ARTICOLO DI MASSIMO FINI
Dalle molestie alla caccia alle streghe: difendiamoci
Basta. Non se ne può più di questo puritanesimo sessuofobico e ipocrita di origine yankee (come è noto l’America è un paese profondamente matriarcale, altro che dominio degli uomini) che si sta estendendo per ogni dove.
Siamo al delirio. Il ministro della Difesa britannico Fallon ha sentito il dovere di dimettersi perché una quindicina di anni fa, durante una cena, aveva posato la mano sul ginocchio di una giornalista, Julia Hartley-Brewer, che gli sedeva accanto e che li aveva risposto per le rime. Oggi Julia, ricordando quell’episodio, dice di averlo trovato “abbastanza divertente”. Ma intanto il governo britannico, già periclitante, è in crisi.
Dustin Hoffman è stato messo sotto torchio, fra le altre cose, perché durante le riprese di Morte di un commesso viaggiatore (1985) l’attore, mentre una stagista diciasettenne gli portava la colazione in camerino, le disse, alla presenza di altre persone, “oggi voglio un uovo sodo e un clitoride alla coque”. Una battuta, volgare, ma pur sempre una battuta. Ma intanto l’ottantenne Hoffman ha perso ogni possibilità di avere l’Oscar al quale era seriamente candidato per il suo ultimo film.
Nel frattempo le assistenti parlamentari britanniche hanno creato una sorta di ‘lista della vergogna’ con i nomi di 40 deputati accusati di molestie sessuali o di “comportamenti inappropriati” (ma quali sono, ce lo spieghi qualcuno, i “comportamenti inappropriati”?). Siamo alle liste di proscrizione di sillana memoria.
Le donne stanno diventando dei soggetti pericolosissimi da tenere a debita distanza. Potremo ancora dire “sei carina, mi piaci” o dovremo fare, come ai vecchi tempi, una dichiarazione d’amore in ginocchio, a distanza di sicurezza e alla presenza di testimoni? Potranno ancora i ragazzi napoletani fare le serenate sotto le finestre della loro amata? O dobbiamo tornare all’amore stilnovista, cantato da Dante e Cavalcanti, solo idealizzato ma mai praticato?
A teatro pochi minuti prima che si apra il sipario, per ragioni scaramantiche, è lecito, anzi è considerato un portafortuna, toccare il sedere alle attrici. Mettiamo tutti gli attori di teatro nelle “liste della vergogna”. E Vittorio Gassman? Catherine Spaak mi raccontò che quando girava L’armata Brancaleone Gassman si divertiva, ogni tanto, a pizzicarle il bel sedere. Mettiamo anche Gassman nelle “liste della vergogna”, alla memoria.
Noi maschi (si fa per dire) dobbiamo partire al contrattacco. Il primo strumento è la calunnia utilizzato dal regista Brett Ratner. Le molestie sessuali sono difficilmente dimostrabili e, se avvenute in anni lontani, il reato è prescritto, ma intanto il colpevole, vero o presunto, è stritolato dal circuito massmediatico e dalla massa enorme dei voyeur di Facebook che a me fan più ribrezzo dei molestatori così come gli autori di un linciaggio mi fanno più ribrezzo di colui che viene linciato, perché son fatti della stessa pasta. La calunnia, che si invera come reato per il solo fatto di riguardare episodi indimostrabili, ha effetti immediati, prescrittibili a lunga scadenza, che comportano una pena detentiva dai 2 ai 6 anni.
Siamo noi, i maschi (si fa per dire) i veri molestati. Dalle continue provocazioni di giovani donne che sculettano, sommariamente vestite, nelle pubblicità e sulle televisioni. Facciamo una class action contro le singole protagoniste di queste provocazioni o se si tratta di pubblicità o tv contro i mandanti.
Non so se ci accorgiamo che stiamo dando ragione ai costumi musulmani più radicali. Lei è coperta da capo a piedi e può uscire solo se accompagnata da un parente. Così si evita ogni equivoco.
Ma con buona pace di Silvia Truzzi la soluzione migliore è quella che ho suggerito io: soddisfarsi da soli dietro una siepe. Anche perché la fantasia e l’immaginazione superano sempre la triste realtà.
Il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2017
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COMMENTO
UNA PREMESSA SULLA SACRALITÀ ASSOLUTA DELL’ESSERE VIVENTE
Ogni violenza, ogni arroganza, ogni offesa, ogni trivialità e ogni mancanza di rispetto nei riguardi del prossimo rappresentano comportamenti abominevoli. Chiunque si avvalga poi delle sue posizioni di privilegio o di prestigio o di comando per esercitare pressioni psicologiche o per propiziarsi con trucchi e sotterfugi, con metodi ingannevoli e costrittivi dei favori o delle concessioni sessuali da parte di chicchessia e in particolare da parte di vittime deboli, soggiogate, ignare, incapacitate ad opporsi-resistere-reagire, va biasimato e condannato duramente sul piano legale, morale, etico ed estetico, in ogni caso ed in ogni circostanza. Su questo non ci piove, su questo non si scherza, su questo non si fanno sconti ed eccezioni di alcun tipo.
