SILVIO GARATTINI SU IPERMEDICALIZZAZIONE, SU TROPPI FARMACI E INUTILI INTEGRATORI 

da 26 Dic 2017Danni da cure mediche

DURA DENUNCIA DI SILVIO GARATTINI FONDATORE DELL’ISTITUTO MARIO NEGRI

(Articolo di Cristina Serra del 21 Dicembre 2017 – Titolo e sottotitoli VV)

ESAMI SENZA SENSO, CURE SENZA SCIENZA, INTEGRATORI VISTI COME RIMEDIO A TUTTI I MALI

Silvio Garattini, fondatore nel 1963 e direttore dell’Istituto di Ricerche Mario Negri, che oggi conta tre sedi a Milano, Bergamo, e Ranica (Bg), e oltre 950 unità di personale, è una delle massime autorità mondiali in farmacologia, cancerologia, chemioterapia e immunologia dei tumori. È stato membro del Comitato di biologia e medicina del Cnr, del Consiglio sanitario nazionale e Commissione della presidenza del Consiglio per la politica della ricerca in Italia, e della Commissione unica del farmaco del ministero della Salute. Da sempre critico nei confronti delle cure mediche alternative, è altresì critico verso l’eccesso di medicalizzazione cui stiamo assistendo oggi in Italia. Nell’intervista all’Espresso spiega perché.

PROF GARATTINI, QUALI LE CAUSE DELL’IPER-MEDICALIZZAZIONE?

Ci sono importanti interessi economici, ma concorre al fenomeno anche una pesante asimmetria dell’informazione. Chi vende fa pressione sui gradini inferiori della piramide, e chi acquista non è abbastanza informato. Questo vale sia per il Ssn che, ancor di più, per il cittadino. Cercando notizie in rete, su siti generici, non si trovano informazioni veramente utili per decidere obiettivamente. Informazioni che andrebbero date fin dai primi anni di scuola.

QUALI I FATTORI: MOLECOLE ME TOO, MARKETING O MEDICI CHE PRESCRIVONO ON DEMAND?

Tutti questi elementi contribuiscono a determinare la situazione. Anche se credo che alla base di tutto ci sia il fatto che la società si è dimenticata che la scienza è, in realtà, parte integrante della cultura, intesa non solo come sapere, ma anche come capacità critica. In Italia, sembra che il concetto di cultura si applichi solo alle lettere, alla filosofia o al diritto. La scuola non vede la scienza come elemento culturale forte, non insegna principi scientifici che permettano di stabilire con relativa certezza se un farmaco serve o no, se esiste un rapporto di causa-effetto o quali sono i rischi e i benefici. Per questo la gente è meno capace che altrove di individuare principi guida cui ispirarsi per valutare le situazioni.

PERCHÉ NON ACCETTIAMO IL NATURALE RISCHIO DI AMMALARCI?

Siamo vittime della pubblicità e siamo convinti di poter vivere in eterno, evitando qualsiasi rischio di malattia, perché la pubblicità promette cose non vere. A forza di sentire che un certo farmaco serve, ci crediamo davvero. Ma così diventiamo tutti pazienti a rischio.

DOVE SI PRESCRIVE TROPPO: TUMORI, DISTURBI MENTALI O MALI MINORI?

La medicalizzazione più spinta è nella diagnostica, perché oggi si prescrivono moltissimi esami emato-chimici e funzionali inutili. Non a caso si parla di medicina difensiva, perché il medico dimostra così di aver fatto tutto ciò che era in suo potere per inquadrare quel paziente.

PRIMI AL MONDO NELLE TAC E NELLE RISONANZE MAGNETICHE

L’Italia è tra i paesi in cui si eseguono più Tac e risonanze magnetiche. E lo stesso succede con i test genetici, dove la scoperta continua di nuovi marcatori nel Dna porta a esagerare la prescrizione di test. Test del tutto inutili, perché nella maggior parte dei casi trovare un difetto genetico non impone di passare alla terapia, dato che non tutte le mutazioni nel genoma portano a patologia. Ma anche perché spesso una cura proprio non esiste.

PUÒ FARE QUALCHE ESEMPIO DI TERAPIE INUTILI?

Ce ne sono molti. L’assunzione di farmaci usati per malattie croniche (come le statine o gli antipertensivi) da parte di pazienti terminali cui questi farmaci non portano beneficio. L’ozono per l’artrite, gli ultrasuoni per i disturbi muscolari, le camere iperbariche usate per disturbi per i quali non ci sono evidenze di miglioramenti. Rientra in questo elenco anche l’abuso degli integratori alimentari, privi di prove di efficacia. Nessuno dice la verità. Nessuno dice che non apportano nulla e che basterebbe cambiare stile di vita per stare meglio.

PAZIENTI DISORIENTATI E IN VIA CRUCIS TRA GLI SPECIALISTI

Molti farmaci, soprattutto antidepressivi, sono prescritti spesso in combinazione, nonostante prove della loro inefficacia combinata. Perché l’Ema non interviene?

L’Ema non interviene perché l’attuale legislazione, facendo il gioco delle case farmaceutiche, chiede che un farmaco possieda caratteristiche di qualità, efficacia e sicurezza. Invece, andrebbe considerato anche il valore terapeutico aggiunto, cioè come quel farmaco si posiziona nel mercato in termini di valore complessivo, rispetto a farmaci preesistenti. Questi ultimi, se si dimostrano inutili, andrebbero eliminati. Invece in Italia sono passati 24 anni dall’ultima revisione del prontuario terapeutico, quando erano stati eliminati farmaci (non necessari) per un giro di vendite pari a 4.000 miliardi di vecchie Lire di fatturato.

QUALI FARMACI ELIMINEREBBE OGGI, SE POTESSE?

Sui circa 12 mila oggi in commercio ne eliminerei almeno il 50 per cento.

COME CAMBIARE QUESTO STATO DI COSE

Smettere di inventare mongering diseases, cioè malattie che non esistono e che servono solo a vendere farmaci. Avere il coraggio di cambiare l’approccio alle polipatologie, specie nell’anziano, dove l’assunzione anche di 10 farmaci non migliora lo stato di salute perché non sappiamo come i farmaci interagiscono fra loro. E ridare allo Stato un po’ più di potere rispetto alle Regioni, migliorando l’informazione pubblica e rendendola capillare e corretta sin dall’infanzia. Non possiamo guarire tutto con la materia medica, ma buoni stili di vita possono evitare l’impiego di molti farmaci.

Fonte

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COMMENTO

IL SILVIO GARATTINI DI OGGI MERITA DI ESSERE ASCOLTATO

Ciao Michele. Grazie per l’articolo. Silvio Garattini, come hai giustamente rilevato, è uno che viene da dentro il sistema. È uno che ha da sempre difeso la vivisezione e i vaccini. Già questo mi impedisce di farne un simbolo di linearità, di coerenza e di libera scienza. Tuttavia, è sempre una persona con alle spalle una lunga esperienza.

Non arrivi a 90 anni in invidiabile forma fisica e mentale senza aver adottato criteri di vita consoni al benessere, all’equilibrio e alla longevità. Da un novantenne pimpante e disponibile al dialogo e alle interviste, qualcosa di buono deve pur venir fuori in termini di buon senso e di saggezza.

VOLTIAMO PAGINA SUL PASSATO

Pretendere poi che un fondatore e direttore dell’Istituto Mario Negri, legatissimo alle Multinazionali e alla Sanità Ufficiale si esprimesse in termini di etica e morale autenticamente salutistica e non invece in termini di avallo parziale o totale degli interessi dominanti, sarebbe irrealistico e persino ingeneroso. Meglio pertanto voltare pagina su quanto ha detto e fatto nel suo passato imprenditoriale e ascoltare piuttosto quanto Garattini va affermando di positivo in questi giorni. Sui vaccini nulla di nuovo e nulla di interessante. Anche perché, coi tempi attuali, nessuno va a correre rischi inutili, specie se si trova in posizioni esposte e delicate come la sua.

