LETTERA
1
MOLTE PERSONE COME ME, CON TANTE ABITUDINI CATTIVE, POTREBBERO GIARIRE SE INFORMATE E RASSICURATE CORRETTMENTE
Buongiorno Carissimo Valdo, mi chiamo Stefania e ho 32 anni. Ho visto i suoi scritti e sto iniziando ora a prenderci confidenza. Le vorrei fare una domanda che spero metterà sul blog, perché molte persone come me, non hanno idea di come risolvere le cose e hanno tante abitudini cattive, per cui pensano sia impossibile salvarsi. Invece magari, conoscendo meglio alcuni dati, potrebbero essere indotte a cambiare. In altre parole, sapendo che ci si può disintossicare concretamente, diventa più sopportabile aspettare i tempi e i sintomi che verranno nel periodo di purificazione corporale.
TIROIDITE DI HASHIMOTO, ERNIE, CARENZE B9 E B12, VITAMINA D A LIVELLO ZERO
Premetto che ho diversi problemi di salute da circa 10 anni, includenti vertigini, stanchezza cronica, ernie, dolori diffusi e cronici, stomaco debole, parestesie, allergie. Talvolta ho dovuto passare mesi a letto perché non riuscivo a reggermi sulle gambe per quanto legnose e pesanti erano, e per una disfagia che mi ha fatto perdere 20 kili in un anno, quando non riuscivo a mangiare altro che un gelato o del purea di patate, e per una intensa agorafobia, ossia una angoscia di vivere negli spazi metropolitani o anche nella piazza del paese. Premetto anche di aver fatto diversi esami, molti, senza che fosse rilevato alcunché di anomalo, a parte tiroidite di hashimoto, ernie, vitamina D pari a zero e quindi grave, basse vitamina B12 e B9 o acido folico.
QUALI I TEMPI DI DISINTOSSICAZIONE CON LA GIUSTA DIETA
Detto questo, mi sto sempre più convincendo che siamo quello che ingeriamo. Ho pensato che forse, se alimento il mio corpo meglio, chissà magari starò meglio. Vorrei, insomma, riavere la mia vita.
Forse la mia domanda le apparirà assurda, ma quello che vorrei sapere è se sa dirmi quali sono i tempi di disintossicazione.
BEVO COCACOLA IN MODO SMODATO E FUMO 20 SIGARETTE AVENDO DIMEZZATO LA DOSE, DOPO CHE PER 15 ANNI NE FUMAVO 40 AL GIORNO
Andiamo al concreto. Bevo tra 1 e 2,5 litri di coca cola al giorno da 15/16 anni. Ho smesso da tre giorni. Che lei sappia può causare sonnolenza e depressione l’astinenza? Fumo tra 30 e 40 sigarette da 18 anni, anche se nell’ultimo anno sono passata a 15/20. Per quanto attiene il cibo penso di non aver mangiato frutta per una ventina d’anni. centellinando con la verdura. Ho pure fatto una dieta kousminiana per un anno, circa tre anni fa, ma poi purtroppo poi mi son persa e sono tornata alle vecchie abitudini. In generale, fin da bambina, consumo quantittivi di patatine fritte e cioccolatini.
ECCO LE MIE DOMANDE
1) È possibile che fumo, coca-cola, zuccheri, poca frutta e verdura davvero facciano così tanto male come molti dicono e mi abbiano creato tutti questi sintomi? 2) Smettendo la coca-cola come sto facendo e le sigarette, quali sintomi di astinenza devo aspettarmi? 3) Se ad esempio smetto con coca-cola e sigarette e faccio una dieta stile tanta frutta e verdura, poca carne bianca, poco pesce e magari succo di mela al posto della cola, in quanto tempo il mio corpo può rigenerarsi? 4) Potrò mai veramente purificarmi da tutto questo? 5) Se alla dieta aggiungo i funghi (auricularia, polyporus e reishi) consigliatemi da uno stimato micologo la mia disintossicazione sarà facilitata? 6) Lo stato delle mie vene, ossa, legamenti, muscoli, mente può essere stato messo a dura prova da questo stile di vita e in che misura?
SONO FRUTTO DELLA CULTURA ALIMENTARE E COMPORTAMENTALE MEDICA DEL XX SECOLO, FIGLIA DI UNA SOCIETÀ MALATA
Non so se condivida questo pensiero con me. Io credo di essere il frutto di una cultura alimentare e medica classica del ventesimo secolo. Cioè non conoscevo per nulla la possibilità che l’alimentazione influenzasse la mia salute ed ero convinta che un medico potesse sempre risolvere tutto. Mi sa che sono anche l’emblema del capitalismo, in senso alimentare intendo. Le persone come me hanno un’oggettiva speranza di riprendersi secondo lei? È colpa nostra o siamo figli di una società malata?
