LETTERA
PULIZIA INTESTINALE E OTTIMI ESAMI DEL SANGUE
Ciao Valdo, un anno fa avevo iniziato la dieta di transizione di Ehret e, dopo alcuni mesi, ebbi il piacere di conoscere le tue tesine. Ci siamo pure sentiti un paio di volte al telefono. Inutile dirti che sono felicissima della scelta fatta. Esami del sangue bellissimi, pulizia intestinale meravigliosa, pulizia mentale incredibile. Non sto qui ad annoiarti, raccontandoti le lotte in famiglia e con gli amici per conquistare il mio spazio.
L’ASMA BRONCHIALE MI IMPEDISCE DI RESPIRARE
Sono una Naturopata e, tra le altre cose, mi occupo di riequilibrio alimentare. Alle mie clienti propongo sempre la tua dieta igienista, tendenzialmente crudista. Mentre ti sto scrivendo sono piuttosto disperata. Soffro di una malattia polmonare che si chiama sarcoidosi, una patologia che, se vogliamo, è ferma da parecchi anni. Il problema è che, come sua conseguenza, mi è nata un’asma bronchiale con cui ho convissuto da molto tempo.
RICORSO ALLE CURE CORTISONICHE
A seguito di questa asma, è da ottobre che stavo prendendo cortisone. Adesso, dopo appena un mese di pausa dal medicinale, sono di nuovo in cattive condizioni, anzi peggio di prima. Quattro giorni fa ho fatto una giornata di digiuno a sola acqua, seguita da due giorni di sola frutta, ma non ho avuto nessun miglioramento. Tutte le settimane faccio un giorno di digiuno.
QUESTA È LA MIA DIETA
Ti elenco la mia dieta dalla fine della scorsa primavera: – Ore 7: Due grossi bicchieri di succo d’arancia – Ore 9,30: Due-tre frutti acquosi – Ore 11: Due banane con frutta essicata e, a giorni alterni, banane e fiocchi d’avena con farina di carrube – Ore 13,20: Insalata verde, verdura tritata con semini, una radice, 2 o 3 cucchiai di cereali integrali cotti al dente, due belle fette di pane integrale, una manciata di frutta secca – Ore 16: Frutta abbondante – Ore 18: Frutta abbondante
UNA DOMANDA DRAMMATICA: PERCHÈ NON RESPIRO?
Non posso evitare il cortisone, perché non respiro proprio, e adesso ne sto ingurgitando a vagoni. La mia domanda è tanto semplice quanto drammatica: “Perché non respiro?” Ti prego di dirmi dove sbaglio. Spero tu abbia un attimo di tempo per dirmi qualcosa. Grazie di cuore. Manuela
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RISPOSTA
NESSUNO È PURTROPPO INVULNERABILE
Ciao Manuela, a volte la vita non è solo ingiusta, ma anche balorda. Da una parte ti dà e dall’altra ti toglie. Il male non sta bene a nessuno, nemmeno al peggior nemico. Ma, nel caso tuo, saperti sofferente mi dà doppio fastidio. Sia per come hai dovuto farti largo e combattere tra incomprensioni e ostilità per crearti uno spazio operativo, sia per l’importante lavoro divulgativo che stai facendo. Una persona che si dedichi alla salute e che poi non stia al top, è quanto di peggio possa accadere. A noi igienisti non è concesso di ammalarci, e nemmeno di morire quando ci pare e piace, quasi fossimo dei testimonial indistruttibili e fatti di una pasta speciale, mentre sappiamo che non è così.
POCHE OBIEZIONI SULLA DIETA
Mi chiedi dove stai sbagliando. Potrei anche suggerire qualche rettifica, come quella di rendere meno eliminativo il tuo presente schema nutrizionale, togliendo la merenda fruttariana delle 18 e reintroducendo la cena verduriana alle 19, simile al pranzo e leggermente più leggera. Ma si tratterebbe sempre di banali dettagli, privi di grande significato. Trovo la tua dieta innocente. La potresti al massimo rendere meno eliminativa, introducendo qualche piatto di compromesso, qualche pizzetta vegana e qualche crema di verdure, ma sempre riferendoti alle tue presenti condizioni di peso e di bilancio calorico-energetico, che solo tu puoi valutare.
QUATTRO MESI DI CORTISONE, IN PARALLELO CON UNA DIETA DETOSSIFICANTE, NON È IL MASSIMO
Il problema della sarcoidosi e dell’asma bronchiale, che già covavi in forma più o meno cronica, è per sua natura di tipo riproducente, ossia caratterizzato da riprese evolutive, più frequenti dopo la sospensione dei trattamenti cortisonici, e questo lo deduco da informazioni mediche su internet. Da quanto scrivi, hai preso cortisone per quattro mesi continuati, da ottobre a fine gennaio. Chiaro che poi, partendo in quarta con un digiuno detossificante, ti sei ritrovata con degli intensi e fastidiosi effetti eliminativi, caratterizzati da cumuli di muco e difficoltà di tipo respiratorio.
HAI INSERITO CON TROPPA DISINVOLTURA UNA PESANTE CURA FARMACOLOGICA NEL TUO SCHEMA ALIMENTARE
La stessa dieta che stai seguendo è una dieta di tipo eliminativo, di quelle che portano a galla i problemi anziché nasconderli. Una dieta che punta a mandar fuori non soltanto i veleni accumulati nel passato, ma anche quelli che il tuo rubinetto-tossine sta facendo affluire nel tempo attuale, e mi riferisco in particolare al cortisone. Per quanto io abbia comprensione e pena per le tue intense sofferenze, non giustifico in alcun modo il ricorso ai cortisonici, ormoni steroidi particolarmente insidiosi e dopanti. Farmaci che causano iperglicemia, ritenzione idrica, aumenti di peso, osteoporosi, acne, ulcere gastriche, caduta immunitaria. C’è incompatibilità massima tra farmaci e diete detossificanti, tra farmaci e digiuni. Non si può giocherellare disinvoltamente tra medicina e igienismo. Non dovevi cedere alle solite ed inevitabili pressioni mediche, tutte rivolte a demonizzare i sintomi e a prospettare, sempre e comunque, disastri e disgrazie.
COS’È LA SARCOIDOSI
Fatte tali premesse, vediamo se riesco a dirti qualcosa di sensato per la tua patologia polmonare-bronchiale. La sarcoidosi, o granulomatosi sistemica, o malattia di Besnier-Boeck-Shaumann, è una patologia a decorso cronico che presenta processi infiammatori simili a quelli della tubercolosi, e che si instaura in tutte le sedi dove è presente il sistema istiocitario, ovvero il sistema reticolo-endoteliale (polmoni, linfonodi, ossa, cute, ghiandole salivari e lacrimali, cuore, muscoli striati, occhio, fegato, milza).
MALATTIA RARA CHE COLPISCE IN PREFERENZA LA RAZZA NERA E LE DONNE
Una malattia rara, di difficile diagnosi, spesso asintomatica, a eziologia praticamente ignota. Una di quelle classiche malattie che la medicina classifica col termine di malattia idiopatica (esistente di per sé, o per volontà di Belzebù), lantanica e criptogenetica o, più probabilmente, iatrogena (causata da precedenti interventi medico-vaccinatori). Una malattia che non c’entra comunque col fumo di sigaretta attivo o passivo. Se non si conosce la causa di una patologia, come si fa a proporre dei rimedi? Ma, in medicina, non si va tanto per il sottile, non ci si preoccupa di queste quisquilie. Si è deciso per il cortisone, e che il cortisone sia. Si sa di sicuro che la sarcoidosi colpisce più i neri che i bianchi (15 a 1), più le femmine che i maschi (2 a 1), e che in Italia si parla di 30 casi su 100 mila persone (a parte i numerosi casi inosservati e indiagnosticati).
TANTE IPOTESI E POCHE CERTEZZE
Ipotesi se ne fanno tante. Sono stati chiamati in causa i micobatteri atipici, i miceti, il micoplasma, il virus influenzale, il virus dell’herpes Zooster, il virus della rosolia e quello del morbillo. Tra i fattori di maggiore sospetto rimangono i batteri micotubercolari attenuati di tipo bovino, ai quali si attribuisce un importante ruolo eziologico. Essi infatti indurrebbero uno squilibrio nelle difese, con risposta immunitaria anomala.
MOLTE REMISSIONI SPONTANEE NEI PRIMI DUE STADI
La sarcoidosi polmonare si presenta con delle infiltrazioni patologiche negli interstizi e conseguenti fibrosi locali. La fibrosi causa a sua volta una severa insufficienza respiratoria di tipo restrittivo. La prognosi per il 1° e il 2° stadio è buona. Ci sono frequenti remissioni spontanee, soprattutto nel 1° stadio ( il 65% dei casi). I casi di sarcoidosi acuta si prestano a tale tipo di remissione, con febbre alta e fenomeni di emissione. Nel 2° stadio la sarcoidosi interessa l’intero parenchima polmonare e si presenta nella forma retico-nodulare, oppure nella forma micro-nodulare (piccoli granuli del diametro equivalente alla capocchia di uno spillo) o infine nella forma macro-nodulare (noduli tipo chicchi di riso disseminati sull’intera superficie).
SITUAZIONE CRITICA PER IL TERZO E IL QUARTO STADIO
Andando al 3° stadio si parla di malattia cronica, con cicatrizzazione dei lobi superiori, retrazione ilare, cisti, bronchiestasie e cuore polmonare. Al 4° stadio siamo di fronte a enfisema, a fibrosi diffusa ed irreversibile, con aumento dei valori circolanti di vitamina D attiva e conseguente sviluppo di ipercalcemia, ipercalciurica e nefrolitiasi o calcolosi renale.
L’IGIENISMO SI OPPONE STRENUAMENTE ALLE CURE FARMACOLOGICHE
La medicina non sa fare altro che ricorrere ai trattamenti cortisonici oppure, per chi non sopporta gli steroidi, propone il ciclosfamide e il metotrexate, farmaci in uso anche in oncologia. L’igienismo non ammette l’uso di farmaci curativi, se non come ultima ratio nei casi di reale emergenza. L’igienismo trae la sua forza dalle leggi della natura. “Il corpo non va mai contro se stesso”, se solo diamo al sistema immunitario la possibilità e i mezzi per autoguarire, che sono innanzitutto la pulizia del sangue, la vitalità e la digeribilità degli alimenti, la forza ristoratrice della respirazione.
IL VAGLIO DELLE IPOTESI EZIOPATOGENICHE
La stessa sarcoidosi, per quanto misteriosa possa apparire in termini di eziopatogenesi medica, rimane una forma sintomatologica consequenziale di qualcosa che sta a monte. Tra le ipotesi che si fanno, l’igienismo scarta senza indugio e senza dubbio alcuno quella più sciocca e priva di base scientifica, ovvero quella virale (troppo comodo accusare i micro-cadaveri). Restano in piedi a questo punto l’ipotesi metabolica (pesante acidificazione del sistema e intossicazione del sangue), l’ipotesi iatrogenica (vedi vaccinazioni infantili, e vedi cure cortisoniche), l’ipotesi dei batteri di derivazione bovina (yogurt, vaccini), e l’ipotesi di un pesante squilibrio mineral-vitaminico (integrazioni con vitamina D e conseguenti calcificazioni del sistema, e chiedo alla Manuela se per caso a fatto ricorso a integratori salini e vitaminici).
PROPENDO PER UNA MASSICCIA ED INCOMPRESA CRISI ELIMINATIVA
Ma, ancora di più, viene in aiuto a questo punto, il messaggio stesso della Manuela, dove afferma di essere felicissima della scelta fatta, vantando una formidabile pulizia intestinale e ottimi esami del sangue. Questo fa cadere l’ipotesi metabolica, e mette in secondo piano tutte le altre, fuorchè quella iatrogena e quella cortisonica. Potrei anche sbagliarmi ma, a mio avviso lo scatenamento del fenomeno bronchiale-asmatico non è altro che una potente crisi eliminativa innescata dalla vicinanza e dalla contemporaneità di una pesante fonte inquinante (cortisone e altri farmaci) e di una strategia ripulitiva fatta di dieta detossificante e di digiuni espulsivi.
LE CRISI ELIMINATIVE COLGONO IMPREPARATI GLI STESSI IGIENISTI
Non a caso, le crisi eliminative mettono a volte in ginocchio psicologicamente gli stessi igienisti, anche quelli più esperti, per la forza travolgente e guarente nel contempo che esse hanno, a condizione di essere capite e coadiuvate. A ovvia condizione di non essere contrastate, e soprattutto di non essere sottoposte a interferenze farmacologiche. Trattasi dopotutto di fasi salienti di accelerata guarigione, dirette ed orchestrate saggiamente da un infallibile medico interno, in piena forma e reattività, chiamato Dr Sistema Immunitario. Nessuna critica alla dieta detossificante e alla frutta (che sono una forma di digiuno diluito nel tempo), ma semmai una critica all’accoppiata incompatibile tra farmaci e dieta depurativa.
COSA FARE IN CONCRETO
Cosa fare a questo punto? Stop assoluto al cortisone, e riprendere con calma e serenità il cammino del riequilibrio. Impostare esercizi giornalieri e metodici di respirazione profonda. Mantenere il colon pulito. Evitare sale, zucchero, prodotti acidificanti di origine animale. Dieta dunque sempre cruda e vitale, con crescione, ravanelli, rape piccanti, pinoli, inclusi centrifugati con presenza costante di zenzero (basta una radichetta), e aggiunta di patata cruda, topinambur e cipolla. Concessioni al cotto conservativo e al compromesso intelligente? Queste sono sempre ammesse, quando arrivano precedute da un bel piatto di insalatina.
PENSARE IN POSITIVO E SFRUTTARE OGNI RAGGIO DI SOLE
Stringere i denti, resistere alla crisi eliminativa che continuerà a manifestarsi nel frattempo, fino a esaurimento stock tossico accumulato. Pazienza e fiducia nelle forze riequilibranti della natura. Sempre in attesa del conforto primaverile ed estivo, dove l’esposizione al sole e i bagni di mare saranno una vera panacea aggiuntiva per i problemi respiratori ed asmatici.
Valdo Vaccaro
il fatto che la sarcoidosi colpisca più i neri che i bianchi mi fà pensare a una carenza di luce solare, sempre che questa statistica sia stata fatta su neri emigrati in Italia o in altri paesi europei. Nel libro "Luce che cura" di Fabio Marchesi sono riportati studi che confermano l'incidenza di patologie sui neri emigrati, ai quali viene a mancare la dose quotidiana di luce solare, compresa dei benefici (se presi a giuste dosi e con le giuste accortezze) raggi UV (a differenza di quanto la scienza ufficiale ammette).
Suppongo (correggimi se sbaglio Valdo) che il corpo di Manuela stia utilizzando principalmente i polmoni per espellere i muchi accumulati nel proprio organismo. Bisognerebbe quindi stimolare gli altri organi emuntori.
Reni: bere molta acqua leggere, specialmente il mattino.
Pelle: esposizione solare, bagni derivativi e bagni con bicarbonato (o sali basici) e pediluvi frequenti (tutte le sere, un'ora almeno).
Intestino: a quanto riportato risulta già pulito, però starei smpre in guardia. Le persone che hanno l'intestino perfettamente pulito e funzionante sono rare, vedere "intestino libero" di Bernard Jensen.
Tonio
Non ti correggo affatto. Mi complimento piuttosto con te, anche per le ottime letture che fai. Bernard Jensen è un autore formidabile, anche se poco citato.
Ciao
sono venuta a conoscenza della Sarcoidosi per mezzo di una amica che è stata colpita da questa malattia, per cui so solo quello che vedo stando vicino a lei.
Oggi faccio parte dell'associazione Amici contro la Sarcoidosi, vi invito a visitare il sito http://www.sarcoidosi.org, c'è anche un gruppo su Facebook.
Ciao
complimenti Tonio, splendido intervento. Terrò debito conto di quest'articolo poiché una mia parente stretta soffre di questa patologia. Temo però che le spiegazioni che vertono su cause fisiche quali correnti principali del malanno siano incomplete…a mio avviso vi è una forte componente psicosomatica che gioca un ruolo importante del dare il via alla malattia.