LETTERA
IL RITMO DEI 5 PASTI FRUTTARIANI AL GIORNO VA RADDOPPIATO
Ciao Valdo, probabilmente lo saprai già, ma ieri su tutti i quotidiani inglesi è stata pubblicata la notizia che le porzioni di frutta e verdura consigliate al giorno sono 10, 12 o anche di più (minimo 7) e che il 5-a-day non è più considerato sufficiente. Ti ho subito pensato!
FAMIGLIA COMPATTA E FELICE
È da un anno che ti seguo. Ho cambiato completamente dieta, sia per me, che per i miei 4 bambini, senza lasciar fuori mio marito, ovviamente. Siamo in perfetto allineamento coi tuoi suggerimenti e ne siamo pure felicissimi. Saluti.
Elena (goriziana da Londra)
http://www.bbc.co.uk/news/health-26818377
http://www.thetimes.co.uk/tto/life/food/article4051582.ece
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RISPOSTA
FRUTTA CIBO ELETTIVO DELL’UOMO
Ciao Elena. Ti ringrazio per queste segnalazioni importantissime che rendono giustizia all’importanza e alla preziosità della frutta, ossia di quel carburante che rappresenta poi il nostro cibo elettivo, capace di darci massima nutrizione senza effetti collaterali. Ora non si tratta di prendere posizioni drastiche sul 5-per day, sul 7 per-day o sul 10 per-day.
NIENTE SCHEMATISMI
Ognuno deve comunque ricordarsi di personalizzare e di stare lontano dagli schematismi, adattando la dieta alle proprie esigenze corporali-gustative-spirituali, al materiale disponibile in qualità e quantità, alla stagione, all’equilibrio tra calorie apportate e calorie consumate. Il termine frutta non va inteso in senso stretto ma in senso ampio, includendovi le verdure, frutti degli orti o dei pochi spiazzi selvatici rimasti nelle campagne, e tutti i frutti di terra, tipo patate, radici, tuberi.
QUALCHE CONCESSIONE E QUALCHE PERMISSIVITÀ
Senza contare poi la necessità di essere amici di noi stessi e di non sottoporre il nostro organismo a rinunce e stress alimentari fuori della norma e fuori dalla nostra portata. Abbiamo optato non a caso per una dieta tendenzialmente fruttariana e tendenzialmente vegan-crudista. Una dieta capace di adeguarsi alle nostre reali e concrete esigenze umane, capace di essere drastica e rigida nei momenti di depurazione interna, ma anche generosa e conciliante per i giorni normali.
GLI STRAPPI ALLA REGOLA, LA SOCIALITÀ, IL DIVERTIMENTO E LE ENDORFINE
Il raggiungimento di una quota del 60-70% vege-fruttariana-crudista permette a chi lo desidera di completare il suo menu con dei piccoli ed innocenti strappi alla regola, con dei cibi cotti, con qualche mezzo bicchiere di vino e di birra, con qualche pezzetto di formaggio crudo di malga, con qualche ovetto di galline ruspanti e, al limite, con qualche pesciolino tipo alici, per chi vive col profumo di mare sottocasa.
Valdo Vaccaro
Se la scelta personale vegana nasce prima di tutto da motivi etici in noi stessi ( come penso dovrebbe essere comunque ), non vedo la ragione di suggerire innocenti strappi " alla regola ", essendo in gioco la vita, la sofferenza e la morte di esseri viventi senzienti ! Non è chiaro poi se queste concessioni siano intese in senso edonistico, o come possibili "integratori" nell'ottica di un discorso generale di salute, non facendosi mancare certe "aggiunte" proteiche o che, anche se di origine animale… Io affermo senza ombra di dubbio e senza mentire nemmeno a me stesso che, da quando seguo un alimentazione sempre più vegan.crudista ( in effetti è un mese e mezzo, prima ero solo vegetariano ), non solo mi sento sempre meglio a livello fisico, ma, a livello di gusti, sto scoprendo un universo di sapori semplici e naturali, ma ricchi e speciali, da non farmi rimpiangere assolutamente nè formaggi di malga nè tantomeno pesciolini !!!!
Che Valdo voglia capitalizzare il suo intenso lavoro fatto in questi anni, con i suoi colloqui individuali e privati, mi sembra cosa buona e giusta, se però per aumentare il suo indice di gradimento compromette la sua credibilità sul fatto che qualche pesciolino si può mangiare lo trovo quanto meno fuori luogo.
Attenzione seguo Valdo da qualche tempo e da lui ho ricevuto molti insegnamenti, anche se personalmente non condivido alcune suo posizioni politiche o omofobe, sono convito che uno e libero di pesare quello che vuole, e comunque predo di buono quello che c'è.
Però ci sono delle cose che non riseco proprio ad accettare ovvero non rispettare i principi etici nascondendosi dietro "piccole trasgressioni", UCCIDEREe qualche pesciolino tipo alice per mangiarsela, NON è moto diverso che ammazzare un tonno o una balena tanto per restare nel campo ittico.
Se invece il motivo fosse che Valdo non ha il coraggio di dire pubblicamente che a scoperto sulla sua pelle, (cosa che io non credo), che per vivere in modo equilibrato l'uomo deve attingere alle proteine animali o alla vitamina B12, (che tra l'altro io da vegano della prima ora prima di conoscere Lui prendevo sottoforma di integratore e da anni non uso più), questo sarebbe ancora più grave perché metterebbe a repentaglio centinaia di persone, io per primo, che lo seguiamo attentamente.
