LE STRAORDINARIE LEZIONI-VIDEO DEL DR MICHAEL GREGER
1) 40 Year Vegan Dies of a Heart Attack! Why? (lecture 2003) – (Vegano quarantenne muore di infarto! Perché?), lezione 2003.
CHI È IL DR MICHAEL GREGER
Parliamo di uno specialista della nutrizione tra i più stimati negli Stati Uniti, celebre per le sue conferenze negli Stati Uniti e nel mondo, oltre che per i suoi video, divulgati giornalmente su NutritionalFacts.org. È inoltre autore del best seller “Sei quel che Mangi“.
SUPERIORITÀ ASSOLUTA DELLA DIETA VEGANA
Secondo Greger la dieta vegancrudista è la migliore per prevenire i tumori, comporre il piatto combinando certe leguminose e derivati dalla soia sarebbe la miglior protezione contro il cancro. Le sue conclusioni sono state presentate sulla base dello studio di oltre 5.000 articoli scientifici pubblicati nella letteratura ufficiale degli ultimi anni. Il regime alimentare influisce direttamente sui tumori, ancor più dei fattori genetici e del tabagismo.
SPINACI E AGLIO TRA I MIGLIORI PROTETTORI ANTI-TUMORALI
Le sue conferenze si sviluppano sotto forma di questionari, con delle domande a ruota libera per fare chiarezza sui preconcetti, spesso avallati dalla scienza circa l’alimentazione e l’igiene di vita. Per esempio, in risposta ad una domanda che verteva sullo studio di più di trenta verdure consumate regolarmente e sulle loro proprietà nel frenare lo sviluppo delle cellule di otto tipi di tumori, si scopre che gli spinaci escono vincenti come protettori di pancreas, seno, polmoni, reni, prostata, stomaco e certi tumori al cervello.
RAPE CONTRO IL TUMORE ALLO STOMACO E PEPERONI CONTRO IL TUMORE ALLA PROSTATA
Le rape frenano l’evoluzione del tumore allo stomaco, i peperoni arancioni invece no, ma rallentano il progredire del cancro alla prostata anche del 75% secondo il dr Greger. La maggior parte delle verdure più consumate (carote, cetrioli, pomodori, lattuga, patate) non hanno proprietà anti-cancro, ma l’aglio è da posizionare allo stesso livello degli spinaci in quanto a benefici.
DUBITARE SEMPRE DI TUTTO, ANCHE DELLE SUE STESSE AFFERMAZIONI
Durante le sue conferenze il dr Greger consiglia di dubitare sempre degli studi e anche delle sue affermazioni, ma quello che è importante sottolineare è l’abbinamento di certi tipi di vegetali che frenano la proliferazione di certi tumori. Un’insalata di spinaci, radicchio, rapa e tofu, condita con una vinaigrette agliata sarebbe un’ottima scelta come piatto unico, tanto per fare un esempio.
EVITARE PRODOTTI TOSSICI COME PESCE E CARNE
Da evitare con cura anche pesce e carne a causa dei prodotti chimici tossici che contengono come i policlorobifenili (BPC). Consigliato invece il consumo di soia e derivati, che secondo gli studi aumentano la memoria e diminuiscono i tassi di mortalità.
ANDIAMO ORA ALLE POSIZIONI DEL DR BARRY SEARS, IL GURU DELLA DIETA A ZONA A BASE DI PESCE E DI EICOSANOIDI
Il dr Barry Sears ama presentarsi come un leader avanzato nel campo del controllo dietologico del responso ormonale. Usa le sue immancabili credenziali di ex-ricercatore presso la Scuola Medica di Boston e il mitico MIT, Massachusetts Institute of Technology. Cita pure 25 anni di studi nel campo dei lipidi e del loro ruolo infiammatorio nelle malattie croniche. Detiene pure 13 licenze americane nel campo dei farmaci intravena e nel campo della regolazione ormonale per il trattamento delle malattie cardiovascolari.
ACRONIMI ED ABBREVIAZIONI
Per capire il suo linguaggio occorre intanto conoscere il significato dei tanti acronimi o abbreviazioni di questo settore, come AA=Acido Arachidonico (Omega-6, acido grasso pro-infiammatorio), ALA=Acido Linoleico (ottimo Omega-3, soprattutto negli oli di lino estratti a freddo, con un 57% di Omega-3, e nell’olio di cocco ricco di acido l’aurico)), GLA=Acido Linolenico (discreto Omega-6 nella forma di olio di semi di Enotera, olio di borragine, olio di ribes nero), EPA=Acido Esapentaenoico (Omega-3, acido grasso anti-infiammatorio), DHA=Acido Docoesaenoico (Omega-3, acido grasso anti-infiammatorio).
GRASSI BUONI DALL’OLIO DI PESCE MA ANCHE DALLE OLIVE, DALLE NOCI E DALL’AVOCADO
I grassi configurabili nella categoria dei grassi “buoni”sono i monoinsaturi a lunga catena Omega-3, che per Sears sono in primis quelli da pesce, considerati eccezionali per una vita lunga e sana. Ottimi grassi sono in ogni caso quelli ottenibili dall’olio di oliva crudo ed estratto a freddo, da noci selezionate e dagli avocado.
