EMOCROMATOSI DA CATTIVE ABITUDINI PIÙ CHE DA GENI IMPAZZITI

da 11 Ago 2015Malattie endocrine e metaboliche

LETTERA

UN PARERE SUL MIO STATO DI SALUTE

Buongiorno Valdo, Innanzitutto complimenti per il suo blog e per tutte le sue stupende pubblicazioni di cui sto venendo a conoscenza sfortunatamente solo nell’ultimo periodo. Mi chiamo Marco e ho 31 anni. Sono alto 1.80 e peso 67 kg. Spero tanto di rientrare nella fortunata cerchia di quelli che riceveranno risposta. Le scrivo per metterla a conoscenza del mio stato di salute e per avere un suo importantissimo parere.

CINQUE ANNI DI SALASSI PER TENERE A BADA LA FERRITINA

Soffro di una patologia chiamata Emocromatosi, ereditata da mio padre. Per questo da circa 5 anni mi sottopongo a salassi per tenere la Ferritina su valori normali. Le anomalie scoperte qualche anno fa e che permangono nei miei esami del sangue sono, oltre alla ferritina (che ora è comunque rientrata in ranch tutto sommato normali), un valore basso di acido folico ed un valore di bilirubina abbastanza alto (circa 4). Il deficit di folati è stato liquidato senza quasi commentare dal mio medico che mi disse: “Se gli altri valori del gruppo di vitamine B vanno bene non c’è problema”, mentre per la bilirubina è stato tirato in ballo Gilbert dopo aver fatto una eco al fegato risultata non patologica.

ITTERIZIA E SCLERA GIALLA

Purtoppo però continuo a portarmi dietro l’itterizia. La sclera del mio occhio tende quasi sempre al giallino soprattutto ai lati ed ho notato che questo disturbo si accentua quando non riesco ad andare in bagno con regolarità,  cosa che purtroppo a me succede spesso. Ci sono periodi come quello attuale dove tendo a portare gli occhiali da sole per nascondere gli occhi.

STITICHEZZA CRONICA E CONSEGUENTE INTOSSICAZIONE

Soffro di stitichezza quasi da sempre, e la cosa sta cominciando a pesarmi tanto anche da un punto di vista psicologico, nel senso che leggendo spesso su internet, anche nelle sue risposte, percepisco come la situazione protratta nel tempo sia tra le principali cause di intossicazione e di conseguente malattia. Ho alternato qualche periodo dove la situazione migliorava per un po’ salvo poi ricadere nel baratro.

RICORSO ANGOSCIANTE ALLE PASTICCHE DELL’ERBORISTA

L’angoscia di continuare ad intossicarmi a volte si fa molto forte e mi porta a cercare aiuti per l’evacuazione. Ultimamente sono caduto nel tunnel delle pastiglie alle erbe. Per un po’ hanno funzionato, ma ora probabilmente si è creata assuefazione ed agiscono in maniera molto più blanda, causandomi spesso dolori ma evacuazioni di lievissima entità. Mi capita anche di non riuscire a evacuare per 4-5-6 giorni. Il problema è che, se ora non le prendo, rischio uno stop totale all’evacuazione e sono molto preoccupato. L’erborista mi ha risposto che é meglio prendere le pastiglie, che sono comunque naturali, piuttosto che non liberarsi.

DIETA ABBASTANZA POVERA DI CARNE MA INCLUSIVA DI DOLCI E DI BEVANDE-SPAZZATURA

Ora avrei deciso in maniera seria e ponderata di cominciare ad alimentarmi in maniera naturale, attuando un regime vegano-crudista, anche per un processo di rinnovamento personale che vorrei attuare. Ho sentito testimonianze entusiaste e non solo da un punto di vista fisico. La mia dieta è sempre stata abbastanza povera di carne, con buona percentuale di frutta e verdura ma sempre inclusiva di alcool, caffè, pasta e dolci.

DOMANDE VARIE

Spero da un lato che stitichezza e bilirubina alta non abbiano già fatto troppi danni all’interno del mio organismo. Ho letto nel suo blog che la bilirubina in eccesso viene eliminata attraverso le feci. Quindi stitichezza e iperbilirunemia possono essere collegate? La carenza di acido folico puó centrare?
Come si comporterebbe? Potrei trarre benefici dal digiuno per un eventuale ripulita forte ed iniziale? Questa stipsi protratta nel tempo e così apparentemente invincibile può essere sinonimo di qualche anomalia o imperfezione del mio apparato digerente su cui dovrei indagare? E se veramente l’emocromatosi, trattata con salassi, preclude lo stile di vita di chi ne è affetto.

ANSIA E PAURA MI STANNO DOMINANDO

Spero di non essere stato troppo dispersivo. In quest’ultimo periodo, sto attraversando momenti dove l’ansia e la paura delle malattie la fanno da padrone e vorrei davvero cambiare per non farmi sopraffare da tutto ciò. La ringrazio in anticipo. Cari saluti.

