LETTERA
ICTUS E POLMONITE
Ciao caro Valdo. So che domenica sei a Bologna e sarei passata a salutarti molto volentieri. Purtroppo sono in ospedale, dal mio papà. Ictus, da 10 giorni in coma, complicanze varie. Ora anche polmonite, presa in sala rianimazione, nonché reni sofferenti. Gli stanno dando due flaconi di una robaccia basata su grassi di pesce, olio di palma, gelatificanti ed il guaio più grande é che si arriva a 60 grammi di proteine al dì.
TENSIONI CON LE BRODAGLIE OSPEDALIERE
Ora una dottoressa gentilissima è arrivata ad un compromesso. Il digiuno assolutamente no, togliere i farmaci assolutamente no, ma almeno fargli assumere un brodaglia meno proteica. Staremo sui 40 g al dì, sperando di dare un po’ di sollievo ai reni. Pensa che non vuole scendere sotto le 1000 Kcal, avendo paura che vada in chetosi! Ma cosa studiano all’università, mi chiedo?
QUALCUNO MI HA DATO PURE ASCOLTO
Comunque ha avuto la pazienza di ascoltarmi . Le ho parlato di Igienismo, di Ippocrate, di sistema immunitario, di come le medicine possano solo curare ma mai guarire. Lo ha compreso e persino ammesso. È stata anche carina. Un altro forse mi avrebbe dato meno ascolto e fatto spallucce, pensando che io sia fuori di testa per la malattia del papà.
SEI NEI MIEI PENSIERI
Scusa lo sfogo. Sei sempre nei miei pensieri. Ti nomino ogni volta che parlo di persone meravigliose.
Un grande abbraccio e se riesco domenica 22 marzo un salutino veloce te lo vengo a dare!
Mirna
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RISPOSTA
L’AMORE PER I GENITORI È UNA PRIORITÀ ASSOLUTA
Ciao Mirna. Non ti ho vista al meeting di Bologna. Spero che tuo padre possa riprendersi al meglio, nonostante la gravità delle sue condizioni. Mi ricordo di averlo incontrato a Dozza un paio di anni fa. L’amore per i genitori è un sentimento carico di valori, e ti comprendo appieno. Puoi sempre ricorrere non solo alle tue notevoli risorse, ma anche alla Mirella Pizzi, medico di base a Bologna e quindi in grado di apporre le necessarie correzioni agli spropositi tipici delle cure e delle nutrizioni ospedaliere. Per quanto mi concerne, ho elaborato per te questa tesina, augurandomi che tu la possa al più presto utilizzare.
DEFINIZIONE DI ICTUS
L’ictus significa colpo in latino, e sta a significare un accidente cerebrovascolare. Anche il greco apoplessia e l’inglese stroke significano colpo, ovvero un evento vascolare cerebrale patologico, con conseguente perturbazione acuta della funzionalità encefalica, focale o generalizzata. Viene chiamato anche apoplessia o attacco apoplettico o colpo apoplettico. Rientra nelle sindromi vascolari acute.
Trattasi di grave condizione patologica, che si verifica quando i rifornimenti di sangue diretti al cervello si interrompono o sono fortemente ridotti. Senza apporto sanguigno fondamentale, il tessuto cerebrale comincia a morire per l’assenza di ossigeno e nutrienti. L’incidenza dell’ictus in Italia e nel mondo è altissima. Nel nostro paese colpisce ogni anno 200 mila persone, con l’80% di nuovi episodi e il 20% di ricadute. A livello nazionale, l’ictus è la terza causa di morte dopo cardiopatie in genere e cancro. Maschi, anziani, asiatici, africani e caraibici sono, in assoluto, i gruppi più a rischio.
