LETTERA
LA CROCCANTE PORCHETTA DI ARICCIA
Ciao Valdo, come va? Per la gustosa e tipica porchetta di Ariccia, nota località dei Castelli Romani, è arrivato il riconoscimento europeo di indicazione geografica protetta (IGP), come annunciato in una nota del Ministro delle Politiche Agricole. Per chi non lo sapesse, la porchetta è un prodotto di carne suina, pesante dai 27 ai 45 kg, dove l’animale viene infilato dal sedere alla bocca con un palo di legno che servirà per arrostirlo allo spiedo. La carne è arricchita da un uso sapiente del rosmarino, del sale, del pepe e dell’aglio. La croccantezza della crosta, caratteristica peculiare di questa specialità gastronomica, è ottenuta attraverso una adeguata cottura che le consente di restare inalterata per svariati giorni.
TUTTI A CACCIA DEL MARCHIO IGP, OSSIA DEL MARCHIO DI DRACULA
L’IGP non è che il 666, il riconoscimento europeo a cui tutti gli svariati accoltellatori della penisola, tutti i produttori di cadaveri usati non a scopi cimiteriali ma alimentari, ambiscono con religiosa passione. Come c’è il vino Doc, così c’è la carne IGP, ossia il marchio di Dracula.
CHE BUONA LA PORCHETTA E CHE BUONI GLI HAMBURGER
Scherzi a parte, che buona la porchetta! Bella per l’anima e buona per il palato, come le tante prelibatezze che il Supermarket ci offre. Gli hamburger della Lidl hanno mandato in coma 6 bambini. Anche mia madre aveva fatto scorte per i nipoti. “Hai sentito le notizie del telegiornale sugli hamburger?” Non ho voluto polemizzare e nemmeno infierire. Ma già con tale frase era impallidita. Cosa importa, via, se gli hamburger sono appestati. Abbiamo le belle fiorentine, gli squisiti bastoncini di pesce, il fresco gelato dal cuore di panna.
MI FACCIO DUE ENORMI POMODORI ALLA FACCIA DEI TROMBETTIERI SFASATI DELLA TELEVISIONE DI STATO
Per me, che sono evidentemente di un altro pianeta, bastano due enormi pomodori, col vezzo di un pizzico di sale indiano Kala Luun (peccatuccio non grave), un po’ d’olio extravergine, e il pane casareccio che “ne manque jamais”, anche secco o ammollato con l’acqua. Mentre dalla TV di casa (o di Regime che è lo stesso) il sangue degli hamburger si mescola con le morte ammazzate di turno (la piccola Yara, la Scazzi, e le altre) che tanto piacciono ai trombettieri sfasati del TG e alle casalinghe depresse e annoiate.
CI SONO SEMPRE LE CARTE DI RISERVA
Il tempo per rifiatare c’è sempre. La speranza è sempre l’ultima a morire. Tanto c’è il pollo, c’è la fettina, c’è il prosciutto. Le sante consolazioni grazie a Dio non mancano mai. Finché qualche morbo non li ammalerà, allora rimane sempre la carta di riserva del coniglio, dello struzzo e del capriolo. Mai che dicano, nemmeno per scherzo o per lapsus freudiano, “ci butteremo sul melone, sulle ciliegie, sulle pesche doppio burro”.
LA POLENTA E LA PELLAGRA, L’ANIMA E LE PISCIATE
Un tempo si moriva di pellagra. Oggi di cosa si muore? Forse di stupidità e di ignoranza. Forse di crudeltà mentale, prima ancora che per sballo intestinale da Escherichia Coli. Siamo sicuri che oggi stiamo davvero meglio di quei disgraziati che nell’Ottocento impastavano la polenta mattina e sera? Non abbiamo le macchie rosse sulla pelle, ma quali macchie abbiamo nell’anima? Certo, con la porchetta draculiana doc di Ariccia, innaffiata dai favolosi vini dei Castelli, sai che sane pisciate! Camillo da Teramo
*****
RISPOSTA
CASE TRASFORMATE IN OBITORI E CAMPOSANTI, CORPI CHE IRRADIANO AURE GRIGIE E MIASMI PUTREFATTIVI
Ciao Camillo, me ne arrivano diverse di lettere, ma le tue battute sono davvero eccezionali, pepate e graffianti, moralistiche e spirituali, oltre che cariche di un sano senso umoristico. Questo è il minimo che si può e si deve fare, in questa società orribile e sciancata, incapace di sopravvivere se non trasforma cucina e frigorifero in obitori e camposanti casalinghi, con tanto di salme smembrate pronte a finire sui propri piatti e nei propri intestini super-contaminati dai miasmi putrefattivi. La puzza di topo morto, all’interno delle proprie viscere, si sente ma non abbastanza. La percezione olfattiva si disperde, anche se le radiazioni ammalanti e l’aura grigia delle onde vibrazionali mortifere, si diffondono inevitabilmente intorno al corpo dei mangiatori seriali di cadaveri.
