LETTERA
Sono Alberto da Venezia. Sono sempre più dubbioso sull’operazione all’ernia inguinale. Cosa faccio?
Ho 33 anni e da alcuni mesi mi sono immerso nell’igienismo dopo aver letto con piacere alcune tesine e guardato i video delle tue conferenze su youtube. Vorrei anche acquistare i tuoi libri se mi puoi dare qualche riferimento su dove li posso comprare, anche on line.
STO GIÀ IN FORMA DOPO I PRIMI ASSAGGI
Premetto che prima di trovarti, quasi per caso su youtube, avevo già iniziato un percorso, in cui limitavo moltissimo il consumo di carne e derivati del latte. Da quando però mi sono avvicinato ad una dieta vegan-crudista, spinto da motivazioni sia etiche che scientifiche, mi sento davvero meglio e più in forma. Quindi per ora ti posso solo ringraziare e farti i complimenti per come, con tenacia, determinazione e rispetto verso il prossimo cerchi di sensibilizzare le persone (cosa molto difficile davvero!) verso un percorso di vita sano e, soprattuto, senza essere mosso da logiche di profitto ed arricchimento personale, cosa piuttosto rara in Italia, purtroppo. Bravo Valdo!!!
ERNIA INGUINALE E CATAPLASMI DI FANGO
Detto questo, ti scrivo perché un paio di settimane fa mi è stata diagnosticata un’ernia inguinale, cosa che come ben sai, secondo la medicina ufficiale non lascia alcuna alternativa che l’operazione. Leggendo le tue tesine parli di cataplismi di fanghi e di una dieta rigorosamente vegan crudista. Vorrei chiederti a livello pratico cosa bisogna fare, dove recuperare questi fanghi, come metterli. O se, in alternativa, puoi indicarmi qualcuno o qualche libro che mi puoi aiutare. Ci sono alcune sostanze vegetali che sono più indicate di altre per l’ernia inguinale?
In attesa di un tuo gentile riscontro colgo l’occasione per porti i miei più cari saluti e chissà, se un giorno passi in Veneto avrò il piacere di stringerti la mano e parlare con te di persona.
Alberto
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RISPOSTA
ERNIA INGUINALE, IATALE, CICATRIZIALE, OMBELICALE
Ciao Alberto, Le ernie si presentano nei punti meno robusti quali l’ombelico (ernia ombelicale), l’inguine (ernia inguinale), le cicatrici non rimarginate (ernia cicatriziale), lo iato (ernia iatale).
Una strenua attività fisica, o un trauma fisico e psicologico improvviso, possono portare alla formazione dell’ernia, che si sviluppa gradualmente.
Ernia significa fuoriuscita di un’ansa intestinale per cedimento verificatosi nelle fasce della parete addominale.
Questi cedimenti non capitano a caso ma derivano sempre dall’indebolimento dei tessuti a causa del sangue guasto e alterato, che è poi la causa di tutte le malattie umane dalla prima all’ultima, portando esso a stitichezza, a congestioni e infiammazioni, a ulcerazioni e indurimenti.
RISOLVENDO LA STITICHEZZA SI RISOLVE ANCHE L’ERNIA
La medicina raccomanda l’uso di cinti ernari per evitare la fuoriuscita dell’intestino, che potrebbe anche strozzarsi e richiedere un intervento chirurgico d’emergenza.
Con un’alimentazione crudista vegana, e con una applicazione di cataplasmi di fango sul ventre, non serve l’uso dei cinti e non servono farmaci di alcun tipo, e spariscono sia ernie recenti che ernie presenti dalla nascita. Basilare stroncare la stitichezza e regolarizzare i processi digestivi.
La remissione dell’ernia inguinale si ottiene anche lavorando intensamente sulla stitichezza. Ricorri dunque a dei centrifugati di carote-sedano-ananas, aggiungendo una patata cruda di medie dimensioni, mezza foglia di aloe, e questa è una delle soluzioni. L’uso di tarassaco, acetosa, erbe campestri primaverili, e l’aggiunta di fragole e mirtilli.
È poi fondamentale il potenziamento delle pareti addominali mediante appositi esercizi. I medici spesso non incoraggiano tali esercizi, mentre invece essi vanno svolti senza indugio e senza paure infondate. Camminate, nuoto, corpo libero, addominali, dorsali. Chiaro che ci vuole anche riposo e ci vuole anche un discorso di ripresa del peso-forma.
Valdo Vaccaro
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