Marco

*****

RISPOSTA

DEFINIZIONE MEDICA DI EMOCROMATOSI

Ciao Marco. L’emocromatosi è una condizione che rivela un aumentato assorbimento del ferro alimentare con progressivo accumulo di ferro nell’organismo. Il ferro in eccesso può danneggiare alcuni organi vitali. È stato stimato, in Italia e in varie regioni europee ed extraeuropee che esistano 2-5 malati su 1000 individui e 9-15 portatori su 100. Ciò vuol dire, dicono i medici, che su 10 milioni di italiani ci sono dai 20.000 ai 50.000 malati e dai 900.000 a 1.500.000 portatori. L’emocromatosi è pertanto la malattia ereditaria più comune nel mondo occidentale, ed è in particolare molto diffusa in Nord America.

IL FERRO IN ECCESSO SI ACCUMULA IN DIVERSI ORGANI VITALI

Con l’emocromatosi il corpo non è in grado di assorbire la giusta quantità di ferro, e finisce per accumularlo. Dato che il fegato è responsabile di molte importanti funzioni corporee, compresa la costruzione di riserve nutritive essenziali per l’organismo, non c’è da sorprendersi che l’emocromatosi danneggi in particolare il fegato. Parte consistente del ferro in eccesso finisce proprio qui, ma può essere immagazzinato anche in molti altri organi. In gran parte si accumula nel cuore e nel pancreas, rendendo la malattia ancora più grave per via delle potenziali implicazioni e dei danni a lungo termine che possono causare a questi organi vitali.

UN VELENO CHIAMATO FERRO

Il troppo ferro immagazzinato negli organi è fondamentalmente un veleno. È talmente tossico che può causare conseguenze anche fatali. Con l’eccesso di ferro che avvelena gli organi si hanno sintomi che coinvolgono tutto il corpo, tra cui debolezza muscolare, affaticamento, perdita di peso, dolori di stomaco, dolori articolari, perdita di libido, e la malattia non ha nessun tipo di limite.

ESAMI DEL SANGUE PER DETERMINARE LA SIDEREMIA

La determinazione della sideremia e della transferrina nel sangue sono degli esami semplici e poco costosi e dovrebbero essere inseriti negli esami di routine. Normalmente il rapporto tra sideremia e transferrina è circa del 30%. Valori superiori al 50% (sospetto sovraccarico di ferro) o inferiori al 15% (sospetta carenza di ferro) necessitano di ulteriori accertamenti. La ferritina sierica è un indicatore del ferro depositato ed è generalmente alta nell’emocromatosi.

TERAPIA A BASE DI SALASSI

La terapia dell’emocromatosi è, nella quasi totalità dei casi, semplice e poco costosa. Si tratta di rimuovere settimanalmente circa 400 cc di sangue (come una donazione di sangue). In questo modo si eliminano con ogni salasso circa 200 mg di ferro e si stimola l’organismo a produrre nuovo sangue utilizzando il ferro depositato in eccesso. Possono essere necessari da alcuni mesi ad anni per rimuovere l’eccesso di ferro. Dopo che i depositi di ferro sono stati riportati alla normalità, sarà sufficiente un salasso ogni 2 mesi circa per prevenire che il ferro torni ad accumularsi nell’organismo.

RUOLO DELLA GENETICA

Per la medicina, la genetica gioca un ruolo significativo nello sviluppo dell’emocromatosi. È anzi la causa più comune della malattia. La Mayo Clinic identifica due mutazioni del gene HFE che causano la malattia, una delle quali si trova nell’85% delle persone che soffrono di emocromatosi ereditaria. L’HFE regola la quantità di ferro che assorbiamo dal cibo, e la mutazione di questo gene fa sì che ne venga assorbito troppo. Ereditare un gene mutato non causa l’emocromatosi, ma se entrambi i genitori hanno un gene mutato il figlio può avere un’alta probabilità di ammalarsi.

SINTOMI DI UN VELENO CHIAMATO FERRO

Il troppo ferro immagazzinato negli organi è fondamentalmente un veleno. È talmente tossico che può causare conseguenze anche fatali. Con l’eccesso di ferro che avvelena gli organi si hanno sintomi che coinvolgono tutto il corpo, tra cui debolezza muscolare, affaticamento, perdita di peso, dolori di stomaco, dolori articolari, perdita di libido, e la malattia non ha nessun tipo di limite. Ne sanno qualcosa arredatori, fonditori e tornitori, accomunati per espettorati di colore rosso e per disturbi ai polmoni da inalazioni di sottili pulviscoli ferrosi.

MINERALE AD AZIONE TOSSICA SUBDOLA E PROGRESSIVA

Molte persone non hanno alcun sintomo. Il ferro svolge la sua azione tossica lentamente ed in modo subdolo fino a provocare la comparsa di gravi danni quali cirrosi epatica, diabete, iper ed ipotiroidismo, impotenza nell’uomo, alterazioni mestruali nella donna e sterilità in entrambi, scompenso cardiaco e aritmie, artropatie e osteoporosi. Il ferro inorganico, cioè il ferro non assimilato e trasformato in tessuti ma depositato per emergenza nei punti più impensati, si ritrova anche nella materia nigra del cervello. Smaltire il ferro e liberarsene non è affatto cosa facile. Queste sono le manifestazioni della malattia conclamata e compaiono generalmente dopo i 40 – 50 anni.

OPINIONI DIVERGENTI DI TIPO IGIENISTICO

Detto in sintesi, secondo i criteri e la forma mentis della medicina, attentissima ai sintomi ed alle apparenze e poco incline a soffermarsi sulle cause nascoste e reali delle malattie, l’emocromatosi è un problema principalmente ereditario, per cui l’enzima HFE non farebbe al meglio il suo lavoro. Ecco allora spuntare i dati statistici sopra-menzionati, interpretati in modo parziale e distorto. Si cita così il numero di malati e si parla pure di portatori sani, concetto orribile e mutuato dalle solite ideologie microbiche dell’immunologia e delle pesti contagianti.

VEDUTE MEDICHE PARZIALI E SUPERFICIALI, PRIVE DI ACCENNO AL CARNIVORISMO INTENSO DEGLI USA E AL CROLLO FALLIMENTARE DELLA GENETICA

Nessuna considerazione ad esempio sul fatto che il Nord America, area mondiale di alto carnivorismo, rivela il più alto numero di malati. Nessun cenno poi al fatto rilevante che la medicina genetica è letteralmente crollata proprio per questo suo abominevole e dogmatico concetto della eredità ad ogni costo. Fallimento dovuto all’inconsistenza di quel dogma, ammessa dagli stessi genetisti. Non esistono infatti difetti genetici  fissi e non-modificabili. Uno può sicuramente partire svantaggiato, ma il gene e il Dna non sono cristallizzati in eterno. Possono al contrario essere migliorati notevolmente, o anche peggiorati, a seconda delle scelte di vita, del nostro modo di alimentarci e dei nostri comportamenti.

DIVIETO ASSOLUTO PER BISTECCHE E INTEGRATORI, CIBI STRACOTTI E VITA SEDENTARIA

Un elevato contenuto di carne nella dieta, tanto per fare un esempio, può portare ad un grave sovraccarico di ferro. Vino e superalcolici aggiungono al danno da ferro quello da alcool, accelerando lo sviluppo della cirrosi. Sono pertanto sostanze da evitare. Severamente vietati i cibi integrati o arricchiti con ferro e con vitamine sintetiche. In molti paesi il pane subisce regolarmente alterazioni di questo tipo. Vietati ovviamente tutti gli integratori, le ferritine, la vitamina C sintetica. Vietate le verdure stracotte, dove il loro ferro organicato viene degenerato dal calore in ferro inorganico e non assimilabile. Massima importanza quindi della verdura cruda e vitale e dei succhi freschi di frutta agra ed acquosa. Vietata poi la sedentarietà e raccomandata la camminata giornaliera con sudorazione e idroterapia, possibilmente con 3 bagni giornalieri di 15 minuti ai genitali.

EMOCROMATOSI SECONDARIE

Anche se l’emocromatosi fosse davvero la più diffusa la malattia ereditaria del villaggio, essa si può sviluppare in altri modi, legati ad altre malattie. Questi altri tipi di emocromatosi non sono ereditari e si chiamano emocromatosi secondarie. Ad esempio l’anemia, dove il sangue non riesce a trasportare la quantità di ossigeno necessaria ai tessuti per via della carenza di globuli rossi sani.

URGENTE CAMBIO NEGLI STILI DI VITA E NELLA FUNZIONALITÀ DIGESTIVA-ASSIMILATIVA-EVACUATIVA

La stitichezza si contrasta con dieta vegan-crudista, con patata cruda centrifugata e mescolata ai succhi, nonché con adozione di vegetali compatibili tipo acetosa, albicocca, alghe, arancia, bietola, carota, cavolo, ciliegia, dolcetta o valerianella, fico, fragola, lampone, lattuga, mirtillo mandorla, melanzana, melone, oliva, pesca, pomodoro, prugna, tarassaco, spinacio, topinambur, succo di ortiche allungato con acqua e addolcito con miele, uva e zucca. Ricordarsi che la frutta al naturale, ricca di Renzi che la rendono auto-sufficiente, viene digerita ed assimilata a costi digestivi risibili, per cui si attua nel contempo un prezioso risparmio energetico che aiuta l’immunocompetenza ed anche un risparmio enzimatico che spinge il corpo al riequilibrio. Tutte cose che non succedono coi salassi e con altre curomanie provvisorie e superficiali.

PUNTARE AL RIEQUILIBRIO GLOBALE E NON AI TENTATIVI DI CURA SUL SINTOMO

Per concludere, serve essere più rigorosi nelle proprie scelte, modificando radicalmente i fattori causanti della emocromatosi e non i suoi sintomi. Niente carni d’accordo, ma anche niente alcol, niente dolciumi, niente cole, niente caffè e niente farmaci. Qualche piatto di pasta può essere incluso ma sempre preceduto da verdure crude ben masticate. Alla fin dei conti vale sempre il concetto del buon equilibrio globale, visto che il corpo lavora come un tutt’uno e non a compartimenti stagni.

LASCIAMO STARE LA B9, LA B12, LA B17 E LA B69

Per trovare pensieri e metodi migliorativi non serve scomodare l’acido folico B9 o la B12, che si trovano dappertutto nei cibi naturali, oltre che associati ai cibi ricchi generalmente di gruppo B. Non serve nemmeno ipotizzare strane irregolarità interne, incomprensibili bizze del sistema biliare, del pancreas, dell’insulina, della bilirubina e altre cosa ancora. Entrare piuttosto nella cultura igienista e leggere sul blog tutte le tesine, specie quelle riguardanti fegato, cistifellea, ferro, stitichezza.

