LETTERA
SEGUO L’IGIENISMO CON RISULTATI ECCELLENTI
Carissimo e gentilissimo Valdo, innanzitutto ti ringrazio per le interessanti tesine che periodicamente mi invii: le leggo sempre con piacere. Ormai da oltre un anno (da quando cioè ho avuto la fortuna di conoscerti) seguo l’igienismo naturale, e ne sono sempre più entusiasta. Non ho più contratto l’influenza, e dai miei consueti disturbi stagionali guarisco ormai repentinamente.
INIZIALMENTE INCREDULI, ANCHE I MIEI GENITORI TI SEGUONO
Anche i miei genitori si stanno abituando, ottenendo ottimi quanto sorprendenti risultati. Sono ormai fermamente convinta che sia questa l’unica strategia per campare meglio e più a lungo. Inutile dire che in quest’ottica ritengo, sempre più energicamente, le medicine essere solo inutili e dannose.
IL GUAIO DI UN DENTE MALANDATO
Ti scrivo di nuovo per avere da te un consiglio su un grosso problema che mi affligge ormai da alcuni giorni: mi trovo infatti in un bel guaio, avendo ormai da molti anni un dente assai malandato (devitalizzato, fratturato e trascurato con le otturazioni dei canali sottoposte da tempo ad infiltrazioni di cibo, saliva e quant’altro).
Tutto qui? No, anche un probabile granuloma in via di formazione.
IL DILEMMA DELLA CURA ANTIBIOTICA
Mi sono ritrovata proprio in questi giorni ad essere sopraffatta da dolori atroci, forse anche perché il poveretto ha incominciato a muoversi. Andata dal dentista, il cui responso è stato: “da estrarre con cura antibiotica pre e post intervento”. La cura antibiotica, infatti sarebbe ritenuta necessaria unitamente ai fini di evitare gravi infezioni e di far funzionare l’anestesia che altrimenti verrebbe portata via dal flusso sanguigno che è copioso in presenza di forti infiammazioni.
È DA 13 ANNI CHE NON ASSUMO FARMACI
E siamo al dunque. Mi chiedo se tale pesante cura antibiotica debba essere effettivamente necessaria nell’ottica dell’igienismo naturale. Sono infatti ben circa 13 anni che non assumo alcun tipo di farmaco, avendo resistito anche in presenza di varie pulpiti e di un granuloma, e vorrei francamente evitarla anche in questo caso.
L’ANESTESIA MEDIANTE AGOPUNTURA
Mi hanno parlato di un dentista che lavora facendo anestesie con l’agopuntura.
Pensi che nel mio caso potrebbe far effetto? Oltretutto, so che l’anestesia tradizionale serve anche da vaso-costrittore per rendere possibile il lavoro del dentista.
Avendo io un copioso afflusso di sangue, immagino che l’agopuntura non svolga anche questo ruolo, che ne pensi?
ATTENDO URGENTE PARERE
Mi rendo conto che tu abbia tante lettere a cui rispondere, ma spero che troverai il tempo di inviarmi un parere. L’urgenza è manifesta, ma so che non puoi star dietro a tutti, quindi non preoccuparti! Grazie in anticipo, con grande affetto e profonda riconoscenza!
Isabella da Bari
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RISPOSTA (da Saigon)
LE EMERGENZE VANNO RISOLTE
Ciao Isabella, questa tua situazione va inquadrata come caso di emergenza.
Si tratta dunque di intervenire nel modo più conveniente e in tempi rapidi, essendoci di mezzo una cosa fastidiosa quale il dolore intenso.
Se nei paraggi trovi con facilità il medico dentista-agopunturista di cui fai cenno, è opportuno che tu lo contatti subito per un appuntamento immediato. Qualora invece la cosa richieda tempo, ti conviene secondo me accettare i consigli del tuo dentista e sistemare le cose chiudendo un occhio all’inquinamento farmacologico.
UN CORPO IN FORMA SMALTISCE I VELENI NELL’AMBITO DEI MARGINI DI TOLLERANZA
Proprio per il fatto di poter contare su un sangue fluido e sano, potrai chiedere una dose dimezzata o quasi, e comunque, in ogni caso, il tuo organismo sarà in grado di smaltire con facilità questa quota una-tantum di antibiotico. Non sei impregnata di veleni e non ci saranno manifestazioni allergiche o reattive. Ti sentirai indebolita per un paio di giorni e poi ti ritroverai in forma come al solito e più del solito.
L’importante a mio avviso è risolvere al meglio e in tempi rapidi l’emergenza in corso, togliendo anche l’ansia e lo stress, al motto di “Fuori il dente e fuori il dolore”.
Valdo Vaccaro
Ciao Isabella, spero che tu possa vedere questo commento quanto prima.
Attenzione che in Italia coloro che sanno trattare i denti e soprattutto ciò che si genera al di sotto di essi, si possono contare sulle dita di una mano. A Milano c'è probabilmente il migliore, Federico Ronchi, un altro (svedese) è Bobbie Beckman di Bassano del Grappa. Ce n'è forse uno anche a Firenze. Il rischio che si corre quando ad effettuare le operazioni è un dentista non opportunamente informato, è di lasciare nell'osso il periodonto e un eventuale focus putrefattivo che potrà essere causa delle più svariate malattie. L'osso infatti deve essere ripulito per bene a seguito dell'estrazione.
Sul mio blog ho qualche video che spiega un po' di cose che in Italia non si sanno:
http://epineo.blogspot.com/2011/10/denti-devitalizzati.html
e
http://epineo.blogspot.com/2011/10/denti-devitalizzati-2.html.
Lorenzo Acerra è l'italiano che ne capisce di più a riguardo in quanto accede ad informazioni tedesche, in Germania sono molto più avanti di noi.
Il suo canale youtube è questo:
http://www.youtube.com/user/mercuriocarretta
Se hai domande da farmi scrivi pure a epineo2011@gmail.com.
Ciao Isabella, il granuloma periapicale è la manifestazione di un'infezione che ha cronicizzato, quindi l'antibiotico nulla può contro di essa. L'antibiotico troverebbe una possibile indicazione solo se durante l'estrazione si rendesse necessario intervenire chirurgicamente sull'osso di supporto. Se ciò non avviene perchè magari l'estrazione viene eseguita senza toccare l'osso, e non ci sono raccolte ascessuali o eventi acuti in atto, l'antibiotico è da considerarsi un "over-treatment".
L'antibiotico non interagisce in nessun modo modificando il volume di anestetico all'interno dei tessuti molli, forse ti stai confondendo con il vasocostrittore (adrenalina o simile) che viene abbinato di solito agli anestetici per uso orale. Potresti chiedere un anestetico senza adrenalina, ma questa opzione non è consigliabile perchè senza adrenalina il sanguinamento sarebbe maggiore, inoltre l'anestesia sarebbe molto più leggera e meno duratura perchè i capillari non vasocostretti drenerebbero facilmente e velocemente l'anestetico dal sito di iniezione verso il circolo ematico e quindi lo smaltimento. Considera che la sensazione di dolore fisico durante un intervento chirurgico in anestesia locale movimenta una quantità di adrenalina endogena notevolmente maggiore di quella somministrata con l'anestetico. L'adrenalina endogena inoltre non viene rilasciata nell'interstizio e poi drenata gradualmente dal circolo ematico come avviene per un anestetico locale, ma rilasciata direttamente a livello sistemico – quindi è ritenuta potenzialmente più rischiosa, specie in caso di patologie cardiache.
Spero queste informazioni ti siano utili
EpiNeo mi hai preceduto, ciò che hai detto è importantissimo, spero che l'utente in questione possa leggere.
Lo spero anche io Ivan Ortu, quasi quasi contatto Valdo e gli dico di comunicare con Isabella…..