UNA STRATEGIA PER LIBERARSI DALLA SCIATICA E DALLA DEPRESSIONE
Giovanni Giuffreda, 26 anni, 182 di altezza e peso 78 kg, mi ha telefonato ieri da Dusseldorf-Germania, dove lavora come cuoco in un noto ristorante della città. Ha trovato e letto con attenzione diversi miei articoli trovati a caso su Internet, e mi ha chiesto una valida strategia igienistica per uscire da due problemi seri che da un paio d’anni gli stanno condizionando e guastando la vita: una fastidiosissima ernia al disco e una depressione psicologica che lo attanaglia e lo opprime.
PUO’ IL CRUDISMO VEGANO RISOLVERE I SUOI PROBLEMI?
Pur non esssendo vegetariano o crudista, ha già tentato un paio di volte negli ultimi mesi di prendere quella strada, ma gli è mancata la perseveranza. Gli ho già detto che il problema non sta nel fare 2 mesi di crudismo a scopo terapeutico e migliorativo, al fine di ripartire poi a gran carriera con la solita vecchia dieta. Il crudismo e il veganismo sono sistemi stabili ed eterni di vita, e non esperimenti curativi, buoni per un periodo temporaneo di purificazione. Il suo dubbio era se tali diete sono in grado di aiutarlo a guarire dall’ernia e dalla depressione.
IL POTERE AUTO GUARENTE NON STA NELLA FRUTTA E NELLE VERDURE CRUDE, PER QUANTO FAVOLOSE E NUTRIENTI ESSE SIANO, MA ALL’INTERNO DEL CORPO
Gli ho ribadito che frutta in prevalenza e verdura cruda a completamento, non sono affatto una stranezza o una stramberia alla moda, ma rappresentano il cibo umano per eccellenza. Il solo cibo al mondo capace di garantire quello che lui cerca, cioè un ripristino ottimale delle proprie condizioni di salute. Non nel senso che il potere guarente stia nella frutta e nella verdura in sé, ma nel senso che quel tipo di carburante, essendo disegnato per il corpo umano che è biochimicamente fruttariano, mette in condizioni il corpo di essere nutrito al meglio e di riequilibrarsi, cioè di autoguarire. In altri termini, niente e nessuno ha la capacità di far guarire, se non le doti autoguarenti del corpo stesso. Quello che il cibo naturale e non-crudele possiede è semplicemente la dote della compatibilità assoluta con i meccanismi digestivi-assimilativi-gustativi-etici-estetici del corpo umano, dote che nessuna altra sostanza al mondo ha.
LA COMPATIBILITÀ DEL CIBO CON L’ORGANISMO CHE LO CONSUMA È FONDAMENTALE
La compatibilità significa capacità di mettere il corpo nelle condizioni di lavorare al meglio, in perfetta carburazione, in virtuosa efficienza e col massimo rendimento, senza l’aggravio di forti spese energetico-digestive-assimilative, senza il cappio di dispersioni e ombre psicologiche-mentali-spirituali-karmiche, senza gli effetti collaterali delle sostanze offensive ed invasive. La Ferrari perfetta che esce da Maranello ha in sé tutte le caratteristiche per mordere la strada e funzionare al meglio per 100 mila e più chilometri. Non è la benzina super e l’olio multigrade a darle qualcosa in più. La benzina super e l’olio hanno soltanto l’importante merito di mettere quella vettura nelle condizioni di esprimersi al meglio, mentre se rifornissimo tale vettura di benzina normale a basso ottano, o peggio con del diesel, ci troveremmo di fronte a un motore che scoppietta, tossisce e poi si ferma.
UNO SCHEMA IDEALE E PRATICO PER UNA NUTRIZIONE VERAMENTE EFFICACE ED INNOVATIVA
A quel punto, Giovanni ha voluto al telefono uno schema ideale di nutrizione. Gli ho proposto quanto sto già scrivendo nelle mie tesine degli ultimi mesi, ovvero quello schema classico basato sul 5-per-day stile Cambridge, con 5 piatti sazianti di sola frutta distribuiti razionalmente nel corso della giornata. Alle 7, alle 9, alle 11, alle 16 e alle 18, con pranzo e cena, ridimensionati ed alleggeriti, alle 13 e alle 19, consistenti entrambi di un piatto di verdura cruda iniziale, seguito da una portata di sostanza amidacea vegetariana cruda o conservativamente cotta tipo patate, zucche, cereali integrali, legumi, o anche da un piatto di leggero compromesso per chi non riesce ancora a entrare rigorosamente nel crudismo. Intendendo per compromesso la pasta integrale al dente (al pomodoro crudo, all’olio-aglio-peperoncino, ai funghi, al cavolfiore, al pesto), la pizza vegetariana alle verdure frersche, il risotto integrale con porro e piselli, il minestrone di patate e verdure cotto non oltre 16-18 minuti.
