SEGNI DI RISVEGLIO DA UN MONDO CLOROFORMIZZATO
Prendo spunto dal solito Il Greg, italiano che dalle Canarie sta facendo un ottimo lavoro di avanguardia e vedetta informativa su quanto succede nel mondo, sia nelle piazze che dietro le quinte.
RISPONDO COSÌ ALLE VARIE CRITICHE SUL TEMA BRASILE
Mi si lasci anche dire che questa è la migliore risposta possibile a tutti gli insulti che ho ricevuto per un mio articolo recente articolo nel quale elogiavo Bolsonaro. So che gli vengono attribuiti dagli avversari sconfitti le peggiori nefandezze, tra cui gli incendi della Regione Ammazzonica, cose a cui non credo affatto.
Penso che Bolsonaro non abbia l’aureola del santo e dell’eroe. Un pizzico di opportunismo e di machiavellismo non mancano mai per arrivare ai vertici. Ma nel contempo ritengo sia tutt’altro che idiota e tutt’altro che criminale, e che ci tenga semmai al benessere del paese e dei suoi abitanti.
È una mia libera opinione basata sul buonsenso e sui dati a disposizione. Nella circostanza presente ha in ogni caso dimostrato una eccezionale statura morale che rende piccoli e sgualciti più che mai i vari presidenti dell’Unione Europea.
MASSIMA STIMA PER I MIEI LETTORI
Un blog assume valore e credibilità e carisma popolare nella misura in cui dice cose sensate, libere, chiare e vicine alla realtà dei fatti. Nella misura in cui riesce a scegliere le giuste fonti informative. Nella misura in cui i suoi lettori rimangono coinvolti e accaldati da autentico entusiasmo nel corso degli anni. Nella misura in cui ci sono dei followers che traducono i tuoi articoli nelle diverse lingue. Nella misura in cui le tesine vengono diffuse e moltiplicate a centinaia di copie rendendo il sito conosciuto non a migliaia ma a milioni di persone. Ed è quello che sta esattamente accadendo.
IL TEMPO È PREZIOSO PER TUTTI E NON VA SPRECATO
Non per vanità personale o per un auto-elogio che diventerebbe un auto-imbrodarsi, ma questo mio sito sta dimostrandosi all’altezza. Me lo stanno confermando le statistiche e i lettori stessi. Chi mi segue sa di poter contare non su vuote chiacchiere e su dati raccogliticci, ripetitivi e quindi di doppioni o perdite di tempo.
I lettori sono troppo preziosi per essere presi in giro, o per essere caricati di sottocultura e di diseducazione, o anche per il solo subire distrazioni e perdite di tempo, quando ogni minuto della vita diventa importane e significativo.
STO LAVORANDO SU DOCUMENTI DI SPETTACOLARE INTERESSE
Qui si parla di dare i giusti orientamenti, di sciorinare le teorie più scientifiche e verificabili sia sulla carta che nei fatti, e di formulare ipotesi affidabili-credibili-sensate oltre che soggette a verifica in tempi brevi. Sto infatti preparando e divulgando nelle ore a venire documenti e informazioni di primaria importanza a dimostrazione di quanto ora detto, sempre sperando che non mi tappino la bocca e non mi oscurino il blog.
LA TELEVISIONE È FUORILEGGE E FUORIGIOCO FACENDO DA GRANCASSA UNILATERALE AL SERVIZIO DEGLI SPONSOR
In tema di credibilità, devo peraltro aggiungere che apprezzo fortemente l’opera di Massimo Mazzucco e ringrazio una delle mie stimate lettrici che mi ha inviato il video allegato.
