LETTERA
QUALITÀ STREPITOSE DI UN FRUTTO INGIUSTAMENTE DIMENTICATO
Ciao Valdo! Ti ringrazio per aver esaudito la mia richiesta, scrivendo una tesina interamente dedicata al frutto della melagrana! Che ne diresti di rispolverare le qualità strepitose di un altro frutto ancora che pare ormai dimenticato ingiustamente? Sto parlando della giuggiola. Leggevo, infatti, che negli ultimi anni le antiche giuggiole non interessano più alle nuove generazioni di coltivatori, per cui sono andate nel dimenticatoio. Non è infatti facile trovarle sul mercato e la loro produzione è limitata a carattere familiare .
GIUGGIOLE RICCHISSIME DI VITAMINA C
Tutto questo nonostante le giuggiole, piante centenarie, siano resistenti a tutte le malattie e non sia necessario alcun intervento umano affinché producano frutti. Da un punto di vista nutrizionale, le giuggiole non meritano sicuramente tale destino. Sono ricchissime di principi importanti. Leggevo, addirittura che in in dieci giuggiole si trova un contenuto di vitamina C pari a quello di due arance!
AUMENTANO PERSINO LE CAPACITÀ COGNITIVE
Tra le varie indicazioni terapeutiche, sembra che le giuggiole abbiano proprietà nootropiche, cioè contengono sostanze, i nootropi, che hanno il potere di aumentare le capacità cognitive! Non è poi difficile coltivare un albero di giuggiole nel proprio giardino anche perchè la pianta si adatta bene a tutte le tipologie di terreno. Con affetto e stima.
Elena
http://passioneperlosport.blogspot.it/2013/10/proprieta-nutrizionali-delle-giuggiole.html
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RISPOSTA
LE ULTIME BACCHE DELLA STAGIONE, A PARTE LA ROSA CANINA
Ciao Elena. Il giuggiolo, o Ziziphus Jujuba, è una pianta a foglie decidue della famiglia delle Ramnacee, noto anche come dattero cinese, natsume o tsao. Sovente viene utilizzato come pianta ornamentale. La pianta delle giuggiole, una volta era diffusa in Italia, ma oggi è rara nella nostra penisola e viene piantata solo nei giardini e negli orti degli appassionati che amano le sue bacche dalla maturazione tardiva.
LE GIUGGIOLE SECCHE SI CONSERVANO PER DIVERSI MESI
La pianta del giuggiolo è uno degli ultimi alberi da frutto a maturare nel frutteto e le sue bacche, private del grosso nocciolo interno e seccate, si conservano per parecchi mesi. Appartiene a quei frutti antichi che hanno sfamato l’umanità prima ancora che iniziasse a coltivarli. Alcuni studiosi ritengono che la culla di questa pianta da frutto sia la Siria nell’Asia minore e da qui abbia raggiunto in tempi remoti la Cina e l’India dove ancor oggi è diffusamente coltivata.
GLI ANTICHI ROMANI PORTARONO I GIUGGIOLI DALL’EGITTO
Altri collocano le sue origini nell’Africa Settentrionale dove è conosciuta e coltivata dal tempo degli Egizi. La pianta del giuggiolo è stata portata in Italia dagli antichi romani che producevano con le sue bacche fatte fermentare un vino dolce e aromatico. Secondo antiche credenze, la giuggiola, contiene una percentuale di zucchero così alta, che al solo mangiarne una fa andare in solluchero o in visibilio. Da qui il detto, andare in brodo di giuggiole. Frutti dal gusto molto particolare sono stati importanti in Europa dal Medio Oriente circa duemila anni fa.
UN FRUTTO CHE SI PRESTA NON SOLO AL CONSUMO FRESCO
In Italia non esistono cultivar selezionate, ma solamente dei tipi indicati genericamente come a frutto lungo e a frutto tondo. Il giuggiolo è una pianta ad alta produttività. Predilige terreni sabbiosi o sassosi o calcarei a reazione neutra o basica, rifugge i terreni umidi e non soffre troppo le basse temperature invernali. Il frutto è ottimo per il consumo fresco, ma si presta anche a marmellate, sciroppi, confetture, gelatine, frutta secca, canditi, dolci, bevande alcoliche e liquorose, persino in salamoia, nella grappa o nell’aceto.
POSSIEDE QUALITÀ ANTI-INFIAMMATORIE
La giuggiola ha importanti proprietà medicinali, essendo portatrice di effetti lenitivi ed antinfiammatori, espettorranti ed emollienti. Utile anche come idratante per le pelli secche.
I semi contengono composti organici con proprietà sedative.
PARLARE DI GIUGGIOLE FA VENIRE DAVVERO L’ACQUOLINA IN BOCCA
Ricordo che da piccolo esisteva in centro paese a Tavagnacco, esattamente all’imbocco di Via Madonnina, di fronte alle scuole elementari di un tempo, oggi divenuta sede della farmacia, una siepe di giuggiole lunga una cinquantina di metri almeno, e stracarica di frutti. Superfluo dire che mi facevo delle autentiche scorpacciate. Peccato davvero che l’abbiano estirpata.
DOMANI STESSO VADO A FARE UN BLITZ PRESSO UN ALBERO LIBERO IN MEZZO ALLA CAMPAGNA
Ora che me l’hai ricordato, so di un albero carico di giuggiole in aperta campagna. Domani prendo la bici e vado a farmi un buon rifornimento. Siccome sto anche preparando l’orto per il radicchio invernale, andrò in settimana al fantastico Vivaio L’Orto Fiorito di Martignacco-Udine dove si trovano tutte le piante da orto e da frutteto, e vedrò di acquistare un alberello di giuggiole.
Valdo Vaccaro
Le ho sempre mangiate sin da quando ero piccolo e proprio ora ne ho un chilo qui con me. Le preferisco poco mature perché poi diventano molli e dolciastre. Aggrinziscono e cambiano totalmente sapore. Come me le procuravo? Come Arsenio Lupin, mio grande e in dimenticato maestro. Il motto era sempre lo stesso : roba de campagna, chi fa prima se la magna.
un frutto davvero fantastico, io ne ho una pianta, sempre generosissima, ne mangio in abbondanza per quasi un mese ogni anno, mai una malattia, mai bisogno di alcun trattamento, se non di una leggera potatura.
Io possiedo due alberi di giuggiole e vado pazza per questa deliziosa bacca. Ora sto seguendo una dieta antireflusso e la frutta concessa sono banane, mele e pere senza buccia e cotte. Vorrei provare a cuocerle al forno e togliere la buccia, o anche al vapore. Secondo lei, potrebbero crearmi problemi?
Io possiedo due alberi di giuggiole e vado pazza per questa deliziosa bacca. Ora sto seguendo una dieta antireflusso e la frutta concessa sono banane, mele e pere senza buccia e cotte. Vorrei provare a cuocerle al forno e togliere la buccia, o anche al vapore. Secondo lei, potrebbero crearmi problemi?