QUALCHE SAPORITO PANINO VEGANO IN ALTERNATIVA AL PRANZO ED ALLA CENA
Come eventuale alternativa al pranzo ed alla cena, visto il suo scarso appetito di questi giorni, gli ho suggerito dell’ottimo pane scuro tedesco con abbondanti foglie di radicchio e lattuga, spalmato di crema di olive o di carciofi, con una fetta di avocado e dei germogli di alfa-alfa o di ravanello, più tre carciofini e delle olive, nonché qualche noce o qualche pinolo. Il tutto da interpretarsi con gradualità nella fase iniziale, e senza prendere lo schema in modo rigido, ma adattandolo al proprio regime di vita, ai propri gusti ed al proprio lavoro. Gli ho infine promesso una tesina specifica sui suoi due citati problemi. Cosa che sto in effetti realizzando qui di seguito.
LO STRESS IN ZONA LOMBARE È TIPICO DEGLI ESSERI A POSIZIONE ERETTA
A tutti i bipedi può succedere di soffrire di mal di schiena, visto che la posizione eretta non è poi così razionale e naturale come sembra, in quanto costringiamo la spina dorsale a un costante stress, mentre, se adoperassimo le mani e le braccia come zampe anteriori, risparmieremmo di sicuro diversi grattacapi ai dischi ed alla regione vertebrale. Visto che non possiamo ritrasformarci in scimmie e gorilla, e tanto meno in quadrupedi, dobbiamo convivere con queste nostre difficoltà derivanti dalla posizione eretta.
IL DISCO, UN AMMORTIZZATORE STRAPPATO E SFILACCIATO DAGLI ABUSI
Un disco erniato è la causa più comune di sciatica tra gli adulti giovani e attivi. Succede quando il rivestimento esterno del disco, che funziona normalmente come ammortizzatore tra le vertebre (ovvero come cuscinetto che evita lo sfregamento tra una vertebra e l’altra), si strappa, e il suo materiale interno, la sua imbottitura, scivola nel canale spinale, e va a comprimere una radice del nervo sciatico. La sciatica dura normalmente poco, ma a volte può andare e venire per anni. Un piegamento, uno sforzo fisico, un colpo di tosse o uno starnuto, possono tutti scatenare una fastidiosa crisi. Quando il nervo è irritato, il dolore persiste anche stando fermi e distesi.
CONVIENE MUOVERSI QUASI COME SE NIENTE FOSSE
Le cause di un’ernia al disco possono esserer molteplici ed è sicuramente importante una visita medica, soprattutto per escludere l’esistenza di guai seri, come un’eventuale forma infettiva al sistema osseo, un tumore, uno stato di osteoporosi, il collasso di una vertebra, il blocco di un’arteria. Nei tempi andati, ai sofferenti di sciatica si raccomandava il riposo assoluto per settimane. Oggi non più. Si è scoperto che il ripristino della salute si ha più velocemente se uno continua a comportarsi come niente fosse, muovendosi nel modo più naturale possibile, evitando però gli sforzi e le posizioni critiche.
LA CURA DEI CATAPLASMI FREDDI
I rimedi naturali, suggeriti dall’arte terapeutica, non mancano. Al primo segnale di dolore è opportuno applicare una compressa fredda sulla parte dolorante, da tenersi per 15-20 minuti, rimettendola sulla parte ogni 2-3 ore, e continuando con quel ritmo per uno o due giorni. Il freddo sulla parte riduce l’infiammazione e aiuta a prevenire gli spasmi muscolari che producono i picchi di massimo dolore. Per compressa fredda si può intendere uno straccio umido, una confezione di piselli presi dal congelatore ed avvolti in una garza, una busta in plastica riempita di neve o di cubetti di ghiaccio, o meglio ancora un cataplasma di fango freddo, stile Lezaeta.
DAL FREDDO AL CALDO, PER FAR SMUOVERE LE TOSSINE
Dopo la cura del freddo localizzato, protratta per 1-2 giorni, si può passare alla cura opposta del caldo intenso, come suggeriscono gli esperti di chiropratica, applicando sulla parte dolente una borsa di acqua caldissima per 15 minuti e non di più. Trattamento da ripetersi a intervalli di un’ora per diverse ore. Il calore rilassa i muscoli e previene gli spasmi, aiutando pure a far smuovere le tossine che circondano i nervi infiammati.
