LETTERA
PREDA DELL’EBV DAL 2007 E UN RECORD DI 30 INGRESSI AL PRONTO SOCCORSO
Carissimo Dott. Vaccaro, sono Diana una ragazza di 27 anni, le scrivo in merito a una mia situazione di salute precaria ormai dal 2007 per virus EBV. Ho letto nel suo sito non solo anima.tv e nel suo blog le informazioni su questo virus. Prima di capire cosa stava circolando nel mio corpo e cosa stava provocando una infinità di sintomi ho impiegato parecchio tempo e una trentina di accessi al pronto soccorso, dove mi hanno catalogata tra quelle persone ansiose con attacchi di panico e finti dolori, oltre che tra quelle anoressiche/bulimiche data la marcata magrezza.
FEBBRE ALTA, PERDITA PESO, E CRISI DA MONONUCLEOSI
Nel 2007 ebbi una febbre molta alta e, per 10 gg non riuscivo a mangiare né ad alzarmi dal letto. Persi parecchio peso. Dopo due mesi feci degli esami e compresi di aver passato una crisi di mononucleosi, con IgG alti, IgM negativi, transaminasi alte, ghiandole reattive.
DISSENTERIA CONTINUA E ALTRO TEST EPT POSITIVO NEL 2010
Sembrava che mi fossi ripresa anche se con qualche acciacco, ma non era così. Dopo un anno e mezzo iniziai un calvario vero e proprio, con dissenteria giornaliera per almeno un anno e mezzo e ricoveri inutili in ospedale. Dopo la degenza più lunga durata quasi 25 gg, decisi di fare di testa mia e di ripetere nel 2010 il test dell’EBV a distanza di 3 anni. I medici avevano escluso a priori che il virus potesse esser la causa di questi episodi. Ma per me invece i sintomi erano simili a quelli della malattia passata gli anni precedenti, e infatti il test risultò positivo, proprio come se la mononucleosi fosse in pieno atto.
SANGUE SPORCO, CURA CLARK, MASSA GRASSA INESISTENTE E DISIDRATAZIONE
Mi rivolsi a un centro di Bologna che analizza il sangue in campo scuro, e mi trovò un sangue molto sporco con presenza di ameba. Insomma non mi stavo facendo mancare nulla. Mi curai con il metodo Clark per quanto riguarda la pulizia dell’intestino (da qualche parte dovevo pur iniziare), ma non stavo ancora bene e il valore delle igM non si abbassò. Presi pian pianino peso e, dai 36 kg circa, arrivai ai 38-39 (sono alta 1.50, costituzione magra ma troppo basso come peso). Mi fecero un test per valutare la massa grassa e la presenza di acqua nel corpo, e trovarono massa grassa quasi inesistente e corpo disidratato.
OZONOTERAPIA
Iniziai poi (sempre nel medesimo centro) a fare delle sedute endovenose di ozonoterapia con engystol e iniziai a stare un pò meglio, presi rapidamente peso 44 kg e mi sentivo davvero molto bene, ero disoccupata da diversi anni e trovai anche lavoro, tutto questo accadde l’estate scorsa 2012, ma purtroppo le energie richieste per lavorare, per convivere da poco con i genitori del mio compagno, per sopportare il terremoto e per far fronte a una relazione piena di alti e bassi, erano evidentemente troppe.
HO FATTO DI TUTTO MA NON BASTA
Pochi giorni fa ho ritirato le analisi del sangue e il valore delle IgM sono troppo alte. Mai avute così, mi sento debole, astenia, giramenti di testa, dissenteria, nervosismo. Non riesco a capire il meccanismo che mi impedisce di uscire da questo stato di crisi. C’è anche la paura che questo virus provochi malattie serie. Ho messo tutta la mia volontà nel migliorare la mia alimentazione, non sento neppure il bisogno di mangiare certe cose come la carne, e tutti quei prodotti di grande distribuzione, eppure non basta.
Da poco ho iniziato a fare un corso di stretching ma torno stanca, con dolori sparsi. Ho provato tante soluzioni omotossicologiche, fitoterapiche ma senza riuscire ad eliminare questo virus. Spero che lei mi possa suggerire una soluzione, sarei disposta anche ad andare all’estero purchè possa riprendere a condurre una vita sana, con la consapevolezza che questo stato di non salute mi ha portato.
Diana
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RISPOSTA
Ciao Diana. Trovo piuttosto buffo il fatto che tu sia arrivata a me. Potrebbe anche essere un incontro-scontro interessante. Deduco, dalla prima alla ultima riga del tuo messaggio, che tu credi fermamente di essere tormentata da un mostro virale chiamato EBV e che, da quando hai fatto questo “brutto incontro”, sei praticamente finita miserevolmente nelle sabbie mobili, senza che nessuno riesca a darti una mano e a tirarti fuori dalla melma.
COS’È L’EPSTEIN-BARR VIRUS
Secondo la teoria ufficiale
, presentata con dovizia di disegni e fantastiche proiezioni immaginarie, l’Epstein-Barr Virus (EBV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpes Virus, che è la stessa della varicella, dello Zoster, del Fuoco di San Antonio, dell’Herpes Labiale e dell’Herpes Vaginale. Tieni presente che l’intera faccenda Epstein-Barr, collegata al lavoro di Denis Burkitt, rappresenta un ennesimo caso di quella ricerca-spazzatura che fa della medicina moderna un sistema vuduistico e monatto per eccellenza.
L’EBV è per la medicina un virus causatore della mononucleosi infettiva chiamata anche febbre monoghiandolare. L’infezione, o più correttamente l’infiammazione EBV, è caratterizzata da stanchezza cronica e da malessere generale. Come tutte le condizioni patologiche, diventa insidiosa in presenza di un sistema immunitario decapitato da trascuratezza salutistica e da interventi iatrogeni.
Per l’igiene naturale la questione batterico-virale è invece un falso problema, e tutto va ricondotto ai fattori che hanno originato l’anomalia. Fattori che stanno a monte e che si chiamano auto-intossicazione alimentare, vita emotivamente traumatica, improprietà comportamentali e storture ideologiche. Nel caso tuo era basilare risolvere la disfunzione gastrointestinale e la grave carenza di acqua biologica. Ma nessuno ti ha dato i giusti insegnamenti. Il partire con lancia in resta a caccia del virus EPV è stata ed è tuttora la tua rovina.
TUTTA LA FACCENDA EBV È FRUTTO DI MANIPOLAZIONI TRUFFALDINE
Quello che più stride e stona in tutta la faccenda virale non è tanto la materia in sé, carica all’inverosimile di lacune, vuoti, invenzioni, fervide immaginazioni, deficienze esplicative, quanto l’arroganza, la presunzione, la sicumera offensiva e il dogmatismo aulico con cui si presenta e si promulga il tutto, barattandolo non come ipotesi di lavoro ma come verità accertata e degna di apparire sui libri di testo scolastici ed universitari.
Nulla di strano che l’Epstein-Barr, virus manipolato e male-interpretato, faccia coppia fissa con l’Hiv, virus immaginario e mai isolato, e con l’Aids, malattia-farsa inventata dalla CDC americana per risolvere la pazzesca crisi finanziaria della Sanità Americana, vorace assorbitrice di danaro pubblico ed improvvisa orfana dei fondi statali per il cancro, dopo il fallimento clamoroso della massiccia “Guerra al cancro” lanciata negli anni 70 da Richard Nixon. “Aids non malattia ma programma di governo” è uno dei miei articoli di punta, pubblicato anche sulla rivista internazionale Nexus, oltre che sul blog.
LA MIA CIAMBELLA DI SALVATAGGIO STA NEI LIBRI E NELLE TESINE
La soluzione ai tuoi problemi esiste. Zero farmaci, zero visite, zero analisi di immunoglobuline e di transaminasi. Mangiare meglio, muoversi di più e liberarsi dei fardelli mentali. Leggiti magari le tesine del blog, anche partendo dall’ultima. Te ne indico comunque alcune.
LUOGHI DI PERDIZIONE CHE PROPINANO BOIATE PAZZESCHE
Ma veniamo alle boiate pazzesche che vengono propinate nei tomi e nei luoghi di perdizione chiamati Università di Medicina. L’Epstein-Barr virus, come qualsiasi altro virus, ha bisogno delle strutture interne di una cellula (eucariote o procariote) per riprodursi. Le cellule colpite dall’EBV (cellule bersaglio) sono i linfociti B con trasmissione orofaringea e quelle che vanno a formare i tessuti epiteliali orofaringei.
L’EBV presenta sulla sua membrana esterna delle glicoproteine specifiche (gp350 e gp220), che sono in grado di legare un recettore, utile per “attaccare” i linfociti. Questi ultimi presentano sulla loro membrana il recettore che serve al virus. In questo modo l’Epstein-Barr è in grado di aggirare le difese dell’organismo da lui attaccato. Una volta che il virus si lega a tale recettore, penetra all’interno del linfocita e il suo DNA rimane all’interno dell’anticorpo attaccato attraverso due forme:
- Episomiale – il DNA del virus resta con una forma circolare e non si collega con il materiale genomico dell’ospite.
- Integrata – dove il DNA del virus si unisce con il genoma dell’ospite.
AGGRESSIONI, ATTACCHI, AGGIRAMENTI, TRASCRIZIONI, REPLICAZIONI LATENZE E CHIAVAMENTI MOLTIPLICATIVI
Se il DNA si trova in forma integrata allora si avrà un inizio del ciclo replicativo del virus con una conseguente morte della cellula infetta per lisi (rottura della membrana cellulare), poichè quest’ultima “impazzisce” a causa di un sovvertimento di tutto il suo programma e disperderà i virus neoformati nell’ambiente circostante.
Successivamente, attraverso i pori nucleari della cellula infetta, il genoma virale (separato dalle proteine capsidiche) viene a contatto con il DNA della cellula, e hanno inizio la trascrizione genica e la replicazione del DNA.
Se invece il DNA si trova in forma episomiale allora ne seguirà uno stato di latenza nel quale il virus non si moltiplica all’interno della cellula. Questo periodo può durare per moltissimo tempo e di conseguenza l’individuo colpito dall’EBV può presentare per tutta la vita una serie di cellule infette. Inoltre sono distinguibili tre tipi di latenza del virus: latenza I, latenza II e latenza III.
UNA TEORIA SUI VIRUS RABBERCIATA ALLA CARLONA
Latenza come verità divina, e non invece come artifizio mentale dell’estremista pasteuriano francese André Lwoff, a cui senza tale barcollante concetto non quadravano i conti sul virus. Nella latenza I l’EBV rimane per tutta la vita del portatore sano all’interno delle cellule B della memoria (ovvero quelle cellule che, nel caso in cui si ripresentasse una malattia già contratta, sono in grado di riconoscerla e di dare una risposta difensiva). La latenza II è stata anche ritrovata in diverse malattie o tumori, come la malattia di Hodgkin, il carcinoma (tumore) del rinofaringe e in diversi linfomi. La latenza III è stata anch’essa riscontrata in diversi linfomi.
I GIOCHINI DI PRESTIGIO TRA MICHAEL EBSTEIN, LA SUA MOROSA YVONNE BARR E IL CHIRURGO DENIS BURKITT, SOTTO LA BENEDIZIONE DELLA GLAXO
L’EBV oltre a causare la mononucleosi infettiva, viene associato alla sindrome della fatica cronica e a diversi tumori come ad esempio il linfoma di Burkitt. Quest’ultimo venne analizzato dal chirurgo Denis Burkitt, che stava studiando in Uganda le possibili cause di questo tumore riscontrato nei bambini africani. Fu proprio Burkitt che, ritenendo necessari altri studi sul linfoma, mandò delle cellule prelevate dai pazienti ammalati in Inghilterra. Epstein e Barr furono coloro che esaminarono tali campioni, e si divertirono a diventare famosi in modo facile e quasi gratuito.
UN VIRUS DAVVERO MULTIUSO
Recenti ricerche, inoltre, avrebbero dimostrato (cioè ipotizzato) che l’EBV può provocare la sclerosi multipla. Il virus, essendo trasportato dai linfociti B, riuscirebbe a penetrare nel sistema nervoso. Le cellule infette, espandendosi, aumenterebbero la quantità di virus, comportando così una risposta infiammatoria cronica, generata dallo stesso sistema nervoso che tenterebbe in questo modo di eliminare l’EBV. Questa risposta provocherebbe il danno cerebrale associato alla malattia.
LA MALATTIA DEL BACIO
Più del 90% della popolazione è portatrice sana dell’EBV e la mononucleosi si manifesta prevalentemente in una fascia di età che va dai 15 ai 25 anni. Risulta facile contrarre tale malattia, perché la trasmissione dell’Epstein-Barr virus avviene attraverso i contatti intimi e proprio per questo motivo la malattia viene anche chiamata “malattia del bacio”, in inglese Kissing Disease (il virus è contenuto nella saliva e nelle urine).
SINTOMI DELLA MONONUCLEOSI
La sintomatologia è caratterizzata da febbre, malessere generale, forte mal di gola, linfonodi abbastanza ingrossati e ben distinti tra loro, possibile formazione di placche maleodoranti, stanchezza (astenia) e perdita di energie, perdita di peso e dolori muscolari. In circa metà dei casi si riscontra anche una splenomegalia, ovvero un ingrossamento della milza che provoca dolore. Inoltre possono anche verificarsi eruzioni cutanee di tipo maculare. Un’altra manifestazione comune è l’epatite con ittero ed epatomegalia. Infine possono essere coinvolti anche l’apparato respiratorio (con presenza di dolore toracico, tosse e dispnea), il miocardio (aritmia e tachicardia) e il sistema nervoso (polineurite e cefalea).
MALATTIA CHE PUZZA DI BRUCIATO TRA GLI STESSI MEDICI
A tutt’oggi non sono stati trovati dei farmaci in grado di distruggere l’EBV e si cerca ovviamente di evitare trattamenti antibiotici ben sapendo della loro inefficacia e della loro pericolosità, per cui gli stessi medici dimostrano un filo di prudenza, evitando di dare troppa enfasi e troppo credito a questa faccenda dell’EBV che puzza troppo di bruciato.La mortalità legata alla mononucleosi cosiddetta infettiva è molto bassa, e si limita a casi-limite per rottura della milza o per miocardite o per epatite fulminante.
TESINE DA LEGGERE
- Varicella adolescenziale ed herpes zoster
- Brufoli detossificanti, ansia e fuoco di San Antonio
- Il linfogranuloma, ovvero il morbo di Hodgkin
- Il chiodo fisso dell’herpes contagiante
- La farsa del contagio batterico-virale
- Superstizione del contagio e cultura della salute
- Pitagora, Koch, le farse e le verruche
- Streptococcus pneumonae e carrozzone monatto
- Virus e viresse
STORIA VERA DELLE ULTIME PESTILENZE CHIAMATE HV (HERPES VIRUS) HPV (HUMAN PAPILLOMA VIRUS)
I microbiologi cominciarono a studiare il cancro della cervice ancora nel XIX secolo, quando un medico italiano riscontrò che questo tipo di tumore colpiva più facilmente le donne sposate che le monache. Una varietà di microbi fu ritenuta responsabile della malattia, compresi i batteri della sifilide e della gonorrea, i micoplasmi, le clamidie e il triconomas che è un protozoo.