“Ciao Valdo, ti seguo e stimo da anni e ti ringrazio per il tuo immenso lavoro. Ti segnalo questo video molto importante, da divulgare per far capire in che situazione siamo veramente, dal titolo IL MINISTERO DELLA VERITÀ. Grazie. Donatella. Mazzucco dimostra coi fatti, con nomi e cognomi, che il 100% dell’informazione televisiva di stato e quella privata di Mediaset in particolare, nonché quella delle maggiori testate giornalisiche, è nelle mani degli sponsor farmaceutici-chimici-industriali-agroalimentari, e che pertanto le tanto demonizzate fake news e gli editori di bassa lega sono proprio quelli che ci stanno martellando e prendendo in giro in continuazione!”
SCONTRO FRONTALE FRA BOLSONARO E DORIA
Ma restiamo al Brasile dove stanno accadendo fatti di eccezionale importanza. Due nomi innanzitutto, entrambi di origine italiana, Bolsonaro e Doria. Uno scontro frontale che assume in questo momento un significato che va ben oltre i confini del più grande paese sud-americano.
Non è poi casuale che si giochi una partita e un confronto a distanza tra italiani di Roma e italiani del Brasile, due entità contrapposte e caratterizzate da comportamenti diametralmente opposti.
Da una parte una nazione italiana obbediente ed allineata alle disposizioni governative, vale a dire priva di nerbo e di reattività, rassegnata passivamente ai diktat, fiduciosa nello stato, nel governo e nelle istituzioni, paradossalmente schierata coi suoi stessi sequestratari.
Dall’altra un paese indomito ed effervescente, che sostanzialmente non crede alle assurdità e alle paure che piovono dall’alto, che si ribella e scende in strada con striscioni, caroselli, calzone, musica, slogan, baccano antigovernativo, al grido di Viva Bolsonaro e Fora Doria.
CHI SONO I DUE CONTENDENTI
Jair Bolsonaro è l’attuale presidente del Brasile, ex-militare, dal 1991 in politica e in parlamento col partito democratico-sociale, e poi via via schierato in diverse formazioni di destra. Lasciato ultimamente il partito PSL partito social-liberale, ha fondato l’Alleanza per il Brasile, guadagnandosi il ruolo di primo cittadino del paese.
Joao Doria, ex sindaco di Sao Paolo (comune di 30 milioni) è oggi governatore dello Stato di Sao Paolo (45 milioni), e appartiene al Brasilian Social-Democratic Party, il centro-sinistra brasiliano perdente alle elezioni presidenziali dell’intero paese.
Il suo tentativo di contrapporsi a Bolsonaro, che ha continuato a stringere la gente e ad abbracciarla, in netto e provocativo contrasto con quanto sta avvenendo nel mondo intero, ha innescato un mare di vibrate proteste e di dimostrazioni popolari, a dimostrazione che i brasiliani stanno principalmente dalla parte del loro presidente, almeno nella presente, peraltro rilevantissima circostanza, dove si gioca pure la reputazione, la dignità e la libertà di muoversi, di circolare, di lavorare, di toccarsi, di amare, di divertirsi e di vivere che è poi tipica dei brazileiros.
SAO PAOLO MAGGIORE METROPOLI D’ITALIA
Parliamo di un paese di oltre 210 milioni di abitanti con presenza di italiani intorno al 15%, raddoppiata al 30% della regione di Sao Paolo, al punto che la maggiore metropoli italiana nel mondo risulta essere Sao Paolo con oltre 10 milioni di italiani, quando il comune di Roma ne ha 2,8 a arriva ai 4,3 milioni con le città periferiche collegate, e quando Milano ha 1,4 milioni e 4,3 milioni incluso interland al pari di Roma.
UN VIDEO DAL VERO CHE NON TROVERETE IN TELEVISIONE
Il video qui allegato è ripreso fresco fresco dal vivo lungo le strade notturne di Sao Paolo e parla chiaro meglio di qualsiasi commento. I canali televisivi italiani si son ben guardati dal darne notizia.
