Conferenza di Coquio-Trevisago (Varese) del 13 Marzo 2015
SALUTI E RINGRAZIAMENTI
Riempire una sala e mettere assieme di venerdì quasi un centinaio di persone nella periferia a Nord di Varese non è cosa di poco conto. Il primo ringraziamento va pertanto a voi pubblico che mi seguite con crescente interesse e costanza. Permettetemi di esprimere un sentito ringraziamento a Elisabetta Bedore e al suo compagno Luis Alberto che, con la loro genuina passione igienista e vegan-crudista hanno reso possibile questa nostra serata dedicata in particolare modo alla salute della donna.
MENU DECISAMENTE FRUTTARIANO E SCARPE NATURALI PRIVE DI CUOIO
Luis ha dato pure all’evento un tocco di inimitabile originalità, adottando una alimentazione fruttariana avanzata, a base di 20 mandaranci, di un ananas e di due manghi al giorno, un perfetta linea poi con la simbolica cornucopia a forma di cuore, carica delle multicolori risorse che Madre Natura ci offre in ogni momento dell’anno. Luis ha creato anche un simpatico happening, facendo sfoggio di disinvolto e incredibile coraggio, calzando come scarpe invernali libere da ogni cuoio e da ogni pelle animali i suoi piedi nudi privi di calzini e di calzature, i suoi piedi nudi a prova di ogni intemperie, di ogni terreno e di ogni manto stradale cittadino.
NON ESIBIZIONISMO MA AUTENTICO AMORE PER LA NATURA
La gente non può fare altro che incuriosirsi e restare divertita e sbalordita, senza rendersi conto del profondo significato del gesto di Luis. Senza capire che non si tratta di esibizionismo o di smania di distinguersi dalla massa ad ogni costo, o di voglia di apparire come fenomeno da circo, ma piuttosto di sfida e di lezione esemplare alla insensibilità e all’indifferenza umana verso la spinosa questione animale, di vero amore per la natura e per tutte le creature indifese dell’universo, oltre che per il contatto diretto e magnetizzante con la crosta terrestre. Un grazie anche ai gentilissimi Barbara Cozzaro e Massimiliano Corsico, gestori del Biocap di Cittiglio, magnifico e rifornito centro diffusione di alimenti biologici e di testi della salute, a copertura dei diversi centri di questa splendida regione italiana che sta a ridosso del confine svizzero. Passiamo dunque al nocciolo della nostra conferenza.
DONNA GIOIA DI VIVERE
Comincerò facendo accenno a un motivo canoro degli anni ’60, sperando di non fare troppe stonature. “Donna tutto si fa per te, Donna pur di piacere a te, Donna per un tuo bacio, per un sì, per un no, perché. Perché sei Donna, gioia di vivere, Donna, favola splendida. Sei tu, solo tu, quel desiderio che l’uomo chiama amor”. Una delle tante canzoni che magnificano ed idealizzano la figura femminile.
LE DONNE VIVONO PIÙ A LUNGO
Peccato poi che, nella vita reale di tutti i giorni, le sorti di questa Favola Splendida chiamata Donna non siano così prodighe e generose. Vero è che le donne vivono in media, in ogni paese e ad ogni latitudine, parecchi anni più degli uomini. La cosa non è di facile spiegazione, se pensiamo che sulla donna gravano compiti e doveri di notevole peso. Compiti ed impegni che, specie negli ultimi decenni di emancipazione, si sono ulteriormente aggravati.
IL SESSO DEBOLE NON È AFFATTO DEBOLE MA SI DISTINGUE SEMMAI PER I SUOI NERVI D’ACCIAIO
Le donne si sono accollate compiti e responsabilità che le costringono, dal primo mattino fino a tarda notte, a ruotare come trottole e come automi tra lavoro, marito, figli, problemi scolastici, selezione ed acquisto vivande, casa e cucina. Molto spesso sono chiamate ad aggrottare gli angosciosi assilli finanziari che riguardano la famiglia, saldando bollette su bollette, tasse su tasse. C’è da guardare con stupore ed ammirazione come esse, consapevoli e consenzienti del loro destino, accettino le immense fatiche fisiche e psichiche, e le riescano pure a superare. Sono dotate di una resistenza e di una tempra eccezionale per sopportare tanta fatica e tante angherie.
LA MEDAGLIA DELLA LONGEVITÀ
Hanno acquisito una vita media più lunga della controparte maschile semplicemente perché la loro selezione naturale è stata molto più dura. Hanno dovuto subire di tutto, sono sopravvissute ai parti, alle infezioni, ai maltrattamenti, alla denutrizione, alle umiliazioni, agli stati di schiavitù fisica e sociale, ai roghi spaventosi dell’Inquisizione Cattolica, con oltre 50 milioni di donne arse vive al pari di Giovanna d’Arco in tutta Europa. Si sono pertanto guadagnate sul campo una maggiore resistenza ormonale ed immunitaria, associata ad una vita media più lunga del cosiddetto sesso forte. Viene da porsi la domanda se ne valeva la pena, visto che le donne continuano ad essere vittime dei maschi oggigiorno, dentro e fuori le mura domestiche, nonostante vivano decisamente più a lungo di loro.
SOMATIZZAZIONE, OVVERO TRASFERIMENTO AL CORPO DEI DISAGI MENTALI
Appare evidente e scontato che le malattie della donna siano spesso basate sulle sue condizioni sociali e familiari. Il disagio fisico continuato si traduce inevitabilmente in malattie somatiche, cardiovascolari e metaboliche, incluso il carcinoma al seno, killer numero uno per le donne in età fertile in Italia ed in Europa. La donna, come essere più differenziato degli uomini, somatizza sempre il disagio fisico e mentale di situazioni esistenziali difficili e lo traduce in malattia. L’erosione giornaliera dell’equilibrio psico-fisico si trasforma nelle malattie tipiche della donna, quasi sempre mal capite e mai curate alla radice.
RIDARE ALLA DONNA LA SUA DIGNITÀ
Non sorprende che moltissime donne soffrano di ipotiroidismo, di emicranie e di quel calderone patologico che viene chiamato fibromialgia. La vera prevenzione sta nel rendere la donna consapevole della propria forza e della propria dignità, nel darle finalmente la giusta funzione prioritaria, nel liberarla dalla ragnatela di pregiudizi, discriminazioni e limitazioni, nel proiettarla in un Terzo Millennio che dovrà necessariamente essere caratterizzato da un sensibile incremento di femminilità nelle scelte, nei modi di pensare e di agire della comunità mondiale.