Seguo da tempo una alimentazione vegana dopo quasi trent'anni di vegetariano. Sono per il rispetto di ogni essere vivente e personalmente non sento il desiderio di cibo che derivi da sfruttamento dei nostri fratelli 'animali'.
Credo che il cambiamento (per il ritorno all'armonia e salute sia fisica che spirituale) sia alquanto individuale e forse anche con qualche difficoltà che giustifica la caduta in piccole incoerenze.
Non comprendo e non condivido le posizioni intransigenti che giudicano e condannano le manchevolezze di qualcuno che non ha la mia stessa forza e sicurezza.
Il provarci al meglio delle proprie possibilità è già di valore incredibile per il rinnovamento che chi ha abbracciato la filosofia del rispetto si auspica.
Valdo vuol dare coraggio a chi incontra delle difficoltà maggiori delle nostre, ed io sono con lui.
Cara Barbara anch'io e Salet siamo con Valdo, se avessi letto con attenzione più che muovere una critica ci ponevamo un quesito più sottile, ossia se queste concessioni significhino o meno un riconoscimento dell' importanza di qualche proteina animale o solo per gusto. Secondo la ns esperienza gusto non ce n' è cmq, a nutrirsi di sofferenza.
Valdo ha chiaramente scritto: "qualche pesciolino tipo alici, per chi vive col profumo di mare sottocasa". E' il classico e perfetto esempio della parola TENDENZIALE che usa frequentemente. E' quindi capibile che, PER CHI VIVE AL MARE, il profumo del pesce sia una tentazione pressochè continua. Parlo di chi si sta avvicinando al vivere vegan e magari mangia pesce da che è nato. Se queste persone, invece che mangiarlo tutti i giorni lo mangiassero una volta ogni due settimane, come sgarro alla regola, sarebbe già un ottimo risultato. E se il mondo intero facesse cosi con la carne sia di terra che di mare, sempre, ci metteri la firma domani mattina.
Non possiamo estrapolarci dal contesto in cui viviamo. Sia chiaro, io amo alla follia gli animali, e non mangio neppure le alici e sono vegano al 100%. Ma sono "facilitato" dal fatto che vivo a Milano, non ho il profumo di mare fuori dalla finestra.
E poi Valdo non parla per se stesso, parla con cognizione di causa cercando di mettersi nella testa di chi ha difficoltà a fare il passaggio verso in vegancrudismo. Non tutti abbiamo la stessa forza d'animo, non tutti abbiamo lo stesso amore e rispetto per gli animali.
Quindi, meglio una persona che un paio di volte al mese sgarra ma che si impegna, rispetto a uno che sgarra tutti i giorni perchè considera gli animali degli esseri senz'anima.
Per concludere… è vero, anche le acciughine sono esseri degni di vita, su questo non ci piove. E non sono da meno della mucca, del maiale e di nessun altro essere vivente. Ma cerchiamo di essere comprensivi con chi, volendo mettersi sulla via vegana, ogni tanto sbaglia. Meglio un piccolo passo in avanti che rimanere fermi.
Un saluto a tutti, fratelli animali compresi!!!!!
C'è anche da dire che dietro una fettina di manzo e un'acciughina ogni tanto c'è una bella differenza. Il primo piatto, magari "ingentilito" da due foglie di insalata, nasconde le sofferenze patite da una povera bestia rimasta incatenata per chissà quanto dentro una stalla in orride condizioni. L'acciuga (o comunque un qualsiasi pesce non allevato) ha invece scorazzato libera fino al momento della cattura. Se uno è sensibile al destino degli animali ma nel contempo non si sente ancora pronto a passare al veganesimo stretto, magari perchè ancora suggestionato dalla propaganda b12, valuti almeno questo aspetto.
Condivido perfettamente il vostro punto di vista se non fosse che Valdo, afferma di fare anche lui uso di alici con cappero.
vedio tesina del 12/03/2014 QUESITO PERSONALE DALL'EQUADOR.
Concordo pienamente con Devis. Il talebanismo porta solo danni ovunque si trovi, l'arroccarsi su posizioni intransigenti non fa altro che cristallizzare idee preconcette che mal si sposano con i momenti di grandi cambiamenti che stiamo vivendo. Prendo esempio dagli indiani d'America, i quali, nelle pianure del Dakota cacciavano il bisonte. Non uccidevano mai più di quanto necessitasse alla tribù ed utilizzavano l'intero animale. Dopo aver ucciso ringraziavano l'anima dell'animale di turno per il dono prezioso del suo corpo.
Oggi più nessuno abbisogna, almeno in America, di cacciare i bisonti, i quali sono protetti.
Una cosa è non contribuire al dolore consumando carne di animali vissuti nella paura e nel maltrattamento, un'altra è gustare un essere ittico o lacustre che ha vissuto tutta la sua vita libero e felice. Poi dipende dalle esigenze di ognuno integrare come meglio crede ogni tanto….Personalmente lascio perdere il pesce anche perché da tempo ho imparato che si tratta pur sempre di carne ed il mio corpo non ne ha più bisogno (qualche cozza priva di sistema nervoso ogni tanto, quella si…ma solo di provenienza impeccabile e controllata e garantita, dal momento che sono dei veri e propri filtri) Preferisco qualche buona pizza piccante, generalmente con verdure, ma se capita un pezzo di Grana quando serve, acccompagnato da un buon bicchiere di vino buono, non dico certo di no.
Cerchiamo di non vivere di preconcetti che l'esistenza è già abbastanza complessa di suo. Fare del nostro meglio è già abbastanza, credetemi.