PROSTAGLANDINE E FARMACI ANTI-INFIAMMATORI
Le prostaglandine sono sostanze simil-ormonali derivate dagli acidi grassi del sangue. Vengono usate dai globuli rossi per produrre prostaciclina, e dalle piastrine per produrre trombossano. La prostaciclina controlla le contrazioni muscolari dei vasi sanguigni, e impedisce che le piastrine aderiscano alle pareti dei vasi.
Il trombossano determina la viscosità delle piastrine e tende a far contrarre i vasi sanguigni. A livello concreto, le prostaglandine portano ad aumento del dolore e dell’infiammazione. Esistono anti-infiammatori non steroidali che impediscono la produzione di prostaglandine. Si tratta della comune aspirina, dell’ibuprofen e del paracetanol. I terapeuti medici non esitano a presc erivere tali farmaci, come leggeri anti-infiammatori e, se essi non bastano, ricorrono pure agli steroidi.
LE SCELTE NATURALI NON PREVEDONO FARMACI DI ALCUN TIPO
Chiaro che l’igienismo naturale non prevede al massimo l’impiego di misure coadiuvanti, e non certo l’uso dei farmaci invasivi, e occorre pertanto puntare al ripristino della salute con modalità totalmente naturali. L’alimentazione fruttariana e crudista che ho citato all’inizio migliorerà le condizioni del sangue e la circolazione, mentre razionalizzerà il peso, limando l’eventuiale esistenza di eventuali chili di troppo. Due tipi di ginnastica riabilitativa saranno di grande aiuto, e ci riferiamo al nuoto ed alle passeggiate. Escludendo il troppo impegnativo stile a farfalla, ogni forma natatoria andrà bene, ed anche tutti i tipi di ginnastica acquatica, incluso il simulare la corsa in acqua, a patto che l’acqua stessa sia temperata o riscaldata. Se l’acqua tende verso il freddo, la nuotata e l’esercizio dovranno essere molto brevi.
RESPIRAZIONE, POSTURA E MASSAGGI
Il semplice camminare, accoppiato possibilmente alla respirazione yoga è uno dei migliori esercizi per contrastare e prevenire la sciatica. Serve a mantenere i muscoli flessibili e rilassati, e migliora la circolazione in tutto il corpo, incluso l’area del nervo danneggiato. Un altro buon esercizio è quello di raggomitolarsi e poi di stiracchiarsi ed allungarsi. La pratica del massaggio può essere utile se fatta con grande gentilezza e prudenza. Le posture, il modo nel quale ci muoviamo, sono molto importanti. Mai piegare il corpo ma usare piuttosto i muscoli e le giunture delle gambe per i movimenti più complessi. Se si portano dei pesi, lo si faccia tenendoli il più possibile vicini al corpo.
IL PIÙ GRANDE NEMICO DEL SOFFERENTE DI ERNIA AL DISCO È L’IMMOBILITÀ
Possono essere richieste settimane o mesi per migliorare la situazione. In questo periodo di attenzioni e cure, è opportuno ricorrere all’uso di un cuscino a sostegno dei muscoli della schiena, ogni volta che ci si siede. Ricordarsi però che tutte le strategie che adotteremo non possono essere concepite come sostituti al lavoro di rafforzamento dei muscoli lombari, che è fondamentale. L’atto del sedersi causa grosse difficoltà al fondo schiena, mettendogli doppia pressione rispetto alla posizione in piedi. Per uno che ha la sciatica, il più grande nemico è qualsiasi postura ferma e prolungata. Le proprietà elastiche dei nostri tessuti mal sopportano l’immobilità e si esauriscono nel giro di venti minuti.Dopodiché lo stress si fa sentire.
STRATEGIE SPECIFICHE PER CHI LAVORA SEDUTO E PER CHI LAVORA PREVALENTEMENTE IN PIEDI
Se il lavoro che un soggetto svolge richiede posizione seduta, è bene che si conceda delle pause e delle interruzioni, andando a fare dei passi ogni 15 o 20 minuti, praticando pure dello stretching prima di alzarsi dalla sedia. Veniamo ora alla depressione. Se deve stare invece di norma in piedi, è bene che abbozzi spesso degli spostamenti di peso da un piede all’altro, aiutando così a mantenere l’elasticità nel disco malandato e nei tessuti circostanti. Astenersi il più possibile dai viaggi in auto, specie quelli lunghi, poiché le micro-vibrazioni della vettura possono far peggiorare ulteriormente l’infiammazione in corso. Se proprio si deve fare un viaggio, concedersi degli stop frequenti per sgranchire le membra.
ESERCIZI, DIETA, RIPOSO, COMPORTAMENTI E STILI DI VITA CORRETTI
Si raccomanda pure di cercare la propria posizione preferita, cioè quella che personalmente, a noi e non agli altri, crea meno sofferenza e meno disagio. Esercizi respiratori, dieta vegana tendente al crudismo, sonno regolare e rilassante (se si sta su un fianco farlo raggomitolati, e magari con un cuscino fra le ginocchia), sono tutti elementi che fanno recuperare più velocemente lo stato di benessere perduto. Sigarette, caffè, carnivorismo, costipazione, e gli altri errori comuni che la gente fa, sono tutti da evitare come la peste.
IL DRAMMA SILENZIOSO DELLA DEPRESSIONE
Veniamo ora alla depressione. Essere depressi significa sentirsi senza speranza, sentirsi tristi, stressati, esauriti, stanchi, demotivati, privi di interessi e di obiettivi, privi di valori, svuotati di ogni entusiasmo e di ogni voglia di vivere. Significa avere scarsa concentrazione, coltivare sensi di colpa, poca stima di se stessi. Vuol dire essere schiavi dell’ansia, dei sentimenti negativi, del nervosismo e dell’irritabilità. Ci può pure essere qualche causa fisiologico-ormonale, tipo l’anemia e l’ipotiroidismo, In termini di equilibrio nervoso, il depresso tende alla vagotonia più che alla simpaticotonia. La depressione causa inerzia, poca voglia di alzarsi e saltar fuori dal letto di mattina. Questa un po’ la fotografia sommaria e desolante della persona affetta da depressione.
COME OPPORSI IN MODO VINCENTE ALLA CRISI DEPRESSIVA
Occorre contrastarla e combatterla muovendosi, facendo degli esercizi, camminando, andando in bicicletta, unendosi a un gruppo che fa aerobica, facendo ginnastica attiva per 30 minuti, 4-5 volte la settimana. L’esercizio fisico produce le famose endorfine, che sono autentici antidepressivi creati dal corpo in pieno esercizio. I consigli per un depresso sono di esprimersi, di mettere a frutto le proprie qualità, di esternare i suoi sentimenti attraverso la musica, l’arte, la professione, e tramite qualsiasi altra forma di creatività. Importante capire la propria condizione, sapersi leggere al proprio interno, non chiudersi in se stessi. Andare piuttosto fuori, prendere decisioni precise e realizzarle, visitare una libreria, fare dello shopping, auto-stimolarsi e darsi delle motivazioni, aggregarsi a un circolo culturale, parlare, ridere, scherzare e rilassarsi. Diventare pure medici di se stessi.
MINIMIZZARE GLI STRESSORS
Tutto facile a parole, uno può obiettare. In effetti, prendere cura del proprio dramma psicologico non è agevole, e ci saranno di sicuro alti e bassi. Occorre fare in modo che i momenti no (chiamati stressors) si diradino, e i momenti sì (chiamati meliors), si intensifichino fino a diventare di gran lunga prevalenti. Puntare dunque con decisione al miglioramento, sapendo che domani è un altro giorno buono per aggiungere un altro tassello di positività alla nostra esistenza. L’amore per se stessi e per gli altri è un sentimento basilare. Trattarsi dunque con rispetto. A volte serve staccare la spina e andare un po’ con la mente in vacanza, evitando le elucubrazioni e i cattivi pensieri.
ALIMENTAZIONE CRUDISTA E OMEGA3 DALLE MANDORLE, PER UN RENDIMENTO STRAORDINARIO
L’alimentazione fruttariana crudista anche qui è di grande aiuto. Avere l’accortezza di inserire giornalmente un pasto di avena intenerita nel latte di cereali, con l’aggiunta di semi di lino, di sesamo e di girasole, e di germe di grano. Carenze vitaminiche, specie del gruppo B, ed anche qualche scarsità di acidi grassi polinsaturi Omega3, possono accompagnare e peggiorare lo stato depressivo. Non è però vero che i migliori Omega3 si trovino nel pesce. La frutta secca resta in assoluto la migliore fonte. Inserendo nella nostra dieta una manciata giornaliera di mandorle o pinoli (da consumare preferibilmente a fine pranzo e a fine cena), e inserendo diversi tipi di germogli nelle insalate introduttive dei due pasti principali, ci si mette al riparo da ogni debolezza nutrizionale. Qualsiasi bevanda stimolante, alcolica, nervina, dolcificata, fermentata, caffeinizzata, va respinta con fermezza.