COMINCIAMO A MANGIARE GIUSTO E AD EVACUARE GIUSTO

Ovvio che la stitichezza vada combattuta e vinta. Ovvio che fegato e cistifellea vadano rispettati, essendo essi organi basilarmente vegani in un corpo umano basilarmente vegano. Occorre pertanto conoscere i principi eterni della natura, tenendo in mente che esiste una legge di causa ed effetto, una legge per cui la malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario e finché non operiamo le giuste scelte di vita, una legge per la quale la Natura è sovrana medicatrice di tutti i mali, una legge protettiva e favorevole dove il corpo non va mai contro se stesso, a condizione di essere messo nelle opportune condizioni operative.

UNIFORMITÀ DI VEDUTE E PIGRIZIA MENTALE VANNO A BRACCETTO

Non è possibile che su 100 pomposi e referenziati siti medici 100 di essi parlino di emocromatosi come malattia ereditaria senza che nessuno li contesti. Questa non è scienza ma farneticazione. Questa non è apertura mentale e voglia di progredire, ma piatto adeguamento alle posizioni dogmatiche del potere medico-farmaceutico. Si ama discutere di omozigoti ed eterozigoti, di caratteri dominanti e recessivi. A Roma dicono parla come magni e cerca di capire le cose e di farle capire a chi ti ascolta, lasciando alle pecore il belato del branco appreso a memoria.

IL CREDITO SI CONCEDE NON A OCCHI CHIUSI MA SOLO A RAGION VEDUTA

Quale credito si può mai dare a questa medicina priva di mordente e di spirito scientifico? Quale credito si può concedere a professionisti che teorizzano con sicurezza l’ipotesi dei geni degenerati, senza fare nemmeno un cenno alla frantumazione generale della medicina genetica e a tutti i suoi supponenti e fallimentari concetti? Quale credito si può mai dare a ricercatori che non sanno tuttora distinguere tra ferro organicato e ferro inorganico, tra la vitamina C del limone e la vitamina C della pastiglia? Quale credito si può mai dare a una scienza medica tarocca che non parla mai di sangue puro ottenibile da ottime digestioni vegetariane e sangue grasso derivante da inique ed abominevoli diete iper-proteiche ed iper-grasse che da sempre raccomanda e sponsorizza?

NON CONFONDIAMO STRAMPALATE IPOTESI GENETICHE E REALI PESSIME ABITUDINI

Si assorbe l’emocromatosi dal padre malato in partenza o si prende invece dalle pessime abitudini alimentari prevalenti in ambito familiare? La natura tende alla perfezione. Tutto torna normale non appena si abbandonano  in modo coerente e risolutivo le abitudini perverse e malsane che portano alla tossiemia. I geni non sono affatto fissi ed immutabili. Il terreno corporale o il milieu interieur di Claude Bernard è migliorabile, per cui non esistono alibi per la passività e la rassegnazione.

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

20 Commenti

  1. Francesco

    Valdo ti propone una sfida, quella di cambiare stile di vita (dieta compresa, in senso vegancrudista): una sfida che ti conviene senz'altro accettare, visto che non costa nulla nè nulla toglie alla tua terapia attuale basata sul semplice salasso. Una sfida tuttavia che potrebbe marcare quel cambio di passo di cui il tuo corpo ha veramente bisogno. Nient'altro da aggiungere, se non una precisazione circa la stitichezza, di cui ho fatto a lungo esperienza personale. Io ho scoperto solo in tarda età, dopo aver eliminato da anni ogni prodotto di origine animale, che la causa dei miei problemi intestinali era dovuta ai cereali. Solo dopo averli totalmente eliminati, e rimpiazzati con la frutta (tanta frutta), ho potuto finalmente ricuperare la funzionalità intestinale piena e corretta, sia a livello di intestino tenue (villi intestinali rinnovati ed efficienti, in grado di assimilare correttamente i nutrienti, e non più invece atrofizzati dalla colla dei cereali) che a livello di colon (transito intestinale veloce e non più intasato da stitichezza e conseguenti problemi di putrefazione ecc.). Quindi il mio ulteriore consiglio, rispetto a Valdo, è quello di eliminare i cereali sostituendoli con molta più frutta. Questo magari con la dovuta gradualità, perchè la frutta è altamente depurativa (specie quella acquosa), cioè induce forte disintossicazione dell'organismo (detox), che è il processo con cui il corpo ripara sè stesso e guarisce: un processo, come forse saprai, che si manifesta attraverso qualche affezione o malattia (in funzione eliminativa del carico tossico), e quindi da tenere sotto attento controllo per evitare che ci sfugga di mano. Per saperne di più, ti consiglio di leggere i nostri precedenti commenti oppure di chiedere qui tu stesso gli opportuni chiarimenti. In bocca al lupo.

