DOCUMENTO INVIATOMI DA FRANCO LIBERO MANCO (Titolo e sottotitoli di VV)
ENNESIMO ASSALTO DEL PROF CALABRESE ALLA SCELTA VEGAN
In un articolo pubblicato su La Stampa il 15 settembre scorso il prof Calabrese ne combina un’altra delle sue in fatto alimentare affermando che il mondo vegetale è carente di alcuni nutrienti e quindi non adatto ad un’alimentazione vegana. Se questo fosse vero Ippocrate, Platone, Aristotele, Buddha, Gandhi, Einstein, Leonardo ecc. avrebbero avuto serie carenze nutrizionali e sarebbero passati prematuramente a miglior vita, mentre ci risulta che siano state tra le persone più sagge, intelligenti e longeve della storia.
AFFERMAZIONI DISTORTE E SVIANTI DEL PROFESSORE COI BAFFI
“La dieta vegan evidenzia carenze nutrizionali importanti come: proteine, zinco, calcio, ferro, vit. D, Omega 3, iodio, taurina e vit. B12”. In sostanza noi vegani (io da oltre 30 anni) secondo il Calabrese dovremmo essere già morti o gravemente ammalati. Disgraziatamente per lui godiamo di una salute eccellente e disponibili a dimostrarlo.
BAMBINI VEGANI BISOGNOSI DI INTEGRATORI E DI SUPERVISIONE
Poi dice che “La soluzione adottata dei vegani è di assumere integratori, perché il piano di alimentazione dei bambini vegani deve essere obbligatoriamente supervisionato da un nutrizionista esperto di età evolutiva”. Anche qui siamo disposti a dare la testimonianza dei genitori vegan che allevano i loro bambini senza integratori e senza ricorrere alla supervisione di esperti nutrizionisti, come è successo per millenni a questa parte per le generazioni che ci hanno preceduto quando attingere a prodotti animali era l’eccezione non la regola e i nutrizionisti non esistevano come categoria.
NON È STRANO CHE IN GERMANIA, E NON SOLO LÌ, CERTE ISTITUZIONI RACCOMANDINO LA CARNE
Afferma anche che “la Società di Nutrizione Tedesca raccomanda che una dieta comprenda anche i prodotti animali”. Chi mai conosce quella fantomatica istituzione? Noi conosciamo l’American Dietitic Association che in fatto alimentare afferma che la carne, compresa quella di pesce, nonché gli stessi derivati (latte, formaggi e uova) non siano necessari né utili alla nostra buona salute; che tutte le diete vegetariane, comprese quelle vegane, correttamente pianificate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e apportano benefici nella prevenzione e nel trattamento delle svariate patologie. Appropriate in tutte le fasi del ciclo vitale, incluse gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza, nonché per gli atleti.
FALSITÀ EVIDENTI SULLE PROTEINE
“Pasta e piselli o riso e fagioli forniscono una buona compensazione ma incompleta a causa di alcuni aminoacidi mancanti”. Anche i sassi sanno che non è vero e che l’accoppiata di cereali e legumi fornisce tutti gli aminoacidi necessari a costruire le proteine, e che quelle di derivazione vegetale sono più benefiche e assimilabili senza incorrere ai grassi saturi, colesterolo ed eccesso proteico.
RISPOSTE CORRETTE AGLI STRAFALCIONI DI CALABRESE SU ZINCO E FERRO
Di zinco è ricco il germe di grano, l’avena, i legumi, la frutta secca, i semi di zucca, di sesamo, girasole, il lievito, i funghi, il cacao, le noci, il cioccolato fondente. Il ferro non eme dei vegetali è poco assimilabile? Questo dimostra che la natura vuole che il ferro nella nostra alimentazione sia assimilabile nei tempi e nella quantità adatta al nostro organismo. Infatti eccessi di ferro si depositano nel cuore, fegato e pancreas danneggiandoli. Non risulta che i vegani accusino questa carenza, anzi è più probabile tra i mangiatori di animali.
SUL JOURNAL OF NUTRITION E PERSINO SUI TELEGIORNALI NOSTRANI SI PARLA DI MORTE PREMATURA CAUSATA DA FERRO-EME
Secondo una nuova meta-analisi pubblicata sul Journal of Nutrition, il ferro-eme che si trova nella carne aumenta del 57% il rischio di malattie cardiache. E una recentissima indagine trasmessa in questi giorni persino dal telegiornale dice che il ferro-eme aumenta del 27% la possibilità di morte prematura.
RISPOSTE CORRETTE AGLI STRAFALCIONI SUL CALCIO
In studi condotti da dietologi dell’American Dietetic Association e Medici della Physician Committee for Responsible Nutrition affermano: “Si ritiene comunemente che il latte prevenga l’osteoporosi ma la ricerca medica mostra il contrario. Anzi, un’assunzione maggiore di calcio attraverso prodotti lattiero-caseari è stata associata a rischi maggiori”. È vero che il latte è ricco di calcio ma questo nel tubo digerente precipita sotto forma di fosfato di calcio che viene eliminato dall’organismo legandolo agli atomi di calcio. Solo il 30-35% viene assorbito sia perché reso inorganico con la bollitura, la pastorizzazione, la sterilizzazione, la lavorazione, sia perché latticini e formaggi sono altamente acidificanti e questo costringe l’organismo a sottrarre calcio buono per conservare l’equilibrio acido-basico del sangue e della matrice extracellulare. Ecco perché metà degli americani è carente di calcio nonostante ne bevano a fiumi. Per contro le migliori fonti alimentari di calcio sono: legumi, semi e tutte le verdure a foglia verde, con assorbimento anche al 60-65%.
RISPOSTE CORRETTE AGLI STRAFALCIONI SU VITAMINA D, OMEGA3 E IODIO
Per la vitamina D è sufficiente stare all’aria aperta almeno tre volte a settimana per soddisfare il fabbisogno del nostro organismo, senza ricorrere a prodotti animali e subire le conseguenze dei loro effetti collaterali. Quanto agli Omega3, una affidabile ricerca medico-scientifica condotta su oltre 19.000 persone, alla fine del 2010 in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, rileva che l’assunzione di Omega3 è più efficiente se proviene da vegetali, come noci, semi di lino e olio di semi di lino, piuttosto che dal pesce, che spesso è contaminato da mercurio, cadmio, piombo e da scarichi industriali. Per la iodina, gli alimenti vegetali più ricchi di iodio sono: frumento e cereali vari, fave, funghi, rape, more, carote, porri, ananas, bietole, fagioli verdi.
PURE LA TAURINA SI TROVA NEL REGNO VEGETALE, SPECIE NEL FICO D’INDIA E NEI LEGUMI
La taurina è un aminoacido non essenziale, cioè non è necessario assumerlo con la dieta perché viene sintetizzata dall’organismo. In ogni modo nei legumi troviamo gli aminoacidi precursori della taurina (cisteina e metionina) e il fico d’India è ricchissimo di questo aminoacido.
GLI ONNIVORI HANNO DIGESTIONI LUNGHE E DIFFICILI E PERTANTO SONO LORO I PIÙ VULNERABILI A CARENZA DI B12
Fosse vero il pregiudizio che i vegan sono soggetti a carenza patologica, e non invece come nella realtà avviene a fisiologica e stabile e utile bassa vitamina B12 rispetto ai range manipolati della FDA, molto meglio essere vegan e rischiare una carenza di tale vitamina, piuttosto che essere onnivori e avere la quasi certezza di morire di infarto o di tumore. Da rilevare che, alla prova dei fatti e delle statistiche, gli onnivori manifestano carenza do B12 molto più spesso degli stessi vegani.
COME MAI QUESTO PRETESO LUMINARE DELLA NUTRIZIONE SI OSTINA TANTO?
Ora, a fronte di affermazioni palesemente errate c’è da chiedersi perché il professore (che si ritiene un luminare della scienza alimentare) si ostini ad osteggiare la scelta vegan universalmente riconosciuta la più salutare oltre che la sola che possa assicurare un futuro all’umanità?
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RISPOSTA
GIORGIO CALABRESE VESSILLO ITALIANO DELLA MATTANZA ANIMALE
Un saluto a te Franco Libero ed anche a coloro che seguono le devianti fantasticherie di questo personaggio televisivo che continua a sventolare da anni da bandiera del carnivorismo, similmente a come facevano in America Robert Atkins, in Francia Michel Montignac e David Servan-Schreiber e, in Italia, Carlo Cannella, tutti finiti malamente ed anzitempo in camposanto, portando con sé le loro smanie convinti e tronfi delle loro tendenze scuoiatorie.
GLI INTERLOCUTORI VIVI SONO FACILI DA CONTRADDIRE
Non proviamo alcuna gioia nel dire questo. Abbiamo perso dopotutto degli interlocutori vivi e ci ritroviamo oggi con i loro video imbarazzanti e melanconici più di prima. Contrastare e contestare un vivo si può e si deve. Chi è passato dall’altra parte di recente merita rispetto e non può nemmeno reagire. Ne riparliamo solo perché è d’obbligo per chi resta denunciare le incongruenze ed evitare alla gente di incorrere negli errori marchiani della controparte, sia nel pensiero che nelle scelte concrete.
