NON HO TEMPO PER RISPONDERE ALLE PROVOCAZIONI E AI TURPILOQUI
Andando verso la conclusione dell’anno, e dovendo lasciare l’Italia per alcune settimane, sento la necessità psicologica di fare un po’ il punto della situazione, e soprattutto di chiarire alcune cosette rimaste in sospeso. Tutti i giorni mi arrivano messaggi che meriterebbero di essere pubblicati per il loro contenuto, a volte bello e rilassante, a volte anche angosciante e drammatico, ma devo per forza limitarmi a una percentuale minima di essi. Figurarsi se mi rimane il tempo di rispondere alle provocazioni e ai turpiloqui che sorgono intorno alle mie tesine e al mio blog.
TENGO SEMPRE IN SERBO LE RISPOSTE ADEGUATE
Approfitto così per rispondere agli amici che mi sollecitano a contrastare, a parole o ad azioni legali, chi pratica offesa e diffamazione, chi pretende di far valere le sue obiezioni, spesso parziali, sconclusionate, o solo apparentemente motivate. In genere si dice che chi tace acconsente, o come minimo che incassa il colpo. Assicuro che non è così. Avrei la risposta adeguata per tutti ma non ho il tempo materiale per farlo e non sento nemmeno la necessità di farlo. Non provo alcuna attrazione per sterili ed aride polemiche.
LA PRECARIETÀ DELLE CONOSCENZE UMANE
Se qualcuno mi contesta la fruttarianeità del corpo umano, del suo sangue alcalino, dei suoi organi, della sua mente, e pretende magari che io citi la fonte da cui traggo queste certezze, chiaramente non ci sto.
Non ci sto perché il buon senso, l’intuito e l’illuminazione non ci mancano se solo ci abituiamo a discernere e a soppesare, e valgono 100 volte di più di qualsiasi referenza umana. A che serve citare Caio il mediocre, che cita Tizio il mediocre e che a sua volta cita Sempronio il mediocre, quando le leggi della Natura superano in senso stratosferico le castronerie umane, ammantate di scintillanti vesti accademiche?
I PRINCIPI DELL’HYGIENE NON SONO FACILMENTE INTACCABILI
In molti casi le obiezioni in arrivo sono giuste, sensate e in buona fede, per cui meriterebbero davvero essere prese in considerazione. Chi invece non ha occhi per vedere, orecchie per sentire, mente per ragionare e cuore per provare, non merita risposta. Chi è poi anche in malafede, ancor meno la merita.
Non pretendo di avere la risposta finale e quella giusta a tutti i quesiti in arrivo.
Questa sarebbe follia, presunzione e megalomania.
Ma non posso nemmeno accettare tentativi penosi di discreditare non dico le mie idee e le mie scelte personali, che possono essere ben poca cosa, ma i principi millenari che caratterizzano l’incastellatura ideologica dell’igienismo naturale. Perché è di questo che si tratta.
LA VERITÀ ESISTE ED È UNA SOLA, DA SELEZIONARE TRA 1000 FACILI MERCANZIE
Non esiste uno dei miei argomenti che venga trattato senza rispettare coerentemente una linea e un tracciato, senza richiamarsi a principi eterni e a leggi naturali sperimentate e suffragate dai maggiori scienziati di ieri e di oggi. Non esiste uno dei miei argomenti che venga proposto per secondi scopi, per favorire interessi di qualcuno, o per tradire in qualunque modo l’obiettivo principale che è la pura e semplice verità.
Internet è stracolmo di teorie, al pari di un supermercato che propone tutti i tipi di mercanzie, quasi a voler dimostrare che non esiste una verità ma ne esistono mille, tutte meritevoli di essere seguite.
Questo è mostruoso. La verità invece esiste, ed è sempre una sola, e va cercata con estrema oculatezza, con l’istinto e l’odorato del segugio, col buonsenso e la buona coscienza dei saggi, con la fatica degli irriducibili, con la passione dei cercatori di tartufi o di pietre preziose.
LA CRITICA ARROGANTE ED INOPPORTUNA DI FRANCO GENRE
Per andare al concreto, prendo come esempio la recente critica di Franco Genre, 71 anni, una delle più meritevoli di commento, relativa alla mia tesina “Linus Pauling, ottimo uomo ma cattivo maestro”, del 23/2/10. “Contesto quanto lei si permette di scrivere e di divulgare senza un minimo di esperienza in merito a quello che scrive”, blatera rumorosamente questo signore sul mio blog, forte di 19 anni di assunzione continua e assidua di acido ascorbico, ovvero di maxidosi di vitamina C, che gli avrebbero fatto un gran bene e che gli permetterebbero di sfidare chiunque, di mettersi cioè alla prova e sotto esame, per dimostrare la sua irreprensibile salute e forma fisica.
Con un minimo di buon galateo in più, avrebbe potuto esprimere le sue idee senza offendere.
Gli rispondo qui immediatamente.
LA VITAMINA C SINTETICA GLI E’ ANDATA PROPRIO DI TRAVERSO
Prima cosa le megadosi non gli hanno fatto bene affatto, e lo dimostra già la sua arroganza e la sua maleducazione. Non si entra in casa d’altri per dare dell’imbecille a chi ti ospita. Se questo è l’effetto della vitamina C sintetica siamo già in fallo.
Quanto alla mia esperienza, non è affatto inferiore alla sua. E non mi riferisco al fattore quantitativo o all’età ma al fattore qualitativo. Il mondo è pieno di esperti in esperienze sbagliate. La mia esperienza è quella di essere in forma organica e biochimica perfetta senza aver mai assunto un integratore o un’aspirina con o senza vitamina C. Non è questa esperienza citabile? Vale forse meno della sua?
Occorre forse fare il Muzio Scevola per capire che il fuoco ti carbonizza la mano?
A me non servono né 19 anni né 19 ore per capire che le megadosi dopanti di vitamina C fanno male.
IL GRADO DI DIPENDENZA GIA’ LA DICE LUNGA
Seconda cosa, il giudizio su una cura vitaminica non può prescindere dal lungo periodo.
Tant’è che se solo smetti un giorno di prendere le tue dosi, e di incrementarle progressivamente, cadi in piena depressone, e già questo la dice lunga.
I casi singoli poi non contano, servono i grandi numeri, per fare delle statistiche valide e significative.
PARLIAMO PURE DI LINUS PAULING
Anche un caffeinomane può vivere 90 anni, se ha una buona scorza che senza caffè lo avrebbe magari potuto catapultare ai 152 anni di Thomas Parr, il celebre giardiniere vegano alla corte britannica.
Ma 90 anni sempre schiavi della droga caffeina e sempre carichi di acido urico, di dolori alle articolazioni e di stress ansiogeno, hanno forse un senso? Vivere a lungo e male non è il massimo.
Non si tirino fuori poi le morti di Shelton a 90 anni, o di Fry a 65, o di altri igienisti scomparsi prima del tempo, quando sappiamo che la maggior parte degli studiosi di igienismo ha dovuto superare in vita, o già alla nascita, grossi problemi di salute.
Parliamo piuttosto di Linus Pauling (1901-1994), che era sanissimo e pimpante fin da piccolo, forte di due premi Nobel, ricco e rispettato.
LE SUE VITAMINE LO ILLUSERO E NON GLI PERMISERO DI VARCARE LA SOGLIA DEI CENTO ANNI
Morire a 93 anni non è una cosa particolarmente criticabile. Ottima età si direbbe. Ma la sua anzianità, il Pauling, la mise assieme salutisticamente e con pazienza nei suoi primi 85 anni, quando non usava integratori. Soltanto negli ultimissimi anni della sua vita sperimentò su se stesso le vitamine, e gli fecero evidentemente male. Non gli permisero di superare in scioltezza, come egli si era prefisso, la fatidica quota cento, e in più gli sciuparono rapidamente l’aspetto, come si può verificare dalla successione dei primi piani fotografici del suo viso.
A OTTANT’ANNI, PRIMA DELLE VITAMINE, LINUS PAULING ERA IN MAGNIFICHE CONDIZIONI DI FORMA
Manca la controprova, ma un Pauling senza megadosi, avrebbe a mio avviso varcato tranquillamente tale traguardo, visto che era persona colta, tranquilla, costruttiva, motivata e serena.
Essere schiavi di una qualsiasi sostanza non è vivere qualitativamente. Fare l’amore in forza del Viagra non è affatto appagante. Mandare avanti il tuo motore personale in forza di ottani eccitanti che ti mantengono il cuore in forzata accelerazione, e ti mandano in depressione non appena smetti di assumerli, non è affatto divertente. E qui non aggiungo altro.
Torno invece all’argomento centrale della tesina che è il diabete.
I RESPONSABILI DI GOOGLE STANNO DIMOSTRANDO POCA SERIETA’
E la polemica in questo caso è verso il blog “Diabetando”, stracarico di gratuiti, ingenerosi ed anonimi turpiloqui al limite della decenza e della legalità.
Più che agli autori di questa stolta e disgustosa maleducazione, che non meritano la benché minima considerazione, mi rivolgo a coloro che, al posto di gettare il marciume nelle immondizie, utilizzano blog del genere per inserirli accanto alle mie tesine su Google, quasi a voler scalfire o controbilanciare in qualche modo l’affidabilità e la serietà dei miei articoli.
Questa non è pars conditio, ma volgare tentativo di colpire sotto la cintura.
TUMORI E CARDIOPATIE RISOLTI DAL VEGANISMO CRUDISTA E NON DAI MEDICI
Come dissi già alla conferenza di Roma del 22/9/11, non servono necessariamente esperienze col farmaco e col bisturi per conoscere il corpo umano e guarire tumori e cancri.
Se fosse vero che farmacisti e chirurghi hanno la chiave per vincere queste patologie, dovremmo starcene tutti tranquilli e sereni a fischiettare l’ultimo motivetto della serie.
Se fosse vero che la laurea in medicina merita l’esclusiva pratica, teorica e legale per risolvere la cardiopatia e il cancro, non staremmo qui a guardarci in giro sempre più vulnerabili, sempre più spaventati, sempre più impotenti.
L’unico bisturi che usano i filosofi della salute come me è quello per affettare i meloni e le angurie, eppure in quella conferenza, dal titolo “Tumore, strumento e barriera del sistema immunitario”, esistono probabilmente più verità e più spunti guaritivi di qualsiasi trattato oncologico scritto da mani mediche.
ESSERE MEDICI SERVE PER AMMALARSI E RESTARE AMMALATI, PIU’ CHE PER GUARIRE DAL DIABETE
Allo stesso modo non serve essere medici per guarire il diabete. Anzi, essere medici è troppo spesso garanzia di non far guarire mai nessuno, e di mantenerlo semmai schiavo della proteinomania e dell’insulina vita natural durante, per quei pochi e malandati anni che gli restano da vivere.
Per fortuna che esiste sempre qualcuno che per grinta e determinazione, o anche per caso, si ribella e mette in piazza il re nudo della medicina, privo di foglia di fico, con tutti i suoi poveri e fiappi attributi in spietata evidenza.
IL CLAMOROSO CASO DI ANGELO PALOMBA
Uno di questi eroi, testimoni diretti di una resurrezione completa dal diabete 1, è Angelo Palomba, uscito dopo 12 anni dalla insulino-dipendenza!
Mi perdoni il caro amico dr Marcello Pamio se mi permetto di prendere questi dati dal suo ottimo articolo “Uscire dal diabete si può”, del 14/12/2011. Troppo bella e straordinaria questa testimonianza, tratta da “Diabete. Secondo la visione della Medicina ufficiale, della Nuova Medicina Germanica, dell’Igiene Naturale e della Scienza antroposofica”, che cercherò qui di sintetizzare.
LA STORIA DI ANGELO, INSULINODIPENDENTE DA 12 ANNI CON 80 UNITA’ DI INSULINA AL GIORNO
Il mio nome è Angelo Palomba e sono stato diabetico insulino-dipendente dal 1997 fino a due anni fa, quando ho tolto completamente l’insulina. Venticinque anni fa diventai vegetariano, ma un vegetariano poco saggio che faceva troppi errori. Eliminava la carne ma mangiava troppi cereali raffinati, troppi formaggi e troppo di tutto. Tanto che con quella alimentazione mi venne il diabete associato a problemi di peso e disturbi epatici.
Ero costretto a farmi 22 unità di insulina al mattino, 20 a mezzogiorno, 22 la sera e altre 20 di notte, prima di andare a letto. Oltre 80 unità al giorno! Una quantità enorme. Uno sproposito!
LA CLINICA DI GABRIEL COUSENS IN ARIZONA
Ero in viaggio in Arizona con Luisa la mia compagna, e con Wolfgang, un mio vecchio amico che abita in New Mexico, per una gita nelle Montagne Rosse. Wolfgang mi vedeva in ristorante farmi sempre l’insulina e, ogni volta storcendo il naso, mi chiedeva se era mai possibile che dovevo farmi tutta quella roba tutti i santi giorni. La mia risposta era sempre la stessa. “Sono costretto a fare questa roba!”.
Mi disse che aveva visto sui internet un sito in cui si diceva che il dottor Gabriel Cousens, gestore del centro olistico “L’albero della vita” in Arizona, seguiva i diabetici e li aiutava in soli 30 giorni ad uscire dal diabete (vedere il video “Crudo & Semplice” che gira pure su internet).
TRENTA GIORNI DI CRUDISMO, DA AUTODIDATTA, SENZA L’AIUTO DI NESSUNO
Tornato a casa ho guardato il dvd e letto un suo libro dal titolo “Solo crudo”, che mi ha aiutato pure con delle ricette. Da quel giorno ho cominciato a mangiare alimenti crudi. Il mio intento era quello di provare a fare solo 30 giorni, seguendo le indicazioni del dottor Cousens.
Senza l’aiuto di nessuno, mi sono completamente arrangiato da me.
Mi sono detto che, comunque andasse, nella peggiore delle ipotesi sarei tornato a mangiare le stesse cose di prima.
UN PRIMO MESE CARICO DI SODDISFAZIONI E CON 5 KG IN MENO
A quel punto ho cominciato a farmi i germogli in casa, e a riscoprire verdure di tutti i tipi che prima non mangiavo, o frutti che non consideravo, come l’avocado, o semi vari come quelli di sesamo, di girasole e di zucca. Nel primo periodo ho eliminato completamente tutti i cereali, mangiando solo frutta, verdura, germogli e semi per un mese intero.
Passato il mese, mi sono trovato così bene in salute, e con tale energia che ho deciso di fare altri 3 mesi. Premetto che all’inizio pesavo 96 kg. Il primo mese ho perso 5 kg, e negli altri 3 mesi sono calato di ulteriori 24 kg. Oggi peso 72 kg e sono alto 1 metro e 72.
IL PIATTO DI CRUDO COME ESORDIO A PRANZO E CENA
Mi sono trovato benissimo, con una pelle diversa e con gli amici che mi trovavano tutti trasformato e più giovane. Ho iniziato a introdurre qualche cibo cotto sottoforma di cereali, tipo grano saraceno, miglio e riso integrale. Circa 40 grammi per porzione, con moltissime verdure crude e cotte. Il piatto, grazie alle verdure, mi riempiva molto. Da allora ho preso l’abitudine di iniziare sempre il pasto, sia a pranzo che a cena, con le verdure crude, in anticipo sul cotto.
IL PRIMO GIORNO CON SOLE 20 UNITA’ DI INSULINA
Il primo giorno sono passato da 22 unità di insulina mattiniera a 10 unità.
Ho fatto una colazione con due mele e un’arancia, e la glicemia era intorno ai 200-220.
Misuravo la glicemia 2 e anche 3 volte al giorno.
A mezzogiorno ho fatto 10 altre unità e, mangiando solo insalata e noci, la glicemia mi era scesa a 60. Stavo andando in ipoglicemia! Ho mangiato qualcosa di dolce, un frutto che me l’ha fatta risalire a 80. Al pomeriggio ho continuato a mangiare frutta ogni due ore.
E qui viene il bello.
Alla sera non mi sono fatto nessuna insulina perché avevo paura che mi facesse scendere troppo la glicemia!
STOP TOTALE ALL’INSULINA GIA’ A PARTIRE DAL SECONDO GIORNO
Il mio pensiero ormai si era ribaltato, e pensava solo a far alzare la glicemia, lasciarla andare libera e vedere cosa succedeva.
Incredibilmente, dal giorno dopo (o secondo giorno) non ho fatto più alcuna insulina!!!
A colazione la glicemia è salita a 220, a mezzogiorno era 180 e, alla sera, intorno ai 250.
Senza più paura, con totale fiducia, ho aspettato di vedere cosa succedeva e come rispondeva il mio corpo.
TRA IL QUINTO E IL SESTO GIORNO LA GLICEMIA SI E’ STABILIZZATA TRA I 110 E I 160
Non ho avuto nessun problema e nessun fastidio, solo una fame micidiale, una fame allucinante.
Il terzo giorno la glicemia era 180 di mattina, 160 a mezzogiorno e ancora 180 di sera.
Il quarto giorno 160 di mattina, 140 a mezzogiorno e 160 a sera.
Il quinto e il sesto giorno, inspiegabilmente per la medicina (ma non per la natura umana) la glicemia si è regolarizzata tra i 110 e i 160. E, da quel momento, non si è più alzata.
La glicemia non mi è più andata sopra i 200 se non rarissime volte mangiando una pizza bianca.
Ma mentre in passato mi sarebbe andata oltre i 350, ora non più dei 200, il che denota che l’organismo ha ripreso a funzionare, e che fegato e pancreas si sono riattivati.
A DUE ANNI DI DISTANZA, TANTA SALUTE E NESSUN PROBLEMA
Oggi, due anni da quando ho smesso con l’insulina, non voglio più saperne di essere schiavo di una sostanza chimica.
Non credo più a nessun medico e a nessuna teoria. Ho semplicemente visto su di me, sperimentando, che questo sistema di vita e di alimentazione crudista ha funzionato e funziona.
In questi due anni sono stato benissimo. Mi sento tuttora, rispetto a prima, cinquanta volte meglio.
LA MIA COMPAGNA HA ADOTTATO PURE LEI IL VEGANISMO CRUDISTA
Molta più energia e forza. Dormo meglio la notte e non mi ammalo più come succedeva prima.
Sono pure più calmo e concentrato.
Non è stato semplice, perché ti ritrovi tutti contro, medici, amici, famiglia, media, libri, televisioni.
Un ambiente estremamente avverso. Ma sono convinto che tutti possano farcela, se tirano fuori la giusta grinta e la giusta forza di volontà.
Ho avuto la fortuna di poter contare su una compagna che mi ha non solo sostenuto, ma che ha adottato pure lei questo straordinario metodo di alimentazione.
DA TUTTI I TIPI DI DIABETE SI PUO’ GUARIRE AL 100%. BASTA RIMBOCCARSI LE MANICHE.
Il mio consiglio ai diabetici è di cambiare il loro stile di vita senza indugio, immediatamente, senza pensarci un minuto di più. Non sono medico, per cui non posso fare proclami, ma il mio percorso è stato chiaro e ha funzionato in modo perfetto.
Il segreto, per non correre rischi di alcun tipo, sta nel calare lentamente e progressivamente l’insulina, fino a quando non ce n’è più bisogno, cioè fino a quando l’organismo inizia a rispondere e a riattivarsi.
NON LASCIATEVI ACCERCHIARE DA CHI VI VUOLE MALATI E DIABETICI A VITA
Più facile a dirsi che a farsi? Non è vero. Per me ha funzionato senza intoppi.
Basta non farsi scoraggiare dalle persone che ci circondano, da amici e parenti incoscienti, da medici satrapi, perché vi diranno in coro e all’unisono che rischierete di morire, di deperire ogni giorno di più, di perdere energia. Tutti incredibilmente uniti e solidali nell’impedirvi di guarire!
Tutti a sostenere il contrario di quello che voi sentirete e proverete, con l’energia che arriverà come una grande ondata assieme a tanti altri benefici.
Firmato Angelo Palomba.
TRECENTO MILIONI DI PERSONE CHE VIVONO NELL’INFERNO IN TERRA
Questo documento è di una importanza strepitosa. Merita essere piazzato a grandi lettere e a tazebao multicolori presso ogni ospedale e ogni clinica del mondo. Non farlo girare significa fare un attentato alla salute, significa insabbiarlo secondo i desideri della medicina. Teniamo presente che all’inizio del secolo scorso, ai tempi di Ehret tanto per intenderci, salvo casi sporadici, il diabete non esisteva.
Oggi è diventato una pandemia che interessa milioni di persone e che continua a salire vorticosamente.
UN DURISSIMO COLPO ALLA MEDICINA ALLOPATICA E ALLE MULTINAZIONALI
Angelo Palomba non conosce i meccanismi causativi, la eziopatogenesi del diabete, il come e il perché gli è successo, all’infuori di quegli strafalcioni alimentari che ha pure citato in sintesi. Ma ha il merito di aver descritto magnificamente e con dovizia di particolari ogni singolo passo del recupero, mettendo letteralmente in ginocchio tutti i concetti, i dogmi e i metodi della medicina. Ha confermato che mangiando frutta e verdura crude, esattamente l’opposto di quanto sostengono i luminari di tutte le università e i primari di tutti gli ospedali, si guarisce dal diabete e si sconfigge l’insulinodipendenza.
Il solito paradigma Mendelsohn. “Stai bene? Non andare dal medico. Stai male? Non andare dal medico. Ci sei già andato? Prendi nota di quanto ti ha detto e fa l’esatto contrario, se vuoi salvare la pelle!”.
IL DIABETE NON E’ MALATTIA ORGANICA MA SOLO DIETOLOGICA
E allora una parla finale da parte nostra è indispensabile. Il concetto medico che qualifica il diabete come una malattia organica dovuta a disfunzione di organi come il pancreas, e a carenza di ormoni come l’insulina, non sta né in cielo né in terra. Lo abbiamo detto e scritto in tutte le varianti e in tutte le salse.
Le mie tesine sul diabete stanno scritte sul blog e ce n’è almeno una ventina.
Le testimonianze di guarigione esistono, e stanno pure sul blog.
LA CASEINA DEI LATTICINI, LE CANDIDE E I VERMI INTESTINALI
Se la gente imparasse, riuscisse a capire una buona volta a capire che la caseina del latte disbiosizza e sballa l’intestino, mette in minoranza i batteri sapròfiti (vegetal-derivati), a vantaggio dei batteri putrefattivi (carneo-derivati, ittico-derivati e latte-derivati), aprendo la strada a funghi, candide e a parassiti intestinali (vermi) che portano la conta degli eosinofili a un livello superiore al 2% (verificare i propri dati del sangue), avrebbe in mano la carta interpretativa di tutte le malattie autoimmuni, incluse le tiroiditi, le sclerosi multiple, le rettocoliti, il lupus e il diabete-uno.
GENTE INFELICE, INCHIODATA AI BLOCCHI DI PARTENZA
Se la gente imparasse che adottando una sana dieta vegano-crudista, con alcune sensate concessioni alla cottura limitata e controllata (amidi naturali come patate, zucche, cipolle, cavolfiori, topinambur, cavolini di Bruxelles, cardi, carciofi, castagne, pop-corn, legumi, e cereali tenuti in ammollo, specie miglio, saraceno, quinoa, riso integrale), si rimette il proprio corpo in condizioni di salute e di benessere, non avrebbe più esitazioni, e si libererebbe di farmaci, vaccini e integratori.
Ma l’ignoranza, la paura e il terrorismo sistematico di provenienza medica, la tengono inchiodata ai blocchi di partenza. Per uno che scatta e taglia il traguardo, come Angelo Palomba, ce n’è un milione che rimane vittima dei predoni dell’insulina.
Valdo Vaccaro
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