LETTERA
L’IMBARAZZANTE BAGNAMENTO DEL LETTO
Buona sera, la seguo sempre nel suo blog, e per questo le vorrei chiedere un opinione su mio figlio. Ha 9 anni e mezzo e bagna ancora il letto quasi ogni notte. In famiglia ci sono stati 3 casi che hanno avuto questo problema fino all’età di 18 anni tra cui io.
CERCHIAMO DI ALIMENTARLO MEGLIO MA QUESTO PARE NON BASTI
Mio figlio mangia di tutto, ma cerco sempre di fargli assumere meno carne e più frutta e verdura, anche se questo non è sempre possibile dato che il padre è onnivoro. La ringrazio tanto. Antonella
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RISPOSTA
IL FALSO DRAMMA DELLA PIPÌ A LETTO
Ciao Antonella. Con il termine enuresi si definisce quel fastidioso disturbo caratterizzato dalla emissione involontaria e incosciente di urine, che avviene di solito durante il sonno, in bambini oltre i cinque anni di età, in assenza di lesioni dell’apparato urinario.
FENOMENO COMUNE ED ANCHE BANALE
La pipì a letto è un fenomeno abbastanza comune. Interessa circa il 27% dei bambini dell’età di 4 anni, il 15% a 5-6 anni, il 6-7% a 9-10 anni, il 3% a 12 anni e l’1% a 18 anni. Può comparire in modo continuo (tutte le notti) o saltuario (2-3 volte a settimana).
QUESTIONE DI CONTROLLO VALVOLARE
Alla base di questo tipo di disturbo sembra esservi un apprendimento sbagliato dell’abilità della continenza notturna. Il problema sta nella incapacità di adoperare al meglio i meccanismi di svuotamento completo vescica e di chiusura della valvola di contenimento chiamata sfintere. Tale abilità viene normalmente appresa fra l’anno e mezzo e i quattro anni e mezzo di età.
IMPORTANZA DELL’ASPETTO PSICOLOGICO
A questo problema si aggiungono poi i traumi emozionali, la vergogna, gli imbarazzi, i sensi di colpa, la mancanza di autostima, soprattutto se si commette il madornale errore di rimproverare o tollerare o peggio ancora ridicolizzare il bambino. Decisivo risulta dunque l’atteggiamento dei genitori e della famiglia verso il bambino.
IL PROBLEMA DIURNO È ANCORA PIÙ SERIO E RIGUARDA TUTTI
Anche l’incontinenza diurna, o il bisogno frequente dei servizi igienici per abbondanza di diuresi durante il giorno, andrebbe affrontato con maggiore tolleranza e collaborazione, soprattutto nelle scuole. Stare a lungo sui banchi porta significa sedentarietà patologica e accumulo di acque, soprattutto se un bambino ha la sventura di alimentarsi bene, vale a dire con tanta anguria e tanta frutta fresca. I ragazzi non dovrebbero nemmeno alzare la mano per andare in toeletta. Quando c’è bisogno ci si alza e si va, visto che trattenere un bisogno fa male al sistema renale e a quello uretrale.
SE LE AUTORITÀ SANITARIE PENSASSERO A QUESTE COSE, ANZICHÉ INTRALLAZZARSI DA MATTINA A SERA COI FURFANTI DELLA FARMACOLOGIA, ANDREMMO ASSAI MEGLIO
Qui chiaramente il problema si allarga a tutta la popolazione. Viviamo in una società demenziale e incivile che tratta gli umani come robot meccanici ed asciutti, privi di diuresi, mentre siamo fatti al contrario dell’80% di acqua. Stazioni ferroviarie prove di toelette gratuite come un tempo, nonché treni privi di regolari e funzionanti toelette in ciascun vagone, testimoniano l’inciviltà e l’incompetenza delle autorità statali, che spingono la gente ad essere secca, disidratata e stitica. Consumare delle ottime fette di anguria d’estate, implica fare 3 corse alla toeletta, spendendo ogni volta 1 Euro (se ce l’hai pronto a disposizione), per cui costa più la toeletta dell’anguria. Robe da far ribaltare il buon Vespasiano nella tomba.
LA QUESTIONE GENETICA È UN FACILE ALIBI OLTRE CHE UN FALSO PROBLEMA
Fare dell’enuresi un problema di stato, drammatizzare la cosa, poco importa se in modo evidente o velato, e portare il bambino dal pediatra con ansia, preoccupazione, serietà ed inquietudine, non fa che aggravare il problema. Ipotizzare cause genetiche è a maggior ragione privo di buon senso. Se nella famiglia c’era gente con gli stessi problemi non era certo questione di geni ma piuttosto di tendenze comportamentali-alimentari facilitanti il fenomeno.
IL CORPO CHE MANDA FUORI È SEMPRE PIÙ SANO DI UN CORPO AVVELENATO CHE RITIENE I LIQUIDI
Tutto questo can-can su internet con centinaia di siti che trattano il problema con sussiego scientifico, con classificazioni tra enuresi primaria, secondaria e automatica, diurna, notturna e cose del genere, copre il tutto di ridicolo. Arrivare poi a ipotizzare cure farmacologiche, e magari degli psico-farmaci, è addirittura penoso. Vogliamo forse creare delle cattedre e dei rettori in scienze enuresiche?
NON PATOLOGIA MA RAZIONALE AGGIUSTAMENTO IDRICO
Faccio presente che l’enuresi è dopotutto una anomalia più che una patologia. Un naturale aggiustamento idrico fisiologico del corpo in determinate circostanze e in specifici soggetti. Un aggiustamento che tende a risolversi in modo spontaneo come dimostrato anche dai dati statistici. Non si guarisce? Tagliamo le vivande sbagliate e cestiniamo tutte le merendine e i gelatini che stanno nel frigo!
DIAMOGLI MENO CIBARIE ASSURDE E FACCIAMOLI CORRERE E SALTARE ALL’ARIA APERTA
Insegniamo ai bambini a respirare meglio, a mangiare di meno, a non bere durante i pasti, a evitare cibi-spazzatura e bevande-spazzatura. Insegniamogli a sudare di più, a non impigrire davanti al televisore e al computer. Spingiamoli a fare più sport, inclusa corsa, bicicletta, camminate e saltelli, mandando fuori tutta l’aria e riempiendosi di aria fresca. Controlliamo che non ci siano fenomeni di stitichezza e di disbiosi intestinale. Verifichiamo che massimizzino l’apporto di frutta e che non facciano la cosa opposta, lasciando ciliegie, uva, anguria sulla dispensa e cercando devastanti compensazioni in zuccherini, cremine, dolcetti, gelati e cole.
Valdo Vaccaro
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