SE NON CI FOSSE, BISOGNEREBBE INVENTARLO
Auguriamo al prof Calabrese lunga vita, anche se le sue teorie accorciano la vita alla gente e rendono la vita disumana e spaventevole a milioni di creature innocenti. Del resto se non ci fosse lui, con i suoi strafalcioni contrabbandati per perle nutrizionistiche e per scienza dell’alimentazione, se non ci fosse lui a illuminarci con la sua ormai famigerata dieta Calabrese a base di carne giornaliera di diversi animali, a colazione, pranzo, merenda e cena, e magari pure nell’eventuale spuntino notturno per chi soffre di insonnia, verrebbe sostituito da qualche altro carnivorista anonimo, privandoci di un classico simbolo di riconoscimento.
ISPIRAZIONI TRATTE DAL CARNIVORISMO TEDESCO
Non sorprende il fatto che venga a citare una fantomatica Società Tedesca di Nutrizione, pescando nel torbido di una grandissima nazione che si sta meritevolmente liberando con difficoltà e laboriosità dalle sue recenti disavventure storiche, ma che purtroppo rimane legata nel settore alimentare a würstel, hamburger, goulash e carne cruda, in netto contrasto con una tradizione superlativa di pensatori e di filosofi della caratura di Paracelso, Luis Kuhne, Arnold Ehret, Max Pettenkofer, Max Bircher-Benner includendo la Svizzera di lingua e tradizioni germaniche.
LA GERMANIA NON È LAPPONIA
Non è poi che negli altri paesi le cose vadano particolarmente meglio. In Germania comunque il vegetarismo rimane diffuso ma fortemente minoritario. “Facile elogiare le verdure e la frutta per voi in Italia che avete tanto sole e inverni col terreno coltivabile, mentre noi abbiamo tanta pioggia, tanto freddo e la terra gelida e indurita dove non cresce nulla per mesi e mesi”. Questa la risposta di una mia amica tedesca al mio elogio del vegan-crudismo tendenziale. Continuo ovviamente a pensare che la Germania non è la Lapponia e che i tedeschi non vivono mezzi congelati negli igloo, visto che non mancano di mezzi economici e che i loro supermercati sono fornitissimi sia d’estate che d’inverno. Il freddo non è un alibi adatto a giustificare pratiche sanguinarie a scapito del prossimo indifeso.
GERMANIA PAESE DECISAMENTE CARNOFILO
Sta di fatto che il medio consumatore germanico consuma attualmente 115,5 kg di carni l’anno (40 kg suine, 30 kg insaccati, 15,5 kg pesce, 10 kg bovine, ecc), 12 kg di uova, 6 kg di patate fritte congelate, 63 kg di patate, 22 di pomodori, 20 di mele, 80 tra pere, cachi, arance, kiwi, uva e meloni, 9 kg di cioccolata, 7 kg di pasta (contro i 30 degli italiani), birra a ettolitri. Paese rispettabile e migliorabile, non peggiore di tanti altri, ma non da prendersi oggi come modello alimentare.
I PIÙ SOGGETTI A CARENZA DI B12 SONO PER PARADOSSO I CARNIVORI
La risposta alla B12 non sta certamente nel bere dal calice avvelenato del prof Calabrese. Esiste un autentico falso mito generalizzato da demolire in ogni caso: il mito della vitamina B12 bassa. La vitamina B12 deve essere bassa perché il corpo umano necessita di quantità minime. La B12 non è un punto dolente ma è stata trasformata in punto critico da chi ha interesse a farlo, diventando una specie di perfida ed irreale bandiera antivegetariana. Le carenze B12 degli onnivori, assai più diffuse che nei vegetariani, sono un fatto serio e patologico in quanto dipendono dalle digestioni lunghe e difficili tipiche delle diete carnivore, e pertanto dagli organi intestinali intasati, compromessi ed incapaci di produrre B12 mediante il fattore intrinseco.
FORMIDABILE CONGIUNZIONE TRA VITAMINA C E FLAVONOIDI ORAC NEI VEGANI
La cosiddetta bassa vitamina B12 dei vegani al contrario è fenomeno ben diverso 1) In quanto il meccanismo intrinseco funziona data l’alta digeribilità e vitalità del loro vitto, 2) Poiché si realizza in essi una formidabile congiunzione tra vitamina C naturale e bioflavonoidi vitali ad alta presenza ORAC, entrambi potenti antiossidanti ed entrambi incompatibili e avversi ad alti livelli di vitamina B12, ma compatibili con B6 e con alti folati B9 vicarianti della B12. In altre parole, nei vegani a bassa B12 fisiologica, c’è una corrispondente B9 compensativa sovra-range, mentre negli onnivori a bassa B12 patologica questo non avviene visto il loro scarso apporto di folati, di flavonoidi, di fibra e di acqua biologica.
LE PROVE TABELLARI E LE PROVE CONCRETE NON MANCANO
Pensieri cervellotici di parte vegetariana per scacciare questo ridicolo fantasma eretto dai carnivori a baluardo del loro bistecchismo? Niente affatto. Questo è provato nei fatti. Basta 1) Verificare statisticamente tramite prove del sangue su diversi soggetti vegan, per scoprire che a una B12 sui 100 (superiore al vero minimo ex WHO, poi manipolato dalla FDA negli anni ’70 e portato a 180 pg/mL) corrisponde una B9 sui 24 pg/mL ben oltre il range max di circa 13, cosa che non ha luogo negli onnivori, 2) Verificare come eventuali apporti di B12 nei vegani non portino alcuna variazione stabile al loro minimo fisiologico, e non apportino reale beneficio ma solo evidente fastidio fisico, 3) Verificare come a livello concreto i vegan-crudisti tendenziali, nella stragrande maggioranza dei casi, se la cavino fantasticamente in fatto di benessere.
ESISTONO ENORMI INTERESSI COMMERCIALI A SOSTEGNO DEI MACELLI
Mi meraviglio che Franco Libero si chieda il perché di questa ostinazione anti-vegetariana ed anti-vegana del professor Calabrese. Sarebbe come pretendere che il cavalier Cremonini e la McDonald’s cambiassero i connotati da oggi a domani e si mettessero ad elogiare patate, cavoli e radicchio. C’è gente, e Franco lo sa benissimo, che è mossa da una mole di interessi massicci e mastodontici, per cui la propria voce non riflette reali sentimenti e convinzioni interiori ma rispecchia solo la cattiva coscienza di quell’orribile e disgustoso business basato sulla violenza e sulla uccisione senza scrupoli, ai danni egli esseri più improtetti ed indifesi.
CAPOLAVORI DELLA MENTE E DEL CUORE
Ho appena sentito uno degli ultimi spot televisivi di una ditta italiana che produce e promulga stragi di tonni, merluzzi e balene: “Noi della F. abbiamo a cuore la sorte degli oceani!” conclude l’arrogante slogan. In perfetta linea poi con gli slogan dell’Agroalimentare Italiano che è arrivato ad esaltare prosciutti e mortadella come i veri capolavori dell’ingegno made in Italy Se questo non è uno stravolgimento dei valori, una dichiarazione di deliberato elogio della violenza, nonché un modo cinico e ipocrita di presentarsi al pubblico, certi della massima impunità da parte di chi dovrebbe invece perseguire, scoraggiare e multare duramente ogni pubblicità ingannevole e offensiva, mi si dica allora cos’è.
Valdo Vaccaro
Il fattore calcio…il calcio ha un legame diretto col magnesio e non con il fosforo, come viene erroneamente indicato dalla medicina. Eccessi di calcio non adeguati alle fonti di magnesio creano carenze di quest’ultimo, cioè il magnesio. Pertanto la carenza di magnesio produce la carenza di calcio. Ecco perchè assumere tanto calcio come i latticini e formaggi danno l’effetto contrario, cioè una carenza di calcio (e magnesio pure). Mentre il calcio contenuto nelle verdure verdi è associato al magnesio, quindi naturalmente vengono assunti entrambi e sta poi all’organismo associarli nelle corrette proporzioni, come ha sempre fatto autonomamente. Inoltre i reni riciclano il calcio, mentre il magnesio non viene riciclato. Pertanto è molto più probabile avere una carenza di magnesio, piuttosto che di calcio. Si è visto che, assumendo magnesio si sono risolti problemi di carenza di calcio, osteoporosi e così via. La natura non è stupida. È spesso mal compresa. Inoltre quando vi sono interessi volti allo sfruttamento dell’ignoranza e dei dati falsi dell’Uomo, essa è volontariamente ostacolata.
Son ben altri gli esperti di alimentazione, altro che Calabrese.