Scusi se le mie domande le sembreranno assurde. Ma per me sarà un grande sacrificio negarmi così tante cose. Se però, come sto iniziando a pensare, i miei organi interni ne risentissero in positivo, un sacrificio si potrebbe assolutamente fare.assolutamente la pena di fare!
SPERO DI GUARIRE E DI POTER ESSERE DI AIUTO ALLA GENTE
Ho preso un impegno con Dio. Se mai tornerò in salute piena e avrò di nuovo la possibilità di vivere fuori dalla mia casa, allora io di certo dedicherò il mio tempo ad aiutare gli altri. Non so come.
Ma basta guardarsi attorno per vedere come gli uomini si siano dimenticati di essere fratelli e basta così poco ad aiutare gli altri. Spero di guarire e spero, dopo così tanti anni di sofferenza, che almeno siano serviti a farmi diventare un essere migliore, capace di dare a chi ha veramente bisogno, come fa lei e tante altre brave persone a questo mondo. Un caro saluto.
Stefania
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LETTERA 2
SONO LETTERALMENTE IMPREGNATA DI FARMACI E DORMO DALLE 2 ALLE 5
Mi sono dimenticata una cosa. Per moltissimi anni ho invertito il giorno con notte, quindi vado a letto in un orario variabile tra le 2 e le 5 del mattino. Inoltre, a causa di un acuirsi delle vertigini, negli ultimi mesi mi hanno dato Vertiserc, Trimeton, Levopraid, cortisone, Fluifort e altro ancora. Lo dico per farle capire bene lo stato delle cose. Se riuscirà a rispondermi potrò poi scriverle una mail con esattamente tutti i sintomi per avere un consiglio su come e cosa dovrei mangiare?
TENDO COMUNQUE A VEDERE IL LATO BUONO DELLE COSE
Io le sarò molte grata se riuscirà ad aiutarmi. Nel mio animo sono disperata, e chiedo tutti i giorni al signore di farmi guarire o morire. Una delle due qualsiasi. Fortunatamente però cerco sempre di sorridere e vedere il lato buono. Un giorno se vorrà le racconterò la mia storia. Non so perché, a volte si parla con alcune persone perché si coglie qualcosa di buono, una sensazione più che altro.
NELLA MALATTIA SI SCOPRONO SPESSO I SIGNIFICATI PIÙ PROFONDI ED INACCESSIBILI
Ho sempre avuto il terrore di farfalle, ragni, serpenti, topi e formiche. Nell’ultimo mese però se me ne trovo a casa non voglio più ucciderli. Addirittura lascio che le farfalle mi camminino addosso senza problemi. Credo di aver capito l’importanza della vita in senso globale. A volte, nella malattia, scopriamo i significati più importanti. Sensazioni che raramente sono accessibili ai comuni mortali.
L’ISTINTO DIVENTA PREVALENTE E DIVENTIAMO FINALMENTE MEDICI DI NOI STESSI
Come se tutto avesse un senso e smettessimo di aver bisogno della scienza e iniziassimo ad aver bisogno solamente del nostro istinto. Ecco che allora i medici diventano semplici persone e noi diventiamo medici, almeno di noi stessi. Io ho una lunga strada davanti, sempre che rimanga viva abbastanza a lungo. E necessito di qualche angelo qua e là. Un caro saluto di nuovo. Un augurio che il suo lavoro aiuti sempre più persone e che si risvegli una consapevolezza collettiva di salute e rapporto con noi stessi.
Stefania
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RISPOSTA
Ciao Stefania. Alla domanda globale sulle tue possibilità di guarigione dico decisamente di sì, sia per principio che per il modo promettente e determinato, fattivo e costruttivo, che traspare dal tuo messaggio. Sei molto giovane e sei dotata di chiarezza interiore, oltre che di una importante dote che è la presa di coscienza di vivere in una società malata. Sei pure carica di senso autocritico e di voglia sincera di venirne fuori al più presto.
LE QUALITÀ INDISPENSABILI NON TI MANCANO AFFATTO
Non ti manca poi l’autostima e la capacità di intravedere il lato positivo delle cose. Non ti fa difetto poi il basilare ingrediente chiamato motivazione, visto che ad equilibrio riacquisito ti proponi di rendere migliori le persone che incontrerai, e ti proponi di mondo in cui viviamo in posto migliore di quello attuale al fine di poterci vivere come fratelli e non come esseri ossessionati ed in lotta assurda gli uni contro gli altri.
NONOSTANTE TUTTO NON SI RILEVA DISTRUTTIVITÀ NEI TUOI PENSIERI
Spesso le persone che assumono tanti farmaci e troppe sostanze stimolanti sono negative e disperate oltre che depresse, per cui finiscono per ospitare pensieri distruttivi. Non mi pare affatto il tuo caso. Il tuo ricorso a cole e a sigarette è sicuramente deplorevole, ma lo vedo più come semplice errore di giovanile di percorso, mai messo in seria discussione e mai corretto. Errore aggravatosi con gli anni e divenuto cronico.
I TUOI ERRORI NON SONO SCUSABILI MA HANNO UNA LORO LOGICA
Lo vedo come errore di sottovalutazione dei danni psico-fisici derivanti da tali insidiose abitudini. Lo vedo come un lasciarsi andare di persona vulnerabile e poco accorta sui danni che tali sostanze comportano. Lo vedo come una scivolata in un canalone o in un tunnel di una giovane che si è resa conto di essere troppo sensibile ed inadatta a una società troppo tesa, concorrenziale, isterica ed impaziente per i tuoi gusti. Questa mia comprensione nei tuoi riguardi, sia ben chiaro, non va confusa per un atteggiamento giustificativo e tollerante. Non esistono scuse e non esistono alibi, né si possono accampare pretesti, appigli ed attenuanti.
L’IDEA BISLACCA DI POTERCI ROVINARE DATO CHE NON MANCANO I RESTAURATORI
Le tante medicine assunte sono, come dici tu, il simbolo dell’idea bislacca che tutto è possibile e rimediabile, per cui si può sempre scaricare il barile e delegare su terzi specializzati in questo, che tutto si può fare e strafare, sbagliare e stra-sbagliare, tanto c’è l’aggiustamento medico dietro l’angolo. Idee chiaramente balorde e bizzarre delle quali te ne stai finalmente rendendo conto.Veniamo dunque alle risposte sui quesiti che mi hai posto.
DANNI DEL FUMO E DELLE COLE
- Non è detto che Coca-Cola e fumo ti abbiano provocato tutti i mali che hai elencato, poiché i mali derivano spesso da una serie di concause. Di sicuro esse producono danni notevoli. Se pensi che nel fumo e nella combustione di sigaretta, oltre alla nota nicotina ed oltre al catrame, si sviluppano 200 altri inquinanti ed in particolare ci sono radiazioni equivalenti a un soggiorno di 3 giorni in zona di fall-out attivo tipo Chernobyl dopo l’incidente atomico. La Coca-Cola poi è costituita da ingredienti decisamente insidiosi come acqua comune di incerta qualità, zucchero raffinato che devasta tutte le vitamine del gruppo B, acido fosforico causante abbassamento del pH e quindi acidificazione del sangue, dolcificanti vietati tipo l’aspartame, caffeina equivalente a 3 tazzine di caffè, ed altre cose ancora. In genere, chi assume Coca-Cola tende anche a bere caffè e a riempirsi di dolciumi, nonché di altre bibite similari e di cibi spazzatura.
INEVITABILI LE CRISI DI ASTINENZA
2. Staccarsi dal fumo dalla caffeina, dagli zuccheri, dall’aspartame, implica ovviamente il dover subire delle notevoli crisi di astinenza e di depressione, venendo a mancare in contemporanea tutti quegli effetti stimolanti, tutte quelle stampelle chimiche che tali sostanze procuravano. Già il distacco dalla caffeina, tanto per fare un esempio implica più o meno una settimana di male di testa sopportabile e non continuo, ma pur sempre fastidioso. È prevedibile che il tuo organismo abbia delle cadute di tensione e ti lasci un po’ a terra nelle fasi depressive che lo stesso sistema immunitario orchestrerà nei modi e nei tempi da esso prescelti con la sua solita intelligenza. Ci sarà insomma la necessità da parte tua di stringere i denti e a non demordere. Ma alla fine ne vale davvero la pena e raccoglierai incredibili risultati. Se tu avessi 132 anni potrei anche chiedermi se vale la pena di detossificarti, ma ne hai soltanto 32 e puoi fare tante cose belle nella vita, per lasciarti andare a quel modo.
CE LA FARAI A DEPURARTI MA SERVIRÀ RIGORE
3-4. Il grado di sofferenza e la durata degli effetti eliminativi che arriveranno a ondate cicliche al pari dei ritmi ultradiani, non è facile dirlo. Dipende dall’ammontare di tossine accumulate, dalla residua forza immunitaria disponibile di volta in volta, dalla coerenza e dal rigore con cui affronterai questa prova impegnativa. Ce la farai sicuramente a depurarti. Non dovrai concederti però della carne bianca e della carne di altro colore. Ricorrendo a mandorle, noci, noccioline e pinoli, ad avocado e germogli, a cereali e radici varie, a patate e patate dolci, a tutte le verdure tenere masticabili, alle verdure saltate, ad agrumi, melagrane castagne, cachi e funghi nel prossimo periodo autunno-inverno, troverai tutto quello che serve. Il ricorso occasionale al formaggio di malga ricavato a crudo potrà rappresentare una accettabile trasgressione casuale.
NON CERCHIAMO SCORCIATOIE E TANTO MENO SOSTANZE MAGICHE
5. Non farti irretire dall’idea di funghi speciali e di sostanze straordinarie o miracolose in grado di rendere il percorso più veloce e privo di sofferenza. Non esistono. Non esistono scorciatoie. Il tuo percorso rimediale sarà basato sul rispetto delle leggi naturali e sul pacchetto salute che caratterizza la Health Science. Soluzioni semplici, sperimentate, garantite, con cibi sobri, nutrienti e digeribili, con digestioni efficaci e prive di dispersioni energetiche.
IL CORPO E LA MENTE, ANCHE SE MESSI A DURA PROVA, TROVANO IL MODO DI RIPRENDERSI
6. Vene, legamenti e muscoli hanno di sicuro subito dei traumi non indifferenti. Il Creatore ha fatto però le cose a regola d’arte, rendendo il corpo auto-guarente ed auto-riparante, per cui ci sarà un ripristino progressivo delle forze man mano che inserirai nella dieta cibi vitali e vibranti, alti nella scala Simoneton, man mano che imparerai a riconoscere i cicli circadiani e a percepire i cicli biologici ultradiani, man mano che incrementerai la frutta agra invernale e la frutta acquosa estiva nella mattinata in concordanza col ciclo circadiano ripulitivo delle 4 am-12, man mano che anticiperai pranzo e cena con una terrina colma di tenere verdure verdi e crude seguite da un piatto di cotto a tuo piacimento da scegliersi tra gnocchi di patate non irradiate, minestre di verdure, pasta alle verdure, riso o miglio o grano saraceno, fagiolini, fagioli ed altre leguminose, patate in tutte le forme, polenta e funghi in concordanza col ciclo alimentare delle 12-20, man mano che andrai a letto presto per il ciclo assimilativo delle 20-4am dove accumulerai melatonina nella pineale, man mano che ti esporrai al sole catturando la vitamina D necessaria e man mano che farai la tua camminata giornaliera di un’ora ritmata e sonoramente sbuffante in fase esplorativa, con l’aiuto di un paio di racchette. Le altre immancabili 1000 domande che ti verranno in testa le soddisferai leggendo regolarmente le mie tesine giornaliere e spulciando tra le tesine pre-esistenti e già pubblicate sul blog.
Valdo Vaccaro
Una lettera davvero toccante, quella di Stefania, una ragazza come tante ridotta a uno straccetto da questa società malata nel corpo e nell’anima, e ormai così lontana da madre natura, nel cui grembo continuiamo comunque ad essere generati. Una ragazza che però, grazie a Dio, ha preso coscienza della folle e devastante china intrapresa, verso la quale siamo sospinti dalla (cattiva) cultura dominante, quella della pubblicità del consumo sfrenato di cibi sofisticati che in realtà sono non alimenti, quella della curomania di una classe medica prona agli interessi dell’industria farmaceutica e che ha completamente smarrito l’umile saggezza dei nostri antichi progenitori, che si affidavano ai poteri di autoguarigione del corpo, i soli in grado di guarire veramente. Altrettanto bella la risposta di Valdo, all’altezza della invocazione di aiuto, piena di rispetto e di comprensione per il dramma umano di Stefania, di cui egli giustamente coglie le grandi potenzialità di salvezza, grazie in particolare alla consapevolezza da lei dimostrata, segno di autostima e di volontà di cambiare la sua vita. Una risposta positiva e piena di amorevole incoraggiamento, oltre che ricca di tantissimi consigli utili di cui Stefania potrà far tesoro nel corso del suo non semplice né breve itinerario di guarigione. Poco da aggiungere per parte mia.
In fondo, cara Stefania, la nostra provenienza è quella del paradiso terrestre, dove l’uomo si nutriva soltanto di frutta, e viveva felice e in buona salute. Poi l’uomo si è messo in testa un sacco di sciocchezze, che lo hanno allontanato dal suo stato naturale, dal grembo di madre natura in cui è stato generato. Con le conseguenze nefaste che noi tutti conosciamo, e di cui tu Stefania hai fatto in particolare le spese. Quel che ora dobbiamo fare è compiere il percorso esattamente opposto, cioè a ritroso, dalla coca cola al frutto semplice e profumato che solo madre natura è capace di offrirci, e che ancora può offrirci se solo lo vogliamo. (continua)
(segue)
Un percorso, quello che ti aspetta, nel quale dovrai soprattutto concentrarti nello smantellamento totale di tutto l’armamentario artificioso in cui siamo cresciuti e di cui siamo circondati: a partire dai cibi denaturati di cui ci alimentiamo senza realmente nutrirci ma piuttosto intossicandoci, costringendo il nostro povero corpo a spendere tutte le sue energie per difendersi dai veleni in essi contenuti, lasciandoci infine prostrati; e poi fumo, sostanze varie dopanti, farmaci di ogni genere che sono delle bombe chimiche che devastano i nostri preziosi meccanismi interni; e infine tutte le infinite cattive abitudini che ci allontanano dallo stato semplice e sereno di madre natura. Un percorso quindi caratterizzato essenzialmente dalla progressiva rinuncia a quasi tutto, cosa certo non facile né di breve gittata. Un percorso, come ricordavo, dedicato, in contemporanea all’abbandono dei vecchi cibi, alla riscoperta del nostro vero e unico nutrimento, che è la frutta: perché è vero che ormai il paradiso terrestre non c’è più, ma volendo possiamo in parte ricrearlo compiendo le scelte giuste, anzitutto nutrendoci col nostro cibo d’elezione che è appunto la frutta. Queste sono le due cose fondamentali da fare: darci dentro con la frutta e buttar via tutto il resto. (Dicendo frutta non escludo naturalmente la verdura, sia cruda che cotta, e neppure una moderata quantità di cereali, cereali (specie quelli senza glutine) che possiamo in qualche misura mantenere in fase di transizione.) Il maestro igienista Pietro Bisanti (vedi il relativo blog) ha coniato il binomio “cibi puliti, pensieri puliti”, e ha perfettamente ragione, perché via via che ci nutriamo con il buon cibo naturale e ci sbarazziamo delle vecchie porcherie, anche la nostra mente torna a sorridere, ci liberiamo dai vecchi schemi mentali e diventiamo più positivi e sereni.
Importante infine è sapere a cosa si va incontro durante il periodo di transizione, prima cioè che finalmente e da ultimo arrivi la guarigione definitiva e la salute piena. Si va incontro a una cosa che si chiama detox (crisi eliminative), cioè alla disintossicazione dell’organismo e alla contemporanea riparazione e ricostruzione delle cellule e dei tessuti, la quale detox si manifesta attraverso qualche forma di malattia o di malanno, più o meno intenso e più o meno lungo, quanto intenso sotto quale forma e quanto lungo sarà il tuo corpo a deciderlo, nella sua infinita sapienza. A te spetterà solo il compito di sopportare la detox, cercando di gestirla in modo da renderla accettabile, senza tuttavia soffocarla concedendo spazio alle vecchie abitudini. Per saperne un po’ di più su come fare, a quali astuzie ricorrere, puoi cercare fra i miei vecchi commenti, oppure chiedermelo qui sul blog.
In bocca al lupo.
Ciao Stefania, comincio col dirti che sono sicura che ce la farai. Ma, come ho già fatto intendere tempo fa, io non sono tra i più ottimisti. Nel senso che non è vero – a mio parere – che ci si riprende sempre da tutto, né fisicamente né psicologicamente. Lo considero un leggero delirio di onnipotenza. La realtà è che anche a parità di virtuosismo, alcuni ce la fanno altri no. Tutti abbiamo un punto di rottura irreversibile. Infatti muoriamo, infatti crolliamo a volte per non riprenderci mai più. L' età gioca a tuo favore, così come la voglia di farcela, intendo incoraggiarti. Ma vorrei anche che tu non dimenticassi che cadere è rischioso, fino ad un certo punto ti rialzi, poi arriva la volta che non ce la fai più. Questo è incontrovertibile, anche qui sul blog c'è chi è stato virtuosissimo ed è guarito da malattie considerate incurabili e altri lottatori non ce l' hanno fatta. Quindi, coraggio, determinazione e, soprattutto avere imparato la lezione. Non fare avanti-indietro con questo percorso, non rischiare (questo il senso di quello che ti sto dicendo).
Gli slogan valgono appunto come slogan, non sono una loro fan, diciamo. La realtà è più complessa. Il cibo più no che sì non basta a guarire la mente, che non sono solo neuroni, ma anche anima. Questo per dirti di avere davvero cura di te, non solo nell' alimentazione. Fai in modo che la tua testa stia bene, magari cercando anche altri percorsi. Cerca, esplora e non arrenderti.
Con i migliori auguri.
Ti racconto brevemente la mia storia: un infarto a 50 anni, salvato per miracolo e grazie al pronto intervento, un’altra mezz’ora ed ero spacciato. Da allora la svolta che mi ha cambiato la vita e, direi, salvato per la seconda volta. L’infarto non è un evento che colpisce fortuitamente il povero malcapitato, ma il risultato, spesso fatale, di una condizione di grave degenerazione complessiva dell’organismo. Riprendersi da un infarto come il mio è già difficile, rigenerarsi al 100% è certamente impresa da “delirio di onnipotenza”, ma che vale la pena di compiere. Io ci ho provato, e il risultato è stato davvero fantastico anche se non miracoloso: il danno subito dal muscolo cardiaco è rimasto, molto piccolo per mia fortuna grazie alla prontezza dell’intervento e quindi senza serie ripercussioni sulla funzionalità dell’organo (perché, come ricorda Elisabetta, ci possono ben essere anche dei danni irreparabili), ma il quadro complessivo dei miglioramenti è stato semplicemente gigantesco e decisamente al di là di ogni più ragionevole aspettativa da parte della medicina convenzionale, secondo la quale avrei dovuto vivere fra mille riguardi e stampelle farmaceutiche per il resto dei miei giorni (e invece conduco una vita normalissima da 15 anni, senza l’ausilio di nessun farmaco e senza l’ossessione dei controlli cardiologici). Che significa danno irreparabile? Difficile, a volte persino impossibile, stabilirlo a priori, sarà il corpo a deciderlo ex post: diamo allora al corpo ogni possibile chance per fare al meglio il suo lavoro, che è quello di risanarsi grazie alla detox; se poi la guarigione non sarà perfetta al 100%, ne prenderemo atto ex post, senza fasciarci la testa ex ante. Tanto più, ti ripeto, che il corpo compie veri e propri miracoli dal nostro limitato punto di vista, ma non evidentemente tali per lui.
Il processo di disintossicazione dell’organismo realizzato grazie in particolare all’adozione di una dieta corretta, oltre a comportare benefici effetti organici, produce anche positivi effetti indiretti sulla sfera psichica: non certo nel senso di generare dal nulla pensieri emozioni e sentimenti nuovi, ma nel senso di rimuovere vecchi blocchi mentali rendendo finalmente possibile la costruzione di dinamiche spirituali nuove e fino ad ora rimaste anchilosate e impedite. In questo senso si parla di pensieri puliti in rapporto ai cibi puliti; poi ciascuno dovrà provvedere ad alimentare la sua psiche di nuova linfa, ma questa potrà finalmente scorrere e non sarà più bloccata come prima dall’intossicazione generale dell’organismo.
Quindi, cara Stefania, puoi ancora giocare tutte le tue carte, e farcela, e se non sarà il 100% ma solo il 99, cambia forse qualcosa? Certo che no, come dimostra il mio caso e quello di tantissimi altri che potrei citarti.
Francesco Grazie della tua meravigliosa testimonianza! Il tuo è un vero e proprio atteggiamento di fede reale e mi serve da esempio per i momenti in cui la pigrizia vuole farla da padrona dentro me! "Pensieri puliti in rapporto a cibi puliti"… è proprio quel che penso ed avverto già da tempo: si va ben oltre la sfera fisica!
Grazie ancora.
Un’ultima precisazione circa i fallimenti cui Elisabetta fa riferimento. Certo che questi ci sono anche fra le nostre fila, e non sono pochi. Ma la natura di questi fallimenti non ha mai nulla a che vedere con le facoltà dell’organismo, che al contrario si dimostra sempre all’altezza del suo compito (fatta eccezione dei casi veramente disperati, come nel caso di cancri in avanzato stato di metastasi, o di altre gravi patologie degenerative chiaramente fuori controllo); ma ha piuttosto a che vedere con la nostra incapacità di seguire con coerenza e intelligenza il percorso igienista e vegancrudista. Il quale percorso ha le sue esigenze che vanno rispettate, altrimenti si va in default e si fa marcia indietro. L’errore più comune, quello che determina la maggior parte di tali fallimenti, è l’incapacità di riconoscere e gestire la detox, le crisi eliminative: ci si spaventa di fronte ad esse, si crede di aver sbagliato tutto, si finisce per credere che il vegancrudismo non faccia al caso nostro, e quindi si ritorna alle vecchie abitudini. Altri casi molto difficili sono le malattie psichiatriche, non per la malattia in sé ma per le conseguenze devastanti (anche a lungo termine) delle terapie farmacologiche (psicofarmaci) somministrate ai soggetti interessati. Quest’ultimo è effettivamente un settore ad alto rischio, in cui a volte la buona volontà non basta, occorre un amorevole soccorso esterno cui potersi aggrappare nei momenti bui, altrimenti si rischia di precipitare vanificando tutto il lavoro fatto. Questi sono i fallimenti ai quali assistiamo, e non sono certo dovuti ad una defaillance del nostro corpo, ma piuttosto a responsabilità nostra o di chi indebitamente se ne assume la cura (psichiatri).
Francesco, i casi veramente disperati esistono, appunto. E hanno a che vedere con le facoltà dell' organismo che sono stupefacenti sì, ma non illimitate. Non siamo né immortali né psichicamente "infrangibili". Per provare che nulla, nei casi di malattia mentale, dipende dai limiti del nostro organismo, dovresti portare esempi di malati psichiatrici gravissimi che non hanno mai preso psicofarmaci (così non puoi imputare loro la causa del malessere) e guarirli completamente. A qualunque stadio siano arrivati.
E' a questo che io personalmente non credo. Come per tutte le malattie degenerative, che non sono solo quelle fisiche. "Non credo" significa non credo sia possibile in tutti i casi. Perché? Perché è la vita che non ti dà certezze al 100% con nessuna strada. Sono invece certa che l' igienismo sia la migliore strada da percorrere, per ogni tipo di malanno, fisico o psichico.
Il tuo è stato un caso sicuramente strabiliante per la medicina ufficiale, io dico razionalmente che un uomo a 50 anni può ancora riprendersi da quasi tutto se segue le vie dell' igienismo.
E, senza alcuna polemica, non difendo il motto "cibo pulito pensieri puliti" perché non lo ritengo vero in senso assoluto. Sono la prima a dire che il cibo vegetale cambia la psiche in meglio, molto più di quanto chi non si cimenta in questo percorso possa immaginare. Non condivido che rimuova tutti i blocchi senza fare niente altro, no non si tratta poi solo di sostituire poi i pensieri come dici tu. La mia interpretazione è in effetti diversa. Il che non significa che l' esperienza di altri differisca dalla mia.
Il cibo ci condiziona profondamente anche nella psiche ma non è l' unico aspetto che si possa e debba prendere in considerazione, è una semplificazione che sono certa non rispecchia l' esperienza empirica di tante persone.
A proposito di quanto ho appena scritto, ho letto di recente un libro (che non citerò) di un monaco buddista zen italiano. Egli, senza citare il cibo, dà alla meditazione poteri diciamo "da delirio di onnipotenza", affermando più o meno quello che tanti igienisti sostengono in termini di potere dell' essere umano di riprendersi da qualsiasi evento. Diciamo che secondo il buddismo cambia solo il mezzo (la meditazione invece del cibo – per semplificare). Lo stesso maestro zen è stato intervistato radiofonicamente tempo fa, per parlare di ansia e depressione, insieme ad un noto psichiatra. All' inizio dell' intervista sono scattati i "disclaimer", diciamo che il maestro ha ritirato in parte tutta la fiducia che nel libro dichiarava rispetto alle possibilità umane, dicendo che quando ansia e depressione sono patologiche ci si deve rivolgere ai medici, non alla meditazione. In netto contrasto con tutto quello che aveva scritto in nome del fatto che "il cervello umano è uguale per tutti" (a parte il fatto che il cervello non è né la psiche né il sistema nervoso) e con quanto continuano a dichiare gli psicologi che utilizzano il metodo mindfulness nella pratica terapeutica.
E, soprattutto, in netto contrasto con la realtà delle esperienze umane. Ci sono persone che praticano la mindfulness e non ce la fanno, e con altre terapie sì, o non si risollevano con nessuna terapia. Altre che prendono psicofarmaci per un periodo e guariscono senza ammalarsi mai più senza mangiare in modo corretto (pagando magari il conto in termini fisici ma non psicologici), molti restano inchiodati agli psicofarmaci a vita con danni terribili. Non ritengo si possa addossare tutta la colpa dei disastri né agli psicofarmaci né al cibo né a quant' altro venga preso in considerazione. Anche riguardo alla meditazione, c'è chi la osanna come la panacea di tutti i mali e chi è andato completamente fuori di testa e si è dovuto poi curare in qualche modo pur non avendo mai avuto prima precedenti psichiatrici.
Io continuo a pensare con la mia testa, per quanto qualcuno possa trovarlo irritante, e non mi accontento né della mia singola esperienza né di risposte preconfezionate.
Anche i neurologi giurano che con le loro scannerizzazioni celebrali possono sapere tutto o quasi di una persona, con tanto di diagnosi (la cui compilaizione ufficiale credo varii ogni due settimane circa…) e comportamento. Peccato poi che a parità di referti la realtà e i comportamenti delle persone siano destinati nella pratica ad essere infinitamente differenti…
Ribadisco, non è colpa della meditazione, dei medici o degli igienisti. E' la sicumera che abbiamo che viene continuamente spazzata via da quella cosa mutevole e infinita chiamata Vita, che dovrebbe renderci forse un po' più umili nelle nostre convinzioni.
Per dirla in temini più semplici, se uno è stato sei mesi in guerra e poi a Guantanamo, io non ci credo che si riprenda mangiando frutta. E, per essere ancora più esplicita, nemmeno con l' igienismo e un sostegno psicologico. Certamente gli sconsiglierei l' inferno della psichiatria (probabilmente rimpiangerebbe la libertà che in guerra aveva quantomeno di ammazzarsi), ma non credo potrebbe mai tornare una persona mentalmente serena.
Per me, Elisabetta, è scontato che la sfera psichica abbia la preminenza sul corpo. Le tossine della mente sono persino peggiori di quelle prodotte dall’organismo, come d’altronde il nutrimento spirituale è probabilmente più importante di quello materiale fornito dal cibo. Conosco persone che hanno una psiche talmente positiva da far da contraltare anche ai peggiori effetti tossiemici della loro spaventosa dieta convenzionale; conosco altre persone che al contrario hanno una sfera psichica talmente cupa e malandata che neppure il crudismo più integerrimo è in grado di risolvere i loro problemi. Sono cose che do per scontate e quindi non ne parlo neppure, se non occasionalmente. Questo anche per una ragione molto semplice, e cioè che mentre per quel che riguarda gli effetti della dieta disponiamo di modelli di alimentazione di cui conosciamo abbastanza bene gli effetti, per quel che invece riguarda la sfera psichica brancoliamo tutti nel buio più assoluto, igienismo compreso. Anche se non si può non citare l’importantissimo contributo offerto dal blog di Pietro Bisanti nel campo specifico delle malattie psichiatriche vere e proprie, che io seguo con grande interesse per aver avuto qualche esperienza del genere in famiglia. Per il resto non mi pare che siano state trovate formule convincenti. Una mia amica crudista di vecchia data, molto versata nelle discipline della psiche, che credo abbia provato e approfondito quasi ogni branca del sapere, mi confidava sconsolata che alla fine lei, quel che veramente si trovava a fare, era di essere crudista, mentre tutto il resto la lasciava profondamente insoddisfatta, con suo grande dispiacere. Per quanto mi riguarda personalmente, riconosco i miei limiti in questo campo, ho fatto qualche tentativo qua e là, senza trarne un vero giovamento. Non escludo che sia solo un mio limite, ma non mi pare di vedere cose eclatanti intorno a me, ma solo molta genericità, buoni propositi ma niente ciccia.
Francesco, infatti ciò che è etereo è più vario, complesso e sfuggente di ciò che è materiale (il corpo). Risposte soddisfacenti, univoche e sicure non le ho trovate. Come la tua amica, il crudismo è ciò che mi è più utile, per me che ero già vegetariana è stato sorprendente. Ammiro chi segue questa strada in condizioni disperate, perché sei io dopo 4 anni di crudismo, e niente farmaci, mi ritrovo piccole (perché le freno un po') crisi eliminative per il "solo" fatto di essere più fruttariana di prima ed aver ridotto i cereali, non posso immaginare chi assume psicofarmaci da anni cosa possa passare. E massima stima per chi li aiuta. Ma come te ho visto tante persone non saltarci mai fuori, e allora ti chiedi cosa possa davvero servire. Mi sembra che seguire questa alimentazione fin dallo svezzamento sia l' unica vera prevenzione, dalle malattie mentali e anche dalle cure terribili che spesso ne conseguono, ed è quello che in qualche modo dobbiamo alle generazioni future.
Niente farmaci non solo negli ultimi 4 anni, comunque. Non ricordo l' ultimo antibiotico che ho preso e nonostante ciò non posso ancora considerarmi disintossicata. Era questo che volevo dire.
Come dice Valdo, occorre personalizzare, in direzione della ricerca del proprio equilibrio. C'è chi questo equilibrio lo trova con la dieta valdiana, e chi invece, come me e, a quanto pare, anche come te, deve spingersi oltre. Io il mio equilibrio l'ho trovato solo con l'eliminazione dei cereali. Certo potrei spingermi oltre, in direzione del crudismo integrale, o più oltre ancora in direzione del fruttarismo, e così via sempre più in là. Io mi son fermato dove ho trovato il mio soddisfacente equilibrio, cioè alla dieta frugivora, comprensiva della verdura cotta specie nella stagione fredda. La cosa dura ormai da tre anni e mezzo, perciò direi che promette piuttosto bene ed è sostenibile a lungo termine.
Credo di necessitare di una dieta più o meno come la tua, ma non andrei oltre. E, come te, prevedo comunque di fare eccezioni all' interno di un regime alimentare che anche io ritengo sostenibile (e auspicabile).