SOTTOVALUTAZIONE GENERALE DEGLI EFFETTI TOSSICI

Sui farmaci invece, qualcosa di notevole lo ha detto. “Sappiamo tutti che ci sono grandi interessi che spingono la medicina a usare più farmaci del dovuto. Troppe voci che ci descrivono i benefici dei farmaci e poche voci che indagano a fondo sulla loro effettiva tossicità. Serve più serietà, più equilibrio di giudizio e più trasparenza.

DIMEZZARE I FARMACI IN CIRCOLAZIONE È POCA COSA

Una riduzione di almeno il 50% come da lui auspicato è un segnale positivo e significherebbe un buon passo verso la giusta direzione, ma ne rimarrebbero in auge sempre 6000, che non sono né 600 né 60. Interessanti invece le sue posizioni sugli integratori e sulla dieta ideale, nonché le sue dure critiche alla iper-medicalizzazione e alle terapie inutili praticate dai medici attuali.

DIFESA DI UNA DIETA VARIA E MODERATA

Oltre a quanto dichiarato a L’Espresso, è stato di recente intervistato in televisione. A proposito di cibi che fanno bene e che fanno male ha detto in sintesi che la dieta ideale deve essere 1) Varia, ed in particolare ricca di tutti i micronutrienti necessari, 2) Moderata o sobria nelle quantità.

FRUTTA E VEGETALI FRESCHI DECISAMENTE PREZIOSI PER LA SALUTE

Ha definito la dieta Mediterranea una delle più efficaci e delle più protettive contro diversi tipo di incombenze tumorali, grazie soprattutto alla abbondanza di frutta e alla abbondanza di vegetali freschi che si distinguono per capacità assorbita dei materiali cancerogeni che si assorbono dall’aria, dalle acque e dai cibi stessi. Ovvio che si è riferito alla saggia dieta Mediterranea originale, e non alla Mediterranea moderna intrisa di carne e di affettati. Niente super-alcolici e tolleranza sul vino non oltre i due bicchieri al giorno, per chi si sente di berlo.

BOCCIATURA DEI CIBI BIO

Bocciatura dei cibi bio, definiti prodotti auto-referenziati, ossia descritti e lodati dagli stessi produttori, ma senza la presenza di una vera e propria autorità di controllo indipendente. Valgono di più solo per chi li produce, grazie a prezzi notevolmente gonfiati.

BOCCIATURA DEI DOLCIUMI

Ovvia bocciatura dello zucchero in eccesso, come causa di risposta insulinica e di diabete 2. Dito puntato contro il sovra-consumo abitudinario di cornetti (burro, zucchero, uova, farina, lievito), con alcune pasticcerie milanesi che ne sfornano 8000 al giorno freschi vendendoli tutti, e con tanti bar nell’intero paese che li distribuiscono nella versione conservata e surgelata.

BOCCIATURA DEGLI INTEGRATORI

Quanto agli integratori alimentari, di grande moda e sorretti da incessante pubblicità nelle varie marche in contino aumento, essi fanno certamente bene, ma solo per chi li produce e per chi li vende! Non esiste alcuna base scientifica per dire che questi prodotti sintetici e confezionati, con l’aggiunta di qualche estratto di erbe, siano davvero utili al corpo umano. Tutte le vitamine e tutti i minerali necessari li otteniamo da una dieta sobria e intelligente.

