INCROLLABILI FONDAMENTA DEL SISTEMA VEGETARIANO

da 8 Ago 2013Dieta vegan-crudista

LETTERA

Ciao caro Valdo, mi sono imbattuta in questo sintetico compendio di risposte alle più consuete domande che generalmente vengono rivolte agli addetti ai lavori, a cura di Franco Libero Manco. Si tratta di cose che tu scrivi da sempre ma considerato che “repetita iuvant”. Ho preso in considerazione i primi punti che sono quelli più legati a tematiche alimentari-salutistiche, operando anche qualche taglio per velocizzare la lettura. Per chi voglia approfondire anche gli aspetti più spirituali-antropologici rimando alla versione integrale riportata sul sito http://www.disinformazione.it/teorema_vegetariano.htm Che ne pensi? Con stima infinita. Vanna

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RISPOSTA

Ciao Vanna. È un documento che conosco bene e che condivido in ogni punto. Troppo vicino sono a Franco Libero per muovergli qualche obiezione. Dirò che lo abbiamo a tratti elaborato fianco a fianco. Franco Libero lo ha anche aggiornato ed arricchito. Ti ringrazio per avermelo inviato. Come giustamente hai detto “Repetita iuvant”.

Valdo Vaccaro

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(documento di Franco Libero Manco, AVA – Roma)

MANGIO CARNE PERCHÈ È NECESSARIA ALLA MIA SALUTE

Per nessun essere umano, in nessuna parte del globo e in nessuna epoca storica la carne è mai stata necessaria alla salute dell’uomo. Se la carne fosse necessaria alla nostra salute l’umanità si sarebbe estinta sul nascere. I soldati greci, spartani, gli antichi romani, gli eserciti di Cesare e interi popoli dell’area mediterranea erano vegetariani. Molti popoli per tradizione vegetariana, i russi del Caucaso, gli indiani del Toda (India), gli indiani dello Yucatan (centro America), i Vilcabamba nell’antico Perù, gli indigeni del Monte Hagen nella Nuova Guinea, i Carani Guarani dell’America del Sud, godono ottima salute fino ad un’età proibitiva per le attuali popolazioni carnivore. Inoltre, che la carne non è necessaria alla salute dell’uomo è stato affermato ultimante da molti prestigiosi istituti di ricerca scientifica, come l’American Dietetics Association, la più grande organizzazione di nutrizionisti americani e canadesi.

LA CARNE CONTIENE PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO

Tutti gli aminoacidi essenziali sono presenti anche nei vegetali altrimenti come spiegare l’eccellente salute dei vegani? Da dove trassero i nostri progenitori i cosiddetti aminoacidi essenziali durante i milioni di anni di vita nella foresta in cui vissero da fruttariani? È dal mondo vegetale e non dalla carne che gli animali più forti, più resistenti, e più prolifici della terra (come il bue, il toro, il cavallo, il rinoceronte ecc.) traggono gli aminoacidi essenziali per costruire le loro possenti masse muscolari. Gli aminoacidi di origine vegetale sono identici agli aminoacidi di origine animale e le proteine ottenute dalla combinazione di più alimenti sono più ricche e più assimilabili.

LA CARNE CONTIENE IL FERRO EME

Attraverso il riciclaggio delle scorie il nostro organismo è in grado di recuperare il 95% del suo fabbisogno di ferro ed è praticamente impossibile per i vegetariani (come dimostrano i dati statistici) accusare carenza di tale minerale in virtù della presenza di vitamina C, rame e cobalto di cui sono ricche frutta e verdura. I vegetariani infatti risultano meno soggetti a carenze da ferro e quindi ad anemie rispetto agli onnivori. Che il ferro-eme venga assimilato più velocemente dal corpo umano non è un vantaggio: l’impatto è traumatico, drogante e stimolante, non terapeutico. Le più avanzate ricerche sul ferro e sull’anemia evidenziano come il migliore ferro possibile sia quello del mondo vegetale, e che le anemie vengono provocate dalle carenze della vitamina C, E, P, Rame, Cobalto e dagli eccessi di B12 (antitetica col ferro e conla vitamina C ). Le anemie si verificano non per carenza ferrica ma per scarsa assimilabilità della stessa. Nell’organismo umano esistono processi che consentono di fabbricare globuli rossi partendo dai vegetali. Da dove traggono il ferro necessario gli animali erbivori? I sali minerali utili e assimilabili dal nostro organismo sono solo quelli delle verdure e della frutta, possibilmente crude: la cottura li rende inorganici cioè inassimilabili come succede per il ferro-eme dei derivati animali che devono essere necessariamente cotti per essere consumati.

