LETTERA
Buongiorno Valdo, ti invio alcune domande sparse alla quale spero tu possa rispondermi se avrai tempo, grazie. Ti auguro una buona giornata.
Mattia
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5 DOMANDE DA PARTE DI MATTIA E 5 RISPOSTE DA PARTE DI VV
DOMANDA UNO SULLA VARIAZIONE DEL CIBO CHE ASSUMIAMO
Quanto è importante variare il cibo? Io mi accorgo di mangiare più o meno le stesse cose soprattutto sul crudo. Di norma in estate mangio pomodori, carote, cetrioli, finocchi, ravanelli e lattuga. D’inverno radicchio, lattuga, cavolo cappuccio bianco e rosso, ravanelli, finocchi, carote. Sul cotto aggiungo altre verdure a seconda della stagione tipo melanzane, zucchine, peperoni, vari tipi di cavolo. Ovviamente questa è la norma, saltuariamente aggiungo qualcosa al crudo e al cotto. Tarassaco, crescione e altri vegetali non riesco a trovarli e spesso, per semplice mancanza di inventiva, finisco per prendere la stessa frutta e verdure. Può andare bene come varietà? Va bene farsi una pentolata di cereali e legumi e andarci avanti per 3-4 giorni? Per me non è fondamentale variare su base giornaliera o addiruttara ad ogni pasto, io sono più per la praticità ma volevo sapere se da un punto di vista nutrizionale va bene o no? Alla fine, penso che se uno mangiasse solo quello che offre il proprio territorio o ancora meglio del proprio orto, sarebbe costretto veramente ad un numero molto ristretto di frutta e verdura per stagione.
RISPOSTA UNO
La domanda è molto importante. Occorre infatti variare la dieta il più possibile sfruttando al massimo tutte le risorse stagionali che il nostro orto e la nostra regione ci offre innanzitutto. Ma dobbiamo anche includere quanto il mercato dispone, tipo arance e avocado dalla Sicilia, manghi e papaie dal Brasile, banane dall’Ecuador e dal Costarica, fragole anticipate dalle Canarie, ananas dal Ghana, leichi e guava da dovunque essi vengano. E occorre anche darsi da fare nello studio e nella raccolta di erbe salutari, di bacche e mirtilli, di more di gelso e di rovo, di funghi e tartufi. Ricordiamoci che le specie eduli a disposizione sono decine di migliaia. Stare ancorati a qualche decina, o al massimo a un centinaio di varietà, significa autolimitarci, rinunciare a piaceri gustativi non indifferenti, e perdere anche dei micronutrienti importanti con tutta la vitalità che essi ci porterebbero.
DOMANDA DUE SUGLI ERRORI PROLUNGATI
In una tesina (Vegan-Crudismo Tendenziale, Sostenibile E Personalizzabile Contro Ogni Anemia) hai detto che le carenze di un’alimentazione vegana possono esserci solo con errori prolungati. Potresti specificare meglio?
RISPOSTA DUE
Gli errori prolungati significano procedere per schemi fissi non ascoltando i sensori e i segnali del nostro corpo. Significa bere troppe acque dure. Significa procedere per dogmi e senza apertura mentale. Significa appiccicarsi addosso l’etichetta vegano o crudista, gioirsi troppo di essa e dimenticarsi che vanno pure rispettate le esigenze di tipo calorico. Significa mangiare solo mele rinunciando a tutto il resto. Significa rinunciare alle patate, ai peperoni, alle melanzane e ai peperoni, vegetali tutti straordinari, per la loro risibile quota di solanina. Significa alimentarsi di patate irradiate senza nemmeno saperlo. Significa non leggere regolarmente le mie tesine, se mi è concesso dirlo.
DOMANDA TRE SU MISO E THÈ MU
Miso e Thè Mu: In una tesina ne parli bene (Tracollo Fisico-Mentale, Freddolosità E Sindrome Di Fatica Cronica) mentre in altre sei molto critico per non dire contrario, sopratutto sul secondo. Puoi chiarire meglio la tua posizione?