ICTUS O ANEURISMA CEREBRALE
Quando si parla di ictus si parla pure di aneurisma, una dilatazione progressiva di un segmento vascolare cerebrale pari al 50%. Questa dilatazione si sviluppa a partire da una sezione debole o di spessore ridotto del vaso. Il segmento indebolito forma una sacca che può gonfiarsi rapidamente fino a cedere, degenerando in ferita o aneurisma, dal greco aneurynein=dilatare. L’aneurisma può formarsi in qualunque vaso sanguigno corporale ed in qualsiasi punto della parete, anche se è tipico delle arterie. Quando esso si sviluppa lungo le pareti delle arterie cerebrali, allora si parla di aneurisma cerebrale o ictus. L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria. La chiusura o l’ostruzione delle arterie che portano il sangue al cervello si verifica spesso in seguito alla formazione di depositi di grasso a carico delle arterie.
ICTUS, ISCHEMIA, INFARTO, ANEURISMA
L’ictus significa dunque occlusione del lume di un vaso a livello del cervello che impedisce il passaggio di sangue e quindi di ossigeno alle cellule neuronali. L’ischemia sta per riduzione del flusso di sangue in un organo ad esempio per formazione di placca aterosclerotica. Riduzione quindi dell’apporto di ossigeno alle cellule a valle del vaso ostruito. Ictus e ischemia cerebrale sono pertanto sinonimi. L’infarto significa morte per necrosi. Necrosi delle cellule di un tessuto a causa di un assente apporto ematico. Per aneurisma si intende assottigliamento della parete di un vaso, cioè sfiancamento di questo fino alla rottura!
IPERTENSIONE SULLE PARETI DEI VASI
Questo processo, che interessa prevalentemente le arterie del collo, denominate carotidi, è favorito dall’azione prolungata dell’ipertensione arteriosa non curata sulle pareti dei vasi. A carico di questi depositi, facilmente individuabili con un ecodoppler, si formano depositi di sangue che possono staccarsi, andare in circolazione e ostruire le arterie. Il risultato finale è una sofferenza delle cellule nervose che non ricevono più i nutrimenti e l’ossigeno necessari per la loro sopravvivenza.
PERDITA DI ELASTICITÀ, INDURIMENTI ED ASSOTTIGLIAMENTI ARTERIOSI
Allo stesso risultato conduce anche la rottura di un’arteria cerebrale. Il travaso di sangue che ne consegue isola le cellule nervose che, non potendo più ricevere ossigeno, vanno incontro a sofferenza per asfissia. Il meccanismo che conduce alla rottura di un’arteria è da far risalire all’indurimento delle pareti dei vasi causato dall’azione persistente nel tempo di elevati valori di pressione sanguigna. Le arterie cerebrali perdono di elasticità, in alcuni punti si assottigliano, diventano meno resistenti e si rompono facilmente in seguito a sbalzi di pressione anche minimi.
CONSEGUENZE DELL’ICTUS
Le conseguenze di un ictus, sia ischemico, sia emorragico, dipendono dalla parte del cervello che viene danneggiata. Dopo un ictus una persona può avere problemi di movimento, per una paralisi degli arti di un lato del corpo, difficoltà di linguaggio o di pensiero. La riabilitazione può fare molto per il recupero funzionale causato da questi deficit, che tuttavia hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. Come è noto, purtroppo, in molti casi l’ictus è mortale o lascia segni gravi per la salute, come la difficoltà nel parlare oppure una paresi. Il 40-90% delle persone che hanno avuto un ictus era ipertesa prima del verificarsi dell’evento acuto.
ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO OVVERO TIA
A volte l’ictus si manifesta senza alcun segno premonitore. Ma spesso il deficit circolatorio al cervello ha già dato qualche fastidio, che magari non è stato riconosciuto. Ciò capita quando si verifica un TIA, o Transitory Ischemic Attack, Attacco Ischemico Transitorio. Il TIA è per l’ictus quello che l’angina rappresenta per l’infarto, ovvero un calo temporaneo nell’afflusso di sangue al cervello, sufficiente a determinare qualche sintomo ma non tanto prolungato da indurre la morte dei neuroni. Per cui al termine dell’episodio ischemico, cioè, quando si conclude il deficit di irrorazione, la persona torna perfettamente normale.