    Rispondi
  2. Andrea

    Sarebbe bello eseguire una pcr per la ricerca del gene alterato. Mettere in pratica la soluzione proposta e alla scomparsa del sintomo, se ci sarà, rieseguire la ricerca.
    Questa sarebbe la vera prova del 9 sulla presunta fuffosità della genetica.

    Rispondi
  3. Marco blogger

    Ciao Francesco, grazie per l'utile e non scontata risposta.
    Il problema è che non so se sto scegliendo il momento giusto.. Mi spiego meglio: ho cominciato da una settimana ad eliminare carni latticini dolci bevande zuccherine caffè ed alcolici alimentandomi solamente con frutta e verdura cruda, il problema è che mi trovo in un periodo di forte stress e ansia, con un appetito abbastanza scarso come spesso mi capita nei periodi "no" quindi non so se sia giusto da un lato misurarmi adesso con questo cambio perché non riesco bene a giudicare il mio fabbisogno 🙁
    A questo ci sommo la vera e propria angoscia che mi sta causando la stitichezza .. Avendo letto, anche nelle tesine di Valdo che è l origine di quasi tutti i problemi vivo malissimo il non riuscire ad evacuare mai a sufficienza e raramente con la paura di essermi già creato problemi..
    Ho spesso abusato di pastiglie ( erbe ) ma senza mai riuscire a trovare una continuità . Credo che se ne hai sofferto anche tu potrai capirmi.
    Premesse queste cose, ti chiedo un consiglio..
    Come ti comporteresti se fossi in me? Avrei la volontà di purificarmi bene prima di iniziare, Soprattuto ovviamene intestino e fegato, ma non so se il digiuno potrebbe essere indicato.. Sono parecchio magro e faccio fatica a rimettere su peso una volta perso.. Ho letto anche che bere molta acqua puó non fare bene in quanto in casi di organismo "intossicato" puó ristagnare senza apportare benefici ma spesso mi capita di avere sete anche non in seguito a sudorazioni…
    Per quanto riguarda i cereali .. Li ho consumati per lunghi periodi ( non di recente fino a qualche mese fa ) così come il latte di mucca ( eliminato da circa un paio di anni )..
    Ti ringrazio ancora e attendo se potrai una risposta..
    Marco

    Rispondi
  4. Francesco

    Naturalmente bisogna procedere per ipotesi e per tentativi. L’ipotesi è che la stitichezza, il malfunzionamento dell’intestino, sia l’origine vera di tutti i tuoi problemi, cosa naturalmente plausibile, anche con riferimento al tuo problema specifico dell’emocromatosi. Molte cosiddette malattie genetiche infatti non sono effettivamente tali, lo sono solo potenzialmente e diventano effettive solo in presenza di un cattivo stile di vita. Io ad esempio ho una predisposizione genetica per le malattie cardiovascolari, e in effetti 15 anni fa ha avuto un infarto, e secondo i cardiologi sarei esposto a ricadute senza adeguata terapia (farmaci) preventiva: io però non faccio nessuna terapia da oltre 10 anni, ma ho corretto il mio stile di vita in senso vegancrudista, e credo che questo mi immunizzi da quella mia predisposizione genetica e quindi dalla ricaduta cui secondo la medicina sarei candidato certo. Lo stesso potrebbe valere per te. Ovviamente è solo un’ipotesi, che però non ti costa nulla tentare di verificare.
    Ora le possibili cause della stitichezza sono numerose, una di queste è senz’altro l’alimentazione. La mia personale esperienza è la seguente: per debellare ogni mio problema intestinale, non mi è bastata l’eliminazione di alimenti di origine animale (latticini, carni e uova), ma ho dovuto eliminare pure i cereali, che a me provatamente incollano l’intestino. Dunque la mia dieta è diventata di sola frutta (tanta, perché ci dà gli zuccheri che sono il nostro carburante) e un po’ di verdura (solo cruda d’estate, anche cotta d’inverno), dopo di che ci è voluto un anno circa perché l’intestino si regolarizzasse. Qualche settimana sola per vedere gli effetti di questo cambio di dieta, direi che non basta, quanto tempo ti ci voglia nessuno è però veramente in grado di stabilirlo: la tua giovane età depone per tempi brevi, ma le tue precedenti patologie potrebbero richiedere tempi ben più lunghi per la completa guarigione, che passa attraverso un processo di disintossicazione dell’organismo nel corso del quale il corpo provvede anche alle riparazioni necessarie per ripristinare l’antica funzionalità (naturalmente là dove non siano intervenuti danni irreversibili, che però non bisogna mai dare per scontati, perché l’organismo ha risorse veramente incredibili ed è capace di rimettere a nuovo cellule metabolismo e funzionalità ormonale anche quando nessuno lo spererebbe più). Questa dunque la mia esperienza, che è una cosa che ti cambia la vita, perché l’intestino svolge funzioni cruciali: pulisce il sangue, ma non solo, lo arricchisce pure di ogni nutriente necessario, grazie alla rinnovata funzionalità dei villi intestinali (intestino tenue), che i cereali tendono ad atrofizzare impedendo il corretto assorbimento dei nutrienti. Senza contare l’evacuazione, che diventa regolare, abbondante e senza odore sgradevole. Quindi a me pare che valga la pena provare questa strada. Io mi son fatto l’idea che ci siano due categorie di persone: quelli che tollerano tranquillamente i cereali, e quindi possono cibarsene senza grosse conseguenze, e quelli invece, come me e forse anche come te e certamente per tantissimi altri, che invece hanno delle intolleranze serie al loro consumo, intolleranze non appariscenti ma che nondimeno incidono pesantemente sul metabolismo.
    Ora questo cambio di dieta richiede qualche opportuna cautela. Anzitutto può esserci un rifiuto psicologico, perlopiù collegato alle vecchie abitudini alimentari, cui non è facile rinunciare anche per via delle dipendenze che creano. Qui potrebbe occorrere tempo e gradualità, quanto dipende da ognuno di noi, c’è chi cambia da un giorno all’altro e chi ci mette mesi o perfino anni. (segue)

