria rispetto a quanto esposto. Eseguita secondo le tecniche più avanzate, probabilmente non comporterebbe gravi conseguenze, anche da un punto di vista di una futura maternità.

IN CINQUE MINUTI SI FA TUTTO

L’aborto provocato, o Interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG), oggi in Italia può essere richiesto entro i primi 90 giorni per motivi di salute, per motivi economici e motivi sociali. https://www.epicentro.iss.it/ivg/

Le statistiche del 1995 parlano di 46 milioni di aborti ufficiali/anno nel mondo. L’IVG consiste nella interruzione dello sviluppo dell’embrione o del feto, mediante rimozione dall’utero della gestante. Può essere provocato per via chirurgica o per via chimica. La via chirurgica è la più preferita e si fa in anestesia parziale con durata di 5 minuti (aspirazione embrione ed endometrio attraverso una cannula introdotta nell’utero senza la necessità di dilatazioni della cervice).

È GIUSTO PENSARE ANCHE ALLE PERCEZIONI DELL’EMBRIONE

I recettori e le fibre sensoriali del feto iniziano ad apparire alla 7° settimana, ma fino alla 30° settimana non si formano le connessioni tra talamo e corteccia cerebrale, quelle che permettono la percezione cosciente ed emozionale del dolore da parte del feto.

NON È IN OGNI CASO UNA COSA DA NIENTE

Chirurgicamente, l’intervento nelle prime otto settimane, non comporta rischi e danni da un punto di vista strettamente fisico. Man mano che il tempo passa i rischi aumentano, con possibilità di perforazioni all’utero, alla vescica o all’addome. I rischi esistono in caso di anestesia totale. Molte donne poi ricorrono a interventi impropri in ambienti non idonei, con gravi rischi di shock settico. I rischi di cancro al seno, ipotizzati da più parti, pare siano stati smentiti. Ma in ogni caso, non è di sicuro una cosa da niente. Non è naturale e non è priva di effetti collaterali. Se è vero che la gravidanza fa generalmente bene alla salute di una donna, si deduce che una interruzione di gravidanza ha la valenza opposta.

LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE ED EMOZIONALI VANNO VAGLIATE ATTENTAMENTE

Quali potrebbero essere in dettaglio le conseguenze psicologiche dell’aborto? Chiaro che le complicanze variano e sono influenzate dal contesto culturale, dall’educazione, dallo stato psicologico e dalla personalità della donna. Si parla comunque di sensi di colpa, senso di inadeguatezza, senso di solitudine, senso di spaesamento, senso di rammarico, senso di confusione, senso di depressione, senso di paura, stati ansiosi e psicogeni, persino tendenze al suicidio nei casi peggiori.

NON PUOI DELEGARE A NESSUNO

Capisci dunque quanto personale ed intima sia una decisione di tal genere. Una reale questione di coscienza. L’essere di cui si parla sta dentro di te, e tu sei la sola persona al mondo che ha a disposizione un interruttore decisivo nei suoi riguardi. Nessuna intenzione da parte mia di metterti in difficoltà, devi solo concentrarti, leggere bene dentro te stessa, e prendere son serenità una decisione che può segnare in un modo o nell’altro la tua vita. Non puoi delegare a nessuno una scelta del genere.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

5 Commenti

  1. Eli '80

    Giusto, nessuno meglio di se stessi può prendere questo tipo di decisioni!
    Eli '80

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  2. Anonymous

    Tutte le donne di mia conoscenza che hanno abortito hanno poi passato anni di disturbi emotivi e psichiatrici.

    Rispondi
  3. Fabio

    Caro anonimo, è molto scorretto scrivere questa cosa… cosa significa? che quindi la ragazza si condanna con l'aborto a soffrire di disturbi psichici in futuro?
    Non è giusto fare questo tipo di terrorismo.
    Io sono per la vita. cioè in primis quella della mamma: decida lei, quando e come vuole.
    Stando al tuo ragionamento, conosco molte più donne che hanno portato avanti gravidanze non volute e ne hanno subito le conseguenze tutta la vita, recriminando e sfogando le frustrazioni sui figli.
    Con annessi anni di disturbi emotivi e psichiatrici, ovviamente.
    Fabio

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  4. lallabel

    Ci sono anche mamme che vogliono bene ai figli non voluti. Mamme che imparano ad apprezzare quella vita che cresce dentro di loro.
    Sono alla 30a settiman della mia seconda gravidanza, e mai mi sognerei di fare una cosa del genere.
    La vita è sacra, è un dono. Non sta a noi interromperla.

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  5. silvietta

    Mi dispiace ma non c'entra niente! Ha ragione Fabio, prima viene la mamma. Non sempre una gravidanza è una situazione ben accetta. Ci sono tanti fattori. Lo sai dopo quando lo diventi cos avuol dire….le rinunce che fai…la pesantezza che può essere. Purtroppo mi tovo in questa situazione a 42 anni e ho già una bimba di 8 che mi impegna moltissimo, i miei non mi aiutano e mio marito non c'è mai: cosa faccio lo metto al mondo e poi mi sparo? E' un mondo difficile superimpegnato e sono una mamma cn mia figlia molto attenta, la seguo molto. Mi sono messa in part-time per stare con lei e facciamo i compiti tutti i pomeriggi. Non penso riuscirei a reggere un X2! E poi penso che lei ne soffrirebbe….
    Non è giusto sparare così a zero!

    Rispondi

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