LETTERA
AMICO OPERATO DI GLIOBLASTOMA AL CERVELLO
Caro Valdo, Recentemente un mio carissimo amico di 53 anni è stato colpito da glioblastoma al cervello. L’hanno operato ma non sono riuscito a capire se hanno tolto il tumore o solo l’edema. Lui non è molto preciso riguardo alla sua malattia. Si mantiene sul vago. So però che ha rifiutato la chemio e la radioterapia, e che ha pure smesso col cortisone dopo due mesi, perché lo stava devastando.
GIÀ PENSA AL SUICIDIO ASSISTITO
Non si fida dei medici. Dice che la sopravvivenza per questo tipo di tumore è di circa due anni. Pensa di rivolgersi a qualche organizzazione che pratica il suicidio assistito in Svizzera, non appena la malattia si aggraverà.
CHIEDO INDICAZIONI
Io gli ho parlato di te e delle cliniche igienistiche dove praticano digiuno e alimentazione crudista. Sembra interessato. Potresti gentilmente darmi qualche indicazione dettagliata su queste cliniche e su queste pratiche? Ti ringrazio anticipatamente per la tua risposta, nel frattempo ti invio i miei più cari saluti.
Sandro
*****
RISPOSTA
STIAMO ATTENTI NEL NON FARCI ABBINDOLARE DALLE STATISTICHE
Ciao Sandro, bene per la tua prostata, e meno bene per il tuo amico. Meno bene perché quando uno pensa già all’eutanasia, non so quante prospettive lasci alla speranza. La colpa non è sua ma delle diagnosi mediche che non lasciano scampo. Quando si parla di sopravvivenza media di un anno o giù di lì, non ti dicono mica che tale statistica è condotta tra gli operati che hanno subito il trattamento standard, i farmaci standard e la dieta raffazzonata standard, con tanto di brodaglia e di cibi devitalizzati da ospedale. Quasi che questa scia drammatica di eventi chirurgico-farmaco-radio-dietologici non avesse nessuna importanza sulla economia salutistica del paziente.
DATI POST-CIMITERIALI PER UN TUMORE DEMONIZZATO OLTRE I LIMITI
Si chiama glia il tessuto molle del cervello e del midollo spinale. Il glioblastoma multiforme GBM viene chiamato anche cancro cerebrale o carcinoma cerebrale. I dati che la medicina spara in continuazione su internet, sui giornali e dovunque capiti, sono non allarmanti ma post-cimiteriali. Roba che porta via 6 mesi di vita anche a un sano. Il GMB viene definito come il tumore più comune e più maligno tra le neoplasie della glia, il più aggressivo tra i tumori del sistema nervoso, quello che cresce più rapidamente.
BRAVISSIMI AD ASPORTARE, SPAVENTOSAMENTE SCARSI NEL CAPIRE
Percome e perché, nessun medico lo sa. Tirar via sì, ma capire perché quello sta lì manco per niente! Come fosse un dettaglio insignificante. Nella vicina Austria, nonostante boschi, laghi e fiumi, 600 persone/anno colpite da questo morbo. Nel mondo 175000, con 125000 che ci lasciano le penne. Capisco benissimo la voglia di Svizzera di un disgraziato che si trovi in una condizione del genere. Gli verrà anche voglia di farsi ungere da qualche prelato. Ma questo sarebbe il massimo dell’autolesionismo.
PENSARE POSITIVAMENTE ALLA VITA, ANCHE SE LA MORTE NON È SPARIMENTO MA SOLO TAPPA DI UN LUNGO PERCORSO
Occorre ribellarsi e puntare alla guarigione. Mai demordere. Fin che sei di qua e che nel tuo corpo c’è un cuore che batte, è giusto pensare alla vita. Potresti anche fare da prezioso testimonial, una volta recuperato, e questa potrebbe essere una ulteriore motivazione. Se poi sei davvero foglia in caduta libera, vai tranquillo. La morte non è morte ma nuova vita. Perdita sì, ma non così drammatica e spaventevole. Non certo la condizione eterna e tremebonda che certe religioni piagnone e disperanti vorrebbero far vedere.
CIFRE SBALLATE
Le cifre mediche sono fortemente sballate, prive di ogni affidabilità. Per certi versi sono balle stratosferiche. Trattasi di dati interni al loro sistema. È vero che muoiono 125000? Sì. È forse vero che trattati in modo diverso da quello standard in uso le cifre cambierebbero? La medicina non lo sa? Lo sa. Senza trattamento e senza operazione la sopravvivenza è tripla. I dati esistono. L’America ne ha in abbondanza.
IL CORPO LAVORA A FAVORE, SE GLIENE DAI IL MODO
Se poi uno non va a subire tutti gli spaventi delle visite, dei test e dei ricoveri, e si mette anche a mangiar giusto e a comportarsi virtuosamente, la salute gli ritorna come succede con la maggior parte delle patologie. Fin quando esiste il meccanismo di auto-guarigione, il corpo non ti abbandona mai e non va mai contro se stesso, per una questione di legge fondamentale della natura, pari a quella di causa ed effetto.
PRIMO NON NUOCERE, POI TUTTO IL RESTO
Non faccio l’oncologo né mi interessa di farlo. Ho soltanto la facoltà di leggere, di raccogliere dati importanti, di fare uso libero e sereno del cervello. Si leggano le mie tesine basilari tipo “Zona tumore, zona cancro”. Se poi le mie ricerche e le mie riflessioni portano addirittura della gente a guarire, tanto meglio. Di sicuro io non spavento nessuno ma cerco al contrario di dare giuste speranze. Niente sentenze di morte e niente illusioni. Solo dati il più possibile chiari e razionali, senza secondi fini.
DA UNA CUROMANIA ALL’ALTRA
Su internet c’è una caterva di annunci dove diversi medici proclamano di aver capito il meccanismo formativo e di aver sconfitto il glioblastoma. Vai a curiosare in dettaglio e scopri che, usando l’ultimo nuovo mix di lormustina (chemioterapico di vecchia generazione) e temazolomide (farmaco antitumorale standard), più tradizionale radioterapia, si ottengono grossi risultati, portando la sopravvivenza da 14,6 mesi a 23 mesi! Quasi un anno in più, poco importa se con dolori terribili e il penoso sbuffare dell’accanimento terapeutico.
È LA QUALITÀ CHE CONTA
Anche qui il medico fa lo qnorri, dimenticandosi che quello che conta nella vita non è soltanto sopravvivere 10 mesi in più, ma soprattutto sopravvivere al meglio, in regime di qualità. Purtroppo non voglio citare alcun nome di clinica svizzera. L’ho fatto una volta e chi ci è andato ha speso troppi soldi senza grossi risultati. Non lo mando nemmeno nelle note cliniche americane, dove non lo accetterebbero. A nessuno comoda un cliente operato e farmacizzato, anche se ha opportunamente (a mio avviso) evitato parte del menu ospedaliero.
HO SCORDATO GLI ATTREZZI DEL MESTIERE
Che fare allora? Nemmeno tu sai che operazione gli abbiano fatto. Cosa posso mai suggerire non lo so. Bacchette magiche e sfere di cristallo le tengo in un’altra stanza e quindi non sono in grado di valutare esattamente la situazione. La cosa migliore da farsi è svuotare il cervello da ogni pensiero negativo e di respirare profondamente.
IL RECUPERO NON VA NEGATO A NESSUNO
Niente farmaci ovviamente, ma su questo credo che già ci sia arrivato da solo. Prendere energia dall’aria e dal sole. Mettere in bocca solo il cibo più nobile del mondo che è la frutta di stagione. Camminare e muoversi. Dare cioè al suo sistema immunitario la possibilità di tentare un recupero in extremis. Leggesse le tesine sopracitate (qualcuna te la allego), potrebbe essere determinante.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti