LETTERA
PESCHIAMO PURE NELL’OPERA DEL GRANDE EHRET
Ciao carissimo Valdone, tra un mesetto scarso sarai di nuovo nella nostra meravigliosa isola chiamata Sardegna, e con molto piacere verrò a seguirti col cuore e la mente ben connessi. Intanto ti segnalo questo eccellente scritto, che ti invito a condividere nel tuo preziosissimo blog. Buon tutto carissimo, un immenso abbraccio. Ignazio
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SINTESI DELL’ARTICOLO EHRETIANO (sintesi e sottotitolazione di V. Vaccaro)
IL CUORE NON È UNA POMPA
Ehret dichiarava apertamente nelle sue conferenze, a partire dal 1915 a Los Angeles, che il cuore non è affatto una pompa, un concetto che già aveva evidenziato nella lezione V del “Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco”. Diversi suoi colleghi naturopati presero le distanze da lui, senza nemmeno valutare se le sue affermazioni potessero essere vere. Alcuni scrissero anche dei libri includendo la maggior parte dei principi insegnati da Ehret ma si guardarono bene dal menzionarlo.
ANCHE RUDOLF STEINER SOSTENEVA IL MEDESIMO CONCETTO
Negli anni ’20 Rudolf Steiner sosteneva la stessa cosa durante le sue conferenze, e negli anni ’30 vennero fatti degli studi per dimostrare che il cuore non è una pompa. Non ebbero seguito perché all’establishment medico ortodosso conveniva, e tuttora conviene, che si continuasse a considerare il cuore una pompa.
IL CUORE CHE SPINGE IL SANGUE NELLE ARTERIE
Non è facile accettare tale asserzione per il semplice fatto che da sempre viene insegnato già da bambini che il cuore spinge il sangue nelle arterie, fino ai più piccoli capillari poi passa nel sistema venoso e così via e tutto riprende da capo. A pensarla diversamente uno viene considerato come minimo bizzarro, se non addirittura pazzo.
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RISPOSTA
È UN ARGOMENTO CHE HO GIÀ AFFRONTATO ALTRE VOLTE
Ciao Ignazio. A parte l’articolo in sé, che ho sintetizzato come mio solito, se solo tu avessi letto il capitolo XIV de “I Quaderni di Hygea”, mia prima opera pubblicata in qualche decina di copie soltanto, ti renderesti conto che questo argomento lo avevo già affrontato nel 2002, in occasione della mia tesi di laurea in Scienza Comportamentale e Filosofia, oltre che in successive tesine nel 2008. Non è ovviamente una critica, visto che l’opera in questione è tuttora nelle sapienti mani di Elena e Lina, e sarà pubblicata entro qualche mese.
POLMONI COME POMPA E CUORE COME VALVOLA
Prendo dunque spunto dalle mie pagine 211-212 dei Quaderni di Hygea, dove sostengo e condivido le idee ehretiane che il motore umano deve essere visto come motore ad aria costruito in materiale elastico-spugnoso-gommoso chiamato carne e tessuti. La sua funzione è comparabile a quella di un sistema a pompa, a pressione d’aria, con circolazione interna di liquidi, dove i polmoni sono la vera pompa e il cuore è la valvola, e non l’opposto, come erroneamente insegnato dalla fisiologia medica negli ultimi 500 anni.
PRESSIONE E CONTROPRESSIONE
I polmoni operano in presenza di una contropressione esterna di oltre 7 Kg per pollice quadrato, per cui, dopo ogni singolo respiro, si crea un vuoto nella cavità polmonare. In altri termini, l’organismo funziona come un sistema alternato di A) Immissione aria pressurizzata, B) Emissione aria chimicamente modificata. Questa operazione è importantissima. Basta stare senz’aria 5 minuti, o anche meno, e moriamo.
SIAMO FATTI DI MATERIALE SPUGNOSO ED ELASTICO
Il segreto è che il nostro sistema respiratorio lavora in modo semplice ed automatico, senza bisogno di troppe teorie. Questo è possibile solo perché il nostro motore è fatto di materiale elastico e spugnoso, per cui è capace di vibrazione-espansione-contrazione. Da qui la necessità di respirare al meglio in modo non corto o toracico, ma in modo coinvolgente, diaframmatico, addominale, assistito come sempre occorre dalle nostre personali esperienze positive e dalle nostre esigenze del momento, ma sempre senza forzare troppo.
RESPIRAZIONE NATURALE MA TENDENZIALMENTE ADDOMINALE E DIAFRAMMATICA
In ultima analisi si parla di respirazione naturale, la giusta respirazione simile a quella del bambino sano, del cane o dell’animale libero a cui nessuno ha insegnato un bel nulla. Quella respirazione che ci permette comunque di ricaricare il sistema ad ogni respiro di ossigeno (20%) e di azoto (80%), di un minimo di anidride carbonica interna per accontentare i seguaci del metodo Butyenko, e di forza elettromagnetica radiante e vibrante, per accontentare chi trova migliore un ritmo respiratorio ritmato e catturatore di maggiori energie gassose in arie impregnate di profumi naturali, di fragranze arboree e di profumi floreali campestri. Per accontentare chi tende a ritmare e trattenere, visti magari, più a torto che a ragione, come iperventilazioni yoga. Nessun dubbio sul fatto che è importante non tanto il cibo che si porta alla bocca, quanto invece il cibo che riusciamo ad assimilare. Nessun dubbio sul fatto che la stessa considerazione sia applicabile alla respirazione. Vale l’ossigeno e l’azoto che possiamo utilizzare, e non la quota che riusciamo ad incamerare nei polmoni.
CHE IDDIO CE LO PRESERVI IN LUNGO E IN LARGO
Mi ci metto pure dentro pure io, con la lingua e la penna facile e scorrevole quanto basta, ma incapace poi di fare gli agili 15 km giornalieri di Fidel alle 6 del mattino, realizzati con cadenza regolare e senza smorfie di disgusto e di fatica, col sorriso e l’entusiasmo del bambino che si sveglia incuriosito e motivato a vivere una nuova grande avventura giornaliera. Il vantaggio di Natarella è di tipo fisiologico, per il suo ottimale ritmo di allenamento. Ma anche di tipo mentale, visto che ha imparato a mandare a quel paese le cose troppo serie e le cliccate sistematiche intorno alla tastiera del computer. Ed anche di tipo ideologico, dal momento che attribuisce priorità assoluta al golf, al tennis e alla samba brasiliana. Doti fuori del comune per un personaggio fuori del comune.
Valdo Vaccaro
Articolo originale https://www.arnoldehret.it/il-cuore-non-e-una-pompa
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