IGIENISMO SENZA DOGMI E PREGIUDIZI PER SBARAGLIARE LA SARCOIDOSI E TUTTO IL RESTO

da 9 Set 2017Sarcoidosi

LETTERA

DIFFICOLTÀ A SPIEGARE IL CONCETTO DEL MANGIARE SANO

Buona sera Valdo, grazie ancora per la tesina sull’ICE (sindrome irido-corneo-endoteliale). So che ha già avuto qualche effetto visto che la mia amica il giorno dopo mi ha detto “sto andando a comprare frutta e verdura”. Beh, meglio di niente direi. Ancora le persone non fanno distinzione tra non mangiare proteine animali e mangiare sano, cosa molto difficile specialmente se si mangia fuori al ristorante.

DIFFIDENZA DIFFUSA NEI RIGUARDI DELL’IGIENISMO

Con mio grande rammarico noto sempre tanta diffidenza quando parlo delle basi dell’igienismo. Infatti sinceramente tranne rari casi evito di dire alcunché perché tanto le persone hanno delle convinzioni molto ben radicate ed è dura a farle cambiare, che siano onnivore oppure vegetariane o vegane. Guai a dire poi che basta solo frutta ed un po’ di verdura per una alimentazione corretta.

LA GENTE CONTINUA A STAR MALE, SARCOIDOSI LUI E CARPOIDOSI ALLA MANO LEI

Oggi parlando con un amica che non sentivo da qualche mese alla mia domanda come state tu e tuo marito mi sono beccato un bel “Lui ha la sarcoidosi polmonare ed io ho la carpoidosi alla mano”. Insomma un bollettino poco felice. Le scrivo perché lei ha sempre il suo ascendente sulle persone e quindi preferisco riportare i suoi preziosi consigli che spesso vengono accettati più volentieri dei miei che non sono altro che nozioni imparate da lei negli anni.

QUALI I RIMEDI?

La carpoidosi è un artrosi giusto? Va bene rinforzare il corpo con succhi di cavoli e carote oppure bisogna aggiungere altro? Più frutta, più verdura, cos’altro? La mia amica mangia anche legumi e cereali integrali che avevo suggerito di togliere ma lei dice che ha bisogno di essi per saziarsi. Ora ci sono le mele per fortuna. Io per esempio, per saziarmi la sera dopo la verdura, mangio volentieri anche 4-5 mele. Ma io sono un mangione, dipendente dalla frutta, magari ne bastano un paio.

CURE NON RISOLUTIVE AL CORTISONE

Va bene così o le devo dire altro? Per la sarcoidosi la faccenda si complica un pochino. Mi ha detto che è un indebolimento del sistema immunitario. Le hanno fatto una cura al cortisone ma ovviamente non ha risolto niente. Inutile dire alla mia amica che io per il sistema immunitario, cerco di fare 2-3 cicli di digiuno di tre giorni all’anno, quello a secco poi da un anno a questa parte è il mio preferito, e lo sto facendo proprio in questi giorni, ma il suo tono al telefono è sembrato abbastanza scettico. Quando le ho detto, però, che l’avrei interpellata è stata ben felice della cosa. Se avesse tempo e voglia di darmi un suo parere le sarei grato come sempre. A presto.
Walter

*****

RISPOSTA

QUESTIONE DIETA E QUESTIONE IGIENISMO

Ciao Walter. Non esistono scuse sulla questione della dieta. E ancor meno su quella dell’igienismo. Non è questione di chiamarsi con un nome o con una etichetta. Noi non facciamo altro che insegnare una alimentazione compatibile con le esigenze del corpo umano, divertente, sostenibile, cioè facile da applicare e da mantenere sia in casa che al ristorante. Un alimentazione semplice, sobria e digeribile. Che altro si vuole?