DEVO LA SEGNALAZIONE A UN AMICO SPECIALE
Fatta questa indispensabile premessa, passiamo a parlare del puritanesimo sessuofobico e del bigottismo pseudo-religioso. La lettera di Massimo Fini me l’ha inviata Fidel, curioso, filosofo, viveur nel senso buono e pieno della parola, sportivo, educatore, artista, scienziato, ricercatore, eclettico e scapestrato al punto giusto. Uno che, messo di fronte ad una donna, per quanto procace, desiderabile ed attraente, non si sogna nemmeno di sfiorarla o di chiederle il numero di telefono, anche perché sa che alla fine sarà lei, di sua libera e spontanea volontà, ad infilargli nella tasca un profumato biglietto da visita.
FIDEL HA LASCIATO UNA TRACCIA INDELEBILE
A Fidel sono molto legato. Per simpatia, ammirazione e gratitudine. Gli sono legato anche se nel corso dell’intero 2017 non ci ha concesso nemmeno un bis di presenza alle lezioni HSU di Imola. Percepisco Fidel troppo bene per non capirne i motivi. A lui non interessano le minestre riscaldate e ancor meno le ripetizioni. È sempre alla ricerca del nuovo e dell’interessante. Le sue dritte basilari ce le ha date con garbo e con spettacolarità nelle fasi iniziali del 2016, sbalordendo ed estasiando il pubblico, andando avanti e indietro con accelerazioni e frenate da brivido per la sala Tosa dell’Olimpia col suo magico monopattino. Una performance originale, inaspettata, quasi scandalosa e provocatrice, che non tutti hanno capito nella sua interezza e nella sua portata.
A FISSARSI TROPPO SULLA SALUTE SI FINISCE SPESSO PER AMMALARSI PRIMA
Per quanto esperto di salute, per quanto in contatto personale con prestigiosi luminari del mondo intero, per quanto titolare di una importante clinica a Utrecht, a Fidel non premeva per niente impostare una conferenza sul tema controverso della salute fisica. Men che meno gli interessava parlare di malesseri e malattie col piglio serioso, compassato e preoccupato del tipico medico tradizionale o alternativo.
ALLA LARGA DA SERIOSITÀ E PURITANESIMO
Occorre dire che la seriosità viene vista da Fidel come una brutta e contagiosa malattia, e che pure io l’ho sempre pensata allo stesso modo. Capite adesso il perché Fidel mi ha inviato la lettera di Fini? L’ondata di falso e ipocrita puritanesimo e di femminismo che sta diffondendosi a macchia d’olio con l’aiuto dei media, è quanto di peggio si possa concepire per rendere il mondo ancora più monco, insipido, invivibile ed imbalsamato di quanto esso già non sia, più aggressivo e violento di quanto esso già non sia.
PENSIAMO SEMMAI A RIDERE DI NOI STESSI
Le endorfine sono neurotrasmettitori morfino-simili che impediscono ai nostri recettori di essere ipersensibili al dolore, di farci soffrire troppo nel fisico e nella mente. La peggior cosa che possa capitare all’umanità sta nella perdita di equilibrio e di salute, nella perdita di consapevolezza e collegamento con l’energia universale, ma anche nella perdita delle endorfine di salvataggio, nella perdita delle nostre capacità innate di ridere di noi stessi, di saperla prendere con spirito umoristico.
L’EROTISMO È CONNATURATO ALLA PERSONALITÀ UMANA
Che i maschi (ma a volte anche le donne direi) abbiano tutti qualche naturale traccia di propensione erotica, qualche tendenza verso l’audace, lo stuzzicante e il trasgressivo, è un innegabile dato di fatto. Nella gamma dei comportamenti e delle attitudini umane trovano posto sia la purezza, la castità e la temperanza, sia la passione, sia la lussuria, la carnalità e la libido. Importante non perdere mai di vista i giusti limiti, il rispetto, l’amore, la gentilezza. Ovvio poi che ci sono enormi differenze tra sfiorare una persona con lo sguardo e il pensare male, tra l’attaccar bottone e irretire qualcuno, tra il toccare il ginocchio e molestare. Essere poi attratti dal prossimo, essere esuberanti, essere scherzosi nulla ha a che vedere con l’essere aggressivi, violenti e molestatori. È ben noto tra gli specialisti che i peggiori crimini sessuali vengono commessi da persone represse ed incapaci di rapportarsi in modo armonizzato e aperto con il prossimo.
PRESI DI MEZZO TRA IL CONCESSO E IL PROIBITO
Noi italiani siamo cresciuti in un determinato ambiente, circondati da campanili, chiese e sacristie, da divieti e proibizioni mescolati a stimoli di senso opposto e a tante irresistibili tentazioni. Siamo cresciuti tra i frutti concessi e la mela proibita, tra il sacro e il profano, tra la santità e il peccato, tra il celestiale e l’osceno. Peccatori impenitenti ma mai offensivi e mai pericolosi.
IL DIVERTIMENTO NON PORTA ALLA VIOLENZA MA SEMMAI LA DISINNESCA
Mio nonno Markin, quello dei “Masse mièdes, masse prèdes, masse cògos, masse pissighès” (troppi medici, troppi preti, troppi cuochi e troppi becchini), suonava pure la fisarmonica, da solo oppure con Arnèst seconda fisa e con Carnera di Branc violoncello. Cantava canzoni travolgenti e spettacolari, allegre, scostumate, sconce e indecenti, ma divertentissime. “Tintine tintone cui balle lassù, son prèdes son suòres che si dan dal tu: Ninine voltiti, ninine voltiti col cul in su” (Tintine tintone chi balla lassù. Son preti e son suore che si danno del tu: Bambina voltati, bambina voltati col culo in su).
