LETTERA
RIPETUTE ESPULSIONI NEGLI ANNI
Buonasera, per caso, girovagando in internet, ho scoperto il suo sito ed ho cominciato a leggere qualcosa che ho trovato molto interessante, per un mio annoso problema di calcoli renali. Ho 43 anni e vivo in provincia di Taranto. Dall’età di 16 anni ho avuto problemi con i calcoli renali. Fortunatamente li ho sempre espulsi, contandone circa 20 nel corso degli anni. Li ho fatto anche analizzare ed è risultato che si trattava sempre di ossalato di calcio. Fino all’estate scorsa mi ero rassegnato a conviverci. L’iter lo conoscevo ormai a memoria: colica, eventuale puntura antispasmo ed espulsione. Mi hanno sempre detto di evitare i cibi ricchi di ossalato. L’ho fatto per un periodo subito dopo la colica, ma poi me ne dimenticavo.
AGGRAVAMENTI NELL’ULTIMO PERIODO ESTIVO
Questa estate invece è stato un calvario. Ho cominciato a inizio giugno dopo una corsa in pineta ho urinato per due volte e poi normale, ma sono cominciati dolori al basso ventre, più in zona vescica. Mi hanno dato i fermenti lattici. Niente. A metà giugno, sempre dopo corsa e con dolori al basso ventre che aumentavano, ho avvertito dolori alla parte alta e destra della schiena, tanto da dover fare una iniezione di Spasmex. Dopo 2 giorni l’ecografia renale rileva “calcolo rene dx mm 11 più vari calcoli dx e sx 3-4 mm, con la prospettiva di dover bombardare il calcolo grosso. Passato qualche giorno, dopo una leggera corsa, i dolori al fianco dx e sx aumentano fino a richiedere iniezione di voltaren più Spasmex, seguita il giorno dopo da iniezione di Toradol.
CURE OMEOPATICHE CON ERBE SPACCAPIETRA
Un amico mi manda da un medico omeopata che mi visita e mi dà una cura con gocce di p24+p24+Rubiosan da alternare con Erba spaccapietra Milonet da fare dal 1/7/11 al 30/9/11. Il 6 Agosto, senza particolari dolori ho espulso un calcolo da 6-7 mm. Il 30/9 faccio nuova ecografia renale con valori nella norma. Nuova visita dal medico omeopatico che mi prescrive altra cura per 4 mesi, a base di Rubiosan-Lespesan-Erba spaccapietra (da alternare ogni 20gg) +HLA per due mesi, sempre alternati. I farmaci omeopatici sono di marca Homeo Pharm.
LEGGO QUALCOSA DEL TUO SITO, E BEVO ARANCE MANTENENDO IL CAFFE’
Dopo aver letto qualcosa sul suo sito cerco di bere ogni mattina spremuta di arance che associo ad una mela. Il caffè non lo prendo subito dopo come facevo prima, ma dopo 3 ore. Di solito mangio frutta e verdura ogni giorno, carne e /o pesce 1/2 volte al mese (fuori casa), bevo vino 2/3 bicchieri al giorno, 2/3 caffè al giorno, a volte una birra la sera, sigarette forse 5/6 al mese. Mi scuso se sono stato lungo e forse non sono stato neanche pertinente o magari troppo personale. Va bene anche se non ricevo risposta (capisco). Continuerò a seguire il suo sito che è veramente molto interessante e a bere spremute d’arancia. Grazie e auguri di buone feste. Vincenzo
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RISPOSTA
PIU’ CULTURA IGIENISTICA E MINOR RICERCA DI CURE
Ciao Vincenzo, non prendertela, ma è da sciocchi rovinarsi la vita in quel modo. Hai fatto bene a leggere qualcosa ed anche a bere succo d’arancia, ma non basta. Quando si è nelle tue condizioni serve molto più rigore e molta più coerenza. Ti consiglio una lettura più completa dei miei scritti. Oltre ai miei due libri, puoi andare sul blog e selezionare tra le 1500 tesine quelle relative a calcoli, fegato, cistifellea, reni e vescica. Ti allego comunque alcune tesine come “Coliche, calcoli e bombardamenti“, del 22/5/10, “Il rene di Thomas Parr e la malattia di Bright“, del 20/11/10, e “Sciogliere i calcoli con la natura“, del 28/1/11.
LA IATTURA DELLA MALATTIA DI BRIGHT
Tutto sommato i calcoli sono un fenomeno banale e facilmente evitabile, se soltanto uno sa rispettare il proprio corpo. Averli dentro il corpo è comunque una autentica iattura. Quando i calcoli prendono di mira il sistema renale ed il canale uretrale, e tu rientri in questa casistica, vengono chiamati Malattia di Bright, da Robert Bright, medico inglese (1789-1858) che definì per primo la nefrite cronica parenchimatosa (da parenchima, ossia da tessuto connettivale), patologia caratterizzata da sintomi dolorifici in zona fondo schiena e giù fino al retto e agli organi genitali, accompagnati da ansia ed ipertensione.
IL MAL DELLA PIETRA SI COMBATTE A TAVOLA E NON DAL FARMACISTA
La calcolosi renale viene anche chiamata nefrolitiasi e mal della pietra. I calcoli sono pietruzze, dalle dimensioni della sabbia polverulenta, che si formano mediante precipitazione delle sostanze solide dell’urina (acido urico e urati, ossalato di calcio, fosfato bicalcico e fosfati vari, carbonati, colesterina, cistina, ecc). Un disordine tipicamente metabolico che si contrasta con opportune scelte alimentari. La parietaria e l’ortica sono piante particolarmente utili contro i calcoli.
I MAGGIORI RESPONSABILI
1) L’acido urico dei crostacei, del pesce, degli Omega-3 ittici, delle frattaglie, del fegato. 2) L’acido urico delle carni e di tutte le proteine animali. 3) L’acido urico del caffè, del the, delle cole, dei red-bull e simili. 4) Salse, sale, zucchero, integratori, farmaci, vaccini. 5) In minor misura, alcuni vegetali ricchi di ossalati tipo funghi, spinaci,piselli, rabarbaro. 6) Scarsità di movimento. 7) Disordini digestivi cronici del paziente e conseguente surriscaldamento gastrointestinale, con anemia della pelle e delle zone periferiche. 8) Inefficiente uso della pelle come strumento detossificante e come secondo rene. 9) Acque minerali dure e cibi cotti (dove i minerali dei vegetali, se cotti, ridiventano inorganici).
QUALI I RIMEDI?
1) Chiudere rigorosamente il rubinetto dei veleni in arrivo. Stop rigoroso agli acidi urici citati. Pertanto zero caffè e zero carni. 2) Aprire del tutto il rubinetto scarico dei veleni interni depositati. Mediante digiuni e semidigiuni, mediante cura dell’uva, cura delle ciliegie, cura delle arance (delle clementine e dei pompelmi), cura dei mirtilli, cura dei kaki, cura del centrifugato di carote, sedano e ananas. Mediante insomma aumento intensivo di frutta acquosa e di verdure crude. 3) Incremento delle verdure crude tipo carciofi crudi, finocchi, cicorie, tarassaco, germogli. 4) Utilizzo di zuppa di verdure (a cottura breve di 16 minuti) con cavoli, cardi, ortiche, malva, piantaggine, equiseto. 5) Movimento, esercizi aerobici, respirazione ritmata, e frequenti bagni per stimolare la circolazione.
RIGOROSA ELIMINAZIONE DEL CAFFE’ DEGLI ACIDI URICI E DELLE CADAVERINE
Spero di essere stato chiaro. Serve urgente e radicale detossificazione dagli acidi urici, e non giochetti coi sintomi chiamati pietruzze o calcoli. Nessuna cura al mondo e nessun omeopata al mondo, per quanto bravo e volonteroso, potrà mai risolvere i tuoi problemi. Fin quanto il caffè non scomparità del tutto dalla tua mente e fin quando ogni minima traccia di caffeina non sarà stata cancellata dal tuo sistema, continuerai a soffrire inutilmente. La rigorosità in questi casi è la chiave di volta per la risoluzione del problema. Se non si rimuove la causa di malattia, con metodi naturali, non se ne salta fuori.
Valdo Vaccaro
ho appena letto il suo post, essendo anche io affetta da calcolosi renale. ho eliminato la carne dalla mia dieta già da qualche anno, anche se ogni tanto mi concedo quella di pesce, devo eliminare anche questa? o si riferisce solo a quelle rosse? attendo un suo cortese riscontro, e da domani niente più caffè…a saperlo prima…
saluti
ale
ciao aldo …al età di 23 anni sono stato operato al rene dx x una malformazione congenita al giunto renale.
da allora come faccio un sforzo + del normale accuso dolori al rene interessato,ora ho 45 anni e da un pò di tempo il dolore sembra non andare via.
premetto che seguo una dieta quasi vegana,volevo sapere se posso fare qualcosa x eliminare questo fastidio..grazie