COL VEGETO-CRUDISMO TENDENZIALE NON CI SONO SACRIFICI E RINUNCE MA AL CONTRARIO ALLARGAMENTO DELLE OPZIONI ALIMENTARI

Il sistema prescelto è quello della dieta vegeto-crudista tendenziale, dove ognuno ha modo di fare le sue scelte più o meno rigorose, ma sempre incentrate sui cibi naturali e su cibi conformi ai propri gusti e alle proprie esigenze. Non portiamo avanti teorie sacrificali e rinunciatarie. Si tratta primariamente di rinunciare a carni, a zucchero e dolcificanti vari, a sale in eccesso, alle bevande stimolanti, ai cibi e alle bevande spazzatura di ogni genere.

MANGIARE VITALE, ANTEPONENDO AI CIBI PRINCIPALI UNA TERRINA DI VERDURE CRUDE, NON HA NULLA DI FASTIDIOSO O DI SCONVENIENTE

Non insegno certo alla gente a mangiare 4-5 mele, quando c’è abbondanza di fichi, di uva, di susine, di meloni, di pesche, di mirtilli, di fichi d’India e di anguria, di banane ed ananas e persino papaia. E poi non mancano pomodori, melanzane, cetrioli, zucchine, radicchi di ogni tipo, lattuga, carciofi, finocchi, rape, cavoli, cavolini, cavolfiori, ravanelli, patate, patate dolci, topinambur, zucche, riso e altri cereali, legumi tipo i fagiolini e i lupini, noci, pinoli, castagne, funghi. Ammessi pane, pasta, pizza, gnocchi, minestrine di verdure, entro certi limiti. Se le verdure crude sono dure da masticare con cura e con lentezza, c’è anche l’estrattore e la centrifuga. Pertanto niente scuse.

SMETTIAMOLA DI LAMENTARCI, SMETTIAMOLA DI AZZANNARE CADAVERI E POI DI VERSARE LACRIME DI COCCODRILLO

Il problema sta tutto nel dirsi con chiarezza se si è disposti a mettersi in discussione e a cambiare, o se invece si preferisce restare inchiodati alle vecchie abitudini. Non ci sono scuse e non ci sono alibi. La parola igienismo continua ad essere oggetto di critica o addirittura di avversione in alcuni casi, ma la cosa è totalmente assurda ed ingiustificata. Chi muove queste critiche dimostra di essere in malafede oppure di non aver capito niente né di noi, né di me personalmente, né della forza scientifica e spirituale della cultura igienistica che va appresa, studiata ed incorporata come l’unica vera alternativa all’oceano di falsità, menzogne, violenze, oscurantismi e nefandezze che caratterizzano la nostra precaria e niente affatto invidiabile epoca storica odierna.

LE ETICHETTE ESTERIORI NON FANNO PER ME

Se uno mi definisce come igienista o come vegano o vegetariano o altro, mi sento a disagio, lo trovo sviante e riduttivo. Non amo questo tipo di etichette, come non amo le esteriorità banali e inutili, come non amo i tatuaggi. Sono una persona essenziale, sobria e priva di orpelli. Cerco sempre di fare scelte positive, coerenti, compatibili, prive di controindicazioni e di conflitti nella misura del possibile. Questo non mi impedisce di avere un ottimo concetto della Scienza Igienistica quando si parla di salute.

VIVIAMO IN UN PIANETA DEVASTATO DAL PENSIERO UNICO, DAL PREGIUDIZIO E DALL’IGNORANZA

Mettiamoci bene in testa che il mondo in cui viviamo è estremamente malato nel fisico, nel cuore e nella mente. La terra si è trasformata da pianeta fantastico e privilegiato, da Eden delle prospettive e delle opportunità, in luogo di ignoranza spacciata per scienza, di decadenza spacciata per progresso, di dittatura spacciata per libertà. Siamo caduti dall’oggi al domani in una situazione non solo di disordine sociale, politico ed economico, ma anche in una imprevista ed immensa palude di fango colloso che ci impedisce di pensare, di riflettere, di ragionare, di distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il genuino dal manipolato.

NON TOCCATEMI SHELTON E NEMMENO ALEC BURTON

L’igienismo, o meglio la Health Science o Scienza della Salute che noi difendiamo e pratichiamo, non è di certo una mania, un difetto, una appartenenza limitante a qualcosa e a qualcuno. Non sono per niente malato di igienismo. Gli scritti filosofici-salutistici-morali più convincenti del passato provengono tuttavia, in estrema sintesi, da Eraclito, Pitagora, Buddha, Marco Aurelio, Giordano Bruno, Paracelso e Leonardo. Quelli più ficcanti e condivisi dei tempi moderni e contemporanei da Florence Nightingale, da Luis Kuhne, da Claude Bernard, da Max Pettenkofer, da Max Bircher-Benner, da John Tilden ed Herbert Shelton, da Osho Rajneesh. Ma la persona che ho trovato veramente grande ed out-standing, un gradino sopra tutte le altre, rimane Alec Burton che ci ha lasciati lo scorso anno. Guarda caso un igienista vero nel fisico, nel cuore e nella mente.

PENSARE BENE, AGIRE BENE E DIGERIRE BENE HANNO IMPORTANZA STRATOSFERICA, ED E PROPRIO QUESTO CHE NOI INSEGNIAMO E PROPONIAMO ALLA GENTE

Se qualcuno ha la capacità di portarmi qualcosa di meglio ben venga. Le scelte a indirizzo igienista, almeno quelle che io sostengo e propongo da anni, sono tutte applicabili e sostenibili e personalizzabili. Non sono bizzarre, utopistiche e campate in aria. Chi dice questo ha capito ben poco dell’intera faccenda. Fino a prova contraria, sto insegnando a mangiare divinamente e a digerire divinamente, vale a dire a vivere nel migliore dei modi. E sto soprattutto insegnando a usare il cuore e il cervello e tutte le risorse spirituali di cui siamo dotati.

SIAMO LIBERI PENSATORI E NESSUNO AL MONDO TIRA LE FILA DA DIETRO IL PALCOSCENICO

Non apparteniamo a niente se non a noi stessi. Non siamo dei burattini diretti da qualcuno che sta in Italia o all’estero o nell’al di là. Non siamo un partito, non siamo un movimento e tanto meno una religione. Non siamo condizionati o sponsorizzati da nessuno. Non siamo sul libro paga di associazioni, di banche, di corporations o di multinazionali. Non abbiamo nulla da vendere se non la nostra esperienza e la nostra conoscenza trasparente che non imponiamo a nessuno, ma che mettiamo a disposizione di tutti coloro che vogliono imparare qualcosa di sensato, di vero, di naturale, di saggio, di millenaria antichitità e di stupefacente attualità. Cos’altro si pretende ancora?

NIENTE DOGMI E NIENTE FANATISMI, MA SOLTANTO ALCUNI PRINCIPI SENSATI ED IRRINUNCIABILI

Non siamo dei fanatici e dei dogmatici. La nostra conoscenza è solo una solida base di partenza dalla quale muoverci liberamente. I principi irrinunciabili ci sono e riguardano un altissimo rispetto dei nostri straordinari maestri del passato, di noi stessi, del prossimo a 360 gradi, dell’ecosistema che ci ospita e nel quale siamo immersi da capo a piedi. Se questo significa dire e ripetere sempre le stesse cose, ebbene siamo fieri e felici di farlo in quanto significa coerenza e fiducia nel nostro operato. Non assumiamo atteggiamenti trionfalistici, marciamo costantemente in salita e nuotiamo spesso controcorrente.

CI ACCONTENTIAMO DI RISVEGLIARE LE COSCIENZE TROPPO SPESSO INCANCRENITE

Siamo consapevoli che le cose giuste e vere richiedono sforzo, fatica e sacrificio. I fatti però ci stanno dando ragione. Il nostro è un lavoro eminentemente culturale, poco appariscente, poco riconosciuto, poco e niente remunerato, ignorato e boicottato duramente da stato-autorità-politica-scuola-media. Non potrebbe essere altrimenti visto che risvegliare le coscienze e stando dalla parte delle verità scomode comporta tutto questo. Eppure stiamo raccogliendo formidabili risultati e stiamo dando una mano a trasformare le coscienze. Mancano le statistiche, ma questa è la nostra netta percezione, suffragata da molti pareri e conferme che ci arrivano e che raccogliamo tutti i giorni.

SARCOIDOSI O NODULOSITÀ INFIAMMATORIA

Torniamo alle domande specifiche sulla sarcoidosi, che viene definita come malattia infiammatoria sistemica di origine sconosciuta, caratterizzata dalla formazione di piccoli noduli detti granulomi nei polmoni e nei vicini linfonodi. Respiro corto e mancanza di fiato (dispnea), stanchezza e debolezza, sudorazioni, oppressione e disagio, perdita di peso, dolori al torace, fibrosi polmonare, tosse secca e ingrossamento dei linfonodi intorno ai polmoni sono i classici segni e sintomi di questa patologia.

DISTURBO POLMONARE NUMERO UNO AL MONDO

Il termine deriva dal greco sarkoeidés=carnoso, carnosità, visto che la sarcoidosi genera infiammazione e ingrossamento degli organi colpiti, con lesioni granulomatose multiple che si risolvono il più delle volte mediante sostituzione di tessuto fibroso e conseguente cicatrice. È una malattia importante e diffusa. Trattasi del disturbo polmonare più comune nel mondo intero! In questo caso specifico i primi campanelli d’allarme sono la citata dispnea e la tosse perpetua, oltre che delle eruzioni cutanee a viso, braccia e stinchi.

MALATTIA-REBUS DALLE CENTO FACCE DIVERSE

Ma la sarcoidosi è anche malattia dalle cento facce diverse, difficile, complessa e carica di incertezze sia nella fase diagnostica che in quella curativa, visto che si può localizzare dovunque ci siano degli istiociti, ovvero delle cellule immunitarie attive nella difesa dalle infiammazioni e quindi dappertutto, e visto anche che i sintomi percepibili cambiano a seconda dell’organo colpito. Se uno si intestardisce a voler capire nel dettaglio di cosa si tratta e da dove viene, entra in una spirale di visite e di test che non finiscono mai e che non portano a niente di accertato e di convincente. Le classiche malattie-rebus che si prendono gioco dei medici. Da rilevare che nei casi estremi la medicina non esita a ricorrere alle maniere forti, tipo il trapianto polmonare, cose da non augurarsi a nessuno.

OGNI ORGANO PUÒ ESSERE COLPITO

La sarcoidosi può colpire cute, ossa, cuore, fegato, milza, sistema nervoso e cervello, dato che le ghiandole linfatiche o linfonodi stanno un po’ dovunque. La milza, insieme ai linfociti, è parte del sistema linfatico e del sistema immunitario. Essa monitorizza e regola le cellule del sangue. I sintomi di sarcoidosi alla milza sono ingrossamento splenico, anemia, leucopatia ovvero riduzione dei globuli bianchi e suscettibilità alle malattie in genere.

COINTERESSAMENTI EPATICI, RENALI, CARDIACI, NEUROENDOCRINI E CEREBRALI

I colpiti da sarcoidosi rivelano nel 50-80% dei casi cointeressamento del fegato, con sviluppo granulomi epatici, prurito, nausea, vomito, ingrossamento fegato e dolori sottocostali alla parte destra. Nel 10-25% cointeressamento cardiaco, con scompensi ed aritmie, gonfiori alle gambe, sibili respiratori. Nel 15% cointeressamento del sistema nervoso e del cervello, con paralisi facciale, mali di testa, cecità, formicolio, paralisi braccia e gambe, disturbi neuroendocrini, alterazioni funzionali all’ipotalamo. Non mancano poi problemi ai reni e alle vie urinarie, dato che la sarcoidosi può causare iperproduzione di vitamina D3 con riassorbimento di calcio e formazione di calcoli renali, classici danni da ipercalcemia, ipercalciuria e insufficienza renale.

AUMENTO DEL CALCITRIOLO CON RISCHI DI LITIASI E DI INSUFFICIENZA RENALE

Con la sarcoidosi si ha generalmente una produzione di calcitriolo (1, 25-diidrossi-vitamina D3) da parte dei macrofagi alveolari attivati e le cellule dei granulomi sarcoidei. Il calcitriolo aumenta l’assorbimento intestinale di calcio determinando ipercalciuria (aumentata escrezione di calcio nelle urine), con o senza ipercalcemia, e conseguente rischio di sviluppare litiasi renale, nefrocalcinosi e insufficienza renale. Per questo sono assolutamente da evitare supplementazioni vitaminiche e integrazioni minerali, mentre una dieta vitale, crudista e ad alta vibrazione Angstrom è la cosa migliore da farsi. Piano invece con la cottura prolungata o impropria delle verdure.

IL SOLE NON VA MAI MESSO DA PARTE

Limitare ovviamente in via temporanea i cibi ricchi di acido ossalico come l’acetosa, gli spinaci e le bietole rosse. Niente zuccheri e dolciumi, niente sale, niente caffè e alcol. Qualcuno suggerisce di non esporsi troppo al sole, ma trovo tale messaggio sempre diseducativo, poiché i vantaggi che offre la luce solare bilanciano ampiamente tutto il resto. I pazienti con sarcoidosi non devono fumare né devono esporsi a polveri e a sostanze chimiche che, se inalate, possono danneggiare ulteriormente un apparato respiratorio già compromesso dalla malattia. In linea generale, l’adozione del nostro pacchetto-salute igienistico può solo portare miglioramenti a raffica.

MINERALI E VITAMINE ALLO STATO NATURALE

Si è visto che zinco, ferro, rame, selenio, vitamina A, B6, C ed E svolgono tutti dei ruoli fondamentali nel mantenimento di un’ottimale risposta immunitaria. La maggior parte di questi nutrienti è contenuta nella frutta, verdura, cereali integrali, noci e semi oleosi. Gli ossidanti invece, detti specie reattive dell’ossigeno (ROS, reactive oxygen species) o più comunemente radicali liberi, sono responsabili del danno ossidativo a livello tessutale e a carico delle cellule immunitarie. Pertanto è indispensabile che i radicali liberi siano contrastati da un’adeguata quota di antiossidanti.

ANTIOSSIDANTI DALLE VITAMINE A-C-E, OLTRE CHE DAL GLUTATIONE

La dieta vegan-crudista tendenziale che proponiamo produce abbondanti fonti di antiossidanti nel corpo. Svolgono azione di schermo antiossidante la vitamina A o betacarotene (patate dolci, carote, crescione, broccoli, cavolo, zucca comune, mango, melone, pomodoro, albicocche), la vitamina C o acido ascorbico (limone, carote, crescione, broccoli, cavolfiore, peperoni, fragole, arance, piselli, mango, melone, zucca, pomodoro, uva, kiwi), la vitamina E o tocoferolo (patate dolci, semi e frutta secca, germe di grano, piselli, fagioli, alghe), il glutatione (avocado, cocomero, spinaci, asparagi, pompelmo, patate, pomodori, fragole, arance, melone, carote, pesche, papaya, portulaca, melagrana).

MODULARE LA RISPOSTA IMMUNITARIA MEDIANTE ACIDI GRASSI VEGETALI OMEGA3

Pure gli acidi grassi essenziali omega 3 possono modulare la risposta immunitaria e infiammatoria. Si trovano negli olii vegetali estratti a freddo (soia, girasole, oliva, lino), nelle noci, nei legumi e nelle alghe. Anche nel pesce azzurro, per chi non ne può fare a meno vivendo come Robinson Crusoe in una isola sperduta e priva di risorse al di là del cocco e del banano.

SAGGEZZA E SOSTENIBILITÀ NELLA DIETA, IN COMPLETO ACCORDO COL DR MARCELLO LEDDA

Per essere accettata e seguita una dieta non deve spaventare la gente o essere troppo rigida e dogmatica, non deve stravolgere o distruggere le abitudini alimentari del soggetto. D’altra parte il beneficio di una dieta che ha lo scopo di migliorare la funzione del sistema immunitario non può essere valutata nel breve termine. Nel nostro caso si tratta quindi di darsi un’educazione alimentare e comportamentale, di uno stile di vita dietetico, da acquisire, assimilare e migliorare in modo progressivo. Il soggetto deve essere coinvolto in modo consapevole ad imparare la gestione autonoma del regime dietetico indicato. Ho preso queste ultime indicazioni dagli ottimi e condivisi consigli del dr Marcello Ledda, ritoccandoli leggermente in senso vegan-crudista, dal momento che il medico cagliaritano dimostra posizioni assai vicine alle nostre.

PER CHI FA UN SALTO DI QUALITÀ LA REMISSIONE NATURALE NON È AFFATTO UN MIRAGGIO

Non conviene di certo curare la sarcoidosi mediante farmaci steroidei o corticosteroidi o cortisone. Non conviene perché:

  • Tali farmaci non risolvono la malattia ma attenuano solo provvisoriamente i sintomi,
  • Causano pesanti effetti indesiderati come sbalzi di umore, gonfiori, aumenti di peso, alta pressione, alta glicemia, ritenzione idrica e salina, e pericoli costanti per stomaco, pelle e sistema osseo,
  • I granulomi (microscopici grumi o aggregati o noduli anomali composti di tessuto infiammato misto a calcio) schiariscono e scompaiono nel 50% dei casi nel giro di alcuni mesi o di 1-2 anni in modo naturale e senza alcun trattamento.

Chiaro che se uno cambia in meglio i suoi stili di vita quel 50% di risoluzione naturale diventa 80-90-100%. Nella stragrande maggioranza dei casi, la diagnosi e la cura della sarcoidosi non impediscono di svolgere una vita del tutto normale. La diagnosi di sarcoidosi può comunque aiutare ad assumere stili di vita più salutari (non fumare, alimentazione corretta, evitare eccessi, attività fisica regolare).

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

6 Commenti

  1. Pietro Bisanti

    Niente da fare, non riesce a passare il concetto, sacrosanto, che VEGETALE NON E’ UGUALE A SANO A PRIORI. Ogni giorno assisto alla disfatta della salute dei cosiddetti vegani che eliminano le proteine animali per poi ammazzarsi di cereali e legumi. Non ho alcun timore di affermare che se la carne non provenisse dall’uccisione di un animale, la mangerei più volentieri di un piatto di pasta, non certo per il sapore ma convinto che farebbe molto meno male. La carne non è certo un cibo per l’uomo ma i cereali sono ancora anni luce più lontani dall’esserlo. Se non ci si sposta con rigore verso un’alimentazione crudista, ad alti livelli di frutta e bassi livelli di grasso si continuerà a fare il vegano, sì, ma sotto tre metri di terra. http://WWW.PIETROBISANTI.BLOGSPOT.IT

    Rispondi
    • paolo bianchi

      Sig.Pietro… vorrei fare una domanda seria e senza provocazione alcuna…Se trovasse sulla sua strada un corpo di un animale che è stato abbandonato dal suo spirito vitale in totale salute…solo perché è arrivato il suo momento di vita per affrontare quel “passaggio”…lei lo prenderebbe come un dono e lo cucinerebbe rendendolo un cibo adeguato al suo gusto? Grazie.

      Rispondi
      • the_zoo

        Chiedo scusa se rispondo io, ma mi trovavo già qui…se affamato, affianco alla strada dove si trova l’animale, c’è un campo coltivato di grano, ti avvicini e ne divori i durissimi i chicchi come farebbe un uccello, oppure percorreresti qualche km verso un prato con piante da frutta?
        Così come la carne cruda non fa per noi, non ci attira ma non è detto che faccia più danni di cereali e legumi, anzi penso il contrario.

        In ogni caso:
        “Se da un solo cibo non puoi tirarci fuori un pasto completo, significa che non è il cibo principale per l’uomo”

        Rispondi
        • paolo bianchi

          Quale è il cibo principale per l’uomo..??

          Rispondi
          • the_zoo

            Frutta dolce (secondo me)

  2. Devis

    Beh, se è veramente così, andrebbero rivalutati in senso peggiorativo certi studi che in ambito vegano vengono solitamente presi come autorevoli riferimenti in difesa delle proprie tesi. Mi riferisco per esempio al The China Study di Campbell.

    Rispondi

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