AL DI LÀ DEL MICROBO E AL DI LÀ DELLO SPIRITO
Non è solo questione di schifo e di voltastomaco. Non è solo questione di Escherichia Coli e di drammi gastrointestinali. Non è solo questione di invecchiamento precoce del cuore, dell’anima e della mente.
FACCIAMO DUNQUE UN CONFRONTO AGGIORNATO, SCIENTIFICO E CONCRETO TRA DIETA CARNIVORA E DIETA VEGANA
È anche una questione di cultura, di civiltà, di fattibilità, di compatibilità con le risorse e con tutto il resto. Una questione di dati precisi raccolti da scienziati non debosciati, corrotti e venduti, ma da scienziati veri e con le palle, da scienziati che amano la vita e la natura al pari di quanto l’amavano i grandi e indimenticati geni chiamati Pitagora, Dante, Leonardo, Bruno e Voltaire. Diamoci una schiarita su cosa significa una dieta cannibalistica e carnivora, incentrata sulla carne, e una sana e innocente dieta vegana, incentrata sulla frutta, le verdure, i semi, le radici, i germogli, i pani e i cereali.
CONFRONTO AMBIENTALISTICO
Vogliamo argomenti di tipo ambientalistico, raccolti ultimamente in USA? Per mangiar carne servono 3 volte più carburanti fossili (300% di incremento consumi petrolio/gas/carbone, rispetto alla scelta vegana). La percentuale di desertificazione, o di perdita del “top-soil” (terreno biologico e fertile) in USA è del 75% (di cui l’85% causata da terreni riservati a cereali da stalla e da pollicoltura, per un totale di 260 milioni di acri, circa 150 milioni di ettari). Senza contare che gli USA importano ogni anno 150 mila tonnellate di carne dal Sud-America, causando, per ogni etto di carne, una perdita di 5 metri quadri di foresta, accompagnata da una irreparabile estinzione annua di 1000 specie viventi tra piante e animali.
CONFRONTO TUMORALE O CANCEROGENICO
Vogliamo argomenti di tipo tumorale o cancerogenico? Le donne che mangiano carne più di una volta la settimana, registrano cancro al seno 3,8 volte in più rispetto alle tendenzialmente vegane (380% di incremento), e i dati tra le carnivore e le vegane mancano ma si possono immaginare addirittura raddoppiati. Le donne che consumano uova giornalmente, rispetto a quello che lo fanno una volta la settimana, registrano cancro al seno 2,8 volte in più. Le donne che consumano giornalmente formaggio e burro, cioccolato al latte e gelati al latte, rispetto a quelle che lo fanno una volta la settimana, registrano cancro al seno 3,25 volte in più. Le donne che consumano uova 3 volte o più per settimana, sviluppano cancro fatale alle ovaie 3 volte in più rispetto a quelle che lo fanno una volta per settimana. I maschi che consumano carne-uova-latte-pesce giornalmente, rispetto ai maschi vegani, sviluppano cancro alla prostata 3,6 volte in più (non il 5 o il 10%, ma il 360% in più, che è una spaventosa enormità).
UNA ILLUSTRE SCONOSCIUTA CHIAMATA NUTRIZIONE
Premettiamo intanto che in America ci sono 125 università mediche, ma che solo 30 di esse offrono un corso in nutrizione, e che in queste miserabili 30 le ore di training ricevute in media da un medico americano in 4 anni di studi sono 2 e mezza, per cui possiamo immaginare il grado infimo di preparazione dei medici su questo basilare argomento. I programmi di nutrizione sono poi vagliati dalla FDA, e non certo da qualche scuola igienistica.
CONFRONTO LIPIDICO E CARDIOCIRCOLATORIO
Vogliamo parlare di colesterolo, trigliceridi e omocisteina? La causa di morte più frequente in USA è il collasso cardiaco, con 1 persona che crepa ogni 45 secondi, e con un rischio medio di essere colpiti equivalente al 50%, per cui una persona su due muore di collasso, mentre la percentuale cade al 15% per i vegetariani e al 4% per i vegani. Eliminando le proteine animali in toto, il rischio di collasso per gli ex-carnivori cala all’istante del 90%. Il livello medio di colesterolo dei mangiatori di carne è 210 mg/dL, che comporta un rischio collasso del 50% maggiore rispetto a chi sta su valori sensibilmente più bassi.