IL PAESE PIÙ LIBERO ED EMANCIPATO RESTO PROBABILMENTE LA NUOVA ZELANDA
Se pensiamo che il diritto di voto alle donne è stato concesso per la prima volta in Nuova Zelanda nel non lontano 1893, ci rendiamo conto delle disparità e del maschilismo politico imperante nel mondo.
La prima cosa che notai al mio primo viaggio ad Auckland fu infatti la presenza di numerosi taxi guidati da donne, un ovvio segnale di libertà, di emancipazione e di parità di diritti sul lavoro.
ARRETRATEZZA E MASCHILISMO IMPERANTI NEI PAESI DEL BURQA
Non certo così mi era successo in Iraq, Iran, Pakistan, Afghanistan, Emirati ed Arabia Saudita, dove il Burqa copriva totalmente corpo e capo delle donne, lo Chador ne velava il capo e la fronte di nero, l’Al-Amira ne celava di bianco l’intero volto, L’Hijab faceva da foulard protettivo, mentre solo il Niqab lasciava una fessura minima per gli occhi.
L’OPPRESSIONE DEGLI HAREM E DEI BABALUK
Per quanto ci si possa sforzare di fare mente locale, e per quanto si cerchi di dimostrare accondiscendenza e tolleranza alle stranezze altrui, ed in particolare agli usi e costumi di una mentalità diametralmente opposta come quella arabica, non si riesce a giustificare su basi razionali, logiche ed estetiche, questa diversità di trattamento tra maschio e femmina. Nascondere una persona al mondo esterno equivale ad azzerarla socialmente ed umanamente, a toglierla dalla circolazione. L’abbigliamento delle donne musulmane diventa in altre parole simbolo del possesso e del controllo totale, simbolo dell’oppressione femminile da parte del più gretto maschilismo islamico, figlio degli harem e dei postriboli babaluk.
IL SUFFRAGIO UNIVERSALE SOLO NEL 1945
Tornando al voto alle donne, il Regno Unito lo ammise nel 1928. Le donne italiane poterono votare dopo il Suffragio Universale sancito a livello mondiale nel 1945. La loro prima occasione storica fu il referendum Regno-Repubblica del 1946. Nella civilissima Svizzera le donne dovettero attendere il 1971 prima di poter entrare in una cabina elettorale e far sentire la propria voce. Oggi come oggi, nei paesi arabi i divieti e le limitazioni nei riguardi della donna continuano ad abbondare. Vietato votare vietato farsi votare, vietato guidare auto e moto, vietato andare in bicicletta, vietato sedersi accanto a un occidentale in aereo o dovunque sia, vietato scegliere il proprio percorso di studi, vietato ovviamente ogni rapporto di qualsiasi tipo e qualsiasi legame matrimoniale con partner di religione diversa.
SQUILIBRI ORMONALI
Riportiamoci sulle calamità fisiche e sui disturbi tipici che affliggono il mondo muliebre. I noduli al seno, i disturbi del flusso e del ritmo mestruale, la comparsa di formazioni fibromatose o cistiche all’utero e dintorni, lo stato di prostrazione psichica e di depressione, sono solo l’espressione del danno prodotto all’equilibrio ormonale che fa capo al Centro Regolatore dei Ritmi, situato nell’ipotalamo. Da rilevare che tutta l’immunità naturale è completamente sotto il controllo dei ritmi ormonali.
IL DOLORE PELVICO
Definire il dolore pelvico è difficile. Soprattutto perché è un sintomo riconducibile a numerosi disturbi di contorno, a disturbi ginecologici, riproduttivi, intestinali, muscolo-scheletrici. Il dolore pelvico può essere acuto, ciclico o cronico. Acuto quando compare in modo improvviso e intenso, per poi peggiorare rapidamente e poi scomparire. Ciclico quando è associato al ciclo mestruale. Cronico se persiste per dei mesi.
ENDOMETRIO E FIBROMI
Le malattie ginecologiche più frequentemente associate al dolore pelvico cronico sono l’endometriosi, la fibrosi uterina e l’adeno-miosi. L’endometriosi è una malattia tipica dell’età fertile in quanto interessa prevalentemente donne di età compresa tra i 25 e i 35 anni, e tende a regredire con il sopraggiungere della menopausa. Attualmente essa costituisce una delle malattie ginecologiche più diffuse, con un’incidenza del 12% in Italia, con raggiungimento di quote del 30% nelle donne infertili.
CAUSE DI ENDOMETRIOSI
Le cause sono tuttora sconosciute alla medicina, tanto che le ipotesi dei medici parlano di predisposizione genetica, di anomalie del sistema immunitario, di fattori anatomici e di interferenze ambientali. L’endometriosi pare sia determinata dall’azione di estrogeni e di progesterone, per cui viene considerata come malattia di derivazione endocrina-ormonale. Si manifesta con dismenorrea o alterazione inspiegabile del ciclo mestruale, con intensa dispaneuria e dolori nei rapporti sessuali. Nel 25% dei casi si manifesta senza sintomi. È una malattia che colpisce 3 milioni di donne italiane e 120 milioni in tutto il mondo. Si manifesta con focolai di endotelio, per cui la mucosa che riveste l’utero va fuori del suo posto naturale e va a ricoprire invalidamente altre zone. Una specie di mestruazione che, invece di essere espulsa, va verso l’interno del ventre passando attraverso le tube.
FIBROMA UTERINO
Il fibroma uterino è il tumore benigno più frequente in ginecologia. È infatti presente nel 20% delle donne dopo i 35 anni, con particolare incidenza tra i 40 e i 50 anni. Spesso i fibromi restano stabili per molti anni e crescono lentamente. In alcuni casi posso però svilupparsi in modo rapido in pochi mesi, a causa degli estrogeni che sono i responsabili maggiori della loro crescita. A conferma di questo c’è il fatto che i fibromi compaiono dopo la prima mestruazione chiamata menarca e si sviluppano durante l’età fertile, soprattutto in gravidanza, regredendo con la menopausa.
CHI È A MAGGIOR RISCHIPO DI FIBROMA
Il rischio di sviluppare fibromi rimane più alto 1) Nelle donne prive di figli, 2) Nelle donne con cicli frequenti, 3) Nelle donne senza ovulazioni, 4) Nelle donne obese. Da rilevare che, nel 20% dei casi circa, le portatrici di fibromi uterini non lamenta alcun disturbo.
EMORRAGIE
Tutte le emorragie, siano esse vaginali, uretrali, nasali, polmonari, cerebrali, gastrointestinali, sono sempre conseguenza di una congestione. Pletora deriva dal greco pletora che significa sovrabbondanza. La pletora sanguina, accumulata in un determinato organo del corpo, si scarica mediante emorragie e perdite. Questo fenomeno di naturale difesa organica non va interrotto, inibito o soffocato. Si deve piuttosto decongestionare l’organo e i tessuti interessati con alimentazione leggera e mediante benefici bagni in zona genitale.
