(Dall’articolo Sintobistecca per Sintocervelli di Marcello Pamio, su www.disinformazione.it, con sintesi, sottotitoli e conclusione di VV)
UN SITO SEMPRE INTERESSANTE CHIAMATO DISINFORMAZIONE.IT
L’amico Marcello Pamio sta continuando a esprimere articoli interessanti e gli chiedo pubblicamente scusa se a volte mi accodo e mi intrufolo in quanto scrive, prendendogli alcuni brani. Un modo come un altro per manifestare la mia stima nei suoi riguardi.
MARK POST PROFESSORE OLANDESE ALLA RIBALTA
Mark Post è professore di fisiologia vascolare dell’università di Maastricht, in Olanda. Un professore qualunque, un totale sconosciuto, che di punto in bianco, è giunto alla ribalta mediatica ed è diventato il paladino non solo di alcuni gruppi animalisti, ma anche della filantropia in generale. Stiamo parlando della sintocarne, ossia della bistecca sintetica ottenuta in laboratorio con tecniche staminali.
300 MILA EURO INVESTITI NELL’HAMBURGER PROJECT
Nonostante l’ambito di ricerca del professore siano i problemi vascolari, quello che ha interessato la popolazione in generale è stato l’ “Hamburger Project”, un progetto finanziato da un filantropo anonimo con una donazione di 300 mila euro, con lo scopo di produrre carne partendo da cellule staminali di bovino. Nel marzo 2012 il professor Post aveva rilasciato una intervista dicendo che “per vedere la carne artificiale al supermercato bisognerà aspettare ancora 10-15 anni”.
CON L’OLIATURA DEL DANARO SI È ARRIVATI ALLA PSEUDO-POLPETTA PRONTA DA MANGIARE
Le cose come si sa, quando vengono ben oliate e finanziate corrono veloci, e infatti, dopo poco più di un anno da quella intervista shock, il professore olandese ha ulteriormente sconvolto il mondo qualche giorno fa, quando a Londra, è stato cotto e mangiato il primo hamburger di carne sintetica. La pseudo-polpetta del peso di circa 150 grammi è stata realizzata partendo dalle cellule staminali di una vacca coltivate in vitro, cioè in provetta. Partendo dalle staminali bovine, in 3 mesi sono state sviluppate 20 mila fibre di muscolo di manzo. Poi ogni fibra è stata coltivata individualmente in un gel di coltura e infine compattate per dare la forma tipica dell’hamburger.
BARBABIETOLA, ZAFFERANO, SALE, UOVA E PAN GRATTATO
Essendo questa pseudocarne totalmente priva del classico colore, in quanto è assente la mioglobina, la proteina che fissa il ferro, il colore è stato ottenuto con succo di barbabietola rossa. L’assenza di gusto, per la mancanza di grasso e sangue, è stato ovviato con un pizzico di zafferano, sale, uova in polvere e pane grattugiato.
GIUDIZI TUTTO SOMMATO POSITIVI
A sperimentare questa cosa, sono stati due volontari, Hanni Ruetzler, ricercatrice alimentare austriaca, e il critico Josh Schonwald. Il giudizio, che con i soldi che girano non poteva che essere soddisfacente. “Me lo aspettavo più morbido, c’è un sapore intenso. È vicino alla carne, ma non così succulento. La consistenza comunque è perfetta, anche se mancavano sale e pepe. Per me è comunque carne”, ha concluso la Ruetzler.
ALL’EVENTO STORICO ERA PRESENTE IL LEGGENDARIO CUOCO HESTON BLUMENTHAL
Positivo anche il parere di Schonwald: “La sensazione in bocca è simile a quella della carne, ma manca il grasso. In generale sembra un hamburger. Ciò che è molto diverso è il sapore”. Il cuoco interpellato per preparare l’hamburger non poteva essere uno qualunque. È stato infatti interpellato il leggendario gastronomo molecolare Heston Blumenthal, uno degli chef di fama mondiale del Fat Duck di Londra, uno dei migliori ristoranti al mondo.
SIAMO IN GRADO DI PRODURRE UN MILIONE DI HAMBURGER, ANCHE SE A COSTI SALATI
Dopo l’esperimento mediatico riuscitissimo, il dottor Post ha dichiarato che in questo momento: “Siamo in grado di produrre un milione di hamburger” se solo venissero investiti i soldi nella produzione. Tanti soldi ovviamente, visto che quel grumo di cellule di animale, cotto e mangiato a Londra è costato più di 380 mila dollari per lo sviluppo.
DI PUNTO IN BIANCO NIENTE PIÙ CINICA INSENSIBILITÀ MA TUTTI ANIMALISTI
Finalmente sulle prime pagine dei quotidiani si parla dei macelli e ci si preoccupa del pesante impatto ambientale, del disboscamento selvaggio, delle emissioni di metano dagli allevamenti industriali. Per non parlare del trattamento disumano che questi poveri animali subiscono prima di diventare una polpetta o appunto un hamburger.
LA OMS SI GUARDA BENE DALL’INCENTIVARE UNA SANA SCELTA SOBRIA E VEGANA, E PENSA SOLO AL RADDOPPIAMENTO DEL FABBISOGNO CARNEO
Addirittura si è scomodata l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che invece di fare una seria e intelligente campagna per incentivare l’alimentazione vegetariana o meglio ancora vegana, denuncia che la richiesta di carne raddoppierà dei prossimi 40 anni, e i metodi di produzione attuali non sono sostenibili.
DAGLI ATTUALI ORRIBILI 285 MILIONI DI CARNE MACELLATA ALL’ERA PACIFICA INNESCATA DAI NUOVI SALVATORI DEL PIANETA
Risultato? Il prof. Post ha detto che la produzione di carne sintetica contribuirà a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a ridurre i problemi di benessere degli animali! Cosa volete di più? Oggi consumiamo 285 milioni di tonnellate di carne all’anno, una vera e propria follia. “Con questo tipo di carne, incalza Post, citando pure le conferme dell’Università di Oxford, potremmo abbattere l’impatto ambientale del 90%. La sinto-carne risolverebbe tutti i problemi degli animali e della fame nel mondo.
ENTUSIASTICO APPOGGIO DA PARTE DELLA PETA
I primi a cadere dalla paella nel barbecue, sono le associazioni animaliste e ambientalista, come la Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) che, trovando elementi di filantropismo ecologico ed animalista nell’iniziativa, ha dato un entusiastico appoggio al progetto, mettendo in palio per chi creerà la bistecca sintetica un milione di dollari!
SE NON C’È LA CARNE CI VUOLE LA SUA CONTROFIGURA
Siamo sempre alle solite. L’umanità inchiodata alla proteinomania. L’irresistibile tendenza umana verso un surrogato di carne, che ne ricordi la forma, il colore e possibilmente anche la consistenza.
IN EFFETTI ESISTONO GIÀ DEI SURROGATI A COSTI OTTIMALI
Non a caso le industrie alimentari, per soddisfare questo bisogno (presente pure in tanti vegani e vegetariani), e soprattutto per incamerare molti soldi, hanno sfornato le bistecche, i wurstel, gli hamburger e gli affettati di glutine puro o di tofu (formaggio di soia) identici agli originali.
LA REALTÀ È CHE LA CARNE VA ELIMINATA DEL TUTTO SENZA ALCUNA SOSTITUZIONE E SENZA ALCUN RIMPIANTO
Il punto è che non dobbiamo sostituire assolutamente nulla, tanto più con una proteina pesante, irritante e difficilissima da digerire come il glutine. La bocciatura dunque vale sia per le carni vegetali alla soia e al glutine, che per le carni prodotte con la tecnica-Frankenstein delle staminali. Le proteine di origine animale vanno semplicemente eliminate dalla dieta, e questo sia per salvaguardare la nostra salute, sia dal punto di vista etico e morale nei confronti degli animali che non sono nati per essere massacrati e macellati.
IL FABBISOGNO PROTEICO È L’ULTIMA COSA A CUI PENSARE
Nonostante quello che ci viene detto dalla propaganda di Regime, dalle piramidi alimentari inventate ad hoc, dai nutrizionisti che vengono educati dalle lobbies, l’uomo ha bisogno di pochissime proteine e queste si possono trovare nel regno vegetale. Le proteine giornaliere eccedenti il livello dei 24 grammi/giorno, raggiungibili con semplici verdure crude e con la quota-frutta, diventano infatti altrettanto veleno acidificante per l’organismo umano.
TRA I FINANZIATORI DEL FOLLE PROGETTO STAMINALE C’È PURE SERGEY BRIN, CO-FONDATORE DEL COLOSSO GOOGLE
La lista completa dei finanziatori è al momento sconosciuta, ma la cosa certa è che queste persone non sono interessate minimamente alla qualità del cibo e alla salute di chi lo assume. Gli interessano soltanto gli enormi profitti realizzabili con l’alibi della fame nel mondo e delle discrepanze tra nord e sud del pianeta.
UN PROGETTO DAVVERO ESEMPLARE
Tra pochissimi anni, anche i sfortunati negri del Burkina Faso o del Darfur, potranno mangiare un bel piatto ricco di proteine animali ma senza animali. Proteine cresciute in vitro, tra rivoltanti ed insensate brodaglie, dentro sterili provette in un laboratorio del Nord Europa, pagando le royalty a qualche multinazionale che ne detiene i brevetti. Cosa c’è di più bello che sfamare gli affamati, realizzando nel contempo enormi profitti?
RISCALDAMENTO GLOBALE E RESPONSABILITÀ UMANE
In tutto questo cosa c’entra il riscaldamento globale? L’uomo, visto come un virus o un cancro, è il colpevole di tutto. Inquinamento industriale, industrie vere e proprie, alimentazione, autovetture e soprattutto gli allevamenti intensivi, dove in questi ultimi, tra letame e scoregge di mucche, il metano prodotto è una delle principali cause dell’effetto serra, la colpa è sempre dell’uomo.
JAMES EPHRAIM LOVELOCK ARTEFICE DELLA TEORIA DI GAIA
“Io ritengo che il cambiamento climatico sia una situazione grave come una guerra. Può essere necessario mettere la democrazia in sospeso per un po’. Dobbiamo avee poche persone dotate di autorità a comandare”. Ad esprimere queste parole è stato James Ephraim Lovelock, chimico-futurologo, ex collaboratore della NASA e artefice della Teoria di Gaia. L’inventore del buco dell’ozono causato, secondo lui, dal CFC, il gas contenuto nei frigoriferi e bombolette spray (il cui brevetto della Dupont scadeva, guarda caso, proprio quando venne scoperto il buco.
UNA FIGURA SINISTRA, PERICOLOSA ED INQUIETANTE
Lovelock, nell’ultimo testo “Cretinismo scientifico” di Maurizio Blondet, è profondamente inserito nelle centrali di potere dell’Impero britannico. Ecco dunque il vero motivo del global warming o del riscaldamento globale. Servono convincenti alibi ecologisti per instaurare un governo mondiale, una vera e propria dittatura dotata di giustificazioni.
DISPARITÀ ECLATANTI TRA NORD E SUD
Nel Sud del mondo si parla di 2 miliardi di persone malnutrite, di 11 milioni di bambini che muoiono per cause facilmente evitabili, di 36 milioni di bambini muoiono ogni anno per fame, di 200 milioni di bambini soffrono di rachitismo e 110 milioni non vanno a scuola, di 1 miliardo e 20 milioni di persone che soffre la fame. Il Nord del mondo è caratterizzato al contrario da 1 miliardo e 142 milioni di persone in sovrappeso e da 30 milioni di persone muoiono per eccesso di cibo ogni anno. Si tratta di un vero e proprio paradosso che nessuno ha la volontà di risolvere, tanto meno i geni filantropi della carne sintetica.
I NUMERI IMPRESSIONANTI DELLA CARNE DA MACELLO
Le cifre della cosiddetta “carne da macello”, cioè il numero di animali allevati ogni anno nel mondo per produrre carne sono agghiaccianti. Bovini 1.500.000.000, Suini 1.000.000.000, Ovini e Caprini 1.700.000.000, Avicoli (galline, anatre, oche, tacchini) 50.000.000.000, Pesci allevati e liberi (numero incalcolabile). L’85% dei cereali coltivati nel mondo serve poi agli animali predestinati alla ghigliottina.
LA BISTECCA COL COPYRIGHT SERVIRÀ IN OGNI CASO AD INGRASSARE LE SOLITE LOBBIES
La logica conclusione è che moltissimi problemi ambientali, ecologici, economici e sociali, si risolverebbero in pochissimo tempo sviluppando e modificando uno stile di vita più consono, umano e più rispettoso della natura. Non è certo l’hamburger sintetico a risolvere la fame e le differenze che stanno incendiando e devastando il mondo. Anzi, la bistecca col copyright, servirà ad ingrassare le solite lobbies, e ad aumentare ancor di più il controllo sulle popolazioni. Esattamente come per gli organismi geneticamente modificati (Ogm).
CHI CONTROLLA IL PETROLIO CONTROLLA IL PAESE, CHI CONTROLLA IL CIBO CONTROLLA LA POPOLAZIONE, HENRY KISSINGER DIXIT
Oggi oltre 7 persone potrebbero nutrirsi con l’equivalente in vegetali di quello che mangia un solo carnivoro statunitense. La conclusione è che il nostro pianeta non è diventato piccolo per colpa di 7 miliardi di persone, come vorrebbero farci credere i demografi e gli eugenetisti che sono al potere. Se venissero ridistribuite le ricchezze e se venissero incentivati i regimi alimentare vegetariani e vegani, la Terra attuale potrebbe ospitare 12-15 miliardi di persone felici e sane. Forse anche di più, ma questo non è bene che le persone lo sappiano.
COMMENTO FINALE
IL CONTROLLO DELLE INFORMAZIONI E DELLA RETE INTERNET
Alle esternazioni di Kissinger sul controllo del carburante e del cibo, ispirate dal suo mentore David Rockefeller Jr, possiamo aggiungere l’importanza basilare del controllo delle informazioni. Non è affatto casuale che si stia creando una congregazione di interessi ben delineati intorno a questi delicati temi che coinvolgono salute, energia, cibo, agricoltura, ecologia, finanza e comunicazioni.
BILL GATES È TUTTO FUORCHÉ UN FILANTROPO
Bill Gates non si accontenta affatto di controllare la sua cara creatura Microsoft, e di essere l’uomo più ricco del mondo grazie a un patrimonio personale di 72 miliardi di dollari. Sta infatti lavorando a mega-progetti che rasentano la follia, come la vaccinazione generalizzata obbligatoria di ogni bambino del mondo, teleguidata dai marpioni di Big Pharma. Nulla di filantropico chiaramente, visto che userà i soldi degli stati irresponsabili che lo sovvenzionano.
SERGEY BRIN È TUTTO FUORCHÉ UN FILANTROPO
Sergey Brin non si accontenta affatto di controllare la sua Google, ma è dentro nel progetto degli hamburger-Frankenstein, adattissimi a una neo-catena mondiale McDonald’s non più macchiata dal sangue animale.
LOVELOCK È TUTTO FUORCHÉ UNO SCIENZIATO
James A. Lovelock non si accontenta delle sue mega-castronerie ammantate di bacata fantasia e di inquietanti ipotesi futuristiche, inclusa una terza guerra mondiale dal 2020 al 2040, ma parla già di un Earthlink, legato a Google, a cui tutti dovranno sottostare per godere dello status di cittadini del mondo, privi di passaporto.
I MANICOMIALI CONTORNI DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
Il quadro del Nuovo Ordine Mondiale si va insomma delineando, e sta prendendo i suoi manicomiali contorni, secondo le direttive del Bilderberg, del Papato, della Rothschild, della Rockefeller, delle Grandi Famiglie reali d’Inghilterra, di Spagna, d’Olanda, del Belgio, di Svezia e Danimarca, dei Gruppi Massonici e persino dei gruppi politici ispirati da Casaleggio, non ce ne voglia il sempre simpatico Beppe Grillo, che dovrà un giorno o l’altro rivelare gli scopi ultimi dei suoi mentori.
NON SIAMO ROBOT TELECOMANDATI E NEMMENO SOLDATINI DI LATTA
Per quanto inquinati ed indeboliti dalle scie chimiche e dalle losche manovre HAARP, non siamo ancora tutti preda dell’acqua fluorizzata di Hitler in versione kissingeriana. Ci teniamo a valori come la intoccabilità del nostro corpo, della nostra mente, della nostra coscienza. Non siamo carne da macello né tanto meno obbedienti soldatini di latta disposti a muoverci in conformità a chi tira le fila.
Valdo Vaccaro
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