RISPOSTA TRE
In effetti non sono molto esperto di miso e di thè mu, in quanto non li assumo personalmente. Mi sono limitato, nello scritto da te citato, a segnalare i metodi e gli obiettivi sostenuti dalla macrobiotica. In linea generale, la mia contrarietà a tutti i tipi di thè sta nel fatto che il the classico thè all’inglese lo conosco bene per averlo assunto a lungo al mio primo impatto con l’Inghilterra negli anni del liceo, verificandone di persona gli effetti tonici e stimolanti, nonché gli effetti depressivi non appena torni in Italia e smetti di berlo. Il thè classico poi, al pari del caffè, inibisce, altera ed abbassa l’assorbimento del ferro nella misura del 75%, e questo è molto grave. Non so esattamente quanto effetto anti-ferro possa essere attribuito al tanto reclamizzato thè verde, al thè mu e ai tanti tipi di thè in circolazione. Il mio sospetto è che tutti i thè siano da prendere con le pinzette. Accetto gli infusi di salvia, di ortiche, di menta e di malva, ma solo in funzioni curative. Trovo comunque le bevande calde dannose nel senso che rubano spazio alla frutta acquosa che dovrebbe sempre essere la nostra sostanza principe e la nostra priorità assoluta. Soia e cereali integrali abbassano pure l’assorbimento del ferro e quindi anche il miso, che contiene soia-orzo-riso, non rappresenta di certo un cibo portentoso.
DOMANDA QUATTRO SU VIRUS E BATTERI
Su virus e batteri qualcosa non mi è del tutto chiaro. Se sono innocui perché mai sviluppano le armi batteriologiche? Come si spiega che popolazioni isolate e primitive che vivono secondo natura, appena vengono a contatto con il mondo esterno, vengano contagiate da malattie di ogni tipo e molti soggetti muoiano ad esempio per una semplice influenza? (https://it.notizie.yahoo.com/indigeni-dell-amazzonia-influenza-173757650.html), (http://www.corriere.it/esteri/14_agosto_01/amazzonia-primo-contatto-gli-indigeni-rimasti-isolati-mondo-513dd5e8-194f-11e4-91b2-1fd8845305fa.shtml).
Nelle tue tesine citi spesso il dr Max Pettenkofer artefice dei miglioramenti fognari in Europa. Quindi mi pare acclarato che il miglioramento delle condizioni igieniche sia fondamentale. Mi sfugge però il motivo del perché siano così importanti se prendo per buona la teoria del non contagio. Un po’ come per le armi batteriologiche. Perché mai le condizioni igieniche sono importanti, se non abbiamo niente da temere da virus, batteri e germi?
RISPOSTA QUATTRO-A SU PETTENKOFER
Non trovo affatto contraddittorie le scelte del prof Max Pettenkofer, maggiore igienista germanico che da un lato realizzava i canali di scolo nelle città tedesche e dall’altro, come docente di chimica a Vienna e Monaco, assumeva tazze colme di vibrioni di colera di fronte ai suoi studenti increduli. La sporcizia esterna e soprattutto quella interiore sono sempre apportatrici di alterazioni sul piano tossico. È provato che le ostruzioni interne conducono a indebolimento, a rallentamenti metabolici, a indebolimenti immunitari, a scarsa capacità espulsiva-eliminativi nei riguardi dei residui tossici, a sangue addensato, a condizioni patologiche con accumulo di detriti cellulari o endovirus da fisiologico deterioramento e ricambio cellulare, a super-incremento benefico di batteri opportunisti e affamati di scorie e di virus.
RISPOSTA QUATTRO-B SU ARMI BATTERIOLOGICHE
Le armi batteriologiche si dividono in chimiche e biologiche. Famosi i gas mostarda della prima guerra mondiale e il gas Sarin, usato anche recentemente in Siria, entrambi gas nervini e letali per il sistema nervoso. Nell’elenco delle armi chiamate batteriologiche ci sono l’Antrace o Carbonchio (dal bacillo Anthrais), il Botulino (dalla neurotossina rilasciata dal batterio Clostridium), la Tularemia (dal batterio Francisella Tularensis), l’Ebola (dal virus Ebola e Hantavirus, causante febbri emorragiche, il Vaiolo (dal virus Variola major).