BOCCIATURA DEI PRODOTTI OMEOPATICI

Quanto alla omeopatia, Garattini rispetta gli omeopati, nel senso che hanno spesso la capacità e la tendenza ad ascoltare i pazienti, a parlare coi pazienti, senza liquidarli con due parole di comodo. E già questo conta molto. Per quanto concerne invece i farmaci omeopatici, li boccia in toto, nel senso che costano carissimi e non hanno alcun effetto positivo. Il fatto che molta gente ricorra alle cure omeopatiche non gli dice niente. Tutto deriva dagli errori della medicina che è troppo trionfalistica e presuntuosa, per cui molta gente passa alla omeopatia. I numeri in sé non hanno grande significato. C’è molta gente che crede anche ai maghi, ai preveggenti e agli oroscopi.

LE MALATTIE PASSANO SPESSO DA SOLE

Garattini biasima anche l’atteggiamento dei consumatori. Essi tendono a difendere a spada tratta quello che fanno. Se uno prende un farmaco e, dopo 15 giorni sta bene, dice che gli ha fatto bene il farmaco. Si tende cioè ad attribuire i meriti di guarigione alla medicina ufficiale o a quella omeopatica. Il discorso placebo. Pochi si rendono conto che la maggioranza dei mali passano da soli. In altre parole Garattini invita la gente a non essere credulona, ma a sviluppare e fare uso costante di spirito critico. Lo spirito critico deve essere alla base di tutto quello che pensiamo e di tutto quello che facciamo.

SUGGERIAMO A GARATTINI L’OPINIONE DI CLAUDE REISS SULLA VIVISEZIONE

Molte posizioni del Garattini di oggi sono condivisibili. Non si è espresso invece sulle sue detestabili difese della vivisezione. Gli suggeriamo qui il parere qualificato di Claude Reiss, tossicologo molecolare ed ex-direttore al Consiglio Nazionale per la Ricerca Francese: “Gli esperimenti animali per scopi veterinari sono legittimi: nulla da obiettare per la ricerca sui gatti finalizzata a salvare altri gatti. Ma nessun veterinario sano di mente cercherebbe nei cani una cura per le malattie dei gatti, semplicemente perché sa che un cane non è un modello attendibile per un gatto. Allo stesso modo, nessun uomo sano di mente consulterebbe mai un veterinario per ricevere consigli sulle proprie malattie renali o cardiache. Il fatto che qualunque specie non rappresenti un modello affidabile per le altre è una questione di buon senso, ma può essere anche provata rigorosamente. Una specie è, infatti, definita dal suo isolamento riproduttivo: un gatto non può incrociarsi con un cane, né un cavallo con una mucca.”

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

4 Commenti

  1. Vizzvozz

    La bocciatura tassativa dei cibi Bio, secondo me, è un errore grossolano. Asserire che i prodotti biologici valgano di piu’ solo per chi li produce, grazie ai prezzi di vendita maggiori, è un’offesa ad una categoria di persone che lavorano instancabilmente e spesso con margini di guadagno assolutamente risibili per garantire qualità e rispetto dell’ambiente. Per questa gente la scelta bio è una missione che viene suffragata da tanto impegno, preparazione e tantissime sfide da dover superare. Che poi tutto il cibo dichiarato Bio non lo sia veramente, questo è un altro discorso, perchè le contraffazioni sono sempre esistite, ma non si puo’ fare di tutta l’erba un fascio.
    Ognuno puo’ scegliere se comprare Bio o no. Io non lo faccio se non sporadicamente, per questioni di budget, ma se potessi lo farei sempre. Forse la soluzione migliore sarebbe quella di avere il proprio orto e prodursi il cibo da soli, ma non è ovviamente cosa per tutti.
    A parte questo punto, sono d’accordo con le altre posizioni di Garattini.