GRASSI MICIDIALI TIPO GLI IDROGENATI, I GRASSI SATURI DI ORIGINE ANIMALE E I GRASSI ARACHIDONICI OMEGA-6
Ci sono pure dei grassi pessimi per la salute, da evitare il più possibile, come i grassi saturi, i trans fats o grassi idrogenati, e gli AA o acidi arachidonici, primariamente contenuti nelle carni rosse, nel rosso d’uovo e negli organi interni degli animali. Questi particolari grassi conosciuti come poli-insaturi diventano pericolosi se consumati in eccesso, e sono configurati come Omega-6. Qualsiasi grasso iniettato nei conigli non produce particolari reazioni, ma se gli si iniettano degli acidi arachidonici AA essi muoiono nel giro di 3 minuti. Pure per il corpo umano gli Omega-6 risultano essere tossici.
SPECIALE RUOLO DELL’OLIO DI PESCE ULTRA RAFFINATO
Per strano paradosso, più alto è il livello di insulina e più il corpo è stimolato a incrementare i livelli di acido arachidonico AA, appartenente agli Omega-6 a lunga catena. Per stimolare invece una produzione di ottimi eicosanoidi si richiede presenza di EPA (acido eicosapentaenoico) e di DHA (acido docoesaenoico), entrambi acidi grassi Omega-3 a lunga catena, ottenibili, secondo Barry Sears, da olio di pesce ultra raffinato. Gli oli di pesce sono ricchi di Omega-3 a lunga catena tipo EPA e DHA. Il DHA è un acido grasso utile al cervello, mentre l’EPA è l’acido grass-chiave per il cuore e per la salute in generale. Ovvio che dietro queste posizioni cova uno dei più grossi e scandalosi business mondiali.
QUOTE IDEALI GIORNALIERE
Gli acidi grassi a corta catena contengono 1-5 atomi di carbonio, quelli a media catena, 6-12 atomi, quelli a lunga catena 13-21 atomi, quelli a catena extra-lunga oltre 22 atomi. La quota ideale per l’adulto è di 6 grammi/giorno di Omega-6 e 1,5 grammi/giorno di Omega-3, mentre per le donne e i bambini 4,5 g/giorno di Omega-6 e 1 grammo/giorno di Omega-3.
BILANCIO TRA EICOSANOIDI BUONI ED EICOSANOIDI CATTIVI
Da tener presente che gli acidi grassi Omega-6 a lunga catena, contenuti in alte concentrazioni nei diversi oli vegetali che non siano l’extravergine di oliva e l’olio di lino (record di 1:4 Omega-6/Omega-3), sono i mattoni usati nella costruzione di pessimi eicosanoidi. Il bilancio tra buoni e cattivi eicosanoidi è il fattore fondamentale per determinare la salute psicofisica di un soggetto.
LE PROSTAGLANDINE DERIVATE DALLA PROSTATA DELLE PECORE
Le prostaglandine si chiamano così perché, nel 1930, gli eroi della vivisezione ne scoprirono l’esistenza nella prostata delle pecore. Siamo nel campo dei grassi, ed in particolare degli acidi grassi, sostanze che a livello molecolare si trasformano e si modificano in continuazione, diventando più grassi e saturi (per opera degli enzimi saturasi), o più magri o insaturi (per opera degli enzimi riduttasi o desaturasi), e che si ossidano e si alterano facilmente con la cottura, dando luogo a sostanze tossiche e cancerogene tipo l’acreolina, il benzopirene, le amine eterocicliche e la temibile acrilamide da cotture oltre i 110 °C, oggi più che mai nel mirino dei tossicologi
UNA MATERIA INGARBUGLIATA E SPESSO CONTRADDITORIA
In questo gioco di trasformazioni naturali ed innaturali, si aggiunge la complicazione delle derivazioni e dei precursori, un autentico gioco di scatole cinesi, dove gli Omega-6 sono precursori di Omega-3 e gli Omega-3 precursori degli Omega-6, con prostaglandine classificate positive e negative che stanno in entrambi i settori ma in percentuali diverse, con prostaglandine e acidi Omega che stanno sia nel regno vegetale che nel regno animale in percentuali ancora diverse. Insomma, una materia che più incasinata di così non si può, dove le classificazioni e le denominazioni risentono pure delle zone di influenza (America ed Europa) e del fattore tempo (classificazioni obsolete miste a quelle degli ultimi anni).
IL NOBEL DEL 1982 AI RICERCATORI EUROPEI SUGLI EICOSANOIDI
Le ultime ricerche dell’anno 1982 da parte di scienziati inglesi e scandinavi (Bergstrom, Vane e Samuelson, premiati col Nobel), hanno portato all’identificazione di diversi gruppi di ormoni operanti nel settore degli EFA (Essential Fatty Acids o Acidi grassi essenziali), per cui si parla di eicosanoidi, di leucotrieni, di trombossani, di prostacicline, di lipotossine, di acidi grassi idrossilati. Così le PG prostaglandine sono diventate le derivate dei loro precursori eicosanoidi, super-ormoni che si comportano da potenti agenti o da messaggeri biochimici.
DUALISMO TRA OMEGA-3/OMEGA-6 E DUALISMO TRA PROSTAGLANDINE POSITIVE E NEGATIVE
L’asse acidi grassi-eicosanopidi-prostaglandine diventa fondamentale per capire in dettaglio il ruolo delle sostanze grasse nell’alimentazione umana. In particolare le prostaglandine PG di lettera E (PGE) sono le più studiate in riferimento alla salute, con la serie I e III definita positiva, cioè ad azione dilatatrice, e la serie II definita negativa, cioè ad azione vasocostrittrice. Agli Omega3, i più insaturi ed allungati dei grassi polinsaturi, definiti di origine animale e marina ma in realtà presenti largamente anche nei vegetali (EPA, acido eicosapentaenoico, e DHA, acido docosaesaenoico), vengono attribuite azioni anti-infiammatorie, anti-aggreganti-piastriniche (ovvero anti-vitamina-B12), controllo plasmatico dei lipidi, controllo pressione arteriosa, protezione cuore e sistema circolatorio, chiarezza e concentrazione mentale). Agli Omega6, definiti di origine vegetale ma presenti pure nel pesce, nelle uova, nelle galline ed in tutte le carni (AA, acido arachidonico) vengono attribuite azioni infiammatorie, azioni vasorestrittrici.
