ESOFAGITE, REFLUSSO ED INIBITORI DI POMPA PROTONICA

da 2 Mar 2013Esofagite

LETTERA

BRUCIORE DI STOMACO E INIBITORI POMPA DAGLI EFFETTI PERVERSI

Buonasera Valdo, le scrivo per chiederle qualche consiglio riguardo la mia salute. Ho 28 anni e da dicembre ho bruciore di stomaco che ho scoperto essere dovuto a reflusso e a esofagite. Dopo la gastroscopia mi è stata data una cura a base di inibitori di pompa protonica e ormai è un mese che li uso ma invece di stare meglio sto decisamente peggio.

DIETA VEGANA CON REINTRODUZIONE LATTICINI E INTEGRATORI AL MAGNESIO

Ho bruciore forte che percepisco fino alla schiena, mal di gola e fitte all’esofago. Premetto che ho un’alimentazione vegana da due anni, anche se per alcuni mesi prima di aver mal di stomaco avevo reintrodotto i latticini nella mia dieta e stavo utilizzando un integratore di magnesio poichè l’erborista me l’aveva consigliato, insieme all’estratto di rosmarino, come rimedio al fatto che la mia bile tende a cristallizarsi, pur senza la presenza di calcoli.

DESIDERIO DI STOP ALLA DEVASTAZIONE FARMACOLOGICA

Ora, per caso, son capitata nel suo blog e ho visto che ha consigliato una dieta tendenzialmente crudista a persone che avevano problemi simili ai miei (reflusso, calcoli). Volevo sapere se questo tipo di alimentazione potrebbe aiutarmi senza dover prendere ancora farmaci che mi stanno devastando. Vorrei soprattutto dei chiarimenti su come effettivamente posso cominciare una dieta crudista, quali sono le basi, io passi da fare.

Oltre che seguire una dieta totalmente vegana, con pochissimi grassi, ho smesso di fumare da quasi 3 settimane, non bevo più caffè né alcolici e mi sembra assurdo star male. Quindi son convinta che sia per via dei farmaci, anche se da una parte ho paura di non guarire se interrompo la cura (che dovrei fare ancora per un mese). Alcuni mi hanno consigliato di usare solo gel di aloe che è cicatrizzante per le erosioni all’esofago. Lei cosa ne pensa? Spero che riesca a rispondermi perchè son davvero confusa, sono in stallo e non so davvero come procedere. Grazie mille per tutto. Buona serata. Nadia


RISPOSTA

DEFINIZIONE DI ESOFAGITE

Ciao Nadia. Chiariamo alcuni termini. Esofagite deriva dal greco oisophagos (esofago) e da itis che sta per infiammazione. Pertanto parliamo di infiammazione acuta o cronica della mucosa che riveste internamente l’esofago. L’esofago è il canale che, tramite la valvola cardias, permette il passaggio del cibo fino allo stomaco. I sintomi sono bruciori, acidità, difficoltà digestive.

FATTORI CAUSANTI

Il problema sorge per erosioni ed ulcere provocate dal materiale acido dello stomaco che, per errato ed imperfetto funzionamento del cardias, risale lo stomaco e va all’esofago. Le cause di questo malfunzionamento vanno ricercate nelle diverse forme di avvelenamento del sistema, nell’uso di analgesici, di alcolici, fumo, caffè, cioccolato, cibi grassi, condizioni di ernia iatale, di colite Crohn, di stasi venosa cronica. Ma nel 40% dei casi l’esofagite è causata da reflusso gastrico.

UNA QUESTIONE DI REFLUSSO

Il reflusso è dovuto all’incapacità dello sfintere inferiore dell’esofago di impedire il reflusso, la risalita di succo gastrico dallo stomaco. Succo gastrico che esplica azione irritante nei confronti della mucosa esofagea. Si ha esofagite quando i meccanismi difensivi dell’esofago non bastano a tamponare l’acidità del contenuto refluito dallo stomaco.