LA VITAMINA B12 STA SOLO NELLA CARNE

Non è vero che i vegani sono carenti di vitamina B12: sebbene abbiano spesso livelli di B12 più bassi rispetto agli onnivori, questi livelli sono sufficienti a mantenere regolare la produzione cellulare di globuli rossi. Alti livelli di B12 nei mangiatori di carne causano spesso non solo anemia perniciosa ma anche aggregazioni piastriniche con conseguente rischio di infarto e ictus, oltre ad esagerati livelli di omocisteina che comportano rischi aggiuntivi per il cuore. Più basso è il livello di B12 nei vegani e più alto è il livello di B9 (acido folico), vitamina che sostituisce validamente la B12 e che si assume facilmente mangiando foglie verdi, mentre è in contraddizione con la vitamina C e col ferro. Le minuscole percentuali di B12 presenti nel mondo vegetale sono sufficienti a scongiurarne la carenza. I vegani adulti in buona salute riassorbono quasi il 100% della B12 secreta nella bile, riuscendo così a ritardare la comparsa del deficit per 20 o 30 anni. Solo se i livelli sono veramente bassi, e se nel contempo ci sono sintomi di danni neurologici o di anemia perniciosa, allora si potrà dare come emergenza delle pasticche sottolingua o delle iniezioni di B12. È estremamente raro che la carenza di tale vitamina causi danni al sistema nervoso e quando ciò si verifica la causa non è da ricercare tanto nella carenza della singola vitamina quanto nel sistema chimico-fisiologico in sinergia con la stessa che sempre risiede in un cattivo stile di vita, che non è certo quello vegano. Ci sono molte ragioni e molte malattie per cui la B12 non è assorbita nell’intestino: malattia celiaca; psilosi tropicale (caduta capelli), enteriti e tubercolosi intestinale (lesione parete intestinale), operazioni chirurgiche riduttive degli intestini, diverticoliti al piccolo intestino, presenza di vermi. Uno studio recente del Dr. A. Mazofa, pubblicato nel numero di novembre 96 di New Century Nutyrition, ha dimostrato che tutte le piante contengono B12. In particolare quelle coltivate organicamente contengono 3-4 volte più B12 di quelle fertilizzate chimicamente. Alimenti vegetali che contengono vitamina B12 sono: piselli, rape, pane integrale, carote, avena, soia, mandorle, arachidi, asparagi, fichi, lenticchie, avocado, cavoli di Bruxelles, cavolfiore, susine, noci di tutti i tipi, funghi.

IL PESCE È RACCOMANDATO DA TUTTI I NUTRIZIONISTI

I pesci sono tra le sostanze più putrescibili esistenti in natura e gli alimenti sono tanto più dannosi quanto più rapida è la loro putrefazione. Sono ricchi di purine (sostanze azotate che fanno aumentare i livelli di acidi urici nel sangue) e di metalli pesanti dovuti all’inquinamento delle acque a causa degli scarichi industriali e fognari. Il 70% del pesce consumato in Italia viene dall’estero, il 40% da allevamenti. I pesci d’allevamento contengono enormi quantità di additivi chimici, di ormoni e farmaci che servono ad aumentare velocemente il peso dell’animale, oltre ad evitare epidemie. I grassi del pesce sottoposti a cottura perdono il loro enzima lipase, indispensabile per una loro parziale digetione-assimilazione. Il grasso cotto del pesce forma creatina, sostanza micidiale per il fegato. Nel pesce ci sono velenose concentrazioni di cloruro di sodio (che con la cottura diventano massa inorganica causante tumori gastrici, ritenzione idrica, gravi idropisie), diossine, ritardanti, alte concentrazioni di minerali tipo mercurio e cadmio. Il pesce contiene le stesse tossine delle carni e può causare, oltre i danni della carne, parassitosi, asma, eczema, prurito, allergie, malattie renali, danni al sistema nervoso, salmonella ecc. Oltre al mercurio deve preoccupare la presenza, nelle cozze, nelle ostriche e nei crostacei, del cadmio e del piombo. Spesso le cozze sono causa di epatite A. Il pesce, i molluschi ed i crostacei in genere, sono sostanze ad altissima velocità di putrefazione. Questo processo putrefattivo continua all’interno dello stomaco e poi dell’intestino. Non esiste la purché minima prova scientifica che il fosforo contenuto nel pesce possa aumentare, anche minimamente, le facoltà intellettive della persona. Anzi pare sia vero il contrario dal momento che gli Eschimesi, che si nutrono quasi esclusivamente di pesce, consumato per la maggior parte crudo, oltre ad avere la vita media più bassa in assoluto (circa 30 anni) hanno anche il più basso quoziente intellettivo. Non sarà colpa del pesce che questo popolo non si è mai distinto in nessun campo culturale, artistico, scientifico o spirituale?