SETTANTA PER CENTO DI VEGANCRUDISMO E IL GIOCO È FATTO
Se uno si accontenta di sapere che i grassi in eccesso non fanno bene al corpo umano in linea generale, le cose vanno benissimo e lui vive tranquillo ed in forma per centoanni e anche di più, se non fa altre cavolate. Basterà includere noci e pinoli nella dieta e il gioco è fatto. Per chi non se la sente di rinunciare al grasso ed al salato, non servono fanatiche bocciature. Quando si è totalizzato un 70% di vegancrudismo, resta sempre un 30% di possibili trasgressioni a base di formaggi crudi di malga, o di frico e patate, o di ovetti da galline ruspanti, per chi vive alle pendici innovate di Alpi ed Appennini. Chi poi vive lungo le coste, e non sa proprio rinunciare al suo pesciolino, qualche trasgressione a base di alici col cappero o di sardine non lo precipiterà nei meandri dell’inferno.
VA BENE LA PERFEZIONE MA SERVE ANCHE SPIRITO DI TOLLERANZA
L’importante è stare rigorosamente lontani dai macelli, dalle odiose tonnare, dalle pesche a strascico e dalla caccia alle balene. Ovvio che chi punta in alto verso la perfezione vegancrudista merita ammirazione e sostegno. Ma se vogliamo ampliare il nostro discorso e renderlo popolare, bisognerà adottare politiche di tolleranza e di pazienza verso chi sta nelle retrovie, altrimenti corriamo il rischio di essere un movimento elitario e quasi-massonico per pochi eletti.
QUALCHE PIATTO TRADIZIONALE A COTTURA LIMITATA VA ASSOLUTAMENTE PRESERVATO
A volte può starci anche la ribellione interna, temporanea e transitoria, contro il dolce della frutta e il crudo-fibroso della verdura, per cui il piatto di pasta o di gnocchi, il passato di verdure cotte al minimo dei 15 minuti, la vellutata di zucca e la farinata di ceci, i fagioli con la cipolla cruda, trovano il loro spazio nel menu.
SI VIVE ANCHE IN SEMPLICITÀ, AL DI LÀ DELLE CHIACCHIERE CERVELLOTICHE
Non mi sento mai personalmente orfano delle prostaglandine e degli eicosanoidi, quando li ignoro e li metto nel dimenticatoio. Il mondo è vissuto e vive benissimo senza di loro da millenni e nessuno si è mai ammalato per colpa di questa ignoranza. Stessa cosa, come dicevamo prima, per i virus ed i batteri, ed al limite per le vitamine, le proteine ed i carboidrati, anche se l’ignoranza sulle vitamine ha portato a 200 anni di errori dietetici e terapeutici su pellagra, scorbuto e beri-beri, malattie tossicologiche da carenza vitaminica, scambiate per malattie contagiose e microbiche.
GLI ANIMALI HANNO L’INTELLIGENZA ISTINTUALE E VANNO A GONFIE VELE
Gli animali, soprattutto quelli in libertà, sanno per istinto, per gusto, per olfatto, per tradizione, per istruzione ed esempio materno, per assaggio e sperimentazione diretta, cosa è giusto e cosa sbagliato mangiare, e vanno gonfie vele. L’uomo no. L’uomo ha bisogno di ricorrere a considerazioni intellettuali e cervellotiche. Vuole capire le cose e andarci a fondo. Ma spesso si confonde e si fa confondere, spesso prende le cantonate e le dà pure con gli interessi. Tende poi a voler diventare ricco e famoso vendendo i suoi prodotti intellettuali o chimici che siano, ogniqualvolta gli è concesso di farlo.
PIRAMIDI ALIMENTARI E DIETA A ZONA
Sappiamo tutti cosa sono le piramidi alimentari. Trattasi di formule che sintetizzano delle ipotetiche linee di comportamento dietetico. Le formule sintetiche tipo zona non sono altro che un modo immediato e telegrafico di esprimere una piramide. L’ormai famosa e famigerata Zona di Barry Sears (30-40-30, ovvero 30P-40C-30G, dove P sta per proteine, C per carboidrati e G per grassi), ha cercato di proporsi al mondo come un’evoluzione tecnica e sofisticata della Dieta Mediterranea (25-55-20), senza nemmeno rendersi conto che il termine stesso di Dieta Mediterranea è stato inventato dagli americani come alternativa ideale ai loro noti spropositi filo-carnei ed alto-proteici, impersonati da enti tipo la FDA e da dietologi tipo Stillman, Scarsdale e Atkins.
L’INSEGNAMENTO DI PITAGORA E IL BUE SACRO PER MILLENNI
La realtà è che ci sono migliaia di diete mediterranee quanti i gruppi sociali ed etnici esistenti sul bacino del Mediterraneo. Pitagora e Parmenide, Ippocrate e Galeno, hanno condizionato enormemente le scelte di quella che era la Magna Grecia (oggi Meridione d’Italia), con la loro ferma raccomandazione basso-proteica e vegana per l’alimentazione umana. Il fatto che il bovino fosse considerato sacro per millenni, al pari di quanto succedeva in India, in tutti i paesi che circondavano il Mare Mediterraneo, la dice lunga sulle tendenze vegetariane dei nostri popoli.
AMERICA MASSACRATRICE DI BISONTI E DI BOVINI
L’America invece ha continuato a sfornare in questi ultimi anni proposte dietologiche oscene a ripetizione, tutte basate sulla formula antipitagorica low-carb, e sullo stravolgimento di ogni pensiero salutistico ed etico, in stretta correlazione con la sua storia di paese massacratore di bisonti, di odioso ed impenitente sopraffatore delle creature più deboli ed indifese, al punto che appare strano come gli americani non abbiano mangiato e cannibalizzato pure le popolazioni indiane, anziché limitarsi a massacrarle socialmente ed economicamente.
DIETE AMERICANE CARICHE DI CADAVERINA E DI STAMPELLE CHIMICHE O INTEGRATORI
Se la dieta più demenziale è proprio la Zona di Sears, quella di Atkins, che punta al 50-15-35 non è da meno, avendo fatto defungere di cancro moltitudini di persone in ogni continente, incluso il suo ideatore dr Robert Atkins. La zona di Peter D’Adamo svaria fantasiosamente sui gruppi sanguigni e punta sul 30/50-15/45-20/40. Quella di Arthur Agatson, noto cardiologo di Miami venduto alla Kraft Food Inc, e definita South Beach Diet, punta sul 35-30-35, ed è sempre corredata da integratori in abbondanza, come del resto tutte le diete americane.
NON TUTTI GLI AMERICANI SONO VORACI TRAFFICANTI E VOLGARI OPPORTUNISTI
È giustissimo curare, o meglio ancora prevenire, l’infiammazione ghiandolare ed organica. Ma non andremo di certo a impararlo da elementi tipo Barry Sears. L’America non è fatta sempre e solo di briganti. Ci sono stati in passato i Graham e i Tilden, i Trall e gli Shelton, ci sono oggi i Cinque e i Sabatino, i Criedland e i Pritikin. Basta allargare il nostro orizzonte mentale. L’igienismo naturale è molto semplice. Aria pura, acqua biologica, sole, movimento fisico, e mai mettere in bocca niente che non sia vivo-fresco-naturale e cruelty-free, che vuol dire innocente. Vedrai allora come le infiammazioni interne, fisiche e spirituali, diventeranno un pallido ricordo.
EQUILIBRIO EICOSANOIDI LUNGO L’ASSE ORMONALE INSULINA-GLUCAGONE
La dieta a zona si basa sulla teoria secondo cui è possibile ottimizzare il metabolismo umano equilibrando gli eicosanoidi lungo l’asse ormonale insulina-glucagone, sfruttando l’idea che con l’assunzione di cibi proteici si stimola la produzione di glucagone (antagonista dell’insulina), mentre con l’assunzione di carboidrati si stimola la risposta insulinica.
AD OGNI PASTO UNA QUOTA MISTA DI VEGETALE, DI ANIMALE E DI PASTIGLIE
Per Sears è fondamentale mantenere ad ogni pasto, colazione o spuntino, lo stesso rapporto calorico tra proteine-carboidrati-grassi ritmato sul 30-40-30. Ogni pasto la stessa impostazione a blocchetti precisi e contati. Ogni pasto una manata di carne, ovvero metà petto di pollo, più due pugni chiusi in volume di frutta, più integratori (300-400 mg/giorno di EPA e 1-2 mg/giorno di GLA).
DIETA A ZONA COME SBOCCO EVOLUTIVO DELLA DIETA MEDITERRANEA
La zona sarebbe secondo lui l’evoluzione intelligente e tecnologica della Dieta Mediterranea, dove si può addirittura dimagrire con la pancia piena, tipico assunto delle diete americane, a patto di ragionare ormonalmente e non caloricamente. Fuori della sua zona paradisiaca si formerebbero sostanze infiammatrici, radicali liberi e degenerazioni cellulari, per cui caldeggia l’utilizzo di integratori Omega3 anti-infiammatori, ovvero capsule di olio di pesce, corredati da pasti piccoli e bilanciati, con proteine ad ogni pasto, miste a selezionati carboidrati a lento assorbimento (certa frutta e certa verdura). Sears, nel concludere le sue arringhe pro-zona cita l’Harvard University che avrebbe provato come la sua zona sia 9 volte più efficace di quanto non sia l’alimentazione tipica suggerita dal governo americano (scordandosi però che essere 9 volte migliori di chi vale zero, significa valere 9×0, cioè sempre zero).
ZERO SCIENZA MA NOBEL PER FURBIZIA E INTRAPRENDENZA
Sears è bravissimo nel magnificare la sua Zona, definendola il trionfo della salute e della bellezza, e nell’introitare supporti politici e pecuniari dai vasti settori industriali e farmaceutici che favorisce. Nessuno dubita che meriterebbe il Nobel di economia e commercio per l’imprenditoria speculativa che impersona. Quanto al valore scientifico e pratico delle sue teorie siamo a valore di sottozero. Contrariamente alle altre diete low-carb americane, non proibisce drasticamente i carb ma li regola, così almeno asserisce lui. Al convegno di Madrid del 2007, di fronte al suo mentore italico dr Aronne Romano (strenuo entusiasta e cointeressato della Zona) e al dr Giorgio Calabrese (difensore della Mediterranea), è arrivato a dire: “Abbiamo esportato Coca-Cola, McDonalds e Obesità, ora tocca all’Italia non seguire gli errori degli americani, adottando la mia Superdieta Ormonale Mediterranea”.
