LETTERA
EFFETTI INDESIDERATI DELLA FRUTTA, ED IN PARTICOLARE DELL’ANGURIA
Ciao Valdo, sono Davide e mi serve il tuo aiuto. Se mangio anguria, melone, ananas, uva, produco gas nell’apparato gastrico, rutto molto e mi viene male alla bocca dello stomaco. In particolare l’anguria è al primo posto tra le causatrici di effetti indesiderati. Ne posso mangiare pochissima. Se supero il quarto di fetta, andando oltre quel minimo consentito, arrivano dolori di stomaco anche pesanti. L’anguria è quindi la più micidiale della banda.
UN PO’ MEGLIO CON L’ANANAS E IL MELONE
Al secondo posto ci sono l’ananas e il melone. Loro però mi concedono di più, nel senso che per raggiungere il livello-soglia, o il livello-intolleranza, dove scatta il mal di stomaco, devo mangiarne di più, cioè un paio di fette almeno. Con l’uva va generalmente meglio, e ne posso mangiare anche tre grappoli, ma a volte anche qui si ripresenta il problema.
I GONFIORI SONO LEGATI ALLA FRUTTA ACQUOSA-ZUCCHERINA
Quello che ho notato è che i miei disturbi sono strettamente legati alla frutta acquosa e zuccherina. Con le banane ad esempio non ci sono problemi, anche se pure esse sono dolci. Tutto parte col gas che si forma nello stomaco. Tanto che, dopo aver emesso il rutto, il dolore tende a sparire.
PERCHÉ SUCCEDE CHE LA FRUTTA FERMENTA NEL MIO TRATTO GASTROINTESTINALE?
Le domande che mi pongo sono le seguenti. Come mai questa frutta mi gonfia tanto e mi provoca tutta quell’aria nello stomaco? Come mai succede questo, dal momento che mangio solo frutta e verdura rispettando le combinazioni alimentari e aspettando i tempi adeguati tra un pasto e l’altro? Questa frutta fermenta? E se sì, perché lo fa?
SONO COSTRETTO A MANGIARE POCA FRUTTA E PIÙ SPESSO
Questo è un problema da risolvere, perché mi vedo costretto a mangiare poca frutta e più spesso (specialmente l’anguria che provoca gonfiori esagerati). Voglio capire la situazione biochimica del mio stomaco, ovvero se è normale che la frutta mi provochi tutto questo gas. Grazie mille. Davide
RISPOSTA
L’ANGURIA È UN FRUTTO ECCELLENTE, MA VA SCELTA CON OCULATEZZA E CONSUMATA AL MOMENTO GIUSTO
Ciao Davide, esordisco dicendoti che anguria e meloni sono frutti di grande importanza e utilità, ma sono anche quelli dotati di zuccheri instabili e facili a fermentare velocemente, per cui vanno consumati rigorosamente da soli, e devono pure essere sani, maturi, dolci e croccanti (mi riferisco in questo caso alle angurie in particolare, che quando si scelgono con colpetto esterno ed auscultazione sulla buccia devono produrre un suono tipo deng, e non tipo tun). In effetti, l’anguria va mangiata in abbondanza e con regolarità soprattutto nei giorni di afa e gran caldo, e dunque in condizioni di massima maturazione e dolcezza.
MELONI E ANGURIE SEMPRE DA SOLI E SEMPRE A STOMACO VUOTO
Per i meloni, specie quelli gialli e ovali a scorza dura, è accettabile consumarli tutto l’anno. Diffidare invece delle angurie come primizia, visto che si corre il rischio di impattare in sostanze usate dai coltivatori per farle maturare in anticipo. L’ananas non dovrebbe in genere provocare grossi problemi essendo, al pari della mela e della papaia, tra i pochi frutti dotati di enzimi anti-fermentanti, e quindi inadatto ad andare in rapida fermentazione come succede per le cucurbitacee dolci (specie anguria e meloni), che non devono essere mai consumate in compagnia di altri cibi, o di altra frutta, o in macedonia, ma sempre da sole e a stomaco rigorosamente vuoto.