LA SPIRITUALITÀ È FATTA ANCHE DI EROS
Noi siamo nati e cresciuti con quello spirito e quelle canzoni. Chiamiamola pure pornografia rupestre e campagnola, diffusa un po’ dovunque. Continuatori dello spirito canzonatorio e irriverente del Boccaccio. Lo abbiamo fatto senza mai torcere un capello a una ragazza, senza mai scadere nella cattiveria o peggio ancora nella pedofilia. Ci siamo sempre emozionati di fronte a un bel viso acqua e sapone, di fronte all’innocenza e alla pudicizia, ma ci siamo anche trastullati ed eccitati di fronte alla rotonda geometria di culo e tette, tanto per essere franchi e schietti. Nulla di cui vergognarci e rammaricarci, assolutamente nulla di cui pentirci. La spiritualità sta anche in questo. Nulla esiste di peccaminoso e riprovevole al mondo, all’infuori della cattiveria, dell’iniquità e della perfidia di chi ha l’ago della bussola oscillante sempre sul peccato e sulla sporcizia. Personalmente non ho mai toccato il culo alle signore o alle ragazzine. Il senso dell’umorismo è comunque di grande importanza.
LE STORIELLE PIÙ PICCANTI LE HANNO IN SERBO I PRELATI
Se vogliamo sentire la barzelletta più devastante sui carabinieri, dobbiamo farcela raccontare da un carabiniere. Se vogliamo sentire le vicende più demolitrici sui medici dobbiamo ascoltarla dai camici bianchi, o dal grande Paracelso che a un convegno medico non esitò a dire che le cose più importanti le aveva apprese da barbieri, prostitute e barboni e non dalle università di medicina. Se poi uno è interessato non alle storielle per educande ma a quelle più oscene e piccanti nessuno batte i preti tosti, che tengono in serbo il meglio del meglio.
NON MI MANCANO ESPERIENZE DA RACCONTARE
Per quanto mi concerne, ho girato il mondo in lungo e in largo, per cui ne ho viste, sentite, vissute e verificate di tutti i colori. Ho fatto del mio meglio per non causare troppi danni. Ho superato indenne rischi, avventure e strade senza uscita. Ho tastato il polso a realtà assai diverse nelle Americhe, in Africa, Asia, Australia e persino nella stessa Europa.
SIMPATICHE AVVENTURE IN TERRA DANESE
Racconto solo un mio viaggio esilarante in Danimarca. Avevo 30 anni e lavoravo per una azienda italiana operante nei macchinari per produrre calcestruzzo. Con un collega andammo in visita al distributore danese in occasione di una fiera espositiva per l’edilizia. Ci fermammo prima a Copenaghen. Il rappresentante locale era un giovane brillante e ben piantato, titolare di una nota fabbrica di ponteggi e strutture metalliche per i cantieri. Aveva una moglie super, bella, attraente ed espansiva. Tra il serio e il faceto questa allegra e provocante creatura finiva spesso per strusciarmi addosso mettendomi in apprensione ed in imbarazzo. Il tutto davanti al marito che non faceva una piega, e ai suoi amici che se la ridevano pure.
IL MARITO CHE TI RIPULISCE IL ROSSETTO DELLA SUA CONSORTE
Finimmo per fare gruppo affiatato tra cene, riunioni di lavoro e party. Una sera ci portarono al più grande parco-giochi della capitale. Venni fatto accomodare dal generoso ospite danese sul trenino del parco, a fianco della sua giovane e pimpante compagna, mentre lui e altri 3 colleghi ci attendevano all’ingresso. Durante il tragitto di saliscendi e gallerie successe di tutto e di più, e non certo per colpa mia. Al termine della corsa venni festeggiato e applaudito. Il marito prese dalla giacca dei fazzoletti di carta e mi rimosse con cura le ampie tracce di rossetto sul viso e sul collo, quasi a scusarsi dell’intraprendenza di sua moglie. Le sorprese non erano finite.
SASSAIOLE LUNGO LE STRADE DI HERNING
Al terzo giorno prendemmo un Fokker e ci trasferimmo nella vicina penisola dello Jutland, e precisamente a Herning, dove aveva luogo una fiera nazionale dell’edilizia. Herning, moderna cittadina industriale di 50 mila abitanti ospitava pure, ci venne detto, un grande centro tessile danese con 30 mila dipendenti, tutte ragazze giovani. Non vi dico la sorpresa quando uscimmo dall’albergo e ci avviammo, due italiani e quattro tecnici locali, lungo la strada che portava alla fiera. Gruppi di ragazze o meglio di giovani monelle in vena di scherzosa provocazione, cominciarono a tirarci manciate di sabbia e ghiaietta, come per farci capire che esistevano e che erano pure in tante, in strabordante maggioranza! Fummo accompagnati da una sassaiola innocente, ripetuta, voluta e non casuale, quasi un sistema di richiamo.
PREGO, VUOI BALLARE CON ME?