    Rispondi
  5. Francesco

    Il secondo ordine di cautele, quello secondo me più importante, riguarda la gestione delle crisi eliminative (detox) indotte da una dieta di sola frutta e verdura. Crisi che consistono in qualche malanno o malattia, che insorgono lungo un arco di tempo che può essere più o meno lungo, tanto lungo quanto serve al corpo per sbarazzarsi del vecchio carico tossico e per autoripararsi, perché è così che il corpo si guarisce e cioè ammalandosi. Crisi quindi che, se non correttamente interpretate e gestite, ci possono spaventare, fino a farci desistere dalla dieta intrapresa, cui si tende ad attribuire la responsabilità e la colpa (piuttosto che il merito) di queste crisi, dieta per la quale si finisce per non ritenersi adatti. La verità invece è che la detox è proprio la nostra carta vincente, solo che bisogna saperla gestire, dominare, tenere sotto controllo, sopportare. Quindi meglio evitare che diventi troppo forte e invalidante (questo è naturalmente soggettivo, uno può sopportare un mal di testa o un accesso di febbre mettendosi semplicemente a letto, un altro non lo tollera o non può permetterselo per motivi di lavoro o altro), e a questo fine ci si può avvalere di alcune astuzie: come ad esempio limitare la frutta acquosa, perché è più depurativa di quella zuccherina, evitare i succhi e stare invece sui frullati, perché i succhi sono depurativi (inducono detox) al massimo grado, evitare il digiuno e il semidigiuno, perché meno si mangia e minore è l’impegno digestivo e più si scatena la detox, aumentare la quota di cotto (verdure cotte, ma anche frutta cotta), perché il cotto è meno digeribile del crudo. D’altra parte, se troppa detox potrebbe diventare difficilmente tollerabile, la sua eccessiva limitazione ne ridurrebbe troppo gli effetti guaritivi, quindi si dovrebbe puntare a una giusta via di mezzo, ossia di dare spazio alla detox, perché senza di lei non si guarisce, senza però scatenarla al massimo ma tenendo un po’ tirato il freno a mano.
    Il terzo ordine di cautele riguarda il modo di organizzare i propri pasti. E’ chiaro infatti che bisogna mangiare a sufficienza, altrimenti andiamo in deficit energetico e calorico: questo significa che bisogna mangiare tanta frutta quanta ne richiede il nostro fabbisogno calorico, parliamo di tre chili circa almeno nel tuo caso, compreso magari un bel pasto di banane di 7-8 etti. La verdura invece (a foglia verde e tenera, fruttortaggi) non dà in genere un apprezzabile apporto calorico (zuccheri), ma è importante per gli altri nutrienti (vitamine, minerali, proteine, fitonutrienti), ad eccezione però di quella amidacea (patate ecc) che è ricca di zuccheri (sotto forma di amidi) che in genere si mangia cotta (se ne fa un certo ricorso in inverno, in cui quindi si tende a mangiare un po’ meno frutta e più verdura cotta amidacea). Diciamo tre chili di frutta circa, anche un chilo e più di verdure (di cui 4-5 etti a foglia verde e tenera). Tre pasti principali (ma c’è chi preferisce farne anche il doppio però più piccoli), colazione a base di frutta acquosa (agrumi e kiwi in inverno, melone e anguria in estate, uva a fine estate), frutta zuccherina a pranzo (banane, ad esempio un frullato di 7 etti e più di banane con un paio d’etti di lattuga o spinacino, e poi cachi e fichi), altra frutta di stagione a merenda o a cena, cena che si può concludere (dopo mezz’ora almeno dalla frutta) con un piatto di insalata mista cruda, eventualmente seguita da un pasto di verdura cotta.

    Rispondi
  6. Francesco

    (segue)
    Venendo al tuo digiuno, io te lo sconsiglierei: la frutta e la verdura cruda è già sufficientemente depurativa, un digiuno potrebbe accelerare troppo la detox, tanto più che sei abbastanza magro (non eccessivamente però, con tre chili in più saresti perfetto, poi comunque conta molto il tono muscolare). La tua difficoltà a metter su peso è probabilmente dovuta ad un difetto di assimilazione dei nutrienti, a causa delle condizioni del tuo intestino, e in particolare dei tuoi villi intestinali intasati e atrofizzati dai cibi sbagliati (caseina e glutine in particolare): con una dieta a base di frutta e verdura la tua capacità di assimilazione migliorerà visibilmente, secondo i tempi però necessari. Quanto infine alla sete, non farti problema a bere qualche bicchiere d’acqua, se hai sete come dopo aver sudato; va bene anche l’acqua al mattino con un limone o due, prima della colazione. Tieni comunque presente che più frutta si mangia e meno si ha sete, io ad esempio bevo pochissimo, anche in estate, però mangio angurie e meloni a volontà.
    In bocca al lupo.