PARLARE DI DEPRESSIONE RIFERITA A UN AITANTE RAGAZZOTTO DI 26 ANNI FA UN PO’ RIDERE
Un discorsetto finale, a Giovanni direttamente, lo devo però fare. È ammesso avere alti e bassi. È ammessa qualche caduta, qualche crisi evolutiva e congiunturale. Nel caso tuo, ogni cosa stava procedendo al meglio fino a 2 anni fa, quando l’ernia al disco e il dolore ti hanno massacrato, bloccando l’attività fisica e le salutari ed eccitanti endorfine che lo sport attivo produceva. L’improvviso cambiamento ti ha messo in crisi, al punto che guai fisici e guai psicologici si sono intrecciati ed accavallati. Ma non ci sono scuse. Mi fa ridere parlare di depressione in una persona tutto sommato sana e pimpante di 26 anni, che ha di fronte a sé l’intera vita, con tutte le esaltanti prospettive che una spaziosa e bella lavagna, tutta ancora da scrivere, implica. Tieni un po’ le gomme a terra, ma solo temporaneamente.
HAI TUTTE LE PORTE APERTE, O QUASI
Ti sono aperte tutte le porte possibili ed immaginabili, basta che tu lo voglia e che tu ci creda. Ovvio, sei un maschio e non puoi diventare donna. Sei maggiorenne e non puoi più andare a cantare allo Zecchino d’Oro. Sei italiano e non puoi (non ti converrebbe nemmeno) trasformarti in francese o inglese o americano. Hai 26 anni e non puoi diventare un calciatore famoso, perché col foot-ball di oggi uno deve già bazzicare almeno la serie C a 16 anni. Intendo dire che alcune porte sono chiuse per tutti. Ognuno di noi ha dei paletti da rispettare.
COME SCONFIGGERE LA FREDDEZZA DELLE SHANGHAINESI
Anch’io vorrei poter fare l’occhiolino alle ragazze, per vedermele correre appresso senza troppa titubanza. Ma si tratta di illusioni. Un mio caro amico emiliano ha capito prima e meglio di me come funziona il mondo in quel settore. Eravamo qualche anno fa a Shanghai, in un disco-night al 30° piano di un prestigioso albergo. C’era una caterva di belle e sfavillanti fanciulle accanto al bar. Avevo appena tentato un approccio con due di esse, senza cavarne un ragno dal buco. Non erano particolarmente interessate a parlare, o a portarsi sulla pista da ballo. Arrivò lui e si sedette al bar, per il suo solito whisky and soda alla Fred Buscaglione. Lo andai a salutare e gli dissi che le shanghainesi, tutto sommato, mi apparivano piuttosto freddine. Ma Valdo, cosa dici mai? Sta a vedere la scena!
BASTA OLIARE E TUTTO FUNZIONA MAGNIFICAMENTE
Prese dal portafogli tre banconote verdi da 100 dollari e le infilò nel taschino della giacca. Scese dal seggiolone e, con fare dinoccolato da artista, improvvisò un piccolo atto teatrale. Si avviò impettito, a passi lenti e studiati, in direzione del gruppo, ed estrasse nel contempo una delle banconote, usandola come fosse un ventaglio all’altezza del viso. Successe il finimondo. Le ragazze gli saltarono letteralmente addosso, con un misto di interesse venale e di divertimento. Ne agganciò due e le accompagnò al bancone del bar, dove io stavo ancora scompisciandomi addosso dalle risate. Hai visto dove sta il problema, mi disse. Basta oliare al punto giusto e il mondo cade letteralmente ai tuoi piedi!
NON MANCANO LE OCCASIONI PER RIDERE
Oliare al punto giusto. Come fa il mio amico Edoardo, che deve sganciare 100 Euro al colpo per andare con la propria moglie. Sì, hai letto bene, con la propria moglie. In anticipo e senza sconto. Questo succedeva almeno fino a un anno fa. Con la crisi e l’inflazione galoppante la cifra potrebbe benissimo essere stata nel frattempo raddoppiata. Dovrò dare una controllatina. Pure la freddezza matrimoniale fa le sue belle vittime. Anche in quel caso lì mi devo spesso tenere la pancia.
DA CONQUISTATORI A COMPRATORI, UNA EVOLUZIONE PIUTTOSTO INIQUA ED ANGOSCIANTE
Ma poi mi viene un dubbio atroce, e dalla risata passo repentinamente alla smorfia pensierosa. Non è che anche mia moglie sta da un po’ di tempo troppo sulle sue? Non è che finirò ben presto anche io a comprare il comprabile? In altri tempi, queste cose non succedevano. Voglio solo dirti che, a ben riflettere, dovresti essere tu ad insegnarmi il metodo migliore per saltar fuori dalla depressione, e non viceversa.
Valdo Vaccaro
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