POMPA PROTONICA

Pompa protonica è il nome dato alle proteine integrali di membrana capaci di spostare protoni attraverso le membrane della cellula, o attraverso le membrane di un mitocondrio o di altri componenti sub-cellulari. Gli inibitori di pompa protonica (IPP) sono gruppi di molecole la cui azione principale è una prolungata riduzione (18-24 ore) dell’acidità da succhi gastrici. Durante la respirazione cellulare, le pompe prelevano i protoni dalla matrice (dallo spazio compreso tra le due membrane all’interno dell’organulo) e li rilasciano nello spazio fra le membrane. I protoni così confinati creano una differenza o un gradiente sia del pH che della carica elettrica, stabilendo un potenziale elettrochimico che funziona come una batteria elettrica o una riserva di energia accumulata nelle cellule.

LA CONVERSIONE DA ATP IN ADP

L’ATP è un ribonucleoside trifosfato formato da una base azotata, cioè l’adenina, dal ribosio (zucchero) e da 3 gruppi fosforici. Tutte le reazioni cellulari, e i processi dell’organismo richiedenti energia, vengono alimentati dalla conversione di ATP (adenosina trifosfato) in ADP (adenosina bifosfato). Vedi ad esempio la contrazione muscolare, i trasporti attivi attraverso le membrane plastiche, la sintesi proteica, la divisione cellulare. La respirazione cellulare porta alla formazione di 38 molecole di ATP per ogni molecola di glucosio coinvolta nella reazione. La glicolisi può costituire, in presenza di ossigeno, il primo ciclo di reazioni della respirazione cellulare.

GLI ENZIMI ATP-ASI TRANSMEMBRANA

L’ATPasi è una classe di enzimi he catalizza una specifica reazione grazie all’energia ricevuta dall’idrolisi di ATP in ADP e in P. L’attività ATPasica è presente in tutti gli organismi viventi ad oggi noti. Gli ATPasi sono in grado di spostare un soluto attraverso le membrane cellulari, e si chiamano per l’appunto ATPasi transmembrana. Tra gli ATP di maggiore interesse biologico figurano la miosina muscolare, la DNA-girasi e la citata ATPasi transmembrana. Le ATPasi transmembrana sono in grado di favorire l’ingresso nelle cellule dei metaboliti ad essa necessari, ma anche di espellere tossine e rifiuti dannosi per i processi cellulari. Un esempio importante è la pompa sodio-potassio ATPasi, che mantiene l’equilibrio transmembrana di ioni sodio e potassio. Un altro esempio è la idrogeno-potassio ATPasi, che pompa protoni nel lume dello stomaco, mantenendone il pH acido. Gli inibitori di pompa inibiscono l’enzima gastrico H+/K+/ATPasi, ossia la pompa a protoni.

DANNOSITÀ DEGLI INIBITORI DI POMPA PROTONICA

Ci siamo forse persi nelle spiegazioni sofisticate dei termini biologici. Tornando al concreto e al semplice, c’è ben poco da essere confusionati. Hai già provato su te stessa che gli inibitori della pompa protonica ti stanno devastando. Eppure hai paura di liberartene? Questo è un classico esempio dei danni, anche psicologici, della farmaco-dipendenza. Preso nota che sei afflitta da reflusso e da esofagite, i rimedi disponibili secondo la medicina sono A) la liquirizia, che ha proprietà anti-infiammatorie, protettive e cicatrizzanti, B) la malva e la melissa, C) i flavonoidi, D) gli inibitori di pompa protonica (lansoprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo). Ma gli effetti collaterali di questi farmaci sono notevoli, in quanto danneggiano l’intestino, il sistema osseo e i polmoni.

FLAVONOIDI E DIETA VEGAN-CRUDISTA

La realtà è che l’unica soluzione sta proprio nei flavonoidi e nella dieta vegan-crudista. Non vedo pertanto quali problemi e quali titubanze tu possa avere alla luce di quanto ti sta accadendo. Per le domande sul come procedere, non c’ è altro da fare. Altre sostanze ad effetto cicatrizzante, a parte l’aloe, sono il peperoncino e lo zenzero. Per i cibi, le diete e tutto il resto è opportuno leggere le tesine sul cibo, sulla digestione, sulle diete (usare questi termini nel motore di ricerca).

TESINE DA LEGGERE

UN ESEMPIO DI STRATEGIA DI RECUPERO

Occorre innanzitutto liberare l’organismo dalle impurità prodotte con le ripetute putrefazioni intestinali. Digiunare un giorno intero bevendo sola acqua a piccoli sorsi e in continuazione. Se ti senti di estendere il digiuno a 2-3 giorni, meglio ancora. Poi dieta liquida con succhi d’arancia o di pompelmo o di acqua e limone al risveglio, seguite da centrifugati tipo carote-sedano-pomodoro e patata, tipo succo di mela e limone. Il tutto per qualche giorno, fino a quando non si è ripristinata la normalità funzionale. La ripresa dell’alimentazione normale, vegan-crudita tendenziale, includerà spremuta di pompelmo o di melograno al risveglio, fetta di melone scorza gialla o grappolo d’uva a colazione. Per pranzo insalata di cavolo, seguita da cavolfiore e cavolini di Bruxelles e patate. Pomeriggio fichi d’India o mirtilli. Per cena insalata di valerianella e ravanelli, o di cicoria, o di indivia belga, seguita da zucca o da cereale tipo miglio, quinoa, saraceno. Qualche infuso di menta, di salvia, rosmarino o camomilla, possono essere d’aiuto.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

14 Commenti

  1. Valerio

    # La Santa Sede (organizzazione del Vaticano) partecipa in qualità di osservatore: nell’Unione Africana, nella Lega Araba, nel Consiglio Europeo, nell’OAS (35 Stati delle Americhe), nell’IOM (migrazione), nelle Nazioni Unite (1942) e nelle sue molte agenzie:
    FAO (Cibo e agricoltura),
    ILO (Lavoro),
    UNCTAD (Commercio e investimenti),
    UNEP (Ambiente),
    UNESCO (Educazione, scienza e cultura),
    UN-HABITAT (Insediamenti umani),
    UNHCR (Rifugiati),
    UNIDO (Industria),
    UNWTO (Turismo),
    WFP (Programmi alimentari),
    WHO (Sanità),
    WIPO (Brevetti, copyright e marchi).
    Partecipa come ospite al NAM (?) ed è a pieno titolo membro dell’AIEA (energia nucleare), dell’OPCW (armi chimiche), dell’OSCE (sicurezza internazionale).
    Altre agenzie delle Nazioni Unite:
    ECOSOC (Economia),
    UNFPA (Popolazione e riproduzione),
    UNODC (Farmaci),
    UNDPI (Informazioni pubbliche)
    Vedi anche:
    Codex Alimentarius SEGUE —–> L'ordine dei gesuiti, dossier

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  2. EpiNeo

    Ciao Nadia, due anni di dieta vegan purtroppo non vogliono dire molto, anzi possono essere molto dannosi se contemplano zuccheri industriali e farinacei raffinati (magari non è il tuo caso). Quanto al fumo e ai latticini (il cibo del Diavolo) non si può dire che aiutino la salute.
    In ogni caso le crisi di disintossicazione possono durare anche anni, magari non continuativamente ma come diceva Ehret una persona normale di circa 100 anni fa impiegava circa 2 anni a ripulirsi. Oggi però non siamo a 100 anni fa 🙂

    Ci vuole molta pazienza, io la chiamo Via Cristica 😉
    Ciao!

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  3. arvo

    Una triste notizia per tutti…è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari l'amico stimatissimo TUBLER.
    Ne danno il mesto annuncio il padre TASKOCCIO, la madre TASKA, il fratello minore TASKINO, la sorella TUBIOLA, il nonno KATS SENIOR e tutta la famiglia KATS FROCE TUBLER (ma anche il fraterno amico di tanti giorni lieti e spensierati..dott diabetorum ANTOINE, gli amici della B12 SBUD SPENCER detto Sbudellorum e FRANK Batterio) ….che unita piange il proprio scomparso. Nell'annunciarvi la triste notizia….hey,no fermi,fermi un attimo…mi è sembrato di vedere il troll cadavere muoversi…non sono sicuro …ma..ha mosso un sopracciglio…vuoi vedere che…

    Rispondi
  4. Zak

    La mia esperienza vegano da un annetto, non totalmente crudista, gastrite cronica da dieci anni sparita, mia moglie ernia iatale sparita buttati inibitori e scatole di maalox, se non c'era una scorta in casa era disperazione.