I virologi entrarono in campo negli anni 60, subito dopo che il virus di Epstein-Barr era stato isolato e ritenuto (a torto) responsabile del linfoma di Burkitt (che in realtà si rivelò essere, come al solito, malattia tossicologica e non virale-infettiva). Nel 1966 i virologi giocarono di nuovo sporco, rispolverando l’asserzione che le pazienti con cancro della cervice tendevano ad aver avuto più rapporti sessuali rispetto a quelle senza cancro. In più, un laboratorio gettò ad arte benzina nel fuoco, riferendo che le pazienti cancerogene avevano avuto in precedenza un’infezione da herpes. Questo era un boccone troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire.
LA CARTA FASULLA DELL’HERPES TIPO II
In due anni riuscirono a distinguere due tipi di herpes, il tipo I (più comune, intorno alla bocca) e il tipo II (infezione ai genitali, cervice compresa). E quest’ultimo diventò per anni il bersaglio preferito, come presunto responsabile del cancro. Ma anche qui si dovettero fabbricare nuove ipotesi assurde e fantasmagoriche.
Secondo questa teoria, il virus prima infettava e uccideva milioni di cellule, ma ogni tanto faceva cilecca e si mescolava con delle cellule diventando impotente. Le balle e le bufale vennero ben presto a galla. L’85% degli americani adulti sono infettati dal virus herpes II in modo spesso asintomatico, comprese donne prive di alcun segno di cancro al collo dell’utero. Molte donne poi, affette dal tumore alla cervice, non erano addirittura mai state infettate dal virus herpes II. Cose da chiodi.
CON LE LORO POTESI DEMENZIALI I VIROLOGI-INFETTOLOGI DIVENTARONO LO ZIMBELLO DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA AMERICANA
Nel 1983, i virologi-infettologi disperati ma mai disposti a mollare l’osso, proposero una nuova trovata da Carnevale. Sostennero l’ipotesi di toccata e fuga, per cui l’herpes virus infetterebbe brevemente le cellule della cervice delle donne ignare, provocando qualche misterioso cambiamento. Questa idea peregrina minacciava di rendere i virologi lo zimbello della comunità scientifica. Come si potevano mai fare delle sperimentazioni e delle teorie per dimostrare un evento ipotetico che non lasciava traccia? Eppure questa ipotesi demenziale sopravvisse in medicina fino agli anni 90.
L’ARRIVO DELL’ULTIMA BRILLANTE TROVATA, QUELLA DEL PAPILLOMA VIRUS
Nel 1977, un virologo tedesco, Harald zur Hausen, che lavorava al centro di ricerche sul cancro di Heidelberg, propose un altro virus come agente responsabile del cancro alla cervice. Si trattava dell’Hpv (human papilloma virus), un virus non aggressivo che causa delle innocue verruche. Tant’è vero che le prove a favore di questa ipotesi Hpv sono tutte regolarmente fallite e naufragate. Infatti, non appena Harold zur Hausen e i suoi colleghi si accorsero che:
- Metà delle donne americane era regolarmente portatrice del virus Hpv
- Solo l’1% della popolazione femminile portatrice Hpv sviluppava poi il cancro
- Un terzo di quell’1% non era comunque mai stato infettato dal virus Hpv.
A quel punto non gli restava altro se non di concludere di aver seguito una pista sbagliata e, da scienziati onesti, cestinarono il tutto.
MA C’È ANCHE CHI È BRAVO A PESCARE NEI CESTINI E TRA I RIFIUTI, E A RILANCIARE IL TUTTO IN GRANDE STILE
Il mondo è fatto di persone per bene, ma anche di filibustieri. Perché mai buttare via tutte quelle ricerche, quelle ipotesi, quelle buone occasioni per fare denaro sulle spalle della povera gente, sulle spalle delle donne, sulle costole di Eva? Abbiamo perseguitato i maschi, e raggranellato enormi capitali sull’Aids maschile, perché non fare lo stesso tiro mancino alle donne, e trasformare l’Hpv in un nuovo planetario Aids femminile? Questo si devono essere dette certe industrie farmaceutiche.
Il virus Hpv provoca papillomi o verruche, ovvero piccole escrescenze anomale e non maligne di cellule che possono comparire e scomparire spontaneamente nel giro di una settimana. A patto che non venga messo in crisi dal fumo e dal caffè, dai cibi sbagliati e da stili di vita assurdi, da pensieri e atteggiamenti negativi, il sistema immunitario riconosce le proteine virali e fa piazza pulita con estrema facilità sia delle verruche che dei virus che le hanno provocate.
IL CANCRO DELLA CERVICE NON È AFFATTO CONTAGIOSO ED HA MOTIVAZIONI STRETTAMENTE TOSSICHE
Le spiegazioni più plausibili dei rari casi di cancro della cervice rimangono quelle del cattivo invecchiamento (cibi e stili sbagliati prolungati nel tempo), del fumo, dell’uso continuo di contraccettivi. In ogni caso, il cancro della cervice non è contagioso per nessuno, essendo una situazione personale e irripetibile riguardante esclusivamente la paziente che se lo è fabbricato. Chiaro poi che i cacciatori di virus, al soldo di ben specificate industrie del farmaco e del vaccino, continuano a propagandare l’ipotesi virale.
SCANDALOSI FONDI GOVERNATIVI PER LA DIGENE DIAGNOSTICS DEL MARYLAND
Per cercare di risolvere i tanti paradossi e i tanti vuoti logici, i virologi, quanto mai corrotti e in malafede, hanno persino riportato in auge il virus herpes Simplex II, come cofattore Hpv, fingendo di ignorare che in matematica zero più zero fa ancora zero, per cui due cofattori assurdi non producono un fattore concreto. Eppure, la Digene Diagnostics, una ditta di biotecnologie del Maryland, ha ottenuto l’appoggio e i fondi del governo federale per il suo test del papilloma virus. Molti altri laboratori di ricerca, sulla scia di questo fatto, hanno bussato ai finanziamenti del NHI (National Health Institute), per cui la frode prosegue e va avanti in tutto il mondo.
LA BEFFARDA TEORIA DEL PAPILLOVIRUS, TERRORISMO PURO AI DANNI DELLA DONNA
Gli scagnozzi delle industrie farmaceutiche stanno convertendo mezzo mondo alla loro beffarda teoria Papillovirus. Hanno oliato per bene governi, stati e sanità. Si sono comprati giornali, riviste e canali televisivi. Tutti parlano ormai la loro lingua, la lingua della pestilenza e del lazzaretto. Terrorismo puro ai danni della donna. Stanno arringando la popolazione femminile, invitandola a fare sonni tranquilli, a non aver paura di niente. Basterà solo far vaccinare bambine e adolescenti, per ora dai 10 anni in poi, ma più avanti forse già dalla culla.
DECINE DI VACCINI PRONTI ED ALTRE CENTINAIA IN CANTIERE
Loro hanno già pronti 20-30 vaccini per i diversi tipi di Hpv appena individuati, ma ne stanno già preparando un altro centinaio. Anche perché il virus Hpv consta di un’infinità di varianti, per cui la copertura totale, la protezione globale dalle infezioni, si realizzerà mediante non una o due vaccinazioni/anno, ma con qualche decina di esse.
Fuori e dentro gli ambulatori, con grande soddisfazione dei Nuovi Monatti, i quali, udite udite, amano spacciarsi per benefattori dell’umanità e, sulle orme di Luc Montagnier, sono pure in corsa per il Nobel. La motivazione ufficiale sarà “Per i loro grandi meriti e le loro benemerenze, per la difesa dell’amore e della vita, della serenità di bambine, di adolescenti e donne in piena fioritura”.
LEGGERE PETER DUESBERG PER CAPIRE MEGLIO LA PORTATA INDECENTE DEGLI IMBROGLI DELLA VIROLOGIA MONDIALE
I brani citati provengono dal grande Peter Duesberg, docente di biologia molecolare e cellulare presso la University of California a Berkeley, pioniere nella ricerca del retrovirus e primo scienziato al mondo ad aver isolato un gene del cancro (peter@duesberg.com), tratto dal suo best-seller “Aids, il virus inventato” (Baldini Castoldi Editore).
Se fosse davvero l’infezione virale a far diventare cancerose le cellule, si dovrebbe scoprire che ogni tumore ha avuto origine da milioni di cellule infettate, mentre invece ogni cancro viene da una singola cellula. I cacciatori di virus non riescono semplicemente a capire il perché tutte le altre cellule infette rimangano normali. Per molti scienziati questi paradossi sono difficili da ingoiare.
CLAMOROSE CONTRADDIZIONI
A distanza di pochi anni dalla scoperta del virus di Epstein-Barr, molti esprimevano già seri dubbi sull’ipotesi virale del linfoma di Burkitt. Oggi gli infettologi dissentono tra di loro sull’infettività del medesimo linfoma! Altri propendono per una mutazione cromosomica. Negli anni 60 si sosteneva che l’EPV potesse causare anche il carcinoma nasofaringeo, tumore che si sviluppa dietro le fosse nasali, tipico di alcune regioni dell’India, della Cina, dell’Alaska e dell’Africa. Il virus era ritenuto responsabile di questo cancro perché molti dei pazienti hanno anticorpi contro il virus EPV ma, come per il linfoma di Burkitt, molte delle vittime non erano mai state infettate dal virus, e nelle altre esso rimaneva in “sospettoso” letargo.
EPSTEIN AFFAMATO CRONICO DI NOTORIETÀ E COLLUSO CON BIG PHARMA
Così ora il virus EPV è diventato l’agente che causa almeno tre malattie in un colpo solo, due delle quali sono tumori che si manifestano solo dopo che il virus è diventato latente da molto tempo. Nonostante un valanga di dubbi, i virologi continuano ciecamente a credere in questo legame EPV-cancro. Alle facoltà di medicina e sui libri di testo viene insegnato come verità incontestata.
Epstein ha cercato persino di mettere a punto un vaccino contro questo virus, per proteggere il mondo dal cancro, sebbene i cancerosi non abbiano bisogno di immunizzazione, visto che i loro anticorpi hanno da tempo già soppresso il virus. Dopo anni di lavoro e 10 milioni di dollari spesi nella ricerca, gli scienziati inglesi annunciarono che avrebbero sperimentato nuovo vaccini negli anni 70. Siamo ancora in attesa!
ALTRO SMACCO CON L’IPOTESI VIRALE SULLA EPATITE-B
Gli scandali non si fermano lì. Sul virus dell’epatite-B ne hanno combinate di cotte e di crude. È accertato che la gente sviluppa epatite cronica o epatite-B per ovvie ragioni, e cioè quando le risposte immunitarie si sono deteriorate per alcolismo, per uso di eroina o per malnutrizione continuata. L’ipotesi virale ha subito un ennesimo smacco quando si scoprì che il cancro al fegato colpiva soprattutto pazienti che erano stati sì infettati molto tempo prima, ma che non erano portatori del virus dell’epatite-B
DIFENDERSI DAI PRESTIGIATORI, DAI PORTA-SFIGA, DAI MONATTI E DAGLI UNTORI DEL TERZO MILLENNIO
I test diagnostici e le vaccinazioni non sono solo interventi inutili, superflui, assurdi, seccanti (a meno che qualcuna non ami stare più negli ambulatori che a casa o distesa sull’arenile a prendersi il sole), ma possono pure avere drammatiche conseguenze.
Come difendersi dunque dai monatti e dagli untori del Terzo Millennio? Molto semplice. State tutte felici, pimpanti e tranquille, verruche o non verruche, e migliorate le vostre conoscenze sulla salute, studiando di più, andando più di frequente a spasso per campi e i boschi, a respirare aria pura e a raccogliere erbe selvatiche. Meglio se in buona compagnia dell’amico o del fidanzato (per le maggiorenni), del marito o dell’amante (per le sposate), delle sorelle o delle amiche (per le monache), frequentando più il fruttivendolo che la macelleria e la formaggeria, lasciando le farmacie e gli ambulatori per le rarissime emergenze, o meglio ancora per il 32 dicembre e per il 30 febbraio di ogni anno.
RISCOPRIRE LA GRANDEZZA DI FLORENCE NIGHTINGALE
Fate una bella pernacchia a tutti i rivoltanti agenti della paura. Non date retta alla coalizione terrorista del farmaco-vaccino. Riscoprite il medico numero uno della storia recente, la magnifica dottoressa inglese Florence Nightingale, ed imparate a memoria il suo prezioso insegnamento. È la pulizia interna che fa guarire Questo e niente altro che questo. Non fatevi condizionare ed accalappiare da chi vuole trasformarvi da sexy e procaci creature, o comunque da simpatiche compagne e controparti del maschio (o se volete in rispettabili e indipendenti adepte di Lesbo), in esseri dai seni tagliati e siliconati, in depositi viventi di verruche, di herpes e di papillomi. Non siate arrendevoli. Ribellatevi a questa epocale macchinazione persecutoria nei vostri confronti.
IL CASO PRESENTE È CARICO DI SIGNIFICATO E DI INSEGNAMENTO
Il caso della Diana è oltremodo significativo. Condizionata ed inquadrata dalla impostazione virale, al punto di andare oltre alle stesse disposizioni mediche. Il problema per lei non è liberarsi del virus EPV, ma liberarsi della spazzatura mentale che le ha occupato il cervello negli ultimi 6 anni, impedendole di ragionare. I virus non sono dei mostri che fanno tremila meraviglie per aggredire, circuire, giocare a rimpiattino, per sparire e rispuntare. Trattasi di semplice materiale cellulare morto che si accumula nell’organismo indebolito da avvelenamento tossico ed acidificante.
Nessuna moltiplicazione ma solo un accumularsi dovuto a sospensione di funzionalità metabolica. Il tutto dimostrato scientificamente da un banale digiuno di qualche giorno, senza antibiotico e senza antivirale, che si risolve non con l’essere divorati da una ipotetica ed inesistente moltiplicazione virale all’infinito a spese del corpo, ma con un totale riequilibrio batterico-virale. Una prova del nove che nessun virologo ha mai potuto smentire. Diana malata immaginaria in lotta contro un nemico immaginario. Guarirai non appena questi concetti finiranno nel posto che meritano, ossia nel bidone delle immondizie.
Valdo Vaccaro
Allora,dopo questa grandiosa (ma impietosa!) analisi della dotta crassa ignoranza del mondo pseudo scientificomedico….come si fa a credere che questo sistema fasullo e truffaldino ,non sia tenuto in piedi volutamente da chi muove le pedine sullo scacchiere mondiale?
L'impressione è invece che sia artificialmente alimentato da una azione costante (e magari parzialmente occulta)da parte di qualcuno. E che se questa azione non ci fosse, tutto crollerebbe nel giro di poco tempo.
In conclusione, diffidare del complottismo fantasioso e irreale internettiano,consumato sulla tastiera è giusto ; altra cosa è invece negare ingenuamente che vi sia un imbroglio globale consumato ai danni della gente.Il primo atteggiamento non è peggiore del secondo.
Buonasera Valdo, posso sapere secondo lei perché a me e al mio ragazzo è venuto l’herpes contemporaneamente, visto che secondo lei i virus sono solo materiale morto.. perché a me e a lui è venuto nello stesso momento e prima non ci era mai venuto? Abbiamo materiale di scarto che per fatalità ha deciso di spurgare nello stesso momento? ..e perché persone che mangiano peggio di noi non ce l’hanno?
Grazie