INFERMITÀ DELLA DONNA, STITICHEZZA E PERDITE
Le alterazioni cui vanno soggetti gli organi riproduttivi femminili riguardano utero o matrice, ovaie, trombe di Falloppio, collo dell’utero e vagina. In generale, la causa-base sta nelle cattive digestioni e nella stitichezza cronica derivante da vita sedentaria e da scelte dietologhe sbagliate. A queste anormalità la difesa organica risponde coi suoi automatici processi di tutela, liberandosi delle impurità accumulate all’interno. Favorisce cioè la la fuoriuscita di umori vari come catarro vaginale, flussi, funghi, perdite bianche o grigie. Queste perdite e questi fenomeni rappresentano un beneficio per l’organismo. Grave errore sarebbe sopprimere con lavaggi astringenti o altri procedimenti di curomania medica ed omeopatica che producono ritenzione interna del materiale corrotto e quindi formazione di cisti e tumori.
BAGNI GENITALI E FRIZIONI
Fare piuttosto semicupi alla zona genitale due o tre volte al giorno, ovvero bagni d’acqua tiepida da 15 minuti, da concludersi con un minuto di acqua fredda, fino a 3 giorni prima del mestruo, riprendendoli il giorno successivo alla ripresa del ciclo. Fare anche frizioni fredde al risveglio. Prediligere vita all’aria aperta con passeggiata rilassanti e moderato esercizio fisico. Osservando queste attenzioni, rispettando il nostro pacchetto-salute ed alimentandosi con dieta sobria e digeribile di tipo vegan-crudista tendenziale, i disordini e i dolori del ciclo spariranno in modo graduale e convincente.
NIENTE RASCHIAMENTI E NIENTE DEVASTANTI ASPORTAZIONI
Pur ignorando causa e natura delle malattie in essere, la medicina ufficiale procede alla cieca con metodi che possono solo aggravare lo stato patologico ed infiammatorio. Nei suoi trattamenti invasivi, cisti, polipi, noduli e tumori vengono asportati mediante devastanti interventi che lasciano sempre in piedi la causa reale dell’affezione, la cui origine sta sempre nell’apparato digerente e nel sangue sbagliato che produciamo. Tali operazioni sono incapaci di ristabilire la salute. Il messaggio di padre Taddeo da Wiesent-Baviera (1858-1926) e del suo continuatore cileno Manuel Lezaeta Ocharan (1881-1959) è di una chiarezza incredibile. “Nessuna donna al mondo muore di cardiopatie e di cancro ma tutte muoiono di sangue guasto”. Pertanto niente più raschiamenti e niente più asportazioni di cisti, fibromi e tumori, qualunque sia la loro natura e la loro ubicazione!
STRAVOLGIMENTO DIETA NEGLI ULTIMI 50 ANNI
La dieta della maggioranza è stata completamente stravolta negli ultimi decenni. Viviamo infatti nell’era del Fast Food, delle integrazioni e delle adulterazioni alimentari. Non è aumentato soltanto il consumo di zuccheri industriali e di cibo spazzatura, non sono soltanto aumentati in percentuali spaventose i pesticidi e gli erbicidi Round-Up e gli Ogm della Monsanto e della Bayer, non è solo crollato il consumo provvidenziale di legumi e di erbe di campo, ma si è pure quintuplicato il consumo di proteine animali. La saggezza delle nostre nonne si è persa per strada.
LA DESOLAZIONE DELLA SIGARETTA
Una cosa la devo rimarcare. Nei giorni scorsi sono andato a prendere William, il mio secondogenito, all’Istituto Marinoni di Udine, scuola per geometri. Non essendo egli tra i primi a lasciare l’aula, ho potuto assistere dal finestrino della mia auto al lento procedere in uscita degli studenti maschi e femmine, sia quelli del Marinino che i periti commerciali dello Stringher. La maggior parte delle ragazze aveva la sigaretta tra le labbra. Uno spettacolo davvero desolante e diseducativo. La Kathleen che era al mio fianco non ha mancato di ricordare al nostro ragazzo di scegliersi liberamente la sua compagna di domani non appena lo vorrà, ma di stare rigorosamente alla larga delle fumatrici. Anche perché una persona a posto non fuma. “Parole sante!” è stato il mio commento.
ASSISTIAMO GIORNALMENTE AL FALLIMENTO DELLA SCUOLA
C’è davvero di che irritarsi, vergognarsi e mortificarsi nel vedere delle giovani impegnate nella propria formazione scolastica e che, alla fine, si riducono a franare miseramente sulla nicotina, sul catrame e sulle micidiali micro-radiazioni atomiche rilasciate dalle Kent e dalle Marlboro. Dove sta mai il frutto dell’insegnamento? Cosa cavolo vanno a fare a scuola? C’è davvero di che porsi tali domande. Sono forse questi i valori che famiglie, professori, presidi e strutture scolastiche trasmettono ed inculcano alle donne e agli uomini di domani? Qui non è più questione di libertà e di tolleranza, ma semmai di autolesionismo e di pessimo esempio dato agli altri studenti.
UNA BENEDIZIONE PARTICOLARE ALLE MIE NONNE
Mia nonna paterna, friulana doc di Tavagnacco, paesino 10 km a nord di Udine, si chiamava Marina Chiandetti e venne eletta negli anni ’50 Regina degli Asparagi, ortaggi che sono alla base dell’agricoltura locale e delle importanti sagre e mostre che tuttora vengono magnificate e celebrate nella zona. Li portava giornalmente in Piazza delle Erbe di Udine con due capienti cesti, con grande dispendio di energia muscolare e di fatica, utilizzando il Tram Bianco della linea Tarcento-Tricesimo-Udine che in quegli anni vivacizzava l’intera regione a Nord di Udine, prima di essere scioccamente soppresso in favore degli attuali scomodi bus. Nonna Marina conosceva tutte le erbe selvatiche. Ero piccolo ma, uscendo spesso in sua compagnia, appresi da lei il sapore e l’uso delle diverse piante che si trovavano nei campi e ai margini dei ruscelli. Radicchi di campo, valeriana, tarassaco, cicoria, rucola, acetosa, punte di luppolo e di pungitopo, ortiche, mentastro, crescione, farinaccio, bardana, silente e tante altre ancora. Dalla mia nonna italo-istriana, Ida Sincich in Sepich, che stava a Mattuglie, splendido paesotto rurale sui pendii sopra Abbazia (oggi Opatija-Croazia), appresi la raccolta dei funghi, quando ancora non esistevano manuali e libri di micologia.
IL GIRASOLE DEGLI ESERCITI DI UN TEMPO E LA ROSA CANINA DEGLI ANTICHI GRECI
La nonna-gitana di Lelord Kordel, brillante autore di “Rimedi Naturali Popolar”, usava ricordargli che gli eserciti russi e turchi dei tempi andati riuscivano a sopportare marce di intere giornate sostenendosi con una sola manciata di girasole e con dell’orzo abbrustolito! Anche lei puntava molto su asparagi, ortiche, violette, primule, crescione e borragine. I nostri trisavoli greci, mille anni prima di Cristo, inserivano giornalmente i frutti della rosa canina nella loro dieta, pur non conoscendo ancora cosa fosse la vitamina C. Succo di melagrana contro l’influenza, pane e cipolla prima di coricarsi contro l’insonnia, rafano e anguria contro l’insufficienza renale, ortiche come espulsori di acidi urici, sono tutte cose basilari e note ai nostri saggi antenati.
GUARDANDO INDIETRO NEL TEMPO ABBIAMO TUTTO DA IMPARARE
Tutti noi abbiamo in comune super-nonni importanti come Ippocrate che ci lasciò una lista di 400 erbe preziose. Superiori come Discoride, medico personale di Antonio e Cleopatra, capace di compilare un elenco di 600 erbe terapeutiche. Ma anche più avanti nel tempo ritroviamo John Gerard, farmacista di Giacomo I di Inghilterra, che coltivava nel suo giardino personale 1000 specie diverse. E ritroviamo Nicholas Culpeper (1616-1654), erborista seicentesco in continua lotta coi medici definiti senza mezzi termini massa di presuntuosi, autoritari ed ignoranti, nel suo testo “The Complete Herbal”, tuttora apprezzato dagli specialisti. Ingiusto sarebbe poi dimenticare Henry Lilly, naturista inglese dalle idee molto chiare. “I farmaci, nel migliore dei casi, arrestano e curano i sintomi ma non le cause di malattia” e “La professione medica su entrambe le sponde dell’Atlantico, è in balia delle case farmaceutiche”, questo le profetiche annotazioni che lanciava qualche decina di anni fa.
COME MAI PITAGORA, SOCRATE ED IPPOCRATE ERANO VEGANI?
Molti eroi, filosofi e grandi uomini del passato continuano ad essere studiati nelle scuole, eppure nessuno si sofferma sui dettagli di come vivevano e come mangiavano. Vi sembra forse un dettaglio irrilevante che gente straordinaria come Diogene, Pitagora, Ippocrate, Aristotele, Platone, Galone, Marco Aurelio, Seneca e tanti altri si alimentassero di vegetali o addirittura di sola frutta?
ESISTONO FRASI ETERNE SCOLPITE SULLA ROCCIA
Soffermiamoci su alcune frasi storiche che dovrebbero essere scolpite o comunque appese con dei riquadri all’ingresso di ogni casa, di ogni scuola, di ogni municipio, di ogni clinica e di ogni ospedale. Frasi firmate da Ippocrate padre storico mondiale della Medicina. “La Natura è Sovrana Mediatrice di tutti i mali”, “Primo non nuocere!”, “L’aria pura è il primo alimento ed il primo medicamento”, “Nessun veleno serva mai ad avvelenare un sano o peggio ancora a curare un malato”. Greci e Romani avevano un religioso rispetto per Madre Natura.
SEI SECOLI MAGICI SENZA LA PRESENZA DI UN SOLO MEDICO
Marcio Porcio Catone testimonia nei suoi scritti che i Romani non furono mai tanto sani ed attivi quanto durante i 600 anni di seguito di divieto totale di ogni arte medica. Sei secoli durante i quali Roma conquistò il mondo intero con la lingua latina e con le sue avanzate leggi. Sei secoli durante i quali si costruirono ponti sul Danubio, celebri strade, acquedotti, terme e stadi. Sei secoli nei quali prevaleva una alimentazione basata su rape, cavoli e carciofi. Ma allora perché continuiamo a tradurre e venerare i versi di questi grandi filosofi e poeti, senza mai approfondire chi essi fossero veramente?
COSA DISSE PITAGORA?
“Amici miei, evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri. Ci sono estesi campi di frumento, e non mancano mele così abbondanti da piegare i rami degli alberi, mentre l’uva colora e profuma le vigne, e mentre erbe gustose, verdure e fiorellini, colorano ed aromatizzano i prati erbosi. La terra offre una grande quantità di risorse, di alimenti puri che non provocano sofferenze, spargimento di sangue e morte. Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno inclini a massacrare i propri simili. Qualunque cosa un uomo faccia agli animali, gli verrà ripagata con la stessa moneta. Fintanto che l’uomo continuerà a perseguitare gli esseri viventi più deboli ed indifesi, non conoscerà né la salute né tantomeno la pace e l’armonia interna. Chi semina delitto e dolore non potrà mai mietere gioia ed amore!”
CICERONE CONTRO LA CRUDELTÀ
“L’uomo è destinato ad una occupazione assai più qualificata di quella dello sgozzare e sventrare creature sguarnite ed innocenti. Nulla al mondo è utile, produttivo e conveniente se basato sulla crudeltà e sulla sofferenza inferta al prossimo”. Questo sentenziava Marco Tullio Cicerone (106-44 a.C).
L’INSEGNAMENTO DEI GRANDI MAESTRI NON CI MANCA
“Colui che non rispetta la vita non la merita” (Leonardo da Vinci), “Uccidendo l’uomo sopprime in se stesso le più alte capacità spirituali, annienta l’amore e la compassione per le altre creature viventi e, inibendo questi sentimenti, diventa inevitabilmente un essere cinico e crudele (Lev Tolstoj). “La scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, avrebbe conseguenze estremamente benefiche sulla maggior parte dell’umanità”, (Albert Einstein).
PERCHÉ OSANNARE PITAGORA PER I SUOI TEOREMI SUL TRIANGOLO E LEONARDO PER LA GIOCONDA, NASCONDENDO LE ETERNE VERITÀ CHE CI HANNO TRASMESSO?
E allora? Perché continuare a celare e a sottovalutare queste verità? Perché non diffonderle con entusiasmo ed enfasi? Perché celebrare Pitagora solo per i suoi teoremi e per quello che ci conviene? Questi grandi Maestri del passato basavano la loro cultura e la loro conoscenza sulla natura. Seguivano solo l’alimentazione che la natura prevede per il genere umano. Biasimavano ogni forma di sopraffazione e di violenza. Aborriva e denunciavano in particolare la violenza sull’indifeso, sul più debole, sugli animali, sugli anziani, sui bambini e sulle donne.