RISPOSTA QUATTRO-C SUL VAIOLO
Da rilevare che Messico e India hanno subito le epidemie di vaiolo più violente e mortali, sebbene le loro popolazioni fossero state rispettivamente completamente o ampiamente vaccinate. In Italia già nel 1887-89 la morte per vaiolo tra i vaccinati era equivalente a quella tra la popolazione non vaccinata. In Gran Bretagna la vaccinazione anti-vaiolo divenne obbligatoria nel 1853 e vent’anni dopo, nel 1870-71, si manifestò la più spaventosa epidemia della storia con 23.000 morti. Nei decenni successivi la mortalità da vaiolo in Gran Bretagna diminuì in modo perfettamente parallelo alla diminuzione del tasso di vaccinazione. C’è da aggiungere che il termine armi batteriologiche fu coniato quando sui batteri esisteva molta ignoranza e solo la parola batterio faceva tremare la gente. E c’è da aggiungere che il 98% delle vittime reali sono sempre state causate da armi chimiche e tossiche, e solo il 2% da armi batterico-virali ingegnerizzate e assemblate.
DOMANDA CINQUE SU MALARIA E FEBBRE GIALLA
Su malaria e febbre gialla, hai detto in una tua tesina che gli agenti esterni sono un’altra cosa e possono essere pericolosi, e che comunque saresti contrario al vaccino, per febbre gialla ad esempio. Ma in caso uno contragga queste malattie quale sarebbe la soluzione? Sempre digiuno e riposo o in questi casi si entra nel campo dell’emergenza e quindi è opportuno affidarsi alla cure convenzionali?
RISPOSTA CINQUE-A SU FEBBRE GIALLA, MALARIA E MALATTIE INFETTIVE
Negli ultimi cinquanta anni, nei Paesi occidentali il benessere alimentare e abitativo ha fatto scomparire o reso inoffensive tutte le malattie infettive (peste, colera, tifo, febbre gialla, malaria, influenze varie)? Oggi, allora, ci si deve chiedere quale senso abbia annunciare pandemie di vario genere in Europa e negli USA. Quanto poi alle varie influenze sono il più delle volte legate a raffreddori, sinusiti, bronchiti, malattie intestinali e tanti altri malanni stagionali connessi all’inquinamento atmosferico, all’indebolimento e al freddo. Trattare con antivirali delle malattie che nulla hanno a che fare con dei virus provoca danni imprevedibili e gravi. Da rilevare che nei vaccini, specie in quelli complessi e cosiddetti bio-ingegnerizzati, si usano materiali tossici tipo alluminio, mercurio, nickel e molecole pericolose dagli effetti totalmente ignoti. Gli allarmi pandemici hanno già prodotto ordini farmaceutica per miliardi e miliardi di euro a totale scapito dei cittadini del mondo, a favore delle poche aziende che ne hanno il monopolio, come la Gilead Scientific americana dell’ex ministro degli esteri americano David Rumsfeld.
RISPOSTA CINQUE-B SUL TAMIFLU
Il Tamiflu non è soltanto un farmaco inutile spacciato per miracoloso, un finto antidoto per una finta pandemia chiamata Aviaria nel 2006 e la Suina del 2009. Nel solo 2009 sono state comprate confezioni per 2,64 miliardi di euro per far felice la Roche, multinazionale svizzera autorizzata dalla Gilead a produrlo. Il caso dell’antivirale salito ai tristi onori della cronaca è anche una lente di ingrandimento su un problema enorme come la non trasparenza degli studi clinici, quelli che servono all’industria per capire se un farmaco è sicuro per la nostra salute o no, se apporta benefici e se implica effetti collaterali. La maggior parte di questi dati sono tenuti nascosti, non sono di dominio pubblico, e neanche le agenzie regolatorie del farmaco li possono avere. È l’azienda produttrice che decide quali informazioni rendere note e quali invece è meglio tacere.