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  2. Devis

    Perfettamente d’accordo con Vizzvozz. Certo è che molti prodotti che si trovano nei bio market sono oggettivamente fuori dalla portata per molti consumatori, anche se si tratta quasi sempre di cibi lavorati o di provenienza esotica. Per esempio, certi tè pregiati superano addirittura i 15 euro. Però è indubitabile che la qualità gustativa è decisamente superiore rispetto ai corrispettivi prodotti di agricoltura non biologica. Personalmente mi rifornisco spesso di mele e pere direttamente da un produttore che attua esclusivamente tecniche di coltivazione biodinamica. Devo dire che nonostante l’aspetto dei frutti lasci un po’ a desiderare, la sensazione gustativa è impareggiabile, niente a che vedere con l’avvilente gusto zuccheroso e privo di aromi delle comuni mele e pere di agricoltura tradizionale. Stesso discorso per le verdure, solo un po’ più care rispetto a quelle comuni. Sorprendente la diversità del cavolo cappuccio. Dolce, croccante e tenero quello biologico, tanto da poterlo consumare in insalata quasi senza condimento, mentre quello da agricoltura ordinaria risulta spesso più coriaceo e con un poco convincente gusto amarognolo.

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    • Vizzvozz

      Infatti Devis, la differenza spesso si sente, eccome. Poi sul fatto che sia motivabile spendere il doppio o il triplo, beh.. questa è una questione di valutazioni personali. Conosco persone che comprano roba marcia perche costa di meno e poi ne buttano via tre quarti….ad ognuno le sue scelte. Per quanto mi riguarda, uso il market BIO per i prodotti particolari, che non trovo altrove o che è necessario acquistare bio, come i cereali integrali, seppur oramai ne consumi veramente pochissimi, soprattutto il riso Venere, che oramai vale piu’ dei Bitcoin….
      Per certi tipi di frutta e verdura di stagione, per l’olio fatto con le proprie olive e la salsa di pomodoro (e pure per un po’ di vino naturale …) mi riferisco per quanto possibile alla campagna coltivata da Papà, che costituisce una fortuna immensa per la quale ogni giorno ringrazio il Cielo…E confermo che non c’è paragone di gusto e soddisfazione nel mangiare un frutto colto da poco rispetto ad un pur buon frutto della stessa specie comperato. Credo sia anche un fatto di energia vibrazionale, di calore solare, e perchè no, pure di un pizzico di soddisfazione nell’avere una “cosa tua”, che secondo me non guasta.. Le zucchine, i peperoni ed i pomodori, ad esempio, staccati dalla pianta in estate, e mangiati a morsi immediatamente, senza olio, senza niente, hanno nella loro semplicità un gusto divino ed un potere saziante straordinario….Almeno per me. Dovremmo poter fare tutti cosi’, ma non solo “spot”, ogni tanto, ma in via continuativa. Per me la campagna incide al massimo al 20 % del mio consumo globale di frutta e verdura…troppo poco…considerando anche che ne mangio quintali….Se potessi incrementarlo almeno al 50 %, allora si, che il concetto di fruttarismo-crudismo assumerebbe una valenza straordinaria,

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      • Devis

        Ma senz’altro, è proprio chi ha la fortuna di potersi permettere risorse ortofrutticole prodotte da sé, senza l’utilizzo di porcherie chimiche (fatta eccezione forse per il verderame, prodotto infinitamente più sicuro rispetto ai diserbanti chimici, da usarsi per contrastare funghi e parassiti che possono infestare vigneti e alberi da frutto), che non può che dissentire su chi dubita della validità del cibo biologico.
        Anche nel mio ambito famigliare disponiamo di ortaggi che coltiviamo da sempre senza alcun prodotto nocivo. Idem per gli alberi da frutto. La salsa di pomodoro casalinga, è veramente il top! In questo periodo mi sto abbuffando di cachi, d’estate viene il momento di ciliegie, duroni, albicocche, susine e fichi. Ma cosa c’è di più appagante, in una calda giornata estiva, staccare dalla pianta e mangiare chili di fichi bei grassi e caldi, veri e propri ricettacoli di energia vibrazionale, appena sfornati dalla cucina del sole?

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