    @arvo
    qusti generi di signori non spariscono mai sono certo che avremo il piacere di farci delle grasse risate leggendo le castronerie che scrivono.

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  5. Gianlo

    E certo gattocolsombrero, come per magia, dopo anni di intossicazioni, ci si disintossica in un battibaleno… a uno che per esempio ha fumato per vent'anni sicuramente bastano un paio di settimane per rimediare ai danni subiti in anni e anni di tabagismo….
    Vedi cosa scrivono 'sti cojoni:
    "Vantaggi dell'abbandono del tabacco nel tempo
    Un giorno dopo: miglioramenti della pressione e della circolazione sanguigna.

    Un anno dopo: il rischio di subire una malattia cardiaca diminuisce della metà comparativamente ad una persona che ha continuato a fumare.

    Da 5 a 15 anni dopo: il rischio di ictus cerebrale è equivalente ad una persona che non ha mai fumato.
    10 anni dopo: comparativamente ad una persona che ha continuato a fumare, il rischio di cancro al polmone è oltre due volte meno elevato. Il rischio di essere affetti da diverse tipologie di tumore è anche notevolmente attenuato.

    15 anni dopo: i rischi di malattie cardiache e di decessi in generale sono equivalenti ad una persona che non ha mai fumato."
    http://www.smettere-fumare.it/disintossicazione_dalla_nicotina.php

    Servono quindi 15 anni per tornare a condizioni di salute paragonabili a chi non ha mai fumato.
    Ma che cazzate dicono questi???
    15 anni quando tutti sanno che bastano un paio di settimane!
    Che manica de cojoni, aò…

    Rispondi
  6. fabio fontana

    Della serie: il bue che da del cornuto all'asino.

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  7. Enzo Spataro

    Comunque taskino da segnali di conciliazione o sarà la sua avversione per i gatti?

    Rispondi
  8. Alberto Pastorino

    Il micio é un professionista del gergo da bettola.
    taskino, confronto al sergente garcia dei felini sei un dilettante.
    una volta c'era Roma "caput mundi" ora é Roma "caput macacus"

    Rispondi
  9. fabio fontana

    Io penso che la cosa migliore per entrambi è che si diano fuoco a vicenda. Sempre che riescano ad accendere un fiammifero o a far funzionare un accendino.

    Rispondi
  10. gattocolsombrero

    ma….ma…. a valdo….ma perchè hai cancellato i miei commenti? se stava a discute così amabilmente ! oppure er crudismo nun contempla la democrazia?.

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  11. Titti Mc Cartney

    peperoncino per cicatrizzare le erosioni dell'esofago??? mio dio, che assurdità. è la cosa che più procura irritazione e dolore all'esofago! succo di limone? pompelmo??? cibi acidi e quindi irritanti??? io salto in cielo dal dolore se mangio roba del genere…

    Rispondi
    • PItipum pala

      A me il gastroenterologo ha TASSATIVAMENTE vietato cibi acidi e piccanti!! Hai ragione

      Rispondi
    • PItipum pala

      A me il gastroenterologo ha TASSATIVAMENTE vietato cibi acidi e piccanti!! Hai ragione

      Rispondi
  12. Giorgio Guadagno

    scusate ma per quanto riguarda l'ultimo paragrafo,un esempio di strategia di recupero,cosa si intende fino a recuperare la normale funzionalità? Inoltre l alimentazione normale,vegan crudita,per quanto va seguita e quando invece si potrà tornare a mangiare qualcosa di piu "sostanzioso"? Grazie.

    Rispondi

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