TAPPETI ROSSI ITALIANI PER BARRY SEARS, PETER D’ADAMO E PIERRE DUKAN
L’Italia è diventata terra di conquista per Barry Sears, che capitalizza ancora sulle sue antiche conferenze a Roma, Milano, Bologna ed altre città come Udine, caratterizzate da platee di medici, sportivi, insegnanti, che pendevano dalle sue labbra, come si fosse trattato del profeta tecnologico rivoluzionario che porta la scienza nutrizionale più avanzata alla nostra sottosviluppata gente italica. Ancora oggi gode di appoggi e supporti, con autori di testi e di sperticate lodi, come la Gigliola Braga, la Angela Colli e la Daniela Morandi, che giudicano la Dieta a Zona molto simile alla più raffinata cucina italiana, con un tocco di scienza ormonale in più, e che sottolineano i successi di Barry Sears presso le palestre, le beauty farms, i divi di Hollywood, i team sportivi, incluso squadre di calcio italiane ed europee.
RISULTATI FALLIMENTARI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI
La realtà è che la Zona si è rivelata un grosso fallimento per chi ci ha creduto, e un grosso guadagno speculativo per Sears e per i produttori di capsule. Ha portato solo danni in Italia, con moltitudini di gente delusa e disorientata. Non ha rivoluzionato un bel niente e, quel che più conta, i giovani stanno diventando obesi, quanto e più dell’America stessa. La difendono ancora i professionisti delle palestre, i personal trainers del body-building, i negozianti degli integratori, i cacciatori di tonni-delfini-balene, i dietologi che l’avevano sposata 10 anni fa e che continuano per pigrizia mentale e per forza d’inerzia a difenderla.
LASCIA AL MANGIONE LA SUA BISTECCA E ANDRAI LONTANO
Non è così semplice ammettere i propri errori di scelta e di percorso. Il successo continua anche perché, se dai al mangione la possibilità di continuare col pesce e le bistecche come piace a lui, il successo non ti volterà facilmente le spalle. Tiri via quattro spaghetti dalle solite abitudini che avevi. Nella pizza lasci fuori la parte farinacea esterna e ti gusti la parte centrale con funghi e prosciutto, o con olive e tonno. Ti prendi 6 capsule di olio di balena e di pesce, e sei a posto.
DISAFFEZIONE TOTALE NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA AMERICANA
Il giudizio della comunità scientifica americana è drasticamente negativo. La disaffezione verso Sears è semplicemente totale. Nessuno prende in considerazione Sears, e chi lo fa esprime giudizi stroncanti. I libri di Sears riempiono i bidoni delle immondizie. Del resto, se Sears avesse davvero trovato la formula magica per la salute e il vero controllo stabile del peso, avrebbe ricevuto da tempo il Nobel. Però non è detto. Lo ha ricevuto Montagnier, per un virus cattivo immaginato, potrebbero darlo anche a lui per un eicosanoide cattivo immaginato. La AHA, American Heart Association, contesta duramente con dati alla mano tutte le posizioni di Sears, visto che le diete basate su frutta e verdura in abbondanza, cereali e noci, provano da sempre di essere il meglio per il cuore, senza bisogno di alcuna integrazione.
L’OPINIONE DEL DR LUIGI FONTANA
Come tutte le diete dimagranti, la zona vale solo nel breve periodo, dove ti fa perdere 7 chili la prima settimana, consistenti soprattutto di acqua, similmente a tutte le diete dimagranti. Il dr Luigi Fontana del Dipartimento di Sanità Alimentare, sostiene che l’unico modo per mantenere la linea nel lungo periodo è adottare uno stile di vita sano, cioè mediterraneo, per cui occorre un approccio sistemico, adottando abitudini virtuose tutti i giorni della propria vita, e non a periodi. Occorre abituare corpo e mente a percepire ciò che è giusto e sbagliato, ciò che è sano e non sano. Questo è l’unico modo per evitare malattie future, accumuli di grasso e sofferenze alle articolazioni.
LA COMPLICITÀ IDEOLOGICA DEL DR EUGENIO DEL TOMA
Il nutrizionista dr Eugenio Del Toma trova le regole della Zona estremamente complesse ed impraticabili, impossibili da adottare nel lungo periodo. Ritiene che la dieta Mediterranea 15-60-25 possa essere ritoccata a 20-55-25, con l’inclusione di tutti gli aromi e i colori della natura. Ma dal dibattito di Sears e Del Toma al convegno Fitness-Rave di Rimini, più che grossi contrasti, sono emerse sostanziali ed ovvie convergenze. Più complicità che inimicizia.
TROPPO CINISMO E TROPPA IPOCRISIA IN BARRY SEARS
Il legame storico con la UpJohn Farmaceutical, dimostra un legame orginario coi vivisezionatori e gli sperimentatori sugli animali. La sua propensione alla scalata economico-sociale, lo caratterizza come uomo tutto business e niente scienza, sulla perfetta scia di Pasteur. Le sue continue smargiassate lo qualificano come cinico ed ipocrita, e stanno tutte in frasi del tipo: “Con il mio motto Il cibo sia il tuo farmaco sono il vero continuatore di Ippocrate. Raccomando da sempre una dieta ricca di frutta e verdura, propongo radicali cambiamenti dello stile di vita, sono nemico delle diete tipiche americane e della McDonalds”.