CONFRONTO IDRICO ED ENERGETICO
Vogliamo argomentare sulle risorse idriche ed energetiche? Metà delle risorse idriche americane e ne va per la produzione di carne, dato che per produrre mezzo chilo di grano vanno 25 galloni d’acqua, ovvero quasi 100 litri, e che per produrre mezzo chilo di bistecca californiana servono 5000 galloni (quasi 2000 ettolitri d’acqua). Ci sono anche i dati mondiali. Per ottenere 1 caloria in proteine da carne bovina, si consumano 78 calorie di petrolio (contro le 2 calorie necessarie per la soia). La percentuale di materie prime globali richieste per la produzione di carne raggiunge un 33%, contro il 2% richiesto in caso di popolazione vegana. Se ogni uomo della terra fa il carnivoro, abbiamo ancora riserve di petrolio per 13 anni, prima di restare a secco. Se ogni uomo fa il vegano, il petrolio dura per altri 260 anni, nei quali possiamo sviluppare al meglio e in modo economico tutte le risorse alternative possibili ed immaginabili.
IL PROBLEMA DEGLI STAFILOCOCCHI IN VERSIONE SUPERBUG (MRSA)
Vogliamo metterla sul piano dei batteri? Sarà utile prender nota che il 55% di tutti gli antibiotici prodotti in America finisce nelle mangiatoie degli animali. La percentuale poi di infezioni da stafilococchi penicillina-resistenti, che era del 13% nel 1960, risultava già del 91% nel 1988. Nessuna meraviglia che oggi si arrivi allo Stafilococco Aureus, corazzato contro ogni sistema antibatterico, che sta facendo tremare letteralmente l’America col nome di MRSA (methicillin-resistant-staphylococcus-aureus). La posizione della Comunità Europea verso la somministrazione di antibiotici agli animali? Divieto totale! La posizione delle istituzioni americane maramaldeggiate dagli allevatori e da Big Pharma? Supporto completo alla somministrazione anche su livelli più alti di quelli attuali!
I LATTANTI AMERICANI SI AVVELENANO DI DIELDRIN SIN DALLA NASCITA
Vogliamo parlare di pesticidi? È idea comune in America che l’US Department of Agriculture (il Ministero della Salute) protegga la sicurezza e il benessere dei cittadini ispezionando tutte le carni. La realtà è che meno di un animale ogni 250 mila macellati viene testato per i residui tossici di tipo chimico. La percentuale di madri americane il cui latte contiene significativi e pericolosi livelli di DDT, tocca addirittura il 99%. La percentuale di madri vegane col DDT a rischio risulta essere solo dell’8%. Un divario enorme. La percentuale di dieldrin (uno degli insetticidi bioaccumulanti, appartenenti alla vietatissima sporca dozzina chiamata POP, persistent organic pollutants) ingerita da un bambino lattante medio americano, è tale da raggiungere 9 volte il massimo livello di sicurezza (900% superiore al limite max consentito per legge).
LO SPORT NAZIONALE AMERICANO È QUELLO DI AMMAZZARE, IN DISPREGIO TOTALE ALLA VOLONTÀ DIVINA (DIO NON AMA CHI UCCIDE)
Quanto agli argomenti etici, basti sapere che per ogni ora delle 24 ore, vengono sgozzati negli USA 660 mila animali, essendo questa l’attività “sportiva” più diffusa, più ambita e più fruttifera degli Stati Uniti d’America, altro che nuoto, corsa, basket, e football americano. La macellazione supera ogni altra cosa. Non certo per i lavoratori impiegati, più precari che fissi, dove esiste il più alto numero di rinunce e licenziamenti, ed anche il più alto numero di incidenti sul lavoro.
L’ABBRUTTIMENTO DA ESSERI UMANI SENZIENTI IN ESSERI UMANI MACELLATORI
Non penso serva aggiungere altro. È tutto un discorso di cultura, di cuore e di coscienza. Gli allevatori sono esseri umani, nessuno lo mette in dubbio, ma la loro scelta di vita li abbruttisce al punto di trasformarli in persecutori seriali e in assassini seriali, poco importa se protetti dalle leggi razziste degli uomini. Viviamo in una civiltà nazista che più nazista non si può. Abbiamo mai alzato la testa e buttato lo sguardo sulle persone quadrupedi o piumate condannate a morte? Saremmo mai disposti a lasciare i nostri figli in quelle condizioni di stress e di angoscia? Cos’ha la gente al posto del cuore, dell’anima e del cervello?
IL MINISTERO DEGLI ACCOPPAMENTI SERIALI AUTORIZZATI
La cosa peggiore è la disinvoltura con cui si parla del sangue e della sofferenza altrui. La cosa peggiore è il tentativo ipocrita e cinico di normalizzare il crimine, di renderlo accettabile e plausibile, oltre che legale. Strano che il Ministero delle Politiche Agricole, si chiami ancora a quel modo. Perché non chiamarlo Ministero Satanico e Vampirista degli Accoppamenti Seriali Autorizzati? Almeno potremmo apprezzarne la rude franchezza.
Valdo Vaccaro
Leggete tony wright !!!!!!!!! :
– beyond-belief.org.uk/
– youtube.com/watch?v=Bm-wNsH2LW8 (tanto per cominciare…)
– leftinthedark.org.uk/