CHI SI ALIMENTA DI CAROGNE ANIMALI, FACCIA ALMENO UN GIORNO DI DIGIUNO, PRIMA DI AVVENTURARSI SU PASTI DI ANGURIA, DI MELONE O DI ALTRA FRUTTA
Non penso che tu entri in questa categoria, ma chi si avventura a mettere nel suo corpo dei brandelli di cadavere, appartenuti a una salma quadrupede o piumata di terra, o a una salma pinnata di acqua, farà bene a frapporre tra il suo pasto carneo e l’anguria un giorno di digiuno. Alla larga dall’anguria e da qualsiasi frutto che non sia al massimo una mela, se vuole evitare problemi. Frutta e carne (poco importa se bianca o rossa) fanno letteralmente a pugni, e alla carne serve una quarantina di ore per completare il suo ciclo, mentre i suoi residui putrefattivi continuano a circolare contaminando ogni nuova goccia di succo zuccherino introdotta, mettendo a repentaglio l’intero equilibrio intestinale.
È PIÙ FACILE ALZARE IL COFANO CHE GUARDARE NEL NOSTRO INTESTINO
La gente alza spesso il cofano della propria autovettura, scoprendo una realtà fatta di cilindri, pistoni, albero a camme, coppa dell’olio, filtri e batterie, e sta attentissima che la benzina sia quella migliore e che l’olio sia multigrado. Ma non si rende invece minimamente conto di quello che ha dentro di sé. Se lo facesse, starebbe molto più attenta nella selezione dei propri cibi, e ogni bevanda innaturale e pastorizzata rimarrebbe invenduta tra le scansie del supermercato.
ABBIAMO UN CAMPO DA TENNIS DA NUTRIRE E DA LIBERARE GIORNALMENTE
La gente pensa forse di avere un tubo di un paio di metri che porta giù il cibo al colon per l’espulsione finale. Una purghetta, un confetto alla prugna, un clisterino e risolviamo tutto. Abbiamo in realtà un intestino complesso ed extralungo. Estremamente inadatto ai cibi carnei, ai cibi cotti e ai cibi concentrati. Volendolo misurare come area superficiale, i suoi 400-600 metri quadri lo rendono simile a un campo da tennis, con milioni di villi pronti ad assorbire le sostanze edibili dei cibi che consumiamo. Molti si illudono di stare bene perché hanno una evacuazione al giorno, cosa valida ma non necessariamente sufficiente, per cui significa assai poco. Uno può essere stitico anche in presenza di due o più evacuazioni, se non sono consistenti e risolventi.
È PARADOSSALE PARLARE DI PROBLEMI DIGESTIVI COL CIBO PIÙ DIGERIBILE DEL PIANETA
È paradossale, da qui il titolo della tesina, che si debba parlare di problemi digestivi e di effetti indesiderati della frutta, quando sappiamo che la frutta è il cibo umano d’elezione, il cibo più adatto alla nostra alimentazione, il cibo umano per eccellenza. È paradossale perché la frutta viva è dotata di un assieme di micronutrienti completo ed equilibrato, immerso nella sua acqua biologica, elettrizzato e carico dei propri enzimi.
LA FRUTTA SI AUTO-DIGERISCE A COSTO DIGESTIVO-ENERGETICO ZERO, A PATTO CHE IL NOSTRO INTESTINO NON SIA INFIAMMATO DA PRECEDENTI INDIGESTIONI
Un cibo specialissimo dotato di una qualità unica chiamata autodigeribilità. La frutta si auto-digerisce a costo digestivo zero. Ma, perché questo accada veramente, deve essere elaborata in uno stomaco e in un intestino sani e funzionanti, liberi da irritazioni, infiammazioni e ulcerazioni, e liberi da precedenti residui putro-fermentativi. Se ci sono problemi, è suggeribile darsi più alle insalatine e ai cavoli, nonchè alla frutta non-dolce, tipo pomodori, zucchini, melanzane, cetrioli, peperoni, carciofi e finocchi.
COSTIPAZIONE, STITICHEZZA, DISBIOSI, OVVERO COLON IN DISORDINE
Generalmente, tutti i problemi partono dal colon, dalle incrostazioni fecali e dalle diverticoliti (sacche che intrappolano materiale escrementizio), e dalle immancabili disbiosi intestinali, dove la flora batterica ha perso le condizioni di equilibrio per un eccesso di microbi anaerobi. Non mettiamo dunque in discussione la frutta, ma sempre e solo le condizioni interne di ogni singola persona, che sono spesso compromesse da anni e decenni di alimentazione sbagliata, di rigurgiti, di acidificazioni e di problematiche digestive di ogni tipo e di ogni genere.
RIPRISTINARE L’EQUILIBRIO GASTROINTESTINALE NON È UNA COSA DA NIENTE
Rimettere un intestino in ordine, anche dal punto di vista batterico, non è un problema da due soldi, e possono a volte servire mesi e mesi di pratiche normalizzanti e disinfiammatorie, di estratti freschi di carote-sedano e ananas, oppure di estratti di bietole, patate dolci e zenzero, oppure di rape, topinambur e patate, con due o tre litri al giorno di questi succhi, e un pasto unico serale a base di insalatina, pane e un primo piatto di compromesso, tipo cereale integrale, o patate, o zucca, o cavolini, o broccoli, o una pasta integrale al dente con cavolfiori, o con pomodori, completata dalle mandorle finali.
ELIMINANDO IL PRANZO, POSSIAMO FARCI PIÙ ESTRATTI, PIÙ PORRIDGE E PIÙ PANINI VEGANI
In questo modo, eliminando il pranzo, possiamo aumentare le quote giornaliere di crema di avena, oppure inserire qualche panino integrale con molta verdurina, spalmato di crema di olive o di carciofi, insaporito con pomodoro secco e carciofini, ed arricchito con noci e pinoli o avocado, se vogliamo mantenere il nostro peso. Oppure, sempre in via temporanea, possiamo incrementare gli estratti di carote e di bietole, se intendiamo proseguire il nostro lavoro pulitivo.
OCCORRE UNA SCELTA NETTA DI CAMPO VERSO LA MEDICINA O VERSO L’IGIENISMO.
Per recuperare la salute serve pazienza, buonsenso, costanza, disponibilità a cambiare attitudini sbagliate. Sbagliate nei comportamenti, nei pensieri, negli stili di vita e di alimentazione. Per recuperare la salute serve rendersi conto della necessità di lavorare duro e controcorrente, anziché allinearsi e adeguarsi a quanto il mondo esterno, il regime medico-sanitario in particolare, ci propone e ci impone. Se manca questa grinta e questa propensione alla lotta, è meglio che rinunciamo all’igienismo e che stiamo comodi, sicuri, garantiti legalmente e socialmente, nelle grinfie del sistema medico, con tutte le note conseguenze in termini di farmaci, di antibiotici, di integratori, di vaccini e di operazioni.
PERSONALIZZARE GLI SCHEMI, RISPETTANDO CON RIGORE I BUONI PRINCIPI
Il segreto non sta nel seguire ottimi schemi indicativi generali, ma nell’adattare tali schemi alle proprie esigenze, personalizzandoli, limandoli, migliorandoli. Importantissimo e prioritario è digerire velocemente e senza sforzi, stare bene e mai cadere in stato di fame, gastrica o cellulare che sia. Quando si digiuna si digiuna, ma quando occorre mangiare si mangia, puntando su cibi nutrienti e non dopanti. Io stesso non applico schemi drastici, ma preferisco modulare e adattare in continuazione la mia dieta alle esigenze della giornata. Quello che va invece applicato sempre con rigore sono i concetti e i buoni principi.
Valdo Vaccaro
Io amo il carciofo ma non capisco perchè mi riempie d'aria, c'è un sistema nella cottura o di abbinare qualche alimento per evitare questo problema? Grazie per la risposta, Enrica
Pure io adoro il carciofo e l'ho scoperto solo recentemente. All'inizio cercavo di consumarlo crudo , come suggerisce Valdo, ma mi gonfiavo come un pallone. Ora lo consumo solamente cotto. Pulisco i carciofi levando le foglie dure esterne, accorcio quindi tutta la rosetta delle foglie rimanenti, li taglio in due o in quattro a seconda delle dimensioni e li metto a bagno in acqua e limone per un paio d'ore. Poi li cucino al vapore fintantochè si inteneriscono, quindi li ripasso in padella bagnandoli con l'acqua di cottura. Li condisco con un filo d'olio, sale e poche spezie non piccanti, accompagnandoli generalmente con topinabur, altre verdure cotte o al massimo con un pugnetto di riso integrale. Non so se sia un metodo di cottura ortodosso, ma per me funziona alla grande.
Ciao davide ho esattamente i tuoi identici sintomi. Lo scorso anno mi è. Accaduto qualche volta ma quest’anno a malincuore dovrò smettere di mangiare anguria. ..e sono vegetariana da piu di 30 anni igienismo da 5 e ultimamente solo frutta e verdura quasi tutto crudo..
…dimenticavo…le ho mangiate sempre sempre a stomaco vuoto e da sole. Temo sia la qualità . Non erano bio. Prbabilmente è un problema di additivi al terreno.