LETTERA
Carissimo Valdo, Scusami se non mi dilungo in complimenti per ciò che fai, e che spero sempre più gente apprezzi, ma mi sento un po’ deboluccia, così cerco di essere il più sintetica possibile, così poi mi stacco dal computer e vado a riposare. Da domenica sono a letto con la cosiddetta “influenza”, con febbre che oscilla dai 38 ai 39 C°. Ventiquattro ore di raffreddorone acquoso, poi un po’ di tosse, ma quasi niente muco. Non ho preso farmaci (il medico mi ha prescritto Fluimucil, tachipirina e un antibiotico).
Non ho fatto digiuno (che tra l’altro non ho ancora mai fatto), ma bevuto spremute d’arancia (l’acqua, non so perché, non mi andava mica tanto giù). Ieri ho mangiato una patata al vapore su insistenza di mia madre (vivo ancora con i miei). È vero che ieri mattina la febbre era calata di qualche decimo, ma nel pomeriggio si è di nuovo alzata, ed io sono stata molto tentata di prendere l’antibiotico (che pure non mi è mai stato simpatico come farmaco). E là sono ancora! Cosa faccio, Valdo? Un abbraccio e continua così! Se ritieni che questa mia possa essere utile, pubblicala pure. Michela
RISPOSTA
LA FEBBRE È UN SINTOMO E NON LA MALATTIA
Ciao Michela, E’ normale avere la febbre da sei giorni? La domanda che mi poni dovresti farla a te stessa, ed in particolare al sistema immunitario che sta dirigendo con la massima cura possibile le operazioni al tuo interno. Se il quesito è di tipo statistico, la mia risposta è sì. Ci sono tante situazioni e tanti tipi di febbre, con durate e intensità diverse a seconda dei problemi causativi a monte.
La febbre di per sé non è la malattia da curare, essendo essa il più classico dei sintomi, delle spie rosse, degli allarmi, e nel contempo anche la più classica delle crisi eliminative, quelle che portano alla fin fine al riequilibrio ed alla auto-guarigione.
DATEMI LA POTENZA DELLA FEBBRE
Classica la risposta di Parmenide, grande filosofo contemporaneo di Pitagora che dalla scuola eleatica di Velia (oggi Castellamare della Bruca): “Datemi la potenza della febbre e saprò fare mirabilie”.
IL DOTTOR PAGNUCCO E LE VERDURE DI CAMPO
In quasi settanta anni, ho avuto la febbre non più di una manciata di volte (e mai ho fatto uso di farmaci ovviamente). Ricordo, quand’ero ragazzino, che il medico di quartiere dr Aldo Pagnucco, si meravigliava del perché, anche in fase di asiatiche invernali, tutta la famiglia (non genuinamente vegetariana) e quasi l’intero paese di Tavagnacco (tutto cantine, salumi, vini e formaggi) fosse a letto con la febbre, e io mai.
Gli portai un abbondante sacco di valeriana e di tarassaco crudi, e gli dissi di mescolarli con “ledric cul poc” ovvero con radicchio radicato, se voleva davvero acquisire la mia carica immunitaria. Da mia nonna materna Ida avevo appreso l’arte di raccogliere i funghi commestibili, e da mia nonna paterna Marina quella delle erbe di campo.
MAI AVUTO FEBBRI LUNGHE
Quanto a vulnerabilità termica, non mi ricordo di febbri più lunghe di un giorno o due al massimo. In un paio di casi, la febbre se ne andò in giornata grazie a una partita di calcio giocata sui campi nevosi. Mai avuto una febbre in un migliaio di viaggi intercontinentali, né durante né dopo i viaggi stessi. Devo dire che ho usato il corpo intensamente, trattandolo sempre con grande rispetto.
MANUEL LEZAETA E SQUILIBRIO TERMICO
In linea generale, sono preferibili le febbri intense ed alte, in quanto risolutrici concrete di una serie di problemi. Il cileno Manuel Lezaeta, della scuola naturopatica tedesca di Padre Taddeo di Wiesent, di Vincenz Priessnitz, dell’abate Sebastian Kneipp e del grande Louis Kuhne, divide la febbre in due categorie. Quella interna e quella esterna.
IL SURRISCALDAMENTO INTESTINALE
La febbre interna è un surriscaldamento intestinale con congestione sangue in zona ventrale e anemia conseguente di pelle esterna e arti periferici. Quella che porta a pelle bianca e secca, a piedi e mani fredde, a circolazione periferica scadente e rallentata, ad alterazione temperatura in zona intestinale, senza che il termometro possa segnalarla. In questi casi il termometro può indicare addirittura temperature ultra basse sui 35-36°C.
IL CONTROLLO DELL’IRIDE
Gran parte della gente soffre di questo problema e non ne è al corrente. Per accorgersene bisognerebbe fare accurata conta del polso e raffrontarla al battito normale di quanto si è veramente in forma perfetta. Oppure si dovrebbe fare un controllo dell’iride presso un buon oculista o un iridologo naturista.
LA FEBBRE INTERNA È PATOLOGIA DA CURARE
La febbre interna è distruttiva e rivela l’incapacità difensiva-immunitaria della Natura in determinate situazioni impedenti. Rivela debolezza e scarsa reattività immunitaria, causata da medicinali, da vaccini, da vita sregolata, da pigrizia linfatica.
La febbre interna è distruttiva perché altera la composizione del sangue, corrompe gli alimenti, rende deficiente la circolazione del fluido vitale nella pelle e nelle parti periferiche, provocando denutrizione ed intossicazione zonale. Il calore interno del ventre va ad alterare pure il battito cardiaco e a congestionare i polmoni.
TERAPIE RISOLUTIVE LEZAETIANE, COSTACURTIANE E SCAFFIDIANE
Il metodo terapeutico di Lezaeta consiste nel portare in superficie la febbre interna, trasformandola in normale febbre esterna, ovvero febbricitando espressamente il corpo con bagni freddi e caldi alternati, con fangoterapia e persino con orticatura della pelle anemica (applicazione di ortiche fresche seguita da frizioni con spugna o panno bagnato freddo).
La febbre interna, non rivelata, non capita e non trattata, mantiene il corpo in uno stato di disfunzione e di infermità cronica, in stato di squilibrio termico continuato, a volte di non semplice e facile soluzione.
LA FEBBRE ESTERNA È FATTORE POSITIVO DI SALUTE E DI AUTO-GUARIGIONE
La febbre esterna invece caratterizza la persona come vittima di una crisi acuta, temporanea, congiunturale, e quindi positiva e risolvibile. La febbre esterna favorisce l’auto-guarigione.
Il calore, esteso a tutto il corpo, attiva i processi vitali ed aiuta la purificazione del sangue e dei tessuti, espellendo attraverso i pori il materiale organico morto accumulato (i propri detriti cellulari o virus endogeni non ancora smaltiti) e i residui derivanti da inconveniente nutrizione.
Eventuali presenze intensive batterico-virali, vengono interpretate dalla medicina pasteuriana (quella di oggi) come motivi causanti della patologia (da qui uso di prevenzioni vaccinatorie o di cure a base di antibiotici e di febbrifughi). Per l’igiene naturale, al contrario, i batteri fanno il loro utilissimo lavoro di pulizia e di consumo del materiale tossico e di quello virale (che arriva dai miliardi di cellule morenti in continuazione per normale ricambio cellulare).
LA PROVA DEL NOVE CHE HA RAGIONE L’IGIENE
La prova del nove che ha ragione l’igiene e torto la medicina terroristica, vaccinatoria, curomane e monatta, non sta solo nel fatto che Pasteur stesso riconobbe, anche se solo in punto di morte, che la verità stava con Antoine Béchamp, con Max Pettenkofer, con Thomas Powell, con Florence Nightingale, e con lo stesso Robert Koch, per cui “ll terreno è tutto e il microbo è niente”.
La prova del nove la possiamo fare tutti da soli a casa, senza consultare nessuno. Ci mettiamo a letto al calduccio, a zero cibo, a zero farmaci, a zero integratori, a zero bevande, ma solo tutta l’acqua leggera che possiamo ingerire a piccoli sorsi.
MALATTIE IATROGENE, IDIOPATUCHE ED AUTOIMMUNI
Fosse vera la teoria medica-monatta dovremmo cadere tutti come mosche, divorati dai mostri virali venuti dalla Nuova Zelanda o dal Messico o dal Perù, scarnificati da orribili batteri mangiatori di cellule, distrutti da malattie non iatrogene (medico-causate come la maggior parte dei problemi) e non tossiche (da ignoranza alimentare-comportamentale, ovvero uomo-causate), ma “idiopatiche” (causate dall’idiozia del caso, ovvero esistenti di per sé, prive di motivi), “auto-immuni” (causate dal sistema immunitario ossia dalla Natura “impazzita ed autolesionista”, classificazione aberrante e tale da far rivoltare Ippocrate nella tomba).
ANZICHÈ CADERE STECCHITI, COL DIGIUNO SI GUARISCE AL MEGLIO
Il fatto è che così, cioè col digiuno idrico, purtroppo per la terapeutica medica e per gli auspici delle multinazionali del farmaco, la gente auto-guarisce in modo perfetto.
Mi salteranno addosso a dire che sono un terrorista da denunciare. Oggetto della denuncia? Sta dicendo la verità! Sta insegnando salute alla gente! Sta informando. Sta scoprendo gli altarini della medicina spaventa-passeri! E non è nemmeno medico! Trattasi di un ciarlatano e di un terrorista!
VIA IL CIBO E DENTRO L’ACQUA
La febbre indica il più delle volte decomposizione di cibo sbagliato in zona intestinale, con conseguente diarrea o con ostinata stitichezza. Sia per piccini che per grandi la nutrizione va sospesa del tutto fino a quando l’avvelenamento in corso non si smaltisce.
Febbre, vomito e diarrea sono metodi naturale di eliminazione dei veleni interni. Non esiste pericolo in essi. Mai sopprimere la febbre. Per i bambini piccoli, i genitori saggi devono sospendere l’alimentazione senza alcun timore, dato che il cibo, in quelle condizioni, non fa altro che prolungare il problema.
TACHIPIRINA PIÙ IMPORTANTE DEL PANE
Per farsi oggi esperienza sulla febbre non occorre andare negli ambulatori. Basta girare in treno. Andando a Roma per la conferenza del 2 febbraio, diversi passeggeri armeggiavano col telefonino e parlavano coi rispettivi familiari. “Hai 39 di febbre? Per carità che aspetti? Prendi subito la tachipirina!” Questa è un po’ la tipica reazione della gente, istruita medicalmente, di fronte al falso problema chiamato febbre.
FEGATO, RENI E TESSUTO CONNETTIVO
L’accumulazione di scorie tossiche colpisce innanzitutto i due maggiori centri detossificanti dell’organismo che sono fegato e reni, causando disfunzioni e affaticamento, gravando sul sistema linfatico e sul sistema immunitario. Il tessuto connettivo che include sostanza intercellulare e liquidi interstiziali, oltre a sangue e linfa, anziché fare da sostegno e da base nutritiva, si trasforma in una discarica di veleni.
LA GENTE HA PROBLEMI RENALI E NON SE NE RENDE CONTO
Secondo i dati della nefrologia ufficiale, 3 persone su 4 non sanno di avere problemi renali, e si accorgono quando è tardi, quando la dialisi è quasi ad attenderli dietro l’angolo. Nessun organo del corpo umano è trascurato e bistrattato come i reni, che devono filtrare i nostri 5-6 litri di sangue 300 volte al giorno. Un lavoro enorme, con oltre 1500 litri di sangue filtrato e con urea, ammoniaca e residui da putrefazione carnea mandati fuori possibilmente attraverso l’urina, o dirottati verso l’epidermide.
STRABILIANTI POTERI DELLA DIETA VEGANA TENDENZIALE CRUDISTA
Il continuo ricambio di acqua e il rinnovamento degli umori interni è essenziale per la salute. Nelle malattie renali, come del resto nel diabete e nelle coliti, un digiuno purificante seguito poi da dieta di frutta e verdura cruda, porta a vere e proprie resurrezioni.
Anche nell’avitaminosi invernale D2, da carenza di sole, il crudismo, abbinato a uso regolare di germe di grano e di cereali integrali, porta a grossi risultati. Hai parlato di raffreddorone e di non-muco. Ti ricordo, per precisione, che l’acqua che cola dal naso è sempre una forma di muco.
SABOTAGGIO RENALE DA PARTE DELLA CARNE
Che tutte le carni, di terra, di cielo e di acqua, siano delle autentiche bombe tossiche nel corpo umano, non siamo noi vegani a dirlo, ma gli scienziati trasparenti di ogni ordine e grado.
L’azione depurativa dei filtri renali è impedita e sabotata soprattutto dalla carne. L’escrezione di prodotti azotati, di creatinina, di ammoniaca, di urea, di acidi urici avviene solo per via renale, e solo in via secondaria attraverso il sudore cutaneo.
FINALMENTE, D0PO 100 ANNI DI LOTTA, IL MASSIMO TETTO PROTEICO È STATO RICONOSCIUTO A 24-30 GRAMMI/GIORNO (20 ANNI FA ERA A 250)
The China Study, il professor Kevin Campbell, i produttori pentiti stile Hyman, i riconoscimenti dello stesso OMS e della stessa FAO sull’insuperabilità del tetto proteico di 30 grammi di proteine al giorno, sono tutte cose interessanti. Ma conosciamo queste cose a memoria da oltre un secolo, se non da 2500 anni, grazie a Pitagora, Ippocrate, Marco Aurelio, Pietro Alvise Cornaro, Galeno, Leonardo, Giordano Bruno, Paracelso, Newton, Voltaire, Steiner, Einstein.
SCATOLAME, BOTTIGLIAME E PLASTICAME
Il problema sta tutto nei meccanismi venali e disinformativi che ingarbugliano la convivenza umana. Più ignoranza c’è e più malattia circola. Più corruzione c’è e più malattia circola. Sempre ricordando che malattia non significa affatto febbre ed influenza, che malattia non significa emicrania e fibromialgia, diabete e dialisi.
Sempre ricordando che malattia è il libro sbagliato, il canale televisivo capzioso, l’istruzione scolastica mai data, il carrello spesa mai contestato e stracolmo di scatolame, di bottigliame e di plasticame, con tanto di sostanze grasse, salate e zuccherate.
LA SALUTE PUÒ ESSERE UN AFFARE, MA NON LA MALATTIA
Fino a quando ci saranno masse di gente parassitaria e cinica che vive e prolifera sulla malattia, difesa poi a spada tratta da leggi corporative e monopolizzanti, dai Codex Alimentarius europei, che gli stessi elementi parassitari hanno elaborato a propria difesa, e che la stessa massa accetta e paradossalmente difende, sarà difficile saltarne fuori.
MINISTERO DELLA MALATTIA E CODEX LIBERTICIDA
Cominciamo a chiamare il Ministero della Salute col nome vero di Ministero della Malattia. Cominciamo a chiamare il Codex come Codex Liberticida. Cominciamo a distinguere i medici collusi col sistema, da quelli critici e possibilmente in antitesi col sistema (ce ne sono e non pochi), e allora forse potremo costruire un nuovo tipo di sanità responsabile e salutistica, alternativa a quella odierna, che è di stampo chiaramente malattistico.
Valdo Vaccaro
AGGIORNAMENTO
FEBBRE PASSATA SENZA USARE ALCUN ANTIBIOTICO
Grazie mille, caro Valdo, per avermi risposto e pubblicato! In effetti, alcune ore dopo averti scritto, la situazione ha iniziato a migliorare, senza ovviamente bisogno dell’antibiotico. Il giorno dopo febbre passata. Mi sento ancora un po’ debole, ma sto bene.
LE PRESSIONI ESTERNE E I DISAGI TEMPORANEI DELLA TEMPERATURA
Sai, purtroppo a volte è facile cadere preda dei dubbi, soprattutto quando si è alle prime armi e quando si hanno intorno persone che premono in altre direzioni, facendoti sentire sola e sbagliata. E’ difficile anche sopportare i disagi della febbre con pazienza, invece di avere sollievo quasi immediato (ma fittizio) ricorrendo ai farmaci. Ma sono contenta di avere seguito la tua linea che è poi anche la mia. Un abbraccio grosso. Michela
RISPOSTA
NON MI SORPRENDE LA TUA PRONTA GUARIGIONE
Cara Michela, sono contentissimo che tu stia di nuovo bene. Chiaro però che non ho tirato un sospiro di sollievo, visto che non avevo alcun dubbio su una tua pronta ripresa. Non ho pensato nemmeno per un istante all’eventualità che ti aggredissero i batteri o ti divorassero i virus. Tieniti al riparo dal freddo ancora per qualche giorno e abbonda di estratti freschi per un giorno, passando a dieta vegana tendenziale crudista da domani in avanti.
ENNESIMA PROVA SCIENTIFICA SULL’INNOCENZA DI BATTERI E VIRUS
Trovo comunque giusto pubblicare la tua avvenuta guarigione senza tachipirina, a uso di quelle persone che non credono all’auto-guarigione senza farmaci, e all’efficacia dello stop alimentare in caso di febbre o di influenza. Questa, non dimentichiamolo, non è robetta da niente. E’ una ennesima prova del nove sull’innocenza dei batteri e dei virus, un ennesimo ceffone sul monattismo e sul contagio.
Valdo Vaccaro
La carenza di sole comporta la carenza del calciferolo (vitamina D3) non della D2 che si trova in piccole dosi sulle foglie verdi venute a contatto con i raggi ultravioletti solari.