LETTERA
Ciao Valdo, sono Paolo Ricci. Volevo indicarti un video recentissimo a mio avviso molto importante da vedere e da condividere magari con una tua spendida tesina.
Ciao. Un abbraccio.
Paolo
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RISPOSTA
THICH NHAT HAHN E FRANCO BERRINO SULL’ARTE DEL VIVERE CONSAPEVOLE
Ciao Paolo. Ti ringrazio per la segnalazione. Il prof Franco Berrino merita davvero di essere visto ed ascoltato in questo suo video dal titolo “Cibo, genetica e karma”. Thich Nhat Hahn è un celebre monaco buddhista Zen da Hué-Vietnam, impegnato nella difesa dei diritti umani e della pace nel mondo, classe 1926. Riverito in tutto il pianeta come impareggiabile insegnante dell’arte del vivere consapevole. Franco prende spunto da questo Maestro Orientale, per dire che vivere consapevolmente significa anche consumare consapevolmente. Dopotutto, guardando nel presente si può leggere e scoprire il nostro futuro. Si può percepire la nostra attitudine ad affrontare in modo armonioso, o al contrario in modo balbettante, le difficoltà che l’esistenza comporta.
LE MAGNIFICHE RIFLESSIONI DEL MEDICO PISTOIESE ANDREA GRIECO
Alle importanti considerazioni del prof Berrino, associo alcuni spunti riflessivi non meno rilevanti ad opera di Andrea Grieco, un medico-filosofo di casa nostra che ama misurarsi con temi di alto respiro salutistico e spirituale e che merita davvero di essere letto, essendo egli ispirato e ricco di idee condivisibili ed avvincenti, non meno dei migliori pensatori orientali. Il suo testo, “Un Papa per Amico“, a forte impronta cristiana, è anche una lode infinita ed intensa a Papa Francesco, visto da lui come dono dal cielo da prendere al volo, come pontefice rivoluzionario e capace di donare a tutti la giusta quota di misericordia e di saggezza comportamentale.
PERCHÈ NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI
Devo dire che, da studioso di personaggi come Bertrand Russell ed Herbert Marcuse, nonché di Piergiorgio Odifreddi, insegnante di logica e di matematica presso l’Università di Torino e la Cornell University americana, ho avuto non poche difficoltà a sorbire l’inebriante bevanda cristiano-cattolica di Grieco. Sono infatti troppo legato idealmente ai concetti di Odifreddi il cui testo, brillante ed illuminante, si chiama non a caso “Perché non possiamo essere Cristiani e meno che mai Cattolici”, Edizioni Longanesi. Ma l’opera di Grieco, a parte questa sua inevitabile partigianeria d’origine, riesce in ogni caso a farsi apprezzare e a conquistarti.
ALCUNE CRITICHE NON VANNO SOTTACIUTE
Papa Bergoglio, per Grieco, è un umile terapeuta del cuore, della misericordia, dell’entusiasmo e dell’altruismo. Lo confermano le parole stesse del papa. “Vorrei che mi ricordassero così: Era una brava persona, ha fatto ciò che poteva, e non ha fatto del male. Mi ritrovo in questo. Firmato Papa Francesco. Non nego che il papa attuale possegga carisma, susciti emozioni positive e generi speranze un po’ in tutti. Il fatto è che Egli rimane capo di una realtà chiamata Vaticano, di una chiesa chiamata cattolica e di una banca scandalosa come lo IOR, legata a fatti criminosi troppo noti per essere qui ricordati con tutte le conseguenze logiche che ne derivano. Resta inoltre il fatto che papa Francesco, più che ai Francescani, è legato ai Gesuiti, corrente meno aperta e meno benvoluta per la sua faziosità, per lo stretto legame con la Compagnia di Gesù di papi neri tipo Alessandro Borgia, Giulio II e Leone X, non certo grandi esempi di virtù e di morigeratezza.
AUGURI AL PAPA E COMPLIMENTI A GRIECO
Queste mie critiche non intendono toccare la persona simpatica e sorridente di papa Bergoglio, a cui auguriamo un pontificato davvero all’altezza delle aspettative da lui stesso generate, e ancor meno intendono sminuire l’eccellente lavoro di Andrea Grieco, che nella sua opera va molto al di là dei suoi intenti laudativi ed elogiativi, per il contenuto ricco di scienza e di buon senso.
L’APPARTENENZA DEL NOSTRO CORPO È QUALCOSA CHE TRAVALICA NOI STESSI
Ma torniamo a Franco Berrino e al suo video. Troppe volte la gente è convinta che possiamo fare ciò che vogliamo del nostro corpo, dimenticando un fatto basilare, dimenticando cioè che il nostro corpo non appartiene a noi medesimi ma ai nostri genitori, ai nostri antenati, ai nostri figli, alla nostra società. Non solo i nostri genitori, ma anche alberi, cespugli, piantine, tuberi, sole, acqua, terra e aria, si sono alleati e coalizzati per generare la meraviglia del nostro corpo vibrante.
IL DIRITTO E IL DOVERE DI MANTENERCI IN BUONA SALUTE FISICA, MENTALE E SPIRITUALE
Alimentandoci di cibo e bevande spazzatura, di dolciumi e di grassi animali saturi, ci ritroveremo ben presto con il Parkinson e l’Alzheimer. Chi mai ci guadagna? Nessuno! Abbiamo pertanto il diritto e il dovere di mantenerci in buona salute e in ottimo stato di forma fisica e mentale. Abbiamo il dovere di esprimere gratitudine e lealtà a Madre Natura e all’Entità che ci ha concepiti e creati. Dal nostro benessere tutti traggono beneficio. In fin dei conti siamo quello che consumiamo. Se lo facciamo con modalità inconsapevoli e disordinate pagheremo a caro prezzo tale balordaggine.
L’IMPORTANZA DI REPRIMERE LE NOSTRE ENERGIE NEGATIVE
Se incrementiamo i nostri consumi per dimenticare le nostre ansie e le nostre paure commettiamo un altro ennesimo errore comportamentale. Pratichiamo piuttosto una camminata meditativa, concedendo a noi stessi una consapevolezza del respiro. Invitiamo la nostra consapevolezza interna ad esplicitarsi e ad esprimersi. Non dobbiamo puntare a compensazioni cibarie. Cerchiamo invece di reprimere le energie negative che a volte ci pervadono. Ricordiamoci che l’umile ciotola di legno dei monasteri è il recipiente della misura appropriata. Mangiare più di quanto essa contiene fa ammalare il corpo. La raccomandazione è quella di prendere meno cibo del solito. Con meno cibo saremo di sicuro più sani, più leggeri e più contenti.
COMPASSIONE E COMPRENSIONE
Osserviamo con devozione la sostanza etica e sana che stiamo per ingerire. Si tratta di cibo che viene dalla natura. Dovremo masticarlo con cura almeno diverse decine di volte. Solo così entreremo in contatto intimo con esso e con l’universo intero. Sia ben chiara una cosa. Abbiamo tutti diritto al divertimento. Dobbiamo però distinguere fra gioia risanante e gioia distruttiva. Bambini ed adulti, allievi ed insegnanti, figli e genitori, viandanti comuni e sindaci, semplici cittadini e presidenti, tutti siamo tenuti a dare il buon esempio. Tutti dobbiamo dimostrare consapevolezza, compassione e comprensione.
DIMMI CON CHI VAI E TI DIRÒ CHI SEI
Franco Berrino dimostra la sua predilizione per autori capaci di manifestare saggezza, buonsenso, equilibrio e discernimento. Tale sua impronta caratteriale lo colloca decisamente come salutista e igienista a tutti i livelli. Prende infatti testi come “Il coraggio di amarsi” di Gilles Placet, uno che invita a comprendere le esperienze del passato per esprimere al meglio le nostre infinite possibilità di oggi e di domani, come “Ti permetto di far parte di me”, del medico-chirurgo torinese Andrea Penna, un testo che ti permette di scoprire il confine tra il tuo agire odierno e le memorie dei tuoi antenati, e infine “Karma”, di Pietro Archiatri, dove karma significa soprattutto destino, dove tutto ciò che ci accade, nel bene e nel male, ha proprio in noi le cause più profonde, dove attiriamo a noi l’esperienza che ci appartiene in virtù di ciò che abbiamo fatto di noi e di ciò che vogliamo diventare.
OGNUNO DI NOI È VENUTO AL MONDO CON UNO SCOPO E UN RUOLO DA SVOLGERE
In questa visuale, la sfortuna e le difficoltà della vita sono non disgrazie ma opportunità, non maledizioni ma occasioni di crescita. Karma non solo destino ma è soprattutto azione. Occorre però capire fino a che punto il nostro agire è farina del nostro sacco o dipende invece da qualcos’altro che ci impone un determinato comportamento. Occorre chiedersi sempre “Perché ho fatto questo o quello?” Ognuno di noi ha uno scopo per il quale è venuto al mondo, una spinta interiore a muoversi in una certa direzione piuttosto che nell’altra. Abbiamo un mondo razionale e mentale da un lato, ma anche un mondo viscerale dall’altro. Nei nostri visceri sentiamo delle cose oltremodo importati. Nel nostro ventre sono depositate le nostre emozioni. Quelle emozioni che portano poi alle pulsioni ed all’agire concreto.
TRE CERVELLI IN CONTINUA EVOLUZIONE
Occorre tener presente che il nostro cervello è la risultante evolutiva di 3 cerebrotipi chiamati:
- Rettiliano, condiviso coi rettili e programmato per pensare solo a noi stessi, come dimostrato del resto dalle mamme-rettili che in genere abbandonano la loro prole al proprio destino già all’atto della chiusura delle uovo e quindi all’atto della nascita,
- Limbico o paleomammifero, condiviso con i primi mammiferi,
- Neocorticale, da vero homo sapiens, in comune con i mammiferi superiori.
Da rilevare infine che siamo fatti di acqua al 70% e che il cervello in particolare, almeno alla nascita, è composto d’acqua all’80-85%. L’acqua che sta fuori dalle cellule si chiama extracellulare e deve essere lievemente alcalina verso un pH tendente al 7.4, quasi come l’acqua di mare. Una vera armonia cerebrale si prova solo in presenza di ambiente extracellulare alcalino.
LA MENTE ALCALINA SCONFIGGE LA PAURA
La mente alcalina raffigura uno stato mentale di grande armonia, tale da predisporre all’amore. La vita è fatta di piccole cose che vengono dal cuore, cantava il divertente Ugo Tognazzi. Tante piccole cose e tante piccole attenzioni nei riguardi del prossimo, dei nostri familiari, delle altre creature che ci circondano, significano dunque sconfiggere la paura e l’isolamento, uscire da se stessi e produrre un sentimento chiamato amore. Il contrario della paura non è tanto il coraggio, quanto piuttosto l’amore e la tenerezza.
DEFINIZIONE DI SISTEMA LIMBICO
Il sistema limbico è una porzione del telencefalo, costituito da una serie di strutture cerebrali e da un insieme di circuiti neuronali. Il termine deriva dal latino limbus, che sta per bordo o contorno. Il sistema limbico infatti è posto ai margini. Rappresenta la sede del cervello arcaico. Ha la funzione di proteggerci dalla sofferenza. Quando abbiamo dei conflitti irrisolti, esso induce azioni compensative. A volte, quando siamo messi troppo male, quando lo stress è giunto a livelli insopportabili, il sistema limbico sceglie come soluzione quella di ammalare l’intero organismo, liberandoci dalle sovrastrutture corticali e permettendoci finalmente di badare a noi stessi.
IMPERMANENZA DELLA VITA
Quando le persone si dedicano troppo a se stesse cadono con facilità nella trappola della scontentezza, dell’ansia, della vulnerabilità verso gli squilibri emozionali e dell’ipocondria intesa come morbosa preoccupazione intorno al proprio stato di salute. La vita non può essere solo questione individuale, narcisistica ed autoreferenziale, dove esiste un patologico interesse per noi medesimi, per cui persone e situazioni vengono usati solo a nostro vantaggio. La vita va vista correttamente come fanno i buddisti, che la intendono e la chiamano impermanenza, con tutte le conseguenze che ne derivano.
LA SEDE ANATOMICA DELL’ALTRUISMO
Da rilevare che il cervello limbico, ed ancor più quello neocorticale, arricchiscono la nostra esperienza psico-emozionale di espressioni altruistiche poiché la sede anatomica dell’altruismo più evoluto è nella corteccia cerebrale, soprattutto nella parte anteriore e frontale, associata al sistema piramidale che presiede alla motilità e alle forze volontarie, mentre la parte più violenta e rettilinea di noi stessi, con le sue espressioni egoistiche, muscolari e a volte brutali, sta nella parte posteriore e nel sistema extrapiramidale.
IL RETTILE DELLA VIOLENZA RIMANE IN NOI E VA CONTROLLATO
Come spiegato da Andrea Grieco, se il rettile che è in noi si agita e non viene adeguatamente controllato, corriamo grossi rischi. Se il rettile diventa il nostro dio, la nostra vita perde di valore e non siamo più liberi di decidere col cuore ma solo in base al nostro tornaconto, per cui il prossimo è visto come carne da macello a nostra disposizione, mentre noi restiamo incatenati nella morsa dell’egoismo e posseduti dagli schemi neurologici rettiliani.
LA NECESSITÀ DI UNA ARMONIA CON ANTENATI E DISCENDENTI
Non siamo nati dal nulla, ma piuttosto da una clonazione dei nostri genitori, dei nostri nonni, dei nostri avi. C’è sempre di mezzo il vissuto emotivo degli antenati. Siamo in serie ed in parallelo, sia con gli antenati che con i discendenti. Il karma ci porta ad agire per compensare e chiudere le sofferenze. Siamo tenuti a fare delle cose secondo le attese e le aspettative dei nostri antenati.
Valdo Vaccaro
"A volte, quando siamo messi troppo male, quando lo stress è giunto a livelli insopportabili, il sistema limbico sceglie come soluzione quella di ammalare l'intero organismo, liberandoci dalle sovrastrutture corticali e permettendoci finalmente di badare a noi stessi". Appunto. L' esaurimento anche psicologico può avvenire per molti motivi, ma il fatto di non badare a sé a sufficienza, di esagerare nella dedizione al prossimo, può essere una delle cause della depressione. In netto contrasto dagli esperti buddisti e cattolici che tu, caro Valdo, sembri venerare. Pur stimando chi sostiene l' alturismo, la solidarietà e difende i diritti umani, personalmente detesto la retorica (di provenienza spesso religiosa ma non solo) sul dolore. Una disgrazia non è una lezione da imparare. Dalle tragedie troppo forti spesso sopravvivere è a malapena quel che ci rimane, altro che "occasione di crescita". Certe considerazioni paiono più narcisistiche prosopopee senza compassione umana per la vittima, più che alti ideali. Personalmente sono agnostica ma ho approfondito piuttosto dettagliatamente la filosofia buddista e mi pare che sul karma, da occidentali, venga detto di tutto.
Quanto al fatto che il corpo non ci appartenga, naturalmente dissento. Da persona laica favorevole all' eutanasia, so bene cosa i "grandi" filosofi cattolici sottintendono, fingendo di parlare d' amore. Non ci sto al corpo "proprietà della comunità", della mia vita gestibile dagli altri. A proposito di diritti umani…
Fermo restando che io non sono nessuno, e che questa è soltanto la mia opinione, che come è evidente dalle tue continue citazioni in ogni tesina, non condividi affatto.
Elisabetta leggi "i morti ci parlano"di padre Francois brune….poi se ti va fatto una breve vacanza vicino a dove lui ha il suo centro studi…..è un consiglio spassionato……saluti.Andrea