Al termine della giornata, era di venerdì, i colleghi danesi ci avvertirono di tenerci liberi e in forma per la sera successiva, dove eravamo invitati in un famoso locale da ballo. Ogni sabato sera a Herning si faceva festa grande, e vigeva come regola il divieto assoluto per i maschi di invitare una partner femminile, visto che tale privilegio spettava in esclusiva alle ragazze. Uno spettacolo incredibile. Belle ragazze giovani, disinvolte e intraprendenti che venivano con tanto di inchino a chiederti un giro di ballo, e che non nascondevano la loro disponibilità a offrirti un drink o una cenetta nelle loro abitazioni. Mi chiedo tuttora come mai, preso dal vortice del lavoro e della carriera, non abbia mai trovato il modo e il tempo per rivisitare la meravigliosa località vichinga di Herning.
STIAMO FORSE VIVENDO NELL’ERA DEGLI EUNUCHI E DEI CAPPONI?
Madre Natura ha creato lo yin e lo yang, il polo negativo e quello positivo, il freddo e il caldo, la donna, l’uomo ed anche le variazioni intermedie. Impariamo una buona volta ad amarci, a comprenderci e a rispettarci, e soprattutto a non considerare mai il prossimo come preda da assaltare, da soggiogare, da sottovalutare, da concupire e da possedere. A questo mondo ed anche dentro ognuno di noi ci sono ampi spazi. C’è posto per la purezza, la castità, l’ascetismo, ma anche per l’attrazione fisica e per l’eros intesi nei rigorosi confini della autentica reciprocità e della buona educazione. Nessuna concessione invece all’ipocrisia, alla falsità, al bigottismo, alla crudeltà, alla violenza fisica e mentale. Per tutti questi motivi, mi sento sì di solidarizzare con tutte le donne del mondo, soprattutto con le vittime di vere molestie, ma nel contempo condivido il messaggio di Massimo Fini e di Fidel Natarella: Non sarà che si vuole snaturare e sterilizzare il mondo intero, facendo di tutti noi degli eunuchi e dei capponi?
Qual è il la vostra opinione? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto.
Valdo Vaccaro
Caro Valdo, no non posso darti ragione completamente, preferisco la protesta aperta delle donne americane incacchiate e vorrei che continuasse anche in Italia…nessun uomo deve permettersi di toccarci anche verbalmente e anche se provocanti…appunto fa parte del reciproco gioco erotico e non un invito alla sopraffazione e alla mancanza di rispetto…come tu descrivi i vichinghi sono i veri matriarcali rimasti e ben vengano…non tanto gli americani…ma di certo le americane si difendono bene…mi definisco autenticamente femminista in quanto si deve a questo movimento la lotta contro il maschilismo..tuttavia esiste oggi una falange pseudo femminista incollata ALL ideologia neoliberista che partecipa persino alla Bidelberg e alla Trilaterale!!ma appunto queste non sono femministe ma delle impostore!!parlo come italiana che conosce la realtà di tante altre italiane che come me hanno subito pedofilia familiare, violenza carnale dai coetanei…e una volta in cerca di lavoro persecuzioni e ricatti sessuali più hai bisogno di lavorare più persistono…non e’ necessario essere particolarmente provocante basta essere come si sul dire un bel bocconcino e lo puoi essere a tutte le età… ne ho dedotto confrontandomi con altre italiane che il fenomeno è più diffuso più di quanto si creda…il machismo italiano non ha limiti…quindi urlo con tutta me stessa donne italiane sputtanate anche voi come fanno le americane le reali fattezze degli uomini italiani denunciateli svergognateli e portategli a processo …soprattutto non tacete anzi fate un autentico polverone medianico italico …Giovanna abusata da suo nonno da piccolissima, stuprata da un coetaneo che riteneva amico…ricattata ed adescata x prostituirsi in quanto indigente e bisognosa di lavorare in quanto sola con una figlia…nonostante cio’non è caduta vittima ha preferito la dignità e la povertà…per poi risalire la china con tutte le sue autonome forze da autentica Amazzone vittoriosa!!
Sono d’accordissimo con te Valdo, e dissento totalmente da quanto dice Masimo Fini (che in questa occasione mi ha veramente perso 1000 punti !!!)
specialmente quì: “Siamo noi, i maschi (si fa per dire) i veri molestati. Dalle continue
provocazioni di giovani donne che sculettano, sommariamente vestite,
nelle pubblicità e sulle televisioni. Facciamo una class action contro
le singole protagoniste di queste provocazioni o se si tratta di
pubblicità o tv contro i mandanti. Non so se ci accorgiamo che stiamo
dando ragione ai costumi musulmani più radicali. Lei è coperta da capo a
piedi e può uscire solo se accompagnata da un parente. Così si evita
ogni equivoco.”……questo è davvero terribile !
In realtà siamo noi donne ad essere indignate per l’uso che la pubblicità fa del corpo femminile !!!! Mentre ovviamente chiunque, maschio o femmina che sia, ha il diritto di andarsene in giro sculettando e sommariamente vestito, senza per questo essere molestato o accusato di provocazione.
Articolo di Massimo Fini condivisibile come sempre, così come le considerazioni di Valdo. Io credo che l’andazzo generale faccia parte dell’agenda mondiale in via di realizzazione: il disegno è chiaro, togliere di mezzo la famiglia (ultimo baluardo a protezione del nuovo nato), distruggere la coppia uomo/donna, abolire la procreazione naturale, rendere effemminati i maschi giovani (vaccini, sostanze chimiche ecc.), e rimpiazzare il tutto con una massa di asessuati che potranno solo acquistare un figlio (chi se lo può permettere ovviamente). Il documento di educazione sessuale partorito dagli esperti assoldati da UE e OMS (LEGGERE PER CREDERE http://www.fissonline.it/pdf/STANDARDOMS.pdf), e che stanno applicando a macchia di leopardo in asili nido, scuole materne, elementari e medie, è un’aberrazione che pochi conoscono, nessuno ne parla se non localmente quando i genitori preoccupati cercano di opporsi, e allora vengono derisi ed etichettati (anche dalla stampa) come cattolici retrogradi o peggio. Non basta che i nostri figli vengano vaccinati contro la volontà dei genitori, ma anche EDUCATI secondo i loro sporchi fini, e guai a chi si oppone.
Rispondendo a Vanna, vorrei chiederle: non le sembra che tra la povera Giovanna, abusata ecc., e le attricette in cerca di notorietà ci sia un’abissale differenza? Crede davvero che questa campagna mediatica (progettata a tavolino e ridicola) gioverà davvero a tutte le povere Giovanne, bambine e donne abusate nel mondo? Io credo di no, come il femminismo non ha giovato alle donne stesse (non dimentichiamo che i primi movimenti femministi sono stati creati e finanziati dalla CIA). Infine, non mi piacciono le categorie, che sono sempre una fregatura. Perchè non parliamo di uomini e donne, di bambine e bambini abusati e sfruttati? Forse è più grave abusare di una bambina che di un bambino? Io non riesco a vedere DONNE VITTIME vs UOMINI PERSECUTORI, ma PERSONE ABUSATE da chi detiene il POTERE per poterlo fare impunemente.
Donatella (una donna, anche se utilizzo l’account di un uomo).
Ciao Donatella non mi confondo affatto con le attricette da strapazzo né con le strumentalizzazioni di pseudo femministe che addirittura mettono il velo x giustificarlo vendute al sistema, sono antiabortista e femminista insieme…e antiGender…
Ritengo che una falange femminista stia distruggendo il femminismo stesso e tutte le lotte per l uguaglianza x i diritti es il diritto al voto!!mi dispiace che persino le donne denigrino o misconoscano le lotte delle donne occidentali per il raggiungimento dei diritti negati in quelle che sono e rimangono per lo più società patriarcali…l attuale medianità serve appunto per ricondurci indietro e non avanti…le NS sono società patriarcali e tali rimangono…ringraziare e riconoscere le donne che hanno lottatox i NS attuali diritti è un dovere di ognuno anche se maschio in quanto cmq nasce da una donna…oppure ciò che ci aspetterà x il mancato riconoscimento sarà il ritorno al passato o peggio…il burka islamico…
“(non dimentichiamo che i primi movimenti femministi sono stati creati e finanziati dalla CIA) . ”
Delirante asserzione Donatella. Inoltre secondo me il femminismo ha molto giovato e molto gioverà alle donne stesse.
IL SESSO E’ SEMPLICEMENTE LO STIPENDIO DELLA NATURA. L’ETERO E’ LO STIPENDIO PIENO, L’OMOSESSUALITA’ LA CASSA INTEGRAZIONE, LA MASTURBAZIONE L’INDENNITA’ DISOCCUPAZIONE. QUELLO CHE MI DISTURBA DI PIU’ DEI COLLEGHI UOMINI E’ CHE SI SONO RINCOGLIONITI: SE SI VEDONO LE FOTO RAGAZZI E CALCIATORI ANNI ’50 E ’60 PORTANO GLI SHORTS, E’ LORO INVENZIONE, ED ADESSO NON LI PORTANO PIU’. INOLTRE PRIMA USAVANO LA CANOTTIERA, ANCHE SE TUTT’ALTRO CHE SEXY, E QUELLI PARACULI SBOTTONATI OD A TORSO NUDO ED ADESSO MOLTI VANNO CON LA T-SHIRT CHIUSA AL COLLO ANCHE CON IL CALDO ESTIVO OLTRE I 35°C. LE DONNE VANNO A CHIAPPE NUDE NELLE LOCALITA’ BALNEARI E LORO NON SOLO NON PORTANO IL TANGA, MA ADDIRITTURA CON I CALZONCINI FINO AL GINOCCHIO. SI PREOCCUPANO IN OCCIDENTE, ANCHE SE GIUSTAMENTE, DEGLI ABITI DELLE DONNE MUSULMANE, MA DEL FATTO CHE GLI UOMINI DAL COSTUME DA BAGNO TIPO SLIP SONO PASSATI A QUELLO TIPO CALZONI NON SI PREOCCUPANO. E DEL FATTO CHE NEI NEGOZI ITALIANI, NON VENDONO PIU’ GLI SLIP PER UOMO, MA I MUTANDONI COME I BISNONNI. PER QUEL CHE RIGUARDA LA PEDOFILIA C’E’ IL FONDAMENTALISMO. PER ESEMPIO SE UN ADULTO FACESSE SESSO CON LA BAMBINA CAPISCO CHE SAREBBE PREVARICAZIONE, MA SE LO FACESSE UN VECCHIO CADENTE NO, PERCHE’ LA BAMBINA PUO’ DARE LO SPINTONE AL VECCHIO ED IL VECCHIO NO ALLA BAMBINA: LA FORZA FISICA E’ A FAVORE DELLA BAMBINA. PER QUEL CHE RIGUARDA CHI SCULETTA NON SI PUO’ ASSOLUTAMENTE INCAZZARE SE RICEVE DELLE ADVANCES, PERCHE’ SE QUALCUNO PORTA UNA DIVISA E’ OVVIO CHE GLI SI POSSA CHIEDERE QUALCOSA INERENTE LA DIVISA; SE UNO VESTE DA PRETE GLI SI PUO’ CHIEDERE UNA PREGHIERA, SE UNO HA IL SIMBOLO MEDICO SULL’AUTO GLI SI PUO’ CHIEDERE SOCCORSO, SE QUALCUNO VESTE SEXY GLI SI PUO’ CHIEDERE LA SESSUALITA’. PERSONALMENTE SONO CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA E PREVARICAZIONE E SECONDO ME GLI UOMINI, ANCHE SE PERSONALMENTE NON APPREZZO L’OMOSESSUALITA’ FANNO BENISSIMO A FARE I GAY. O A MASTURBARSI. PERSONALMENTE SE LE DONNE NON CONDIVIDONO LA SESSUALITA’ CON ME NON LE FORZO, PERO’ SE QUALCUNO MI IMPEDISSE DI FARE LE PIPPE DA ME E NON POTESSI MANDARLO VIA LO AMMAZZEREI PURE. PER QUEL CHE RIGUARDA IL FEMMINISMO, IO CHE ERO QUASI ASSOLUTAMENTE PER L’UNISEX, SONO ADESSO UN PO’ MASCHILISTA. SEMPLICEMENTE PERCHE’ SI DEVE CONTRACAMBIARE NE’ PIU’ NE’ MENO COME GLI AUGURI NELLE RICORRENZE . LA PREVARICAZIONE E’ SINONIMO DI SCHIAVITU’ ED ACCETTARLA E’ VILIPENDIO VERSO SE STESSI. MA QUESTO ANCHE SE INVECE DELLE FEMMINISTE, SIANO GRUPPI RELIGIOSI, CORPORAZIONI, OD ALTRO. PERALTRO LE FEMMINISTE SONO SINONIMO DI VIOLENZA CON L’ABORTO E LA PILLOLA ABORTIVA, PERCHE’ SE IL FETO FOSSE STANCO DI VIVERE FAREBBE ABORTO SPONTANEO. QUESTO PERO’ ANCHE SE FOSSERO GLI UOMINI A VOLERLO, PERCHE’ LO STIPENDIO DELLA NATURA LO PRENDONO AMBEDUE. PER QUEL CHE RIGUARDA I MASS MEDIA LA COSA INCREDIBILE E’ QUANDO PARLANO DI FEMMINICIDIO. GLI EX NON AMMAZZANO IN BASE AL FATTO CHE LA VITTIMA SIA DONNA, MA IN BASE AL FATTO CHE GLI HA MESSO LE CORNA. INVECE A PROPOSITO DEL MASCHICIDIO DI SREBRENICA, IN CUI MIGLIAIA SONO STATI AMMAZZATI NON PERCHE’ AVESSERO FATTO QUALCOSA MA PER IL FATTO DI ESSERE NATI MASCHI, PARLANO DI STRAGE. POI PARLANO DI FEMMINICIDIO COME SE LA VITA DI TUTTI NON FOSSE UGUALE, CIOE’ SE SIA UN UOMO AD AMMAZZARE UN UOMO, O UNA DONNA AD AMMAZZARE UN’UOMO OD UN’ALTRA DONNA. PER NON DIRE DI QUEST’ENORME DISCRIMINAZIONE. I MASS-MEDIA PARLANO DI INCREMENTARE L’ISTRUZIONE FEMMINILE NEI PAESI EXTRACOMUNITARI, ED IO SONO D’ACCORDISSIMO TANT’E’ VERO CHE FREQUENTO LA THAILANDIA UNO DEI PAESI EXTRACOMUNITARI TRADIZIONALMENTE COL PIU’ BASSO COEFFICIENTE D’ANALFABETISMO FEMMINILE, PERO’ QUELLO CHE MI SCONCERTA E’ CHE NON PARLANO DI ELIMINARE IL SERVIZIO MILITARE OBBLIGATORIO PER I MASCHI. MI CHIAMO CAPOTOSTI ROBERTO, ABITO A VILLANOVA DI GUIDONIA IN VIA ROSOLINO PILO, 1, E GENERALMENTE IL VENERDI’ SERA DALLE 20,30 ALLE 21,30 STO A FUMARE IL NARGHILE’ A SHISHA IN VIA SAN FRANCESCO A RIPA 135 A ROMA TRASTEVERE.
Il femminismo è un evento epocale e si impone – si sta imponendo da tempo – con forza travolgente. Parlarne male è difficilissimo se non impossibile come anche in questo caso di discussione dove, prima di poter dissentire da quanto pur possa apparirci un andazzo, un’esagerazione, un’irrealtà a tratti abnorme, bisogna fare tanti distinguo (come fa lei Vaccaro giocando sui temi dell’eleganza, sull’equilibrio o come fa lo stesso Fini provando – senza riuscirci – a delegittimare gli eventi bollandoli come “puritanesimo sessuofobico e ipocrita di origine yankee”). Si prova cioè a comportarsi bene per evitare sensi di colpa e/o possibili accuse di sessismo in agguato.
Perché tanta cautela? L’unica spiegazione, per noi maschi, è che abbiamo paura, ci stiamo scontrando con qualcosa in atto contro cui – diciamolo – ci sentiamo, se contrari (e spesso lo siamo in silenzio), sostanzialmente impotenti. E però quanto sta avvenendo non è affatto questione di puritanesimo o di esagerazione contro le buone maniere. Le donne non sono per niente sessuofobiche né vogliono imporre agli altri un simile modo di sentire (come si può pensare ad una tale stramberia), né d’altra parte disconoscono il vasto e avvincente gioco erotico, l’equilibrio naturale dei sensi, l’avventura erotica (ci mancherebbe altro): è che adesso vogliono condurre loro la danza (o quella che sarà verosimilmente la nuova danza di cui si cominciano a intravedere le prime movenze). Il potere sociale delle donne (perché tale soprattutto è), quello che hanno appena conquistato, ora esige un adeguato “status” formale: il diritto palese e riconosciuto ad isolarsi, per esempio, come fanno i maschi, a non essere toccati se non da chi si decida possa farlo, il diritto all’autonomia, allo spirituale in fin dei conti. E’ una lotta di potere e per il potere, e le spie sono acquattate dovunque.
Perché poi il fenomeno del femminismo si stia presentando proprio ai nostri giorni è materia difficile da dipanare, anche se forse lontano dalla discussione Fini-Vaccaro, provo ad accennarvi.
Noi siamo completamente immersi nel fumo del femminismo e non ci raccapezziamo ma, vista la crudezza con cui il fenomeno va sempre più manifestandosi e definendosi, sarebbe anche ora che diventassero residuali – in quanto sovrastrutturali – tutte quante le opinioni di chi ancora crede che siamo di fronte ad un traguardo della civiltà, ad una liberazione della donna “senza spargimento di sangue”, come pure la convinzione irriflessa di tanti maschi che continuano a pensarlo invece come una vicenda da tollerare ma che, in fin dei conti, non è troppo seria, quasi un colpo di testa che, prima o poi, troverà la via di una più sensata moderazione: il giorno, cioè, quando il maschilismo prevarrà ancora: pie illusioni!
Il filosofo Emmanuele Severino tocca più coerentemente e più profondamente il punto quando avverte che il procedere del femminismo ha, nella nostra società, come la tecnica, un significato di potenza, di maggiore potenza. La caduta delle ideologie (politiche, religiose, etc.) è tratto essenziale del nostro tempo che si impone, anch’esso (come il femminismo), quale evidenza su cui non c’è da discutere. Privati dello scopo ideologico, che si è rivelato falso e frenante della piena espressione umana, l’uomo contemporaneo ha ora come unico obiettivo quello di accrescere la potenza (o la ricchezza che la rappresenta). Bisogna allora soltanto “fare”, “agire”, “produrre”, aumentare la potenza sociale generale (il capitalismo sarebbe solo un mezzo). In tale compulsiva condizione “spirituale”, le donne, lasciate ancora fuori dal ciclo produttivo, rappresenterebbero un inutile spreco di forza produttiva che non si poteva, e non si può, tollerare. La loro immissione ha delle conseguenze: quelle a cui stiamo assistendo.
Severino non dice che la tecnica sia l’ultima spiaggia, anzi; dice però che, stante l’attuale concezione (nichilista) dell’uomo che risale alla filosofia greca che lo pensa come “colui che organizza mezzi in vista di uno scopo” cioè sostanzialmente come uomo-tecnico, il risolversi in tecnica (cioè una società che ha come scopo fondamentale il “fare”) di tutta la nostra civiltà occidentale (e del resto del mondo che l’occidente copia ed anela) è destino e fallimentari sono tutti i tentativi (angosciati dall’avanzare della tecnica) di far risorgere vecchie ideologie passate.
Per concludere il femminismo stesso è destino.
Il femminismo è un evento epocale e si
impone – si sta imponendo da tempo – con forza travolgente. Parlarne male è
difficilissimo se non impossibile come anche in questo caso di discussione
dove, prima di poter dissentire da quanto pur possa apparirci un andazzo,
un’esagerazione, un’irrealtà a tratti abnorme, bisogna fare tanti distinguo
(come fa lei Vaccaro giocando sui temi dell’eleganza, sull’equilibrio o come fa
lo stesso Fini provando – senza riuscirci – a delegittimare gli eventi
bollandoli come “puritanesimo sessuofobico e ipocrita di origine
yankee”). Si prova cioè a comportarsi bene per evitare sensi di colpa e/o
possibili accuse di sessismo in agguato.
e che se fin qui
sembrano poter disputare sul filo del e del “bon ton” ma non credo
che si possa tenere su questa linea di condotta, la lotta non è finita e andrà
avanti, secondo me con toni sempre più crudi.
Perché tanta cautela? L’unica spiegazione, per noi maschi, è che abbiamo paura,
ci stiamo scontrando con qualcosa in atto contro cui – diciamolo – ci sentiamo,
se contrari (e spesso lo siamo in silenzio), sostanzialmente impotenti. E però
quanto sta avvenendo non è affatto questione di puritanesimo o di esagerazione
contro le buone maniere. Le donne non sono per niente sessuofobiche né vogliono
imporre agli altri un simile modo di sentire (come si può pensare ad una tale
stramberia), né d’altra parte disconoscono il vasto e avvincente gioco erotico,
l’equilibrio naturale dei sensi, l’avventura erotica (ci mancherebbe altro): è
che adesso vogliono condurre loro la danza (o quella che sarà verosimilmente la
nuova danza di cui si cominciano a intravedere le prime movenze). Il potere
sociale delle donne (perché tale soprattutto è), quello che hanno appena
conquistato, ora esige un adeguato “status” formale: il diritto palese e
riconosciuto ad isolarsi, per esempio, come fanno i maschi, a non essere
toccati se non da chi si decida possa farlo, il diritto all’autonomia, allo
spirituale in fin dei conti. E’ una lotta di potere e per il potere, e le spie
sono acquattate dovunque.
Perché poi il fenomeno del femminismo si stia presentando proprio ai nostri
giorni è materia difficile da dipanare, anche se forse lontano dalla
discussione Fini-Vaccaro, provo ad accennarvi.
Noi siamo completamente
immersi nel fumo del femminismo e non ci raccapezziamo ma, vista la crudezza
con cui il fenomeno va sempre più manifestandosi e definendosi, sarebbe anche
ora che diventassero residuali – in quanto sovrastrutturali – tutte quante le
opinioni di chi ancora crede che siamo di fronte ad un traguardo della civiltà,
ad una liberazione della donna “senza spargimento di sangue”, come pure la
convinzione irriflessa di tanti maschi che continuano a pensarlo invece come
una vicenda da tollerare ma che, in fin dei conti, non è troppo seria, quasi un
colpo di testa che, prima o poi, troverà la via di una più sensata moderazione:
il giorno, cioè, quando il maschilismo prevarrà ancora: pie illusioni!
Il filosofo Emmanuele
Severino tocca più coerentemente e più profondamente il punto quando avverte
che il procedere del femminismo ha, nella nostra società, come la tecnica, un
significato di potenza, di maggiore potenza.
La caduta delle
ideologie (politiche, religiose, etc.) è tratto essenziale del nostro tempo che
si impone, anch’esso (come il femminismo), quale evidenza su cui non c’è da
discutere. Privati dello scopo ideologico, che si è rivelato falso e frenante
della piena espressione umana, l’uomo contemporaneo ha ora come unico obiettivo
quello di accrescere la potenza (o la ricchezza che la rappresenta). Bisogna
allora soltanto “fare”, “agire”, “produrre”, aumentare la potenza sociale
generale (il capitalismo sarebbe solo un mezzo). In tale compulsiva condizione
“spirituale”, le donne, lasciate ancora fuori dal ciclo produttivo, rappresenterebbero
un inutile spreco di forza produttiva che non si poteva, e non si può,
tollerare. La loro immissione ha delle conseguenze: quelle a cui stiamo
assistendo.
Severino non dice che
la tecnica sia l’ultima spiaggia, anzi; dice però che, stante l’attuale
concezione (nichilista) dell’uomo che risale alla filosofia greca che lo pensa
come “colui che organizza mezzi in vista di uno scopo” cioè sostanzialmente
come uomo-tecnico, il risolversi in tecnica (cioè una società che ha come scopo
fondamentale il “fare”) di tutta la nostra civiltà occidentale (e del resto del
mondo che l’occidente copia ed anela) è destino e fallimentari sono tutti i
tentativi (angosciati dall’avanzare della tecnica) di far risorgere vecchie
ideologie passate.
Per concludere il
femminismo stesso è destino.
Vorrei aggiungere che mi era sfuggita la frase finale di Valdo.
Valdo non puoi scrivere quello che hai scritto nell’ultimo paragrafo del tuo commento (ottimo e per me condivisibile totalmente) e poi concludere che condividi il messaggio di Fini e Natarella che sostiene esattamente l’opposto ! Non si possono sempre stemperare i toni e, in questo caso, i contenuti: quando è NO va detto.
A chi si sente “castrato” perchè è costretto, suo malgrado, a tenere a bada i propri ormoni davanti a un corpo seminudo direi che dovrebbe invece sentirsi “castrato” per non riuscire a farlo tranquillamente/spontaneamente, senza nessuna spada di damocle sulla testa, ma solo perchè nessun essere vivente al mondo deve essere vittima delle pulsioni di qualcun’altro.
Vorrei anche dire a Vanna che condivido le sue osservazioni, a parte l’antiabortismo ( ci sono situazioni , che non mi dilungo ad elencare, in cui il vero delitto è portare avanti la gravidanza e aver ottenuto il diritto di abortire è un caposaldo delle conquiste femministe che tutti dovrebbero comprendere) e l’antigender, perchè penso che chiunque abbia il diritto di manifestare apertamente la propria sessualità, anche se diversa da quella biologica, ovviamente sempre nel rispetto totale dell’altro, senza paura di essere per questo aggredito o ridicolizzato da parte di chi non lo accetta.
Spero davvero che il femminismo sia destino, come dice Francesco, e che non si involva invece sotto il peso del disconoscimento, purtroppo anche da parte di tante donne.