STORIA DELLE ULTIME PESTILENZE CHIAMATE HERPES VIRUS E HPV HUMAN PAPILLOMA VIRUS
Oggi invece siamo di fronte a una medicina che si distingue il più delle volte non per la difesa del più debole, quanto per la sua scandalosa collusione con le multinazionali del farmaco. Basta infatti dare uno sguardo alle ultime trovate del monadismo maschilista internazionale, mirate spesso a colpire la donna e niente altro che la donna. I microbiologi cominciarono a studiare il cancro della cervice ancora nel CIX secolo, quando un anonimo medico italiano riscontrò che questo tipo di tumore colpiva più facilmente le donne sposate che le monache dei conventi. Una varietà di microbi fu ritenuta responsabile della malattia, compresi i batteri della sifilide e della gonorrea, i micoplasmi, le clamide e il triconomas che è un protozoo monocellulare.
L’ENTRATA IN CAMPO DEI VIROLOGI E DEI NEO-MONATTI
I virologi entrarono in campo negli anni ’60, subito dopo che il virus di Epstein-Barr era stato isolato e ritenuto a torto responsabile del linfoma di Burkitt. Infatti, dopo approfondite ricerche, il Burkitt si rivelò malattia tossicologica e non virale-infettiva. Nel 1966 i virologi giocarono di nuovo sporco, rispolverando l’asserzione che le pazienti con cancro della cervice tendevano ad aver avuto più rapporti sessuali rispetto a quelle meno attive sessualmente. In più, un laboratorio gettò ad arte benzina sul fuoco riferendo che le pazienti cancerogene avevano avuto in precedenza una infezione da herpes. Questo era un boccone troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire.
LA CARTA STRATEGICA DELL’HERPES TIPO II
In due anni riuscirono a distinguere due tipi di herpes. Il tipo I e più comune intorno alla bocca, e il tipo II, con infezione ai genitali ed alla cervice in particolare. E quest’ultimo divenne per anni il bersaglio preferito, come presunto responsabile del cancro. Ma anche qui si dovettero fabbricare nuove ipotesi assurde e fantasmagoriche. Secondo questa teoria, il virus prima infettava ed uccideva milioni di cellule, ma ogni tanto fava cilecca e rimescolava con delle cellule diventando impotente.
L’85 PER CENTO DEGLI AMERICANI È PORTATORE DI HERPES
Le balle e le bufale vennero ben presto a galla. L’85% degli americani adulti sono carichi di virus Herpes II in modo spesso asintomatico, compreso donne prive di segni di cancro al collo dell’utero. Molte donne poi, affette dal tumore alla cervice, non erano addirittura mai state infettate dal virus Herpes II. Cose da chiodi davvero.
CON LE LORO IPOTESI DEMENZIALI GLI INFETTOLOGI DIVENTARONO ZIMBELLO DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA
Nel 1983 i virologi-infettologi disperati, ma mai disposti a mollare l’osso, proposero una nuova trovata da Carnevale. Sostennero l’ipotesi di toccata e fuga, per cui l’Herpes Vitus infetterebbe brevemente le cellule della cervice delle donne ignare, provocando qualche misterioso cambiamento.
Questa idea peregrina minacciava di rendere virologi ed infettologi pietra dello scandalo e zimbello della comunità scientifica. Si potevano mai fare delle sperimentazioni per dimostrare un evento ipotetico che non lasciava traccia? eppure questa schizofrenica ipotesi sopravvisse in medicina fino agli anni ’90.
L’ULTIMA BRILLANTE TROVATA DEL PAPILLOMA VIRUS
Nel 1977 un virologo tedesco, Harald zur Hausen, che lavorava al Centro Ricerche sul Cancro di Heidelberg, ipotizzò un altro virus come agente responsabile del cancro alla cervice. Si trattava dell’HPV o Human Papilloma Virus, un virus non aggressivo che causa delle innocue verruche. Tant’è vero che le prove a favore di questa ipotesi HPV sono tutte regolarmente fallite e naufragate. Di fatto Harold zur Hausen e i suoi colleghi si accorsero che 1) Metà delle donne americane era portatrice del virus HPV, 2) Solo l’1% della popolazione femminile portatrice di HPV sviluppava poi il cancro, 3) Un terzo di quell’1% non era comunque mai stato infettato dal virus HPV. Alla fine conclusero giustamente di aver seguito una pista sbagliata e, da scienziati onesti, cestinarono il tutto.
C’È ANCHE CHI È BRAVO A RIPESCARE NEI RIFIUTI
Il mondo fatto di persone per bene ed anche di filibustieri. Perché mai buttare via tutte quelle ricerca e tutte quelle ipotesi, quelle buone occasioni per far denaro sulle spalle della povera gente, sulle spalle delle donne e sulle costole di Eva? Abbiamo perseguitato omosessuali, portoricani ed africani, abbiamo braccato e vessato i maschi accumulando enormi capitali grazie all’Aids maschile. Perché non fare lo stesso tiro mancino alle donne, trasformando l’HPV in un nuovo planetario Aids femminile? Questo si devono essere dette con infinito cinismo certe industrie farmaceutiche.
PICCOLE ESCRESCENZE CHE TENDONO A SCOMPARIRE SPONTANEAMENTE
Il virus HPV provoca papillomi o verruche, ovvero piccole crescenze anomale e non maligne di cellule che possono comparire e scomparire in modo spontaneo nel giro di una settimana. A patto che non si aggravi la situazione con fumo e caffè, con cibi sbagliati e stili di vita assurdi, con pensieri e atteggiamenti negativi, il sistema immunitario riconosce le proteine virali e fa piazza pulita con estrema facilità sia delle verruche che dei virus che le hanno provocate.
IL CANCRO DELLA CERVICE NON È CONTAGIOSO ED HA MOTIVAZIONI TOSSICHE
Le spiegazioni più plausibili dei rari casi di cancro della cervice rimangono quelle del cattivo invecchiamento, dell’uso di cibi e di comportamenti a rischio prolungati nel tempo, del fumo, dell’uso continuo di contraccettivi. In ogni caso, il cancro della cervice non contagioso per nessuno, trattandosi di una tipica situazione personale ed irripetibile riguardante esclusivamente la paziente che se lo è concepito e fabbricato. Chiaro poi che i cacciatori di virus, al soldo di ben identificate industrie del farmaco e del vaccino, continuano a propagandare l’ipotesi virale.
ZERO PIÙ ZERO FA ANCORA ZERO
Per cercare di risolvere i tanti paradossi e i tanti vuoti logici, i virologi, quanto mai corrotti e in malafede, hanno riportato in auge il virus herpes Simplex II come colatore di HPV, fingendo di ignorare che in matematica zero più zero fa ancora zero, per cui due colatori assurdi messi assieme non producono un fattore concreto. Eppure la Diogene Diagnostics, ditta di biotecnologie del Maryland, ha ottenuto l’appoggio e i fondi del governo federale per il suo test sul papilloma virus. Molti altri laboratori di ricerca, sulla scia di questo fatto, hanno bussato ai sostanziosi foraggianti del NHI National Health Institute, per cui la frode chiamata Papilloma prosegue e va avanti ben oleata in tutto il mondo.
TERRORISMO ANTI-DONNA E LINGUAGGIO DA LAZZARETTO
Gli scagnozzi delle industrie farmaceutiche stanno convertendo mezzo mando alla loro beffarda teoria Papilloma. Hanno sussidiato per bene governi, stati, media e sanità. Si sono comprati riviste, giornali e canali televisivi, al punto che tutti ormai parlano la loro lingua della pestilenza e del lazzaretto.
Siamo al terrorismo puro a servizio della donna. È normale e quotidiano arringare la popolazione femminile invitandola a fare sonni tranquilli, a non avere paura di niente. Basterà solo far vaccinare bambine ed adolescenti, per ora dai 10 anni in su, ma più avanti forse già dalla culla.
DECINE DI VACCINI PRONTI E ALTRE CENTINAIA IN CANTIERE
Alla Glaxo-Smith-Kline hanno già pronti 20-30 vaccini per i diversi tipi di HPV appena individuati, ma ne stanno già allestendo un altro centinaio. Anche perché il virus HPV consta di un’infinità di varianti, per cui la copertura totale, la protezione globale dalle infezioni, si realizzerà mediante non una o due vaccinazioni l’anno, ma con qualche decina di esse. Fuori e dentro gli ambulatori, con grande soddisfazione e sinistri sorrisi dei Nuovi Monatti, i quali, udite udite, amano spacciarsi per benefattori dell’umanità e, sulle orme di Luc Montagnier, sono pure in corsa per il nobel. La motivazione ufficiale sarà “per i loro grandi meriti e le loro benemerenze, per la difesa dell’amore e della vita, per la serenità di bambine, donne e partner maschili.
COME DIFENDERSI DAI MONATTI E DAGLI UNTORI DEL TERZO MILLENNIO
I test diagnostici e le vaccinazioni non sono solo interventi inutili, superflui, assurdi e seccanti, ma possono pure avere drammatiche conseguenze, a meno che la gente non ami stare più negli ambulatori che a casa, o distesa sull’arenile a prendersi il sole.
Come difendersi dunque dagli untori e dai monatti del Terzo Millennio?
Molto semplice. State tutte felici, serene e tranquille, verruche o non verruche e migliorate semmai le vostre conoscenze sulla salute, studiando di più, andando più di frequente a spasso per campi e boschi a respirare aria pura e a raccogliere erbe selvatiche.
RISCOPRIRE LA GRANDEZZA DI FLORENCE NIGHTINGALE E LIBERARSI DALLA MACCHINAZIONE PERSECUTORIA
Non date retta alla coalizione del maschilismo farmaco vaccinatorio. Riscoprite il maggiore medico della storia, la magnifica dottoressa inglese Florence Nightingale (1820-1910), ed imparate a memoria il suo prezioso insegnamento. Non fatevi condizionare ed accalappiare da chi vuole trasformarvi da sexy e procaci creature, o comunque da simpatiche compagne e controparti dell’uomo, in orribili esche in trappole infernali, in esseri dai seni tagliati e siliconati, in depositi viventi di verruche, di herpes e di papillomi. Non siate arrendevoli. Ribellatevi a questa colossale ed epocale macchinazione persecutoria nei vostri confronti.
SFIDE ED INVETTIVE CONTRO L’IGNORANZA DILAGANTE
Florence non si faceva sottomettere dai colleghi maschi. Sapeva il fatto suo. Entrava negli ospedali di guerra delle truppe britanniche, in Crimea e dovunque necessario, lanciando sfide, invettive ed improperi contro l’inettitudine e l’ignoranza di medici e personale sanitario. Spalancava le finestre e ordinava ai malati di coprirsi. Col semplice ricambio d’aria i pazienti finalmente respiravano e spesso guarivano.
CONTAGIO RIFIUGIO DELLE MENTI DEBOLI, FIACCHE E FRAGILI DELLA MEDICINA
Le malattie non si suddividono in categorie tipo cani e gatti. Medici presuntuosi, arroganti ed incompetenti mi hanno insegnato a temere la malattia e ad aver paura dei malati. Ma il buon senso e l’esperienza concreta mi hanno portata a capire come stanno le cose nella realtà. Non esistono pestilenze trasmissibili. Esiste piuttosto la sporcizia interna che ostruisce la circolazione e il metabolismo. Esiste la carenza d’aria. Esiste la carenza d’acqua biologica. Esiste la carenza di sole. Esiste la mancanza di preparazione igienistica e di pensiero positivo. Il contagio non è altro che il rifugio delle menti deboli della medicina.
Florence era una donna eccezionale e carica di verve, di sensibilità e di intelligenza salutistica.
DISPONIBILITÀ A FARSI MASSACRARE
Quanta gente si fa togliere le tonsille e l’appendice, quando è vietato toccare gli strumenti del sistema immunitario, e quando un semplice ed innocente digiuno ad aria ed acqua, privo di effetti collaterali, risolverebbe la questione in pochi giorni? Quanta gente si lascia irretire in cure farmacologiche contro gli sbalzi della tiroide, quando lo stesso problema ora accennato, grazie ad un miglioramento della dieta, sarebbe risolto? Quanta gente si fa spaventare per un indurimento, una ciste, un costruttivo tumore benigno, dovunque essi si trovino? Quanta gente accetta rimozioni, raschiamenti e menomazioni allucinanti di ghiandole basilari, di timo, di tiroide, di ipofisi, di pancreas, di cistifellea, di prostata, di vescica, di seno e di testicoli, mentre ogni accrescimento benigno ed ogni organo ingrossato si sgroviglia, si scioglie e si autolide con una serie di tre digiuni ad aria ed acqua e con l’adozione di una dieta virtuosa e compatibile?
I PAZIENTI NON SONO ESENTI DA COLPE
Non tutti i medici, non tutti i pediatri sono ovviamente dei somari. Quelli che curano e quelli che prescrivono porcherie chimiche, possono anche essere persone eccezionali, ma nell’atto specifico di tale prescrizione e dunque anche nell’ideologia che frulla nella loro testa a proposito del virus, divengono somari con la S maiuscola. E somari, perdoni la gente che ricorre alla curomania, sono anche coloro che ci credono in modo acritico, pensando di trovarsi di fronte non a persone limitate al pari di tutte, che conoscono si e no il 5% del conoscibile, ma a delle divinità onniscienti ed infallibili della guarigione.
USO IMPROPRIO DI UN ESPONENTE IGIENISTA
È improduttivo tenere i piedi in due staffe diverse. Ed è anche inappropriato che chi scrive venga usato come una specie di integratore di emergenza, dove prima si contatta la medicina e si mette in atto la “nobile soluzione garantista”. Poi, a fallimento verificato, si ricorre al salvataggio in corner, alla soluzione plebea di serie B. Le abbiamo provate tutte, sentiamo anche quello. Sentiamo anche l’estremista, il fondamentalista della natura, il fantascientifico, il non-medico che si permette di parlare di salute. Così, alle ridicole etichette che tutti si sentono di appiccicarmi addosso, mi verrà pure appioppata quella di herpes-guaritore.
L’ALTERNATIVA ALIMENTARE IN SINTESI
Nulla di meglio di un digiuno ad aria ed acqua di tre giorni, magari preceduto da una settimana preparatoria a base di frutta, per attutire gli effetti eliminativi, preziosi si ma spesso incompresi.
Al termine di esso, si riparte mangiando normalissimo, cioè tutta la frutta che serve, fuori dai due pasti principali, riservando per pranzo e cena il primo piatto di verdure crude e ravanelli seguito da un secondo piatto di amido naturale che è la vera proteina dei vegani, cotto al minimo e in modo intelligente. Se si sceglie il gazpacho in tempo di estate, esso avrà più valore del minestrone cotto per soli 15 minuti. Se optiamo per patate e zucche cotte in modo protetto, sarà meglio rispetto alla pizza e alla pasta integrale alle verdure. In ogni caso a fine pranzo e cena inserire se necessaria e se gradita una manciata di mandorle, noci, pinoli. Pane integrale ammesso, avocado raccomandato, crema di avena e semini pestati raccomandata, pop corn con banane, fichi o datteri raccomandato. Panini con spesso strato di foglie e germogli, di carciofini, pomodori secchi e crema di olive, nonché melanzane e zucchine alla piastra, promossi a pieni voti come eventuale alternativa al pranzo.
SFRUTTARE AL MEGLIO LE RISORSE PRIMAVERILI
Che il vero carburante capace di rivitalizzare, arrivi solo in primavera, è cosa risaputa. Finché non appaiono i frutti freschi di stagione, tipo ciliegie, lamponi, more di rovo e di gelso, pesche, meloni precoci, mele novelle e uva estiva, inonda pure il tuo intestino con estratti di carota, sedano e ananas, di topinambur, zenzero e carote, sempre da prendere all’istante, a piccoli sorsi e a stomaco vuoto.
CONTRASTARE I PARASSITI INTESTINALI
Fin quando non arrivano le prelibatezze fruttariane dei primi mesi caldi, pensa a contrastare le insidie che perseguitano silenziose ognuno di noi, ma ogni donna in particolare. Pensa cioè a contrastare i parassiti intestinali assumendo semi di zucca, miele, aglio crudo, zenzero, curcuma, peperoncino piccante, pinoli e ortiche.
CONTRASTARE GLI ACCUMULI DI SCORIE E IL SANGUE VISCOSO
Pensa soprattutto a purificare fegato e sistema biliare, e pensa a sgrassare il sangue, stracarico di materiale lipidico e di accumulazioni tossiche. Tutti hanno fatto da dicembre in avanti, chi più chi meno, il pieno di stress, di alimenti sbagliati, di dolciumi, di alcol e di sedentarietà. Tra marzo ed aprile soltanto, esiste la possibilità di realizzare efficaci cure depurative e rigeneranti, mirate a sgrassare il sangue e a rivitalizzare fegato, milza e reni, organi basilari per ridare energia e grinta al nostro organismo.
DISINTOSSICARE URGENTEMENTE
Della nostra disintossicazione è principale responsabile il sistema renale, preposto come è a filtrare il sangue e ad espellere scorie e tossine attraverso le urine. Sono i reni anche sede dell’energia vitale. Contribuiscono in stretta associazione col fegato a contrastare le ostruzioni interne mediante la formula ehretiana V=P-O, dove V sta per vitalità, P per potenza e O per ostruzione. Quando i reni sono affaticati, tutto il corpo ne risente. Ci aiutano a sentirci forti, reattivi e pronti ad affrontare le difficoltà della vita che non mancano mai. Coi tempi che corrono, la maggior parte di noi è afflitta da disidratazione e da insufficienza renale senza nemmeno sospettarlo, per cui si ritrova spesso alle soglie della dialisi con sorpresa e disperazione.
UN’ARMA FORMIDABILE CHIAMATA CARCIOFO
A questo punto parliamo pure di carciofi spinosi della Sardegna. Consumati crudi, agiscono come depurativi specifici dei tessuti epatici. Il merito va alla cinarina, principio attivo che stimola la secrezione della bile. Il carciofo purifica pure il sangue abbassando nel contempo i livelli di colesterolo LDL e di omocisteina. Svolge pure azione disintossicante sul plasma e sui 100-150 km di rete dei capillari, delle venute e delle arteriole concepite a sostegno nutritivo e ripulitivo dei nostri 100 trilioni di cellule. Il carciofo va gustato fresco, affettato e condito con olio di alta qualità e con del succo di limone ad evitare ogni processo ossidativo.
SPAZZINI CORPORALI E STIMOLATORI DELLE FUNZIONI EMUNTORIE
Noti da millenni in Oriente ed Occidente, particolarmente decantati ed apprezzati dagli antichi Egizi, dagli Etruschi e dagli antichi Romani per le loro proprietà depurative, i carciofi sono quanto di meglio Madre Natura offre per ricaricarci e rimetterci a nuovo. Rappresentano gli spazzini più efficaci dell’organismo in quanto stimolano simultaneamente le funzioni renali, epatiche ed intestinali. La cura consiste in un paio di carciofi crudi a pranzo e cena, e potrà proseguire per 2-3 settimane tra marzo ed aprile soltanto, visto che da maggio in avanti essi costano il doppio e valgono la metà in termini di efficacia e freschezza.
STRAORDINARIO STRUMENTO DEPURATIVO È ANCHE IL FINOCCHIO CRUDO
Se i reni funzionano a rilento, esistono altre piante di contorno per stimolare reni e fegato. Il finocchio crudo, ad esempio, è citato nei testi antichi e negli erbari del Medioevo come pianta della longevità. Vegetale capace di regalarci una quota extra di forza e di buonumore grazie alla sua ottimale quota estrogeni, abbinata alle sue qualità escretorie. In Oriente viene usato non solo per stimolare fegato e reni ma anche per regolarizzare il mestruo e per risolvere i disturbi addominali. Pure l’erboristica moderna occidentale e Maurice Messeguet riconoscono al finocchio una intensa azione diuretica che facilita l’espulsione di tossine e di acidi urici, senza compromettere l’equilibrio idrico del corpo come avviene con i diuretici di sintesi.
ORTICHE E TARASSACO, ASPARAGI E CRESCIONE
Altre risorse naturali primaverili a completamento di carciofi e finocchi? Perché no. Tarassaco, asparagi, ortiche, valeriana, malva, equiseto, farinaccio, crescione d’acqua o nasturzio associato alla veronica, crescione di terra o Cardamine Pratensis, acetosa, malva, germogli di lluppolo e germogli di pungitopo. Da rilevare che le ortiche, saltate in padella o aggiunte a zuppe vegetali o al risotto, non sono soltanto ricche di preziosi minerali organicati, ma si distinguono pure come ottime sgrassatrici del sangue.
L’IMPORTANZA DELL’ARMONIA CON SE STESSI E CON IL PROSSIMO
A conclusione di questo discorso veritiero e concreto su acqua zuccherina della frutta, su clorofilla verde e su comportamenti allineati al nostro pacchetto salute, sottolineo sempre la necessità di non sottovalutare mai l’aspetto mentale e spirituale. Se siamo in armonia e in pace con la nostra coscienza e con gli altri, ci sarà non solo benessere fisico ma altri segni inconfutabili come la delicatezza d’animo e la gentilezza dei modi.
EVITIAMO L’ATTACCAMENTO ECCESSIVO A NOI MEDESIMI
Come scrive mirabilmente il dr Andrea Greco nella sua opera “Un papa per amico”, Edizione Nuove Esperienze, dedicato al pontefice Francesco, quando una persona ruota tutta intorno all’ascolto dei propri pensieri, dei propri bisogni personali, del proprio corpo, l’inevitabile conseguenza sarà il vivere in stato perenne di depressione. Al contrario, aprendoci e rendendoci disponibili verso il prossimo umano ed animale a 360 gradi, ci allontaneremo finalmente da noi stessi e dall’eccessivo attaccamento ai nostri egoismi e alle nostre sofferenze.
Valdo Vaccaro
Si legge tanto amore sincero per le donne in questo bel post, il che ti fa onore, caro Valdo. Peccato riportare il solito pregiudizio sui depressi che sarebbero degli egoisti guaribili con l' altruismo. Se così fosse, essendo le donne da sempre dedite alla cura degli altri, non saremmo la categoria che più ne soffre e spesso ne soffriamo proprio per aver esaurito noi stessi nel dedicarci agli altri. Il dottore in questione (e come lui tanti altri specie di matrice cattolica) meglio farebbe a parlare di quante di queste depressioni femminili "a vita" sono post traumatiche, dovute a maltrattamenti e violenze di ogni tipo. Ho un' amica – una delle persone più buone e altruiste della terra – che ne soffre da dieci anni e un' altra si suicidò molti anni fa – perché non riuscì a superare la violenza sessuale che subì.
Sono MILIONI ogni anno solo in Italia i casi di stupro, più dell' ottanta per cento dei casi perpetrati in casa o da parenti stretti e senza nessun bisogno – nella maggior parte dei casi – né dell' uso di alcool né di psicofarmaci. Vorrei anche a questo punto precisare che (senza poterne fare il nome) anche un famoso igienista americano è stato accusato di violenze sessuali su pazienti ricoverate, quindi circoscrivere questo tipo di crimini a chi fa uso di droghe di qualunque tipo o mangia carne è un grave errore che minimizza e svilisce il problema (oltre che giustificare oltraggiosamente i criminali) Quegli stessi padri che tra due giorni, grazie a una campagna mediatica senza precedenti, in tanti saranno pronti (o per meglio dire "proni") a festeggiare, sono in moltissimi casi i carnefici di figlie (e anche figli) e nipoti. E passa sotto silenzio il fatto che stanno ottenendo una parità genitoriale "qualunque cosa abbiano fatto" con una legge europea che permetterà ai padri divorziati di avere affitti agevolati e stare vicini all' abitazione della prole anche nel caso abbiano massacrato di botte e violentato la loro madre.
Il naturale e sacrosanto diritto di appartenenza dei bambini alle madri era l' unica vera tutela per entrambi, e ora salta anche questa. Si assisterà a padri che ottengono l' affido dei figli dopo aver maltrattato e violentato per anni le loro madri che non sono più in grado per i postumi di questa bella "esperienza" di condurre una vita normale.
E non mi stupisco che in un paese in cui la prima causa di morte tra le ragazze/donne di età compresa tra i 15 e i 45 anni sono gli uomini, nessuno (o quasi) abbia la dignità di uscire dal coro e dissociarsi da ciò che sta accadendo per difenderci e tutelarci.
Circa la questione del velo, SE viene portato per libera scelta, diviene un fatto legato a diversità culturale….sottolineo il SE. Niente crociate liberatorie che vogliono imporre un'uniformità secondo la quale la nostra è la cultura perfetta. E magari poi vogliono pure attuare lo sfruttamento a fini commerciali dell'immagine femminile. O magari mettere loro in bocca la sigaretta o in mano il rotolino per il pipozzo di coca. Circa la violenza sulle donne perpetrata dagli uomini, concordo con Elisabetta. Poi ci sono tante altre violenze, come per fare un semplice esempio, è l'imposizione alle adolescenti di un modello estetico irraggiungibile, che ne mina autostima e fiducia e le condanna ad un futuro di insoddisfazione. Non è violenza questa? Le donne non sono tutte modelle e nemmeno come la super attrice bionda dell'ultimo film lanciato da tv e riviste patinate. C'è pure quella con i brufoli, gli occhi strabici, il fondoschiena che fa da portaerei o le gambe storte. E quelle che fine devono fare? Che vita sono destinate a vivere se il mondo le martella coi "cliché" inarrivabili della bellona di turno? E gli esempi si potrebbero moltiplicare. Diamo una bella occhiata a casa nostra prima di andare a dare lezioni agli altri.