    Rispondi
  7. Andrea

    Francesco quella che hai tu é una mutazione genetica che è stata trovata in tot persone che hanno avuto problemi di cuore. Probabilità (azzeccata mi pare). Quella dell'utente é diversa perché riguarda una mutazione fenotipica e cioè riguarda un enzima che così modificato non funziona. Per essere più chiari é con il discorso degli occhi…se sono nocciola non verranno mai verdi!

    Rispondi
  8. Francesco

    Proprio questa è la sfida, basterebbe anche un'attenuazione del fenomeno, e poi non costa nulla, è a rischio zero.
    Ancora una precisazione per Marco, nel caso avesse qualche perplessità circa la congruità di una dieta frugivora, a base esclusivamente di frutta e verdura. Noi siamo animali frugivori, dunque è consequenziale che ci si debba nutrire con una dieta frugivora. Tutto quel che si sente dire circa le virtù delle proteine animali, sul calcio dei formaggi, sulla carica energetica dei cereali, sulla dieta bilanciata in modo da evitare carenze ecc.ecc., sono tutte chiacchiere che non tengono conto delle nostre specifiche necessità fisiologiche. Come la mucca e il cavallo si nutrono di sola erba e non hanno bisogno di nient'altro, così noi abbiamo bisogno di sola frutta e di qualche foglia tenera, tutto il resto è di più e anzi troppo. E poi non c'è nulla di più completo e di più ricco di frutta e verdura in termini di nutrienti: a partire dagli zuccheri, che la frutta contiene in quantità già bell'e digeriti e che quindi danno un impegno minimo al nostro apparato digerente; passando per le vitamine e i sali minerali e tutti gli innumerevoli fitonutrienti, di cui nessun altro alimento è altrettanto ricco, fino ad arrivare alle proteine e ai grassi, pure presenti in frutta e verdura, ma nella giusta proporzione e non in misura abnorme come negli altri cibi. L'unica accortezza che bisogna avere, con una dieta frugivora, è quella di fare un uso limitatissimo (e anzi tendenzialmente nullo) dei grassi aggiunti (olio di oliva compreso), anche sotto forma di semi oleosi e noci varie (questi ultimi iper grassi e iper proteici). La verità, caro Marco, è che non siamo noi che ci nutriamo di frutta e verdura a temere qualche carenza, ma sono loro che si nutrono contro natura a dover temere gli inevitabili eccessi (di proteine, di grassi), che provocano ostruzioni e dunque mancata assimilazione dei nutrienti, molti dei quali (vitamine sali minerali e fitonutrienti) già di per sè carenti o comunque gravemente denaturati dalla cottura oltre che completamente privi di ogni carica enzimatica.
    Quindi stai tranquillo, caro Marco, non ti mancherà proprio niente. E anche in inverno potrai benissimo non farti mancare il tuo bel pasto caldo, a base di verdura cotta (patate e carciofi, broccoli e cavolfiori, zuppe varie di verdure con l'aggiunta magari anche di qualche legume in modica quantità). Io mi sto nutrendo così da quasi quattro anni e sto davvero benissimo, conosco diversi crudisti di ancor più lungo corso del mio, che non rimpiangono di certo il loro vecchio regime alimentare.

    Rispondi
  9. Andrea

    Un'attenuazione é un conto, una guarigione con modifica dei geni (come dice Valdo) é un altro…concordi?

    Rispondi
  10. Francesco

    sì ma anche un'attenuazione potrebbe essere molto importante: non è da escludersi, infatti, che il fenomeno trovi alimento e venga ingigantito da qualche fattore collaterale, sull'azione del quale lo stile di vita può influire in misura determinante. Proprio perchè l'organismo è complesso e non lo conosciamo che in minima parte, meglio non precludersi alcuna possibilità. Anzi pare proprio che uno dei limiti più grandi della ricerca genetica consista nell'enorme complessità della stessa, talmente enorme da scoraggiare lo studio: quando la causa di un fenomeno non è semplice e chiara, ma vi concorre una pluralità di fattori, a loro volta dipendenti da altri cofattori ecc, tu capisci bene che è molto difficile venirne razionalmente a capo.

    Rispondi
  11. Marco blogger

    Certo Andrea, ovvio che già l attenuazione sarebbe un buonissimo risultato mentre un eventuale guarigione e mutazione sarebbe qualcosa di davvero eclatante.. Sfida comunque importante.

