LE DENUNCE DI PARACELSO ALLA MEDICINA DEL SUO TEMPO
Duemila anni dopo Platone, Theophrastus Borubastus Von Hohenheim, detto Paracelso (1493-1541), medico e filosofo svizzero, perseguitato e costretto dai colleghi medici a rifugiarsi in Germania, dove diventò il massimo esponente del naturalismo tedesco, si espresse con toni e modalità chiarissime.
L’ARTE DI CIRCUIRE LA GENTE
Voi medici avete completamente disertato il cammino indicato dalla natura. Avete costruito un sistema artificiale che non serve a nulla se non a ingannare la gente e depredare il portafoglio del malato. La vostra arte non consiste nel curare il paziente ma nel circuire in modo viscido il ricco, truffare il povero e avere accesso alle cucine del nobile paese.
IMPOSTURA ALL’ORDINE DEL GIORNO
Vivete con l’impostura, l’aiuto e la complicità della professione legale, che vi permette di proseguire le vostre ruberie, eludendo così la punizione delle leggi. Avvelenate la gente e ne rovinate la salute. Avete giurato di usare diligenza nella vostra arte, ma come potreste mai fare questo? Non possedete infatti altra arte ed altra scienza se non quella dell’inganno e della truffa.
DA VOI NON MI ASPETTO CHE VELENO
Mi denunciate perché non seguo la vostra scuola, quando essa non può insegnarmi nulla che valga la pena di sapere. Appartenete alla tribù dei serpenti, e da voi non mi aspetto altro che veleno. Non avete rispetto per il malato. Come potrei aspettarmi che abbiate rispetto per me, che metto a repentaglio i vostri salari, mostrando alla gente le vostre pretese e la vostra ignoranza? (tratto da documento AVA di Franco Libero Manco)
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COMMENTO
ASTUZIE, INGANNI E BEFFE SONO UN CONTINUUM ININTERROTTO NELLA STORIA DELLA MEDICINA
Già su un papiro egizio del 3800 a.C c’è scritto che un quarto di ciò che mangiamo ci serve per vivere, e che i rimanenti tre quarti servono a far vivere i medici. Su un altro papiro della stessa epoca sta scritto che, se arrivato a 30 anni, hai bisogno, del medico, del prete e del sessuologo, puoi considerarti un fallito.
NELL’ANTICA ROMA FARE IL MEDICO ERA UN REATO
Non è affatto casuale che Roma imperiale abbia messo fuori legge la medicina e tutte le sue pozioni per oltre 600 anni di seguito, vietando severamente l’arte sanitaria, e ponendo il cavolo crudo a simbolo della salute, toccando proprio in quei secoli il suo massimo splendore e la sua massima potenza mondiale, conquistando Europa, NordAfrica e Medioriente, costruendo arterie, ponti, acquedotti, terme, stadi, templi e meraviglie come il Colosseo.
DAL VIVI SECONDO NATURA ALLA MITICA SCUOLA SALERNITANA
Non è affatto casuale che nella fase successiva, si continuasse per 2000 anni con un atteggiamento tollerante, ma comunque ispirato al Vivi secondo Natura dell’imperatore Marco Aurelio, concretizzatosi poi nella millenaria Scuola Medica Salernitana pitagorico-ippocratica, autentica bastonatrice della medicina interventista. Le indicazioni di tale Scuola non lasciano alcun dubbio: “Ti facciano da medico 3 cose soltanto: Mente Serena, Riposo e Moderazione nel mangiare”.
LE BATTUTE AL VETRIOLO DI OLIVER WENDELL HOLMES
Non è affatto casuale che Florence Nightingale dipingesse le paure del contagio come frutto delle menti fragili, deboli e mediocri della medicina. E che Oliver Wendell Holmes, docente di anatomia e fisiologia ad Harvard, nonché fondatore della Supreme Court of Justice Americana, coniasse battute al vetriolo tipo “Le malattie aumentano e non diminuiscono con l’aumento dei medici”, “Il bisturi è simbolo non del trionfo ma del fallimento della medicina”, “Se si buttassero tutti i farmaci in fondo al mare sarebbe la salvezza per l’umanità e la rovina per i pesci”.
UN MONDO PROGRAMMATO PER FARTI AMMALARE
Sta di fatto che ad usare il linguaggio più inesorabile e critico nei riguardi della medicina, non sono affatto gli igienisti naturali, come qualcuno potrebbe pensare, ma i medici stessi, non appena trovano modo di sfogare la loro rabbia interna e di esprimere il grave disagio che provano nei riguardi della loro professione. “Ricordati che vivi in un mondo programmato per farti ammalare e che, se vuoi stare sano e felice, devi diventare un pensatore autonomo e indipendente”, è la frase di Alan Goldhamer, condivisa senza riserve dai giovani medici trasparenti in America e non solo là.
FARE DEI DISTINGUO È D’OBBLIGO
Non verniciamo affatto a tinte fosche e per partito preso l’intero mondo medico. Vanno fatte le giuste distinzioni usando il criterio del buon senso. Non tutto è marcio o da buttare via. Esistono interventi di emergenza, di ricostruzione e di pronto soccorso che sono inevitabili ed indispensabili. Esistono di sicuro medici di formidabile apertura mentale, medici non inquadrati, medici dotati di grande spessore morale e di spiccato senso autocritico.
L’APPREZZAMENTO SOCIALE SI GUADAGNA PEZZO DOPO PEZZO
D’altra parte, diciamocelo francamente e a chiare lettere, una professione che non ama il sole, che non ama frutta e verdura, che dimostra totale insensibilità al rispetto per gli animali, e che si mette regolarmente di traverso a Madre Natura trasgredendo le sue leggi eterne ed immutabili, ha il fiato corto e non può andare lontano. Una professione che fa da spalla e da pilastro agli avvelenatori seriali di Big Pharma, una professione che unica tra le altre pretende esclusività e monopolismo a norma di legge, una professione che si illude di guarire qualcuno praticando a occhi bendati la curomania sul sintomo e non sui fattori causanti, non può anche pretendere di essere seguita, apprezzata e rispettata.
Valdo Vaccaro
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