LETTERA
Valdo, leggo dalla seconda metà degli anni ’90 tuoi libri e tesine ed ho eliminato da tempo, saltuari sgarri a parte, solo con i caseari, cibi e bevande nocivi. Tuttavia, per mia insufficienza, mi ritrovo, in età senile, con valori analitici che hanno motivato il medico di base ad avvertirmi, il mese scorso, che sono a rischio di blocco urinario e quindi in pericolo di morte.
Sono anche al primo giorno (venerdì 30 agosto) della terza (una mia svista nella tesina che ne consiglia due) settimana di sola uva, preceduta da quasi quattro giorni di digiuno idrico iniziato senza un’idea precisa di come continuarlo. Mi sento che potrei continuare ad uva indefinitamente ma sono perplesso.
Letta la tesina su pomodori e prostata mi attira l’idea di mettermi a soli pomodori crudi ed anche leggermente cotti, monitorandone l’effetto sulla poliuria (non quantitativa ma frequentativa con due o tre interruzioni del sonno notturno) però attendo il tuo illuminato consiglio anche considerando che sono afflitto dal cagotto che rientra solo a suon di (abolito) formaggio.
Una bella matassa da sbrogliare! Buon Lavoro ed auguri di prolungata Felicità Personale. Michele
RISPOSTA
QUANTO SOSTENGO VERAMENTE STA SCRITTO IN QUATTRO RIGHE
Tengo a precisare che tutti i miei scritti vanno utilizzati e interpretati con un minimo di maturità e di buonsenso, senza buttarsi a capofitto in un digiuno o in una cura dell’uva o dei pomodori, solo perché c’è qualcosa che non quadra e si cerca una rapida soluzione al caso.
Le scorciatoie per la salute non esistono. Un pizzico di partenza e di saggezza deve per forza accompagnare le proprie scelte.
In ogni caso, più che ricorrere a strategie fantasmagoriche ed eroiche, propendo sempre per l’adozione di una saggia e sobria dieta vegan-crudista tendenziale-sostenibile-personalizzata, rispettando sì i paletti e i buoni principi, ma senza troppi schemi rigidi, senza contare le calorie, senza rinunciare a questo frutto e a quello verdura, senza troppi sacrifici, senza stravolgimenti.
Via tutte le carni, tutti i junk food, tutti i caffè i tè e le cole, tutti i grassi trans (disseminati in mille cibi preparati) e via tutti i dolciumi, tutti i farmaci e tutti gli integratori? Questo sì, e già questo può bastare, se solo gli aggiungete un tot di movimento, di respirazione addominale, di traspirazione, di esposizione solare, di rispetto per ogni creatura vivente e di conseguente autostima.
NESSUNO PRETENDA CURE E NESSUNO MI ACCOLLI DELLE RESPONSABILITÀ CHE NON POSSO ASSUMERMI
Non faccio il guaritore e tanto meno il medico. Sono un libero insegnante di salute e i miei consigli vanno soppesati e personalizzati secondo le proprie esigenze individuali. Non curo nessuno e non guarisco nessuno. Non posso prendermi alcuna responsabilità sul buono o cattivo uso dei miei consigli.
È FONDAMENTALE COMPRENDERE COME FUNZIONA IL CICLO RIPULITIVO CORPORALE
Venendo ai fatti qui descritti, non è mai il caso di partire con la lancia in resta verso un percorso depurativo privi di adeguata preparazione e in assenza di progressività nella sperimentazione.
Essere preparati significa sapere che ad ogni miglioramento alimentare, ad ogni alleggerimento dietetico, ad ogni accelerazione depurativa da abbattimento farmaci e integratori, da digiuno idrico o secco, da cura dell’uva o dei pomodori, il corpo realizza un forte risparmio energetico sugli alti costi digestivi che era abituato a sopportare prima del cambio di marcia, per cui le rinnovate energie a disposizione vengono utilizzate dal sistema immunitario per rafforzarsi e per condurre il suo lavoro di disincrostazione dei veleni solidi accumulati in anni di abusi, il suo lavoro di ripescaggio veleni liquidi dalle sacche di acque pesanti e stantie della matrice extra-cellulare, e il suo lavoro di espulsione di tale materiale tossico attraverso il sistema linfatico e il torrente sanguigno.
BEN VENGANO I SINTOMI ELIMINATIVI E BEN VENGANO GLI ASTERISCHI DA LAVORI IN CORSO
Chiaro che questi veleni in uscita provocano effetti fastidiosi registrati pure strumentalmente. Non si tratta di malattie che sfuggono di mano ma di benettie preziose e gestite dal sistema riequilibrante di cui ogni corpo è dotato.
Il medico condotto e i medici in generale, tutti poveri diavoli bravissimi col bisturi e con le pasticche ma pieni anche di tante incredibili limitazioni e lacune mai risolte, non hanno alcuna preparazione di tipo alimentare e non hanno alcuna minima infarinatura sul digiuno e sugli effetti eliminativi.
Chiaro che di fronte a qualche variazione sui valori del sangue si allarmano e spaventano pure il loro interlocutore. Questo è un classico che ben conosciamo e che si ripete tutti i giorni.
COME UNO NASCE ENTRA IN RISCHIO DI MORTE E IN SICUREZZA DI MORTE CORPORALE
Per il rischio di morte prospettato dal medico condotto, occorre dirgli che tutti i viventi sono a rischio di morte fisica incluso lui. Anzi più che rischio è una sicurezza, dal momento che siamo tutti impermanenti e destinati a rinnovo esistenziale.
Occorre pure informarlo che il maggiore e più insidioso rischio lo corre colui che ha tutti i valori a posto e che mantiene una situazione di apparente calma, senza asterischi e senza sbalzi, senza mai un cartello di lavori in corso.
FIN QUANDO UNO HA IL CAGOTTO DA UVA È IN SPLENDIDA SALUTE
Quanto poi al cagotto, nessuna sorpresa. Un corpo abituato per anni a carni e formaggi, e forse a qualche misero acino d’uva di tanto in tanto, si ritrova tutto d’un tratto invaso da grappoli e grappoli come un tino vinicolo.
Cos’altro può fare se non andare in allegra bollitura? Ovvio che siamo in presenza di esagerazione e di scarsa progressività. Tutto sommato una situazione comica, più che mortale.
Valdo Vaccaro
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