RISPOSTA CINQUE-C ED INTERESSANTI DETTAGLI SU BAD PHARMA E LA ROCHE
Ben Goldacre, medico inglese, autore del best seller Bad Pharma, in cui documenta tutti gli inganni e le manipolazioni utilizzate dalle case farmaceutiche per dimostrare la validità del farmaco, è il promotore della campagna AllTrials per la registrazione pubblica dei trial clinici. A proposito del Tamiflu, Goldacre ha rivelato i retroscena della vicenda in un articolo uscito sul Guardian il 10 aprile.
RISPOSTA CINQUE-D SUI 14 MILA MEDICI INGLESI DEL GRUPPO COCHRANE PRESI PER I FONDELLI DALLA MULTINAZIONALE SVIZZERA
Un pediatra giapponese, Keiji Hayashi, lascia un commento sul sito online del gruppo Cochrane, composto da 14 mila medici e ricercatori indipendenti che difendono la trasparenza dei dati scientifici in campo medico e farmaceutico. Hayashi spiega che la presunta utilità del Tamiflu si basa su un riassunto di dieci studi clinici elaborato dalla Roche. Ma di questi dieci test, soltanto due sono disponibili nella letteratura scientifica. Degli altri otto le uniche informazioni che si hanno sul metodo usato sono riconducibili al riassunto fatto in casa. E questo non è abbastanza credibile.
RISPOSTA CINQUE-E SU SCANDALOSE E LACUNOSE PROCEDURE ADOTTATE E SULLA IMMISSIONE IN MERCATO DEL FARMACO
Cochrane chiede pertanto alla Roche di inviargli i dati mancanti. Roche accetta a patto che la Cochrane reviews, la rivista online del gruppo, firmi un accordo informale che la obblighi a non riferire niente ai lettori. I termini dell’accordo non sono discutibili. Tom Jefferson, il responsabile di pneumologia dell’organizzazione, chiede alla Roche perché c’è bisogno di sottoscrivere un contratto ma non riceve risposta. Cosa si evince intanto? Che il campione di cavie umane che hanno partecipato agli studi clinici non è abbastanza rappresentativo. E negli esperimenti in doppio cieco, quando né il dottore né il paziente dovrebbero sapere se si è assunto il placebo o il farmaco, la pillola placebo e quella vera hanno colori diversi. E ancora più strano è che la diagnosi di polmonite sia fatta personalmente dai pazienti senza neanche un esame medico che lo accerti. Infine, la terza fase, quella determinante per la validità o meno del farmaco non viene pubblicata. Ma il farmaco è entrato lo stesso nel mercato, comprato e utilizzato.
RISPOSTA CINQUE-E SUL BIDONE COLOSSALE CHIAMATO TAMIFLU
L’anno scorso Roche finalmente fornisce a Cochrane le informazioni richieste. Risultato? Di nuovo, non ci sono dati sufficienti per dimostrare che il Tamiflu avrebbe potuto ridurre il numero di morti. Al massimo avrebbe potuto ridurre i sintomi per qualche ora ma con un alto costo in termini di effetti collaterali. Per esempio, se un milione di persone prende il Tamiflu, 45 mila accusano la nausea, 31 mila il mal di testa e 11 mila stati di ansia. Roche nega questa conclusione ma senza spiegare il perché: un caso?
RISPOSTA CINQUE-F SULLE SCANDALOSE COLLUSIONI DI GOVERNI, MINISTERI, PARLAMENTI E MEDIA SUI VARI CARROZZONI AIDS ED EBOLA
Da rilevare che queste cose importantissime vengono regolarmente ignorate e boicottate dalle istituzioni politiche e sanitarie internazionali e nazionali, dalle televisioni tutte, corrotte e colluse, dai media tipo giornali e riviste, sottomessi e subalterni. Il che valeva per le aviarie e le suine, valeva per il carrozzone Aids-Hiv e vale per lo schifosissimo e stomachevole carrozzone Ebola, manovrato con cinica furbizia da George Soros e da Billy Gates, falsi benefattori ed impenitenti rastrellieri di oboli miliardari.
TESINE DA LEGGERE
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Valdo Vaccaro
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