Dire male, dire manipolato, non dire sono tutte gravi forme di menzogna. Niente trasparenza e tanta omertà. Chi capisce il portoghese risulta facilitato, ma anche chi lo intuisce appena comprende la spumeggiante ed irrefrenabile ribellione di popolo contro il tentativo del governatore Doria di allinearsi alle disposizioni e ai diktat internazionali targati OMS, Bill Gates, Grandi Banche e Grandi Famiglie. Il messaggio è chiaro e forte.
UN ELOGIO ALLA POPOLAZIONE DEL BRASILE
Questa gente è dotata di spirito e di anima, di sangue che scorre nelle vene e di neuroni che non giacciono inattivati ma ribollono nel cervello, esattamente come succedeva a noi in tempi meno meschini e mediocri. Questa gente non la pieghi e non la rinchiudi facilmente a casa. A questa gente non imponi facilmente ridicole mascherine, guanti, scafandri, tamponi, e cure a base di eparina di maiale a scopi fluidificanti o cure immunitarie a base di vitamine sintetiche.
CRESTE BASSE PER I SEMINATORI DI PAURA
Da quelle parti non levano la cresta gli pseudo-scienziati stile Fauci, Burioni e Ricciardi. Una chiara e massiccia risposta di popolo al grido di Impeachment per Doria e arresti domiciliari per Doria. Da rilevare che Sao Paolo non è la patria del carnevale e del turismo commerciale, ma rappresenta il polso economico fondamentale del Brasile.
UNA LEZIONE AL MONDO DA BOLSONARO E DALLA SUA GENTE
Quello che mi preme rilevare è l’intensità e la portata di questa azione di massa, qualcosa che non si è visto e riscontrato da nessuna altra parte. Qualcosa che non vale solo per San Paolo ma per l’intera area Amazzonica e Sudamericana, qualcosa che travalica la regione e vale per il mondo intero.
Da un lato Bolsonaro ha dato una lezione di come si deve comportare un vero presidente di fronte a qualsiasi interferenza e arroganza esterna. Dall’altro il popolo carioca dimostra una determinazione a difendere le proprie libertà e i suoi intoccabili diritti con il cuore e con l’anima, ma anche con le unghie e coi denti.
I DIRITTI UMANI DI LIBERTÀ DALLA IMPOSIZIONI SONO INALIENABILI
Un popolo che non delega ad altri i suoi diritti ma che li fa valere in concreto, un popolo combattivo che non si fa irretire ed irregimentare, un popolo che non si fa raccontare barzellette demenziali, un popolo che non si fa rinchiudere in casa e non si fa mettere facilmente nel sacco. E anche questa è una lezione e una sfida alle altre nazioni, particolarmente a quella italiana, che aveva tali caratteristiche ma solo negli anni ruggenti del suo illustre passato.
COME EUROPEI ABBIAMO PERSO L’OCCASIONE PER DIMOSTRARCI ALL’ALTEZZA
“Joao Doria controlla te stesso e la tua famiglia, non il popolo do Brazil che ha a cuore i suoi diritti, le sue prerogative, la sua autonomia e la sua intoccabilità”. Questo il chiaro messaggio che traspare e che si rivolge all’intero pianeta. Una vera e propria azione di amore per la vita e non un lasciar fare colpevole e indifferente. In questa occasione, di fronte ai brasiliani, stiamo tutti facendo la figura dei pirla e dei peones.
USCIAMO TRA I FISCHI E CON LE OSSA ROTTE
Da queste parti poche chiacchiere e tanti fatti. Non si parla nemmeno di virus. Troppo importante il tocco, le mani, la bocca, la danza, la frenesia corporale. Questi non li metti nel sacco come delle patate. Stiamo perdendo la nostra partita 10 a zero in termini calcistici senza bisogno del VAR. Perdiamo in corsa, in scatto, in dribbling, in finte e controfinte, in fantasia e divertimento, in visuale di gioco e organizzazione di squadra, in voglia autentica di vincere e superare le circostanze avverse.
Valdo Vaccaro
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