DISINVOLTO SCAVALCATORE DI LEGGI E PRINCIPI
Sears fa giustizia sommaria di tutte le leggi e di tutti i principi, di tutte le realtà relative al corpo umano, come il fatto che l’uomo è definito primate e mangiatore di frutta da tutte le scienze, per il suo stomaco inadatto al cibo proteico, il suo sangue alcalino e privo di enzima uricasi, il latte materno basso-lipidico-proteico. Ignora il sistema immunitario, i danni del cibo cotto, le differenze tra minerali organici e inorganici, i fenomeni di putrefazione e di fermentazione, l’impossibile coesistenza pacifica nel medesimo pasto di frutta e proteine.
SOGLIA PROTEICA DI 77 GRAMMI/GIORNO, QUANDO DAI 24 GRAMMI SI VA IN ACIDIFICAZIONE CORPORALE
Siamo di fronte a una teoria fatta di ragionamenti sibillini ed enigmatici, di abra-catabra ormonali, di furbizie recondite, di imbrogli inestricabili, di calcoli maniacali, di complicazioni fatte di punti e blocchi, di grammi e percentuali, di convivenze alimentari impossibili. Una vera e propria dieta pazzoide per gente fuori di testa. Parla di una soglia minima proteica di 77 g/giorno, conforme alla FDA di 75 g, ignorando le posizioni della ANHS (American Natural Hygiene Society), della OMS, della FAO, delle maggiori Università Americane ormai schierate sulle quote di 11-24 g/giorno, oltre il quale livello il sangue va in devastante acidificazione.
MESCOLE ABERRANTI E BLOCCHETTI PROTEICI
Parla di blocchetti di 7g di proteine + 9,5g di carboidrati + 3g di grasso (che rende il doppio), a rispetto della sua solita piramide 30-40-30, da prendersi invariabilmente a colazione, merenda, spuntino, pranzo e cena, mettendo assieme proteine, frutta e verdure, in una mescola aberrante. Per fortuna dei zonisti, il sistema della Zona è talmente cervellotico ed astruso che nessuno al mondo riesce in realtà ad applicarlo, altrimenti ci sarebbero guai davvero seri. In realtà nessuno segue la Zona, ma ne fa piuttosto approssimativi adattamenti, continuando con la sua solita vecchia dieta e calando un po’ la pasta, prendendo più carne e ricorrendo a più integratori.
IMPOSSIBILE SGRANOCCHIARSI UNA MELA O UN GRAPPOLO D’UVA SE NON METTI IN BOCCA PURE UN HAMBURGER
Detto in soldoni uno non può assolutamente mangiarsi una mela, un melograno, delle fragole, dei mirtilli, una pesca, un grappolo d’uva, delle castagne, a meno che non si porti in una tasca un uovo sodo e mezzo petto di pollo, e nell’altra una decina di capsule di olio di frattaglie di pesce. Non è demenziale tutto questo? Non scordiamo poi che ci sono delle voci assolutamente vietate, tipo anguria e melone, banana e patate, mango e papaia (figurarsi il durian), fichi e datteri, uva secca e fichi secchi.
COSA SI NASCONDE DIETRO GLI OCCHIALI DI BARRY SEARS
Dietro gli occhiali di Sears molti italiani hanno visto il profilo dello scienziato. Io vedo in lui l’espressione bieca del distruttore più cinico di delfini, tonni e balenotteri. Vedo in lui il teorico della costante febbre gastrointestinale da putro-fermentazione, che Manuel Lezaeta definiva come maggiore problema dell’umanità. Vedo in Sears il teorico del muco e dell’intasamento interno contro di cui combatteva a spada tratta il grande Arnold Ehret (“Il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile”).
ENORME SUCCESSO DEI LONGEVITY CENTERS, CLINICHE ANTIGRASSO DEL DR ROBERT PRITIKIN
Alle cliniche Pritikin di Santa Monica e di Miami, con oltre 80 mila persone guarite in 25 anni mediante cure specifiche anti-grasso, con atleti, imprenditori, politici, stelle di Hollywood, la gente arriva in carrozzella e torna a casa in scarpette di ginnastica. Questa la differenza abissale tra Robert Pritikin (figlio del grande Nathan Pritikin) e le diete disgraziate di Barry Sears e compari.
ANCHE IL DR SPOCK HA CAMBIATO REGISTRO
Questa la differenza tra Robert Pritikin e Benjamin Spock, autore del più venduto libro nella storia americana, secondo solo alla bibbia, ossia “Dr Spock’s Baby and Child Care”, dove il celebre pediatra raccomanda che tutti i bambini americani siano allevati a carne, latte e pesce per farli crescere al meglio e per prevenire il cancro in età adulta. Il dr Spock appariva pure giornalmente sulle reti televisive dell’India. Finché nei mesi scorsi è sbottato in pianto dirotto di fronte ai telespettatori di New Delhi e dintorni, confessando di averli imbrogliati per decenni e di pentirsi profondamente per i gravissimi danni causati alla popolazione indiana. Anche lui si è accorto che ha ragione da vendere il dr Colin Campbell e che ha ragione da vendere la dr Marion Nestle, e che ha ragione il dr John McDougall.
TOTALE INUTILITÀ DEI SUPPLEMENTI DI OLIO DI PESCE
Sul blog del dr Neal Barnard, il presidente dell’associazione dei Medici per una Medicina Responsabile, è apparso pochi giorni fa un interessante commento che sottolinea come gli acidi grassi Omega-3 provenienti dal pesce, cioè il DHA e l’EPA (Omega-3 a lunga catena), frequentemente utilizzati come integratori sotto forma di capsule di olio di pesce, e che ricordiamo non sono nutrienti essenziali, non siano nemmeno quel toccasana che molti ritengono, ma anzi, oltre a non essere utili, possono anche risultare assai dannosi. La digestione degli LTC (lipidi a lunga catena) richiede tra l’altro l’attivazione della lipasi pancreatica e dei sali biliari, con pesanti dispendi energetici.
ACIDI GRASSI OMEGA-3 DA PESCE PROVOCATORI DI CANCRO ALLA PROSTATA
Grazie a un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology (Brasky, 2011), le persone ci penseranno ora due volte prima di assumere capsule di olio di pesce, o anche di mangiare pesce. Risulta infatti che gli uomini con maggiori livelli di ematici di DHA sono a maggior rischio di sviluppo di cancro alla prostata. I ricercatori hanno esaminato i 3.461 partecipanti al Prostate Cancer Prevention Trial, uno studio sulla prevenzione del cancro alla prostata, e hanno riscontrato come i soggetti con i più alti livelli di DHA nel sangue avessero una probabilità di sviluppare una forma aggressiva di cancro alla prostata del 250% superiore rispetto ai soggetti con i livelli ematici più bassi.
L’OLIO DI FEGATO DI MERLUZZO FU BIDONE NEGLI ANNI ’50 E RIMANE CLAMOROSO BIDONE OGGI
Molti studi recenti hanno dimostrato che le promesse pubblicitarie dell’olio di pesce non sono mai state mantenute. Nello specifico, non è di aiuto ai malati di cuore, non serve contro la malattia di Alzheimer, non previene la depressione, e, almeno fino ad ora, non rende i bambini più intelligenti. Già nel 2005 uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA) evidenziava come, nonostante le supposte proprietà anti-aritmiche dell’olio di pesce, in realtà la supplementazione con questo tipo di integratore poteva aumentare il rischio di aritmie cardiache in alcuni pazienti (Raitt, 2005). L’anno successivo, la stessa rivista pubblicava una rassegna sistematica di 38 studi scientifici che avevano valutato gli effetti del consumo degli acidi grassi Omega-3 sul rischio di cancro, dalla quale emergeva che l’olio di pesce è inefficace nella prevenzione del cancro (MacLean, 2006).
ZERO EFFETTI ANTICANCEROGENI SECONDO I RICERCATORI INGLESI
Nello stesso anno, compariva anche sul British Medical Journal una rassegna sistematica con le stesse finalità, che, in sintonia con la precedente, confermava non solo che non vi era evidenza di un effetto protettivo della supplementazione con integratori a base di Omega-3 a lunga catena sul rischio di cancro, ma nemmeno che questi risultino in grado di ridurre la mortalità totale e gli eventi cardiovascolari (Hooper, 2006).
ZERO PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE SECONDO I RICERCATORI OLANDESI
Studi successivi confermavano poi l’assenza di un evidente benefico effetto di questi acidi grassi sulla salute cardiovascolare: nel 2009 l’analisi di oltre 5.000 soggetti nell’ambito del Rotterdam Study portava i ricercatori a concludere che l’assunzione di pesce o di integratori di EPA e DHA non risulti protettiva nei confronti dello sviluppo di insufficienza cardiaca (Dijkstra, 2009). Nel 2010 il New England Journal of Medicine riportava i risultati di uno studio condotto su poco meno di 5.000 pazienti che avevano già sofferto infarto miocardico, dal quale emergeva l’assenza di differenze significative nell’incidenza di nuovi eventi cardiovascolari tra coloro che consumavano integratori di Omega-3 e il gruppo di controllo che aveva ricevuto un placebo, oltre alla terapia farmacologica standard (Kromhout, 2010).
LEGAME CAUSALE COL DIABETE-2 SECONDO HARVARD
Inoltre, a sorpresa, uno studio condotto dai ricercatori dell’Harvard School of Medicine ha trovato una correlazione tra assunzioni di pesce e di supplementi a base di acidi grassi omega-3 a lunga catena e il diabete di tipo 2. Seguendo 195.204 adulti per un periodo di 14-18 anni, i ricercatori hanno evidenziato come ad un maggior consumo di pesce e integratori di acidi grassi omega-3 a lunga catena corrispondesse un maggiore il rischio di sviluppare il diabete mellito (Kaushik, 2009).
NESSUN BENEFICIO PER GLI ANZIANI
Nel frattempo, i produttori di olio di pesce hanno puntato tutte le loro speranze sulle funzioni cerebrali. Forse l’olio di pesce vi renderà più intelligenti, hanno pensato. Ma l’anno scorso, la ricerca in questo campo di applicazione ha distrutto anche questa speranza. A un gruppo di 867 anziani è stato assegnato, in modo casuale, un integratore di olio di pesce contenente elevate quantità di DHA ed EPA o un placebo (una pillola senza alcun supposto contenuto attivo) a base di olio di oliva. Dopo due anni, gli anziani che consumavano l’integratore di acidi grassi omega-3 a lunga catena non hanno mostrato alcun beneficio aggiuntivo, sulle funzioni cognitive, rispetto ai soggetti che assumevano l’olio di oliva (Dangour, 2010).
NESSUN BENEFICIO PER I NEONATI E TANTO MENO PER LE MADRI DEPRESSE
Uno studio successivo pubblicato sul JAMA ha confermato che i supplementi di omega-3 (in questo caso, DHA) non sono in grado di rallentare la progressione del declino mentale e dell’atrofia cerebrale nei malati di Alzheimer (Quinn, 2010). Né, dall’altro lato dello spettro dell’età, i neonati sembrano ottenere benefici. Infatti un altro studio pubblicato sempre su JAMA ha mostrato che il consumo di olio di pesce ricco di DHA delle donne in gravidanza non migliora il successivo sviluppo cognitivo dei nascituri nel corso dell’infanzia e nemmeno l’incidenza di depressione post-partum della madre (Makrides, 2010).