MANGIO IL PESCE PERCHÈ CONTIENE GLI OMEGA-3

Nessuna generazione che ci ha preceduto si è mai preoccupata di procurarsi l’Omega 3 dal pesce. Se fosse necessario alla nostra salute come avrebbero potuto sopravvivere i nostri antenati nella foresta intertropicale? Come fanno a godere di ottima salute i vegetariani? La popolazione mondiale è afflitta da eccesso di PG II-negative, ovvero da eccesso di Omega-3 da carne e da pesce, nonché da carenza di PG I-III-positive, ovvero da Omega-3 da verdure e frutta di cui il corpo umano ha bisogno. Le PG 1 e 3 sono positive e ottime purchè crude: la cottura rompe i doppi legami insaturi e li ritrasforma in saturi. Le PG 1 e 3 sono vasodilatatrici, regolano la coagulazione, abbassano il colesterolo LDL, svolgono azione antinfiammatoria e mantengono il bilancio elettrolitico. Le PG 2 hanno invece effetti opposti, causano: ritenzione idrica, aggregazione piastrinica, infiammazioni, aumento di pressione nel sangue. Studi clinici sull’uso di pesce ed olii di pesce nei sopravvissuti da infarto miocardico mostrano una riduzione della mortalità tra il 15 ed il 30%. Per contro l’uso di diete a base di cibi vegetali, che includono olii vegetali ad elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi ed Omega-3, mostrano una riduzione della mortalità del 50-70%.

IL LATTE E I LATTICINI SONO INDISPENSABILI PER IL CALCIO

Bere latte è come succhiare le mammelle alla mucca. L’uomo del paleolitico non usava latte vaccino eppure aveva ossa robustissime. Studi condotti in molte parti del mondo su miglia di persone per decine di anni hanno evidenziato che il più alto tasso di osteoporosi è riscontrabile dove è maggiore il consumo di latte e latticini. L’uomo è il solo animale che prende il latte (di un altro animale) dopo lo svezzamento, anche se dopo i primi tre ani di vita perde gli enzimi (rennina e lattasi) preposti per la digestione del latte. Il latte della mucca è adatto al vitello che ha una velocità di crescita 3 volte superiore a quella del bambino ed una necessità proteica quasi 4 volte maggiore. Solo il 25-30% del calcio presente nei latticini viene assimilato, il resto precipita sotto forma di fosfato di calcio e viene eliminato con le feci perché i latticini non contengono la vitamina K fondamentale per il corretto assorbimento del calcio. Tre quarti di tutte le allergie e metà dei problemi digestivi del bambino sono causati dal latte vaccino. Oltre a casi di asma, di insonnia e di affezioni, il latte vaccino provoca nel bambino carenza di ferro. I reni di un bambino nutrito con latte vaccino arrivano ad essere un terzo più grossi di quelli di un bambino nutrito al latte di donna: l’ipertrofia è determinata dal superlavoro cui sono sottoposti i reni. L’eccesso proteico del latte vaccino oltre ad oberare i reni ed il fegato, arreca danni all’ipofisi, alla tiroide e al surrene. Il fosforo presente nel latte vaccino è circa 6 volte maggiore che nel latte umano, questo blocca l’assorbimento del calcio provocando nel lattante una tendenza alla ipocalcemia. Il latte produce una quantità di catarro e di muco che si fissa sulle pareti dello stomaco impedendo l’assorbimento delle sostanze alimentari. Anche la caseina del latte, base di una delle più potenti colle per il legno usata per la costruzione delle navi, si deposita sulle pareti dello stomaco impedendo l’assorbimento delle sostanze alimentari. Al latte e alle uova sono da attribuire almeno la metà di tutti i cancri maschili e a più di due terzi dei cancri femminili. Un quinto dell’umanità vive benissimo senza usare latte vaccino: Cinesi, Giapponesi e Coreani. Il latte vaccino contiene circa 59 tipi di ormoni (pituitari, steroidei, adrenali, sessuali etc.) tra cui il piú importante l’ormone della crescita veloce dei vitelli. Il latte può anche essere contaminato da prodotti chimici, ormoni, antibiotici, pesticidi, pus proveniente dalle mastiti, virus, batteri, prioni. Il latte viene comunemente arricchito con additivi, vitamine e minerali sintetici, semi, piante, frutti, proteine, acidi grassi. Nei formaggi vi è un’alta concentrazione di farmaci, di diserbanti ed additivi. I nitrati (conservanti) si trasformano facilmente in nitrosammine potenzialmente cancerogene. I formaggi stagionati contengono molte proteine, grassi saturi e colesterolo. Il calcio assimilabile e adatto al nostro organismo per quantità e qualità è solo quello dei vegetali, ortaggi, legumi secchi, verdure, frutta secca e fresca. L’assenza di latte vaccino non provoca carenza di calcio: al contrario blocca 7 volte su 10 lo sviluppo dell’osteoporosi. Omogeneizzazione, pastorizzazione, sterilizzazione uht, distruggono gran parte delle sostanze nutritive. La pastorizzazione disgrega calcio, magnesio e fosfati indispensabili per la formazione delle ossa, oltre a causare parziale coagulazione delle proteine.

MALATTIE CORRELATE AL CONSUMO DI LATTE

Anemia ferropenica, artrite reumatoide e osteoartrite, asma, autismo, cancro allo stomaco, alla mammella, all’ ovario, al pancreas, alla prostata, al polmone, al testicolo, cataratta, colite ulcerosa, diabete mellitus tipo 1, dolori addominali, malattia di Crohn, malattie coronarie, sclerosi multipla, stitichezza, fatica cronica, incontinenza urinaria, intolleranza al lattosio, linfomi, emicrania, orecchie, naso, gola, reazioni allergiche, emorragie gastrointestinali, sindrome di cattivo assorbimento, problemi di sonno, ulcera peptica, difficoltà di apprendimento nei bambini.

E LE UOVA, NON MANGIATE NEMMENO QUELLE?

Le uova possono essere contaminate da salmonelle e dalle tossine degli stafilococchi, per il fatto che residui fecali rimangono sul guscio e, a causa della sua porosità, possono penetrare all’interno dell’uovo e contaminarlo. Inoltre le uova contengono i farmaci che vengono somministrati alle galline per prevenire o curare malattie, ma anche per aumentarne la resa. L ’albume dell’uovo è difficilmente digeribile e scarsamente assimilabile, mentre, il tuorlo di un solo uovo ha la stessa quantità di colesterolo di 300 grammi di carne. . Nuovi studi, pubblicati dall’American Journal of Clinical Nutrition, e Circulation confermano che il consumo di 1 o più uova al giorno aumenta il rischio di morte di circa il 25% in confronto a chi consuma meno di un uovo alla settimana. L’uovo è carne liquida e chi mangia l’uovo partecipa all’uccisione dell’animale.

L’UOMO HA SEMPRE MANGIATO LA CARNE

Anche le guerre e gli omicidi sono stati sempre compiuti dall’uomo, non per questo si possono giustificare e perpetuare tradizioni sbagliate. Per milioni di anni i nostri progenitori nella foresta vissero da vegetariani. I cambiamenti climatici di circa due milioni di anni fa li costrinse a includere nella loro dieta anche porzioni di carne nella misura del 20-30%. Da allora si svilupparono le maggiori malattie e si ridusse la lunghezza della vita umana. Negli ultimi millenni la carne è stata un bene accessibile solo alle classi abbienti che però venivano colpite dalla cosiddetta putredine reale e dalla gotta, mentre il popolo consumava la carne solo in circostanze rituali o festive. Nei tempi recenti la popolazione, per colmare la fame ancestrale di un prodotto considerato status simbol di benessere economico, consuma alimenti carnei e derivati come nessuna generazione

L’UOMO È ANIMALE ONNIVORO

Se fosse onnivoro avrebbe un organismo fisiologicamente strutturato per metabolizzare la carne. L ’anatomia comparata, la fisiologia comparata, l’embriologia, lo studio degli istinti, la immunologia ecc. dimostrano chiaramente che l’uomo, come gli animali folivoli-fruttariani, è strutturato a mangiare frutta, germogli e semi. Questa è stato affermato anche da: Baron Gorge Cuvier (1769-1832), uno dei maggiori naturalisti: “L’uomo sulle basi della propria struttura, è un mangiatore di frutta, della parte succosa dei vegetali e delle radici”. Dr. Richard Lehne, anatomista: “L’anatomia comparata prova che la dentatura umana è totalmente frugivora e ciò è confermato dalla paleozoologia con documenti vecchi milioni di anni”. Carolus Linnaeus (1707-1778), celebre botanico: “La frutta è il cibo più adatto alla bocca, allo stomaco, alle stesse mani dell’uomo, disegnate appositamente per raccogliere e mangiare frutta”. Sylvester Graham (1794-1851): “Esiste un rapporto definito tra la costituzione fisica di un animale e il suo alimento naturale”. Le recenti scoperte sui geni e la mappatura completa del genoma umano hanno confermato la caratteristica fruttariana del genere umano. Antropologi, anatomisti, gastroenterologi, biologi, cardiologi, cancerologi, sono concordi sulla struttura fruttariana del corpo umano. La morfologia umana evidenzia la differenza strutturale tra noi e gli animali carnivori: forma del cranio arrotondata, formula dentale diversa, movimenti laterali e antero-posteriori della mandibola, incisivi adatti ad addentare la frutta, molari piatti idonei a triturare semi, canini poco sviluppati, scarsità di acido cloridrico per la disgregazione delle proteine, assenza di enzima uricase per la disintegrazione degli acidi urici, pollice opponibile adatto a raccogliere frutti e semi, sedere grosso, intestino saccoluto adatto alla fermentazione di cibi vegetali. L’uomo come le scimmie antropoidi ha due mani e due piedi, niente coda, occhi che guardano in avanti, ghiandole mammarie sul petto, milioni di pori sudoripari nella pelle, ghiandole salivari ben sviluppate, saliva ed urina alcalina, lingua liscia, stomaco con duodeno, intestino sacculato lungo 12 volte la lunghezza del tronco, cioè a zone che servono alla fermentazione degli alimenti vegetali, placenta discoidale, colon convoluto. Il fatto che le scimmie antropoidi siano vegetariane indica chiaramente che l’essere umano non sia stato strutturato dalla natura a mangiare la carne, e che non è, come alcuni sostengono, un animale onnivoro. L’animale onnivoro, infatti, ha 4 zampe, coda, occhi che guardano di lato, mammelle sull’addome, incisivi assai sviluppati, molari possenti, formula dentale differente dalla nostra, saliva ed urina acida, fondo dello stomaco arrotondato, canale intestinale 8 volte la lunghezza del tronco, placenta non caduca.

È NECESSARIO MANGIARE UN PO’ DI TUTTO

Cosa significa mangiare di tutto? Consumare oltre a carne, pesce, latticini e uova anche insaccati, affettati, fritti, burro, sostanze nervine, zuccheri raffinati e bibite gasate? E non è forse questa la causa scatenante le peggiori patologie umane: quello di mangiare anche cibi incompatibili con il nostro organismo? Ogni organismo vivente (come ogni macchina) è programmato per funzionare con un suo specifico propellente: sbagliare alimentazione è come mettere gasolio nel serbatoio di un’automobile costruita per funzionare a benzina: avrà certo un’esistenza breve e problematica.

LA CARNE È NECESSARIA AI BAMBINI E AI GIOVANI

I bambini non hanno bisogno della carne allo stesso modo degli adulti e delle persone anziane. Nel periodo dell’allattamento, in cui il bambino compie il suo massimo sviluppo corporeo e cerebrale, viene nutrito esclusivamente con il latte materno, che ha un contenuto proteico dello 0,9%, cioè circa 20 volte inferiore a quella della carne e 3,5 volte minore a quello del latte vaccino. La carne e il latte vaccino sono “bombe proteiche” che costringono gli organi emuntori ad un lavoro eccessivo che predispone a ipertrofia renale e obesità.

LA CARNE LA MANGIO PERCHÉ MI PIACE

Diceva Seneca “Uccide più lo stomaco della spada”. L’indifferenza verso il dolore altrui è la madre di tutti i delitti. Se bastasse il piacere a giustificare le nostre azioni tutto sarebbe lecito e il mondo sarebbe un inferno. Quando una persona considera più importante il piacere del suo palato della sofferenza e della vita degli animali che sacrifica, non ragiona con il cuore ma con lo stomaco ed è quindi come cercare di sensibilizzare o indurre a saggezza una statua di marmo. Se coloro che mangiano la carne dovessero uccidere con le proprie mani un animale, forse cambierebbero opinione.

COME SOSTITUISCO LA CARNE?

È come dire: “Se non fumo più come sostituisco la nicotina ed il catrame”? La carne non va sostituita, va semplicemente eliminata al pari dell’alcool, delle droghe o del tabacco: oltre a causare dipendenza, genera malattie all’organismo. Non vi è nessun nutriente nella carne, che non sia presente negli alimenti di origine vegetale, con il vantaggio che, questi ultimi, sono privi di tutte le sostanze dannose della carne.

I MEDICI CONSIGLIANO DI MANGIARE CARNE E PESCE

Un medico che consiglia di mangiare carne o pesce se fosse a conoscenza delle statistiche relative ai danni causati dalle carni, probabilmente non la consiglierebbe. Lo scopo della medicina allopatica è quello di curare e non di far guarire le persone dalla malattie. Il medico che consiglia la carne è vittima dello stesso meccanismo propagandistico delle grandi multinazionali dell’alimentazione. La salute non rende, mentre la malattia dà sostentamento ad un esercito sconfinato di medici e paramedici. Se la gente non si ammalasse più, i medici, gli infermieri, gli istituti di ricerca e le industrie chimico- farmaceutiche resterebbero senza lavoro.

NON MANGIARE LA CARNE È UNA SCELTA COME UN’ATRA

Mangiare la carne non è come scegliere di mangiare pasta o patate: c’è di mezzo la sofferenza e la vita d un essere fatto come noi per il quale (come per noi stessi) vivere o morire non è la stessa cosa.

UNA BELLA BISTECCA MI DÀ LA CARICA

La carne è un falso apportatore di energia. La carne agisce sul sistema nervoso come un eccitante che genera dipendenza e, specialmente nel bambino, induce irrequietezza ed aggressività perché causa caduta del tasso di calcio. Per digerire un pasto a base di carne c’è un dispendio di energie pari a 5 km di corsa, mentre le energie consumate per un pasto a base di frutta sono quasi nulle. Gli alimenti che danno energia all’organismo sono i carboidrati. La carne è un alimento adatto agli animali predatori, a cui serve una carica immediata, per rincorrere la preda: dopo un primo attacco, risultano stremati. Al contrario degli animali erbivori hanno una resistenza alla fuga notevolmente superiore. Osservando la natura si può notare che, gli animali più forti, oltre che miti, pacifici e socievoli, sono vegetariani come il gorilla, il bue, il cavallo, l’elefante, ecc. mentre gli animali più aggressivi e solitari sono carnivori.

LA CARNE NON RENDE AGGRESSIVI

I cibi ad alto contenuto proteico, di provenienza animale, apportano notevoli quantità di tiroxina, dopamina e noradrenalina e carenza di triptofano e serotonina, con conseguente disposizione alla competizione, alla lotta, a comportamenti aggressivi, autoritari e violenti. Dalla demolizione delle proteine animali si ha la liberazione di alcuni aminoacidi, a partire dai quali si formano importanti neurotrasmettitori, che generano aggressività, come la dopamina. Gli alimenti contenenti triptofano in abbondanza (legumi, nocciole, mandorle, patate, spinaci, cavoli, zucchine, pomodori ecc.) producono nel cervello il neurotrasmettitore serotonina che, attivando le encefaline, induce alla socievolezza, al comportamento pacifico, alla calma e alla distensione neuromuscolare. Questo favorisce l’azione delle onde encefalografiche di base, “alfa”, tipiche di un cervello vigile e cosciente, che predispone l’individuo, oltre che alla creatività e all’intuizione, ad un rilassamento nervoso, simile alla condizione che si manifesta durante la meditazione e la preghiera. La visione antropocentrica tende a spegnere la naturale repulsione dell’essere umano verso la violenza, reprime la compassione dell’animo umano e preclude all’uomo lo sviluppo della sfera emotiva, il sentimento più nobile dell’animo umano che può consentire la realizzazione di un mondo migliore.

Franco Libero Manco

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Umberto Furlan

    Leggere un post di questo spessore culturale è come ascoltare Chopin. Emozionante.
    Grazie.

    Rispondi

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