LETTERA
DISTURBO AL PENE E INUTILE USO DI CREME ANTI-INFIAMMATORIE
Salve Valdo, ti scrivo per un problema di salute che riguarda mio padre, uomo pieno di energia, positivo e generoso, che soffre di un disturbo da alcuni mesi al pene. Ha aspettato molto ad andare dal medico, che ha diagnosticato dopo opportuni esami un’induratio penis plastica, con una placca calcificata di circa 1 cm sul dorso inferiore. Un’altra visita ha confermato la diagnosi e come terapia usa una crema anti-infiammatoria non steroidea e integratore di vitamina E. Non so poi che senso abbia tale cura.
POSTUMI TRAUMATICI DA ASPORTAZIONE SAFENA
Lui è giovane, ha solo 61 anni e una vita di coppia completa con la mamma. La calcificazione non impedisce il rapporto, ma lo rende un po’ complicato a lui perché la placca rallenta la fuoriuscita del liquido seminale. Ha escluso fattori traumatici o sforzi fisici. Conoscendo le vicende personali e mediche di papà, penso sia iniziato tutto con l’asportazione della safena in anestesia totale circa due anni fa, a cui è seguito un esaurimento con forte ansia e depressione.
CADUTA VERTICALE SEGUITA DA MIRACOLOSO RECUPERO
È stata dura vedere la mia roccia, un uomo che ha lavorato nel sociale, assistendo parenti e amici nei momenti più duri, cadere a terra e non riuscire più a trovare la forza di alzarsi dal letto. Uno psichiatra gli ha prescritto una cura con ansiolitici per dormire e uno stabilizzante dell’umore per persone con problemi bipolari. In realtà mio padre con molta umiltà, ha accettato i consigli di chi lo ama e ha vinto l’ombra che lo spingeva all’immobilità.
PRENDE SOLO LA PASTIGLIA DELLA PRESSIONE
Avendo lavorato in ambiente medico, dove per ogni malanno c’è una ricetta, è stata dura togliergli la cura dello psichiatra, la paura gli aveva tolto sicurezza e non si rendeva conto di aver ripreso il controllo della sua vita da solo. Ora finalmente non assume più nulla e sta bene, fatta eccezione per la pastiglia della pressione.
PUÒ SI O NO RIDURRE LA PLACCA CALCIFICATA?
Ha il colesterolo un po’ alto, ma non fuma, non beve, è normopeso, lavora 8/10 ore al giorno. Ha una alimentazione onnivora con un 30 % di frutta e verdura cruda. Da alcuni anni è più attento ed evita il latte, ha ridotto la carne e le uova. Secondo te, con l’alimentazione igienista, magari calibrata sul suo disturbo, c’è qualche possibilità di ridurre la placca? Grazie per il tempo che mi hai dedicato e per il tuo prezioso lavoro di divulgazione. Cari saluti.
Norma
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RISPOSTA
DEFINIZIONE SINTETICA DEL PROBLEMA
Ciao Norma. L’induratio penis plastica è una lesione benigna di natura non tumorale, per cui non può mai diventare tumore. È spesso asintomatica e quindi non crea alcun disturbo soprattutto nelle fasi iniziali. È però sempre possibile apprezzare alla palpazione l’elemento caratteristico della patologia, il nodulo o la placca del pene. La localizzazione più frequente del nodulo è la superficie dorsale superiore.
DOLORE AL NODULO E INCURVAMENTO
In erezione l’induratio penis plastica si può accompagnare a dolore in corrispondenza del nodulo, o ad incurvamento sempre in corrispondenza del nodulo. Nelle fasi più avanzate in cui l’indurimento si estende ad aree sempre più ampie dell’albugine, la patologia può dare deformità del pene, una riduzione delle dimensioni del pene per ridotta elasticità ed anche disfunzione erettile.
VALUTAZIONE DELLA PLACCA E DELL’INDICE DI ELASTICITÀ DEL PENE
L’elemento caratterizzante è la placca. Alla palpazione si apprezza un nodulo di consistenza aumentata, talvolta dolente. Oltre a riconoscere la placca, la visita permette di valutare l’indice di elasticità del pene, vale a dire il rapporto tra la sua lunghezza in erezione e quella in flaccidità che ci dà informazioni circa la estensione dell’induratio stessa. L’ecografia ha una sua importanza ma solo per indicazioni molto precise, vale a dire ci dice se ci sono calcificazioni all’interno di una placca.
TERAPIA CHIRURGICA
La chirurgia è riservata ai casi in cui sia presente un incurvamento penieno che renda difficoltosi i rapporti. La chirurgia ha il solo scopo di correggere un incurvamento e laddove possibile, con le tecniche più recenti di correggere una deformità, non quello di rimuovere la placca come comunemente si crede. Rimuovere la placca infatti, soprattutto se questa è estesa può comportare un danno della funzione erettile.
PLACCHE, CALCOLI E CALCIFICAZIONI
In concreto, la possibilità di ridurre la placca con metodi naturali esiste certamente. Si tratta più o meno di una calcificazione impropria, ovvero del medesimo meccanismo formativo dei calcoli. Col vegancrudismo i calcoli si sciolgono, e col digiuno in particolare si disintegrano in modo accelerato.
Occorre liberarsi anche delle pastiglie per la pressione. Sul blog c’è pure una tesina dal titolo “Come ridurre la pressione schivando i farmaci”. Se inserisci poi come motore di ricerca la parola calcoli, trovi una caterva di articoli specifici.
LA CILIEGINA SULLA TORTA
Esiste anche la remissione spontanea, e tuo padre ha già saputo sperimentare grossi miglioramenti in linea generale. Quanto alla funzionalità sessuale, trattasi della classica ciliegina. Ciliegina su una torta chiamata salute, chiamata equilibrio, chiamata serenità, chiamata persino senso dello humour e capacità di scherzarne sopra più che farne un dramma.
Valdo Vaccaro
Anche qua la storia dei calcoli…e da cosa sarebbe formata la placca calcificata? Struvite? Ossalati? Dai Valdo…