RICONOSCIMENTO DEL TIA E PREVENZIONE MEDICA MEDIANTE FARMACI DILUITIVI O MEDIANTE INTERVENTO
Questo segnale d’allarme, che si può manifestare con una perdita di coscienza oppure con un calo improvviso della vista, è estremamente importante. Basti pensare che 1 persona su 3 tra quelle che hanno avuto un TIA è destinata ad andare incontro a un vero e proprio ictus, che in 1 caso su 5 compare entro un anno. Riconoscere il TIA, quindi, è fondamentale perché consente di diagnosticare l’eventuale lesione alle carotidi o altre arterie e quindi di mettere in atto una prevenzione sia attraverso un intervento chirurgico, sia attraverso farmaci che mantengano diluito il sangue. Anche la precocità nei soccorsi consente di migliorare le possibilità di cura immediata e di ridurre il rischio di invalidità permanente. Per questo occorre fare molta attenzione ad alcuni segni premonitori, come il torpore improvviso di una gamba o di una braccio con perdita di forza, il calo del visus, un’improvvisa difficoltà nel parlare. In questi casi occorre subito recarsi al pronto soccorso.
PURIFICAZIONE NATURALE DEL SANGUE COL METODO LEZAETA
Se si sa respirare bene e profondo, e se ci si muove all’aria aperta, il cuore riposa e la circolazione è favorita. Essendo il sangue guasto la causa di tutte le malattie, soprattutto di quelle cardiache, è necessario sgrassarlo e purificarlo. Lo ha detto e ripetuto Padre Taddeo di Wiesent, uno che la sapeva assai lunga in fatto di salute. Fondamentale, per ottenere tale risultato, è normalizzare il processo digestivo mediante il quale fabbrichiamo il nostro sangue, attivando nel contempo le eliminazioni cutanee, renali ed intestinali. Manuel Lezaeta consiglia un decotto di gramigna radici, borragine fiori, violetta fiori, lavanda fiori, equiseto, tiglio fiori (tutto 20 grammi), da bollire 10 grammi del citato miscuglio per 5 minuti in 250 grammi d’acqua, da bersi al risveglio, prima di pranzo e prima di coricarsi.
PURIFICAZIONE DEL SANGUE COL METODO KUHNE E COL METODO DEI GITANI
Un grande salutista del passato, e mi riferisco a Louis Kuhne (1835-1901), si espresse con assoluta chiarezza. “Solo la pulizia interna del corpo guarisce, niente altro che quella”. Zingari e gitani non sono da meno. “Se vuoi mantenerti shastò, cioè in salute, devi bere il succo dei frutti che purificano il rati, cioè il sangue.
PURIFICAZIONE SECONDO IL METODO STAN MALSTROM
Mantenere una pressione sanguigna nelle cellule è un complicato fenomeno fisiologico, una combinazione di forze chimiche, nervose ed ormonali che coinvolgono l’azione pompante di cuore e polmoni, l’elasticità delle pareti arteriose, il volume del sangue, la densità e la viscosità del sangue e le secrezioni delle ghiandole adrenali. Nervosismo, costipazione, sovra-alimentazione, troppo lavoro e troppo stress, assunzione di alcol, the e caffè, incrementano la pressione. Le combinazioni di troppo zucchero, troppo sale e troppo grasso nella dieta sono addirittura mortali! Alla Harvard University hanno dimostrato più volte il rapporto diretto tra consumo di carne e ipertensione, mentre le diete vegetariane e vegani abbassano notevolmente l’ipertensione.
EVITARE PALPITAZIONI, TACHICARDIE ED AFFATICAMENTI CARDIACI
Essenziale dunque mantenere il sangue puro e scorrevole, evitando palpitazioni, tachicardie e affaticamenti cardiaci, mediante:
- Quattro o cinque bicchieri d’acqua leggera al giorno, secondo il grado di attività fisica
- Esercizi aerobici e fisici all’aria aperta
- Dormire in camera ventilata
- Respirare addominale e profondo senza cadere nell’eccesso e nell’iperventilazione
- Adottare per una settimana dieta fruttariana, seguita da dieta verduriana
- Preferire verdure dalle qualità decodificanti nei riguardi del sangue, tipo peperoncino, salvia, menta, acetosa, carciofo, finocchio, rapa rossa, mirtilli, ciliegie, biancospino, cavolo, fagiolini con aglio crudo tagliuzzato, lupini, asparagi, melanzane, tarassaco, equiseto, mela, pinoli e mandorle
RISOLUZIONE STRAORDINARIA DI OGNI PROBLEMA CARDIACO COL METODO PRITIKIN
Indipendentemente dall’età e dal deterioramento avanzato subito, esiste possibilità notevole di recupero, di correzione e di prevenzione, con misure semplici. “Everything is simple, when you know how”, dice l’australiano Ross Horne, nel suo splendido The Health Revolution. Tutto quello che serve per guarire è:
- Schiarire la corrente sanguigna e ridurre la sua viscosità. Solo così il sangue porterà più ossigeno e scorrerà più rapidamente. Questo è di vitale importanza. Questo viene realizzato con dieta rigorosa in pochi giorni
- Migliorare il metabolismo su basi di lungo periodo. Questo si ottiene mediante dieta coerente ed esercizio fisico
- Con una chimica corporale rettificata, grasso e colesterolo che ostruiscono arterie e tessuti, saranno gradualmente eliminati
Viene riportato che un atleta americano di Honolulu, ha corso una maratona da 26 miglia un anno dopo l’infarto. La dieta Nathan Pritikin lavora efficacemente al punto che gente che sta letteralmente morendo di fallimento cardiaco, reagisce positivamente nel giro di 3 giorni, si alza dal letto e migliora rapidamente.
DIETA REGRESSIVA E SOSPENSIONE DAL CIBO PRODUCONO GIÀ DA SOLE NOTEVOLI RISULTATI
C’è da dire che anche con una dieta regressiva succede che un paziente in un paio di giorni si ritrova in condizioni nettamente migliorate. Una situazione di cuore congestionato si risolve da sola in 3-4 giorni grazie a una circolazione migliorata. Questo spiega il perché molta gente che proviene da grosse sofferenze e da astensione totale ad ogni cibo per 4 giorni, d’improvviso recupera uno stato di benessere e di grande appetito. Peccato poi che la dieta ospedaliera rovina tutto di nuovo servendo i suoi cibi catastrofici.
SCHIARIMENTO E SGRASSAMENTO SANGUE, CON RIPULIZIA ARTERIE NEL GIRO DI DUE ANNI
Sintetizzando, il Programma Pritikin funziona magnificamente grazie al fatto che ristabilisce ed ottimizza la chimica corporale, riportando il paziente a condizioni ideali ai prima sperimentate, per cui succede che:
- La corrente sanguigna si schiarisce nel giro di 3-4 giorni
- La viscosità si riduce
- I globuli rossi passano attraverso le arterie precedentemente bloccate e convogliano finalmente ossigeno alle aree che non lo ricevevano, producendo effetti vivacizzanti con marcati miglioramenti nella pressione, nel colesterolo, nei trigliceridi, nell’omocisteina e nei livelli di glucosio
- L’esercizio fisico associato incrementa il metabolismo del grasso e sviluppa la circolazione, oltre che riequilibrare il peso
- Eliminando colesterolo e trigliceridi in eccesso le arterie si ripuliscono nel giro di 2 anni
- Tutte le altre alterazioni degenerative vengono rapidamente alleviate, grazie all’abbattimento conseguente di stress e di problemi emozionali
Valdo Vaccaro
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