TANTI BUONI MOTIVI PER EVITARE IL CONSUMO DI PESCE E DI INTEGRATORI ITTICI
Questi dati portano quindi a considerare l’olio di pesce come il falso elisir di lunga vita degli imbonitori del passato. La nuova, ennesima segnalazione che collega i livelli ematici di DHA al cancro alla prostata è un motivo in più per evitare il pesce e gli integratori di olio di pesce.
IL NOSTRO ORGANISMO PRODUCE DHA ED EPA SULLA BASE DELLE REALI NECESSITÀ CORPORALI
Il nostro organismo può infatti produrre gli acidi grassi Omega-3 a lunga catena, cioè quelli presenti nel pesce, a partire dal loro precursore naturale, l’acido alfa-linolenico, l’unico acido grasso Omega-3 essenziale, il quale deriva da fonte vegetale (semi di lino, noci, soia). Questo meccanismo permette all’organismo di regolare le quantità di acidi grassi a catena più lunga, cioè DHA ed EPA, sulla base delle sue necessità, evitando quindi di doversi cimentare con elevate quantità di questi grassi che, come deriva da questo breve commento, risultano, se non dannosi per la salute, sicuramente inefficaci e comunque dannosi al portafoglio non solo dei consumatori ma neanche del Sistema Sanitario Nazionale, dal momento che vengono forniti gratuitamente sotto forma di farmaco ad alcune categorie di pazienti.
LA NOSTRA SOSTANZA STA NEI BIOFLAVONOIDI DEI MIRTILLI E DEI MELOGRANI E NON NEGLI OLI
Possiamo anche essere d’accordo che nella attuale alimentazione esista uno squilibrio tra Omega-6 e Omega-3, e che certi oli vegetali come quello di olio di girasole, conteggiato a 62:1, non siano ideali, mentre l’olio di lino sia al contrario ottima fonte di ALA con un rapporto 1:4, o l’olio di canapa con un 4:1, come del resto le noci, che rivelano il miglior rapporto Omega-6/Omega-3, ed anche le stesse alghe, fresche o secche poco importa, purché nella versione vegetariana.
LASCIAMO IL PESCE LIBERO DI SGUAZZARE LIBERO NEL SUO ELEMENTO CHE È L’ACQUA
Quello che appare chiaro e lampante è che il pesce rivela contenuti dal 15 al 30% di grassi saturi cattivi, di tipo arachidonico, ad alto tasso pro-infiammatorio, assai controindicati per donne in gravidanza, per madri che allattano e per i loro bimbi fino agli 11 anni. La presenza di mercurio, potente neurotossina che interferisce con l’intelligenza e lo sviluppo cerebrale dei piccoli, ne sconsiglia fortemente il consumo. La conclusione insomma è che il pesce non fa bene alla salute umana, per cui non è affatto migliore delle carni di terra.
TESINE DA LEGGERE
- Peso perfetto, Omega-3 da cocco, energia al top e 20 anni di meno
- David Servan-Schreiber il guru degli Omega-3
- Intossicazione zonista-sportiva da proteine e da Omega-3 ittico
Valdo Vaccaro
Grazie…….. semplicemente un immenso Grazie per questa superlativa tesina!!
Io ho praticato la dieta zona per circa 3 anni….. I risultati nel breve periodo sono stati eccezionali sotto tutti gli aspetti…… Potevo mangiare tutto quello che volevo, purchè rispettando i canonici 30-40-30!!
Un fisico più asciutto, più pronto, e una mente più sveglia.
E poi si che il mio corpo mi diede una sveglia…… una sveglia serissima…. tra i sintomi più gravi segnalo il totale appiattimento delle cartilagini delle anche, stavo andando incontro a interventi chirurgici molto invasivi, e conseguenze gravissime e limitanti nella mia vita.
Non mancavano capogiri, reflusso gastro-esofageo, cervicalgie severe, dolori e crampi muscolari da stare a letto….. e "cosette" di questo tipo.
Grazie al cielo mi sono dato una sveglia diventando vegetariano e dopo 5-6 mesi per "caso" ho acquistato il libro di Valdo, Alimentazione Naturale, l'ho divorato e fin dalle prime pagine sentivo fosse la strada giusta!! Vegano da 5 anni circa, in forma super smagliante con prestazioni di prima eccellenza in tutto ciò che decido di fare negli sport, e una salute davvero invidiabile!!
Scherzi a parte, mi vedo più giovane adesso di 5 anni fa!! 😀
Un arcobaleno di luce a tutti!
Ignazio
Un grazie anche da parte mia caro Valdo per avermi illuminato circa un atavico dubbio in merito al DHA e all' EPA, che ritenevo molto importanti, dato che alcune fonti provenienti ANCHE dall'ambiente naturopatico in Italia sostengono che l'uomo è un pessimo convertitore. In questi giorni mi sto interessando alla questione ed ho trovato sia nell'olio di semi di lino SPREMUTO A FREDDO, sia nei semi di lino stessi la mia risposta. Non credo proprio che gli attuali fattori stressogeni a cui vengono addebitati i problemi relativi al calo del rendimento psico fisico trovino una risposta nell'uso e nell'abuso di certe sostanze. Caso mai la risposta la si deve trovare nell'acquisire la capacità di prendere distanza da tali fattori….