    Rispondi
  12. Marco blogger

    Francesco grazie ancora per il tempo a disposizione .. Ti aggiungo un dettaglio .. La smania di tentare di mettere su peso mi ha sempre portato credo a sovralimentarmi, pasta e pane, non a caso quelle hai citato, e non a caso quelle che nei casi normali fanno ingrassare per l alto contenuto di carboidrati ma probabilmente attuando il tutto su di me ho ottenuto un effetto contrario continuando ad irritare i villi e intossicandomi anche un pó il fegato..
    Seguirò il tuo consiglio e non effettueró il digiuno completo mi sa, in quanto non vorrei rischiare di dimagrire troppo.. Ti faccio un altra domanda .. Ma le crisi eliminative di cui parli e che avrai sperimentato sono sogggettive? O hanno manifestazioni comuni?

    Rispondi
  13. Francesco

    Le crisi eliminative hanno un percorso unico (cioè sono fatte su misura per ciascun soggetto) e del tutto imprevedibile, sia nell'intensità che nella durata. Diciamo che più un soggetto è intossicato e malandato e più forti e lunghe saranno pure loro, a condizione che il soggetto disponga della sufficiente energia reattiva; un soggetto giovane e dunque presumibilmente non tanto malandato, dovrebbe cavarsela abbastanza velocemente, ma è davvero tutto relativo. Una mia amica di 40 anni ci ha messo quasi un anno e mezzo, ed è stata piuttosto dura per lei, eppure non sembrava messa troppo male prima d'iniziare. Dopo di che è chiaro che si tratta pur sempre di qualche genere di malattia o malanno: all'apparato gastro intestinale, alle vie respiratorie, alla pelle (sfoghi cutanei) ecc, e poi dolori, febbre, mal di testa, spossatezza, crampi, depressione ecc ecc.Insomma un pò di tutto, a ondate successive, finchè alla fine passa tutto e si raggiunge un equilibrio (omeostasi) ad un livello molto più elevato di salute.

    Rispondi
  14. Andrea

    Infatti penso anch'io che al massimo si possa attenuare il problema ma eliminare del tutto con addirittura cambio di genoma mi pare un po' impossibile…per quello nel mio primo messaggio ho scritto di eseguire quei test.
    Io sono un po'scettico su crisi eliminative e quant'altro e Francesco lo sa ma nulla vieta di provare ma mi farei comunque seguire da un medico.
    In bocca al lupo!

    Rispondi
  15. Marco blogger

    @andrea: scettico sulle crisi eliminative in che senso? Grazie e crepi il lupo.

    Rispondi
  16. Francesco

    caro Marco, non so se hai capito, ma Andrea è solo un intruso in questo blog, non crede nell'igienismo e cerca solo di seminare zizzania. Frequenta questo blog pur essendo inviso ai suoi lettori, insomma è un pò masochista. Essere scettici sulle crisi eliminative, vuol dire rinnegare l'essenza stessa dell'igienismo, quindi che ci sta a fare qui?

    Rispondi
  17. Andrea

    Scettico perché secondo me non esistono. Se adesso tu intraprendi quel regime e domani diventi itterico, quella sarà una crisi eliminativa. Vengono scatenate dalla frutta, dai cibi crudi e dal digiuno…
    Qualsiasi sintomo dai brufoli alle convulsioni sono crisi e io non ci credo. Non sanno dimostrarlo e non sanno dire che tossine stanno uscendo, ognuno ha le sue.
    In più, cosa di non poco conto, quando affronti il discorso si arrabbiano.

    Rispondi
  18. Francesco

    non tutte le malattie rappresentano crisi eliminative. Non sono crisi eliminative quei sintomi che sono una semplice conseguenza di una patologia degenerativa di carattere irreparabile e quindi incurabile. Pensiamo a una grave insufficienza cardiaca a seguito di infarto miocardico, che come si sa è irreparabile e correlata a una serie di sintomi (dalle extrasistoli ai piedi gonfi al respiro sibilante e tanti altri) che non possiamo certo definire crisi eliminative. Queste infatti hanno una finalità guaritiva, che nel caso dell'insufficienza cardiaca è per definizione esclusa perchè qui siamo in presenza di un danno irreversibile e dunque non guaribile. Anche se l'adozione di un corretto stile di vita è pur sempre in grado di limitarne i danni collaterali, e quindi comunque auspicabile.

    Rispondi
  19. Francesco

    sintomi che sono comunque in qualche modo utili all'organismo se non proprio guaritivi in senso stretto, nel senso che ad esempio possono fungere da campanello d'allarme. E in ogni caso è sempre opportuno ricordare che l'esatta qualifica di irreparabilità da parte di una determinata patologia resta sempre molto incerta, per cui molto spesso non si può mai dire fino a che punto il danno sia veramente irreparabile o meno. Di conseguenza anche la distinzione tra crisi eliminativa e altra malattia senza questo carattere, può risultare altamente incerta. E quindi, in dubio, pro prudentia, ossia meglio sempre aver grande rispetto dei sintomi.

    Rispondi
  20. Andrea

    Diciamo che questa disciplina é talmente senza regole che non esiste neppure un canone per definire una crisi. Basta leggere le mail per vedere che sono state classificati come detox i brufoli, la febbre, le manifestazioni pruriginose, la dermatite, la rinite e addirittura per qualcuno le crisi respiratorie e i gonfiori addominali (sulle quali ti sei arrabbiato abbestia).
    Cmq ognuno è libero.
    Ciao

    Rispondi

Lascia un commento

Scopri di più da VALDO VACCARO

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere