LETTERA
ANCHE NOI MEDICI SIAMO SOGGETTI AL DOLORE ED ALLE LACRIME
Salve Valdo Vaccaro, chi le scrive è un medico. Sono la dr Saragnese, medico di base, nonchè psicoterapeuta. Ma nonostante tutto, nessuna di queste cose mi ha evitato lo sgradito incontro con il signor Glioblastoma Multiforme detto anche GBM. Questo inaspettato incontro ha avuto luogo una sera di febbraio di quest’anno, quando mio marito, dal ritorno da una RNM eseguita presso un ottimo centro convenzionato, mi ha mostrato il referto e subito dopo, forse insospettito dal mio drammatico e inevitabile pallore, guardandomi fisso mi ha chiesto: “C’è qualcosa che non va? Dimmi la verità”. E nella peggiore menzogna della mia vita gli risposi “Nnnoo, però domani voglio parlare con un mio collega per avere maggiori dettagli”. Qualche ora più tardi, a letto, abbracciata alla sua schiena, piansi tutta la notte, in silenzio, senza sapere che era appena cominciato un dolore senza fine. Era il 21 febbraio 2013.
ASPORTAZIONE COMPLETA ED ACCURATA DEL TUMORE
Il 28 febbraio mio marito è stato operato ad Ancona con asportazione, completa del tumore (almeno così sembrava). Intervento perfettamente riuscito, senza la minima complicazione. Io stessa ero in sala operatoria. Mio marito stava bene e fu dimesso una settimana dopo. Ma la sera della rimozione dei punti, dopo circa due ore e in seguito ad un’emorragia cerebrale, è insorto uno stato di coma, prima profondo, ora vigile, dico ora, perchè mio marito è ancora in coma. Dall’8 marzo di quest’anno.
LA RECIDIVA NON SI È FATTA ATTENDERE
Durante questi mesi non è stata effettuata chiaramente alcuna terapia, nessun oncologo si è mai permesso di somministrare nulla. Siamo stati in una clinica riabilitativa dal coma, lui aveva riaperto gli occhi e sembrava davvero riprendersi da un momento all’altro, ma il tizio GBM si è rifatto vivo, da 9 mm ad aprile, è arrivato a 4 cm a settembre e l’ultima RNM dell’11 novembre lo dava di 11 cm circa. Mio marito non apre gli occhi, però mi sente, per dirmi di sì batte forte le palpebre, sente la mia voce, riconosce la musica che gli piace, i suoi parametri sono tutti nella norma.Si nutre tramite PEG ed è tracheotomizzato, ma respira tutto il giorno aria ambiente, tranne la notte dove fa ossigeno a 1.
FASE DI CURE OMEOPATICHE
Dall’inizio avevo sempre pensato di fare una terapia senza carmustina e quant’altro, non convenzionale per intenderci. Così tra telefonate e consigli di chi c’era già passato, sono approdata presso un professore che mi ha prescritto somatostatina, oncocarbide, melatonina e una serie di prodotti omeopatici da inserire nelle flebo e nelle pappe.
GROSSA DELUSIONE PER L’ATTEGGIAMENTO CINICO DEI MIEI COLLEGHI
Purtroppo ho dovuto girare parecchio per trovare una struttura che ci accettasse, senza che io passassi come una povera disperata, una affiliata alle terapie magiche. La mia sofferenza più grande in tutto questo tempo è stata non tanto la condizione di mio marito, perchè vi ho trovato tanto aiuto nella preghiera in Dio, la cui forza e presenza l’avverto ogni giorno nella mia vita e senza di Lui sarei finita. Il dolore più grande è nato dall’indifferenza dei miei colleghi, dalla loro limitatezza intellettuale ed umana, dalla loro opacità mentale. Le lacrime più pesanti e amare sono nate dagli sguardi più inanimati, dalle resistenze accanite alle mie speranze, dai giudizi frettolosi e dalle supponenze più tragiche.
NON MI È MANCATA LA CONSOLAZIONE RELIGIOSA
E ogni volta l’unica speranza mi è venuta sempre da Dio. E guidata da questo coraggio, da questa forza davvero soprannaturale ho letto e cercato sul web, tra libri, tra la gente. Alla fine ho tovato un hospice in Puglia (noi viviamo a Senigallia) dove nessuno mi ha giudicata, i medici mi fanno fare quello che per lui ritengo giusto. Così da un mese ha cominciato questa cura. Lui sta bene, prende frullati con frutta di stagione (mele e pere) al mattino, alle 11, alle 17 e la sera dopo cena. Alla frutta fresca aggiungo frutta secca (noci o nocciole tritate), 20 ml di succo di mirtillo puro biologico e un cucchiaino, quando non c’è la frutta secca, di semi di lino macinati. A mezzogiorno fa mezzo litro di pappa chimica tramite pompa, la sera una pappa con farro o grano saraceno o riso piu’ verdure di stagione (broccoli e altro), oltre a un cucchiaino di curcuma.
TANTE ATTENZIONI MENTRE CONTINUA LO STATO DI COMA
Chiaramente tutto biologico o se lo trovo biodinamico, niente zuccheri semplici, lavaggi con tè verde giapponese “bancha” o con semplice acqua. La melatonina è in compresse sublinguali che io invece sciolgo in succo di aloe biologico e somministro sempre con siringa nella peg. I suoi farmaci sono il Keppra, (un antiepilettico) 3.000 mg, cioè 3 cpr da 500 al mattino e tre cpr da 500 la sera, e il Decadron (cortisone 4 mg /die) in soluz. da 100ml, piu’ atenololo 1/2 cpr e Lasix 1 cpr a giorni alterni. Lui sta bene, ma ancora non si sveglia. Io sono con lui giorno e notte, lo stimolo, lo posiziono, lo nutro, gli parlo, non è un vegetale come molti pensano, lui c’è, è vivo e vuole solo un aiuto. Nessuna cosa per me è sacrificio, faccio tutto per amore e con gioia, davvero gioia.
NON TUTTI NOI MEDICI SIAMO INDIFFERENTI O SORDI A CHI OPERA FUORI DAL CORO
Ora le chiedo scusa per averla trattenuta così a lungo, ma le ho scritto perché credo sia giusto far saper che non tutti i medici siamo uguali e che mi piacerebbe avere qualche consiglio da lei circa l’alimentazione o quale dei suoi libri sarebbe più indicato nella mia situazione.
OLTRE ALL’AIUTO DIVINO MI SERVONO CONSIGLI E SUGGERIENTI
Mio marito si sveglierà perchè l’amore vince sempre, come dice Gesù, perché Dio mi aiuterà, perché le sue pappe sono sane, non c’è acidità nel suo corpo, e quindi io spero di denutrire e affamare a tal punto il signor GBM, da indurlo al suicidio, a un’apoptosi senza scampo. Ma ho bisogno di idee, di consigli, di suggerimenti, non ho niente da perdere se non il mio grande e immenso amore, il mio Luciano. Non c’è nulla che non possa essere provato, certo nei limiti del buon senso e della coscienza, senza santificare o esaltare questo o quel rimedio.
I TEMPI STANNO CAMBIANDO E LA CHEMIO POTREBBE AVERE LE ORE CONTATE
Ho letto che lei parla di massaggi da fare dal basso verso l’alto per le gambe e dall’interno all’esterno per le braccia. Ecco anche queste cose potrebbero essermi utili. Gradirei tanto un suo parere, un’opinione. Intanto vista l’ora (io sono qui nella stanza con lui, dormo su una poltrona letto, perciò faccio fatica a prendere sonno) le auguro buonanotte e buona giornata per domani. Continui con il suo lavoro e le sue ricerche, perchè sento che i tempi stanno cambiando e la vedo dura in futuro per i veleni della chemioterapia! Spero tanto di darle buone notizie presto!
Dr Adriana Saragnese
*****
RISPOSTA
Ciao Adriana. Il tuo messaggio è altamente terapeutico, carico di pathos e di alto valore umanitario. La tua testimonianza non è solo diretta e qualificata, ma fa capire in profondità gli aspetti positivi e negativi del come pensa il medico.
FIDUCIA INGIUSTIFICATA E TESTARDA NELLE ASPORTAZIONI
Pur facendo accuse precise e circostanziate alla medicina, non ho mai fatto di ogni erba un fascio. Conosco troppi medici straordinari per assumere posizioni preconcette. Ma le mie accuse alla curomania rimangono intatte anche in questa specifica circostanza. Parli di quel tumore come del signor GMB, quasi che si trattasse di un agente segreto al soldo del demonio. Parli di lui come di qualcosa da trattare con pinze asportative. Come di qualcosa che, raschiato per bene e in modo inappuntabile, non darà luogo a recidive. Tu stessa eri in sala operatoria e ti sembrò filare tutto alla perfezione. Resti tuttora convinta di una difettosa asportazione. Quasi che, se il chirurgo di turno avesse fatto le cose al meglio, non saresti qui a soffrire con tuo marito in coma e con la Bibbia tra le mani.
ASPORTARE INFLUENZALITÀ E NON INFLUENZE, TUMOROSITÀ E NON TUMORI, VIROSITÀ E NON VIRUS
La realtà è che non sono i tumori a dover essere asportati, ma la tumorosità che sta onnipresente in insidiosa attesa ogniqualvolta compiamo gravi errori comportamentali ed alimentari. Non si contrasta e non si asporta l’influenza mediante farmaci e vaccini, ma si contrasta l’influenzalità, la tendenza a cadere nelle influenze. Non si contrasta il virus e il batterio, ma la virosità e la battericità dell’organismo, favorita dai rallentamenti metabolici e dagli impigrimenti linfatici.
LA PEGGIORE MALATTIA UMANA RIMANE LA CUROMANIA
Le ore contate dunque non valgono soltanto per la chemio ma per l’intera curomania medica, per l’intera curomania omeopatica, per l’intera curomania alternativa che pure esiste e resiste, impedendo ai terapeuti ed ai pazienti di usare il proprio cervello e di risolvere una volta per tutte le cause reali di mlattia. La non-cura del sintomo non è uno sfizio igienistico ma e’ qualcosa che appartiene alla conoscenza umana libera e indipendente. È la risposta universale e definitiva alle anomalie funzionali del corpo umano. Fin quando non si capirà a fondo questa realtà i passi verso il progresso saranno incerti e problematici.
LE MALATTIE NON NASCONO NEL SATANALAND
Niente cura del sintomo ma cura del fattore causativo che non viene generato di certo nel Satanaland, quanto nelle maglie della nostra civiltà umana. Qualcosa però occorre pur poterla fare per alleviare le pene dei malati. Certamente che sì. I massaggi e gli schiaffetti dall’interno all’esterno e dal basso verso l’alto, sono un esempio di come si può stimolare la circolazione del sangue in modo semplice e innocente. Le tisane alle ortiche, alla malva e allo zenzero sono un esempio di come poter aiutare la digestione. Il digiuno ad acqua o ad acqua e limone è un esempio di come disgregare ed espellere calcoli, lipomi, miomi, glioblastomi e quant’altro.
Valdo Vaccaro
Cara dottoressa
un bravo dottore è Giuseppe Nacci
scaricati e leggi il suo libro gratuito
Mille piante per guarire dal cancro senza chemio – Ed. Febbraio 2011
dal sito http://www.erbeofficinali.org/dati/nacci/
in bocca al lupo
alessandro
In realtà, ho trovato una lecture tenuta dal prof Seyfried che parlava proprio di un caso di glioblastoma che era stato trattato con una terapia dietetica ad hoc, cioè "chetogenica sotto restrizione calorica"… e aveva funzionato perché alla fine il tumore era sparito proprio, solo che dopo un po' la paziente è morta lo stesso, perché ha smesso la dieta… potete vedere tutto qua:
http://digivisionmedia.com/lectures/acam/cancer-as-a-metabolic-disease-impaired-mitochondrial-function-and-tumorigenesis-thomas-seyfried-phd/
La chiave della terapia in ogni caso è di minimizzare gli zuccheri assunti così che avvenga la chetogenesi con formazione di corpi chetonici… i glioblastomi di norma sono molto affamati di glucosio e non riescono ad usare i corpi chetonici, mentre il tessuto cerebrale sano sì e quindi porti il cancro ad autodigerirsi… l'ho detta molto soft però se vedete la lecture c'è tutto spiegato… altrimenti cercate "cancer as a